Lavoro

Candy Candy

Il gruppo Candy guidato da Aldo Fumagalli taglierà 500 posti di lavoro chiudendo la fabbrica di Donora, nella bassa bergamasca. Concentrerà la produzione di frigoriferi a Podborany, Repubblica Ceca. -Da noi il lavoro costa 21 euro all'ora e a Podborany solo 3 euro,- ha dichiarato Fumagalli. -La competizione è sempre più dura e se vuoi restare sul mercato non ci sono molte alternative. Per i frigoriferi è finita. Meglio spostarsi.-

Berlusconi ha portato l'Italia alla recessione con iniziative che avevano il placet di Confindustria. “Siamo un Paese fermo” ha commentato il vicepresidente di Confindustria Andrea Pininfarina, che solo 2 anni fa lodava Berlusconi:-Le faccio i complimenti, Presidente, per la sua opera di ministro degli Esteri.- Quando Berlusconi aveva l'interim degli Esteri, importavamo parmigiano reggiano dall'Ungheria!

Adesso anche Pininfarina ci rifila la patacca:-L'economia è ferma. Il costo del lavoro è troppo alto.-

Il costo del lavoro, caro Pininfarina, detto così, ha una connotazione negativa, sembra qualcosa da eliminare. Ma costo del lavoro significa in realtà potere d'acquisto per i lavoratori. Quando l'industriale dice che vuole ridurre il costo del lavoro, in realtà sta dicendo:-Voglio arricchirmi riducendo il vostro potere d'acquisto.-

Col risultato paradossale che la loro avidità li porta sul lastrico perché la gente poi non ha i soldi per comprare la roba. Lo diceva Henry Ford un secolo fa: -E' importante che i miei operai possano comprare le auto che essi stessi producono.- Quanti operai possono comprare una Pininfarina? Non molti.

Gli industriali accusano la politica. Ma in tutti questi anni, a fronte delle cospicue agevolazioni statali, gli industriali non hanno fatto molto per innovare i prodotti, la causa più importante della perdita di competitività sui mercati. La FIAT sono 20 anni che ha fatto la Uno. Devono ancora fare la Due. Si dorme, neh!

Altro esempio di avidità utopistica: nel nordest le industrie si sono specializzate nell'outsourcing all'estero ( Romania, Cina, Argentina). “Un milione di nuovi posti di lavoro”: sì, all'estero.

Tu imprenditore ti arricchisci, ma prosciugando l'economia locale. Non solo perché non dai lavoro qua, ma anche perché il consumatore italiano paga il prodotto come se avesse un costo del lavoro italiano.

Da questo punto di vista l'outsourcing non è che un modo più veloce per sottrarre soldi alla collettività. E' l'idrovora.

Inoltre l'outsourcing sposta il conflitto sociale: prima era fra imprenditore e lavoratore, con in mezzo un sindacato che garantiva i diritti; adesso è fra lavoratore italiano e lavoratore estero, niente sindacato, niente garanzie.

Un marocchino in Umbria lavorava in nero. Muore. Abbandonato sulla strada. Napoli, edile non in regola, morto lasciato in un fosso. Le morti sul lavoro ci impongono di rimettere al centro la persona, non il profitto a tutti i costi. Mi sembra tutto un po' immorale. Non lo so, devo chiedere a Cesare Previti.

Ferie e PIL

Ricevo una lettera molto interessante da Andrea Matranga:

Caro Daniele, tempo fa Berlusconi dichiarò che per favorire la ripresa bisognerebbe ridurre le festività. Penso stesse riprendendo un articolo comparso sul Sole 24 Ore un paio di settimane prima, di Fiorella Kostoris Padoa Schioppa (diffidare SEMPRE della gente con tre cognomi), che in sostanza sosteneva la stessa tesi.

Senonchè, da un punto di vista economico il numero di giorni di lavoro non ha alcun effetto sulla crescita. Poniamo che l'economia sia completamente ferma, cioè che crescerà dello 0% quest'anno e per sempre. Togliendo una settimana di ferie, il PIL cresce del 2% (massimo) quest'anno, e rimane fermo a questo nuovo livello per sempre (o fino a quando non ci si riprende la settimana di ferie). Questa non aiuta la crescita, ma introduce soltanto uno "scalino" nella linea.

Per fare un esempio facile, propongo questo problema da elementari:
Il signor B. è alto 1.65 metri. Compra delle scarpe con un tacco di 5cm. Di quanti centimetri l'anno crescerà il signor.B?

Vi sono in ogni paese due tipi di ricchezza, quella quantificabile (generalmente soldi, o simili), e quella inquantificabile (tempo libero, affetti, etc.). L'unico effetto di questa manovra è di "vendere" un po' di ricchezza inquantificabile in cambio di soldi.

Il vantaggio dal punto di vista di Berlusconi è che la ricchezza immateriale non va nel computo del PIL mentre i salari sì. Quindi lui può vendere un po' del nostro tempo libero in cambio di un paio di punti percentuali su un foglio di carta, con cui vantarsi al prossimo summit internazionale (sempre che lo invitino).

P.S. La riduzione delle ferie, è una tesi sostenibile. Effettivamente il PIL aumenterebbe: in quell'anno. E rimarrebbe a quel livello. L'errore è pensare che questo risolverebbe il problema del basso TASSO DI CRESCITA ANNUALE del PIL Italiano.

Co.pro.

A due anni dal varo del decreto applicativo della legge 30, addio ai Co.co.co. Da ieri sono Co.pro., collaboratori a progetto. L'artefice magico è Maroni, il ministro del Lavoro. Maroni è brillante. Finchè non gli fai una domanda.

Ha firmato la famigerata legge 30 che riduce il lavoro a merce. Indagine del centro studi Ires/CGIL ( 21 ottobre 05 ): a prescindere dalla tipologia di contratto, il 76% dei collaboratori ha un contratto atipico, ma un lavoro da dipendente (lavora per un solo committente, ha orari stabiliti da rispettare, in sede) senza averne la stessa retribuzione e gli stessi contributi previdenziali, entrambi inferiori. La legge 30 viene usata dalle aziende per pagare meno i lavoratori. Chi poteva prevere questo sviluppo inaspettato degli eventi?

I lavori flessibili non sono veri lavori. Test: vai in banca a chiedere un mutuo. Se fai un lavoro flessibile, non te lo danno.

Qui, altra grossa colpa del centrosinistra: i Co.co.co. sono una sciagura colpa del centrosinistra ( DS e Margherita ).

Collaboratori a progetto. Co.pro. Copro: in greco significa merda. Perché questa umiliazione costante, madosca?

Nella collaborazione a progetto va specificata la data d'inizio e fine del progetto di lavoro ( ma senza contrattazione collettiva, senza sindacato, il collaboratore subisce i ricatti del datore di lavoro; e nessuno controlla i progetti finchè non arriva un giudice a tutelare i diritti del lavoratore: questo in genere accade quando il contratto è già scaduto e l'ex-lavoratore non ha più paura di fare causa.)

Il contratto può essere rinnovato. Ma il compenso è libero, non legato alla retribuzione dei lavoratori subordinati dello stesso settore. La maternità è tutelata ( sospensione rapporto + proroga 180 gg ); per la pensione però si richiede un versamento del 18% del compenso ( 2/3 azienda, 1/3 lavoratore). La pensione è costosa oggi, e alla fine inferiore agli assegni di povertà.

Ecco però che Maroni estrae dal cilindro il SUPERBONUS! l'incentivo inserito nella riforma delle pensioni. Oooh! Il Superbonus!

Come ha fatto? C'è il trucco. Avete visto lo spot del governo sul grosso guadagno economico per chi rinuncia alla pensione e sceglie il Superbonus di Maroni? E' pubblicità ingannevole. Tace infatti su un piccolo particolare: il Superbonus conviene solo ai dirigenti, non agli impiegati né tantomeno agli operai, che se scelgono il Superbonus, conti alla mano, ci rimettono.

Il Super-bonus blocca la pensione. Solo che il Superbonus lo prendi al massimo per 4 anni, mentre il pezzo di pensione lo perdi per tutta la vita. Tu e il tuo coniuge superstite. Considerato che il Superbonus è esentasse, ma non lo è la pensione, si tratta di calcolare se il Superbonus è superiore o inferiore alle quote di pensione perduta. E' matematica attuariale, roba poco accessibile, specie al ministro che, non dimentichiamolo, è Maroni.

Si può vedere la cosa da una prospettiva più semplice:
in pratica, col bonus, lo Stato ti fa un prestito che dovrai restituire, quando andrai in pensione, per tutta la vita. Fai il calcolo e si scopre che le perdite sono superiori al guadagno. Ti danno soldi a un interesse eccessivo. Lo slogan dello spot è: Restare al lavoro, scelta di convenienza. Sì, per quello strozzino dello Stato.

E' così giunto il momento di segare la valletta in due: la riforma della previdenza complementare. I lavoratori mettono soldi propri nei fondi pensione, ma sono le compagnie di assicurazione a voler decidere dove investirli, magari su polizze costose, senza trasparenza. Maroni voleva mediare, il Consiglio dei ministri ha bocciato Maroni, tanto per fargli capire cosa si intende per Mediolanum.

La crisi del Welfare. Quando era al governo, D'Alema una soluzione l'aveva trovata. I bingo. Ma quei comunisti dei pensionati l'hanno sabotato.

A tre anni dal varo della legge 30, i dati sono preoccupanti: il 50% dei lavoratori non può permettersi di versare più contributi per la pensione, lo staff leasing è inesistente, l'occupazione femminile per la prima volta dopo anni cresce meno di quella maschile; mentre a causa della competizione al ribasso cresce il sommerso e aumenta il precariato.

Niente garanzie, posti a rischio. Ci sono situazioni ignobili. Io ho cugina di 27 anni, laureata. Vive al nord. Si è sposata. Assunta in periodo di prova, allo scadere le hanno fatto firmare una lettera di dimissioni senza data, come condizione per essere assunta a tempo indeterminato. Perché? E' sposata, quindi a rischio per l'azienda. Alla faccia dell'emancipazione femminile.

-Incinta, eh? Lei è licenziata! Il suo bambino è licenziato!

( Non sono qui per farvi ridere. Sono qui per creare tensione sociale.)

Un mondo nuovo è possibile

Il documento di Porto Alegre firmato da Saramago, Galeano, Ramonet e altri (gennaio 2005) è entusiasmante. 3 i punti (nuove regole per l'economia; pace e giustizia; democrazia dal locale al globale) e 12 le proposte. In sintesi:

1) Annullare il debito pubblico del sud del mondo.

2) Tassare le speculazioni finanziarie, gli investimenti all'estero, i profitti transnazionali, la vendita di armi e le attività con forte emissione di gas a effetto serra.

3) Smantellare tutti i paradisi fiscali, privilegio del crimine organizzato, della corruzione, dell'evasione fiscale, delle operazioni delittuopse delle grandi imprese e dei governi.

4) Sancire il diritto di tutti a un impiego, alla protezione sociale e alla pensione, nel rispetto dell'eguaglianza uomo-donna.

5) Promuovere il commercio equo rifiutando le regole liberoscambiste del WTO, elevare le regole di tutela sociale, far prevalere il diritto alla cultura delle politiche pubbliche sul diritto al commercio.

6) Garantire il diritto alla sovranità e alla sicurezza alimentare di ciascun Paese. Tassare le importazioni al fine di impedire pratiche di dumping. Ogni Paese deve poter decidere l'interdizione della produzione e dell'importazione di OGM destinati all'alimentazione.

7) Proibire ogni brevetto delle conoscenze e di organismi viventi. Proibire ogni privatizzazione di beni comuni dell'umanità, l'acqua in particolare.

8) Lottare con politiche pubbliche contro ogni forma di discriminazione, sessismo, xenofobia e razzismo. Riconoscere i diritti politici culturali ed economici alle popolazioni indigene.

9) Mettere fine al saccheggio dell'ambiente e alla minaccia climatica dovuta all'effetto serra. Fondare lo sviluppo sulla sobrietà energetica.

10) Smantellare le basi militari dei Paesi che ne dispongono fuori dei loro confini. Ritirare tutte le truppe straniere, salvo mandato dell'ONU.

11) Garantire il diritto all'informazione e il diritto di informare. Mettere fine alla concentrazione dei media in gruppi di grandi dimensioni. Garantire l'autonomia dei giornalisti in rapporto agli azionisti. Favorire la stampa che non ha scopi di lucro.

12) Riformare e democratizzare le organizzazioni internazionali facendovi valere il primato dei diritti umani economici sociali e culturali secondo la dichiarazione universale dei diritti dell'uomo. Incorporare Banca Mondiale, FMI e OMC nel sistema decisionale delle Nazioni Unite. Trasferire la sede dell'ONU da New York in un altro Paese se persistono le violazioni internazionali da parte degli Stati Uniti.

Un mondo nuovo è possibile!

World Economic Forum

I dati del World Economic Forum ( 4 indici: livello tecnologico, qualità delle istituzioni, situazione macroeconomica e competitività ) dicono che in tre anni la competitività del nostro Paese è crollata. Nel 2001 l'Italia era al 26° posto, siamo al 47°. Un peggioramento senza paragoni tra i Paesi dell'Ocse. Al 1° posto la Finlandia. Siamo oltre l'80° posto nella qualità delle leggi e dei regolamenti, nelle pari opportunità, nella qualità del prelievo fiscale e della spesa pubblica, nelle pratiche contabili e di auditing, nella trasparenza dell'azione di governo, nel rapporto fra salario e competitività. E' il genere di cose che, quando le ascolti, la parte sinistra del tuo cervello si rivolge alla parte destra e le dice:-E' buio qua dentro. E potremmo morire.-

Si additano di continuo i successi del made in Italy di lusso (vestiti, scarpe, Ferrari) e lo si spiega sempre in termini di qualità del prodotto. La realtà potrebbe essere più banale e meno scintillante. Un amico economista mi ha spiegato la teoria del VANTAGGIO COMPARATIVO. E' una delle più importanti ed è alla base del commercio internazionale. Per illustrarla, si prendono due nazioni e due prodotti. Prendiamo come nazioni l'Italia e la Cina, e come prodotti i jeans e gli abiti di sartoria. La Cina sembrerebbe avere un vantaggio assoluto: può produrre entrambi i prodotti in modo più economico.

Ma non è così. L'Italia ha un vantaggio comparativo in uno dei due prodotti. Quello di lusso. Alla Cina conviene importarli dall'Italia. Mettiamo che un bene di lusso richieda 15 ore di lavorazione. In 15 ore, un gigante come la Cina dovrebbe rinunciare a produrre un quantità di beni a basso costo molto maggiore di quanti dovrebbe rinunciare a produrne l'Italia. Ecco perché il made in Italy di lusso tira. Ecco perché da noi anche quando fanno i jeans li fanno di lusso e riescono a battere la Levis in America.

Molte nostre aziende cercano la scorciatoia e fanno outsourcing all'estero, dove il lavoro è sottopagato con zero tutele sindacali: e sono lo stesso in crisi. Bè, se non riesci a fare profitti neanche con la schiavitù, i tuoi prodotti devono proprio far cagare.

fonte XML