sturiellet!

(numero 32)


 

Oggi il limite è molto più vago.

 

by Tony Sasso (tonysasso@katamail.com) ©1999

 

 

Si può spingere lo sguardo in fondo in fondo, quasi fino al mare. Le nuvole sono diafane e non riescono a nascondere le stelle, che tremano come milioni di animelle indifese, al freddo della sera.
Io in tutto ciò mi sento quasi a posto, quasi pulito.
Ho le tasche piene di sangue e di cenere: nessun compromesso tra quello che si può e quel che si deve fare. Mi sono concesso tutta la libertà che ero in grado di concepire, ed ecco il risultato.
Adesso non posso più fermarmi.
Una volta sì, che vedevo tutto più chiaramente, ed assolvevo i miei compiti senza troppi problemi.
Adesso invece necessito d'un preciso cerimoniale, che diviene ogni giorno più complicato.
Ne sono schiavo - me ne rendo conto - ma tutte le vecchie abitudini, prima o poi, prendono una forma ben definita.
C'è chi scende dal letto col piede sinistro, chi batte la sigaretta prima di fumarla, chi DEVE vedere il tiggì prima di andarsene a letto.
C'è pure chi piega i vestiti su una sedia, prima di fare l'amore.
E questa era una cosa che proprio non sopportavo: perciò la uccisi.
E una volta uccisa lei, perché non avrei dovuto uccidere tutte le altre? A lei ci tenevo, e l'avevo uccisa: le altre chi erano?
Erano il resto della serie. Ognuna di loro era un nuovo gradino della stessa scala sulla quale mi ero avventurato.
Ed in cima vedevo qualcosa. Non so esattamente cosa - neanche adesso lo so - però so che in cima c'è qualcosa; so che vale la pena di salire.

Ho un animo estetico; per questo le uccido. Io non riesco a pensare ad una estetica senza prassi. Non si tratta solo di ciò che non è bello: anche il bello che ostacola altro bello, così da opporsi alla realizzazione del bello assoluto, anche quello io lo estirpo.
Perché non accada che si diffonda sul pianeta questo bello d'ostacolo. Perché il bello invece sì, si diffonda ed abbia la strada sgombra, per il suo diffondersi. Ci dovrà pur essere qualcuno che si prenda carico di queste responsabilità...
Ecco che potrei sembrare pomposo, ma solo a prima vista, vi giuro! Datemi ancora qualche riga per spiegarmi.

Il mio metodo consiste nello svitare le teste. Come fossero solo delle lampadine bruciate, io arrivo di soppiatto alle spalle e zac! Basta adoperare la giusta determinazione per disincrostarle dal loro buco ed esse teste girano che è una meraviglia.
Vengono via con facilità, senza sanguinare affatto.
Questa fu una delle mie prime scoperte: le teste erano avvitabili (e quindi svitabili).
Una volta separate il corpo resta lì; si affloscia sul posto - i condotti nervosi vuoti - non c'è più energia per fare una qualunque cosa, prendere una qualunque decisione.
Si può dire che la donna sia morta a questo punto: ma non se ne può accorgere nessuno, perché dopo aver sottratto la testa originale io la sostituisco con una di legno, dotata di batteria d'emergenza. Ed ecco che il corpo di nuovo alimentato si rialza.
Non che poi faccia chissà che, ma in genere si mette a sedere o se ne va a letto. Però insomma, almeno riprende a respirare, e questo è già qualcosa: non si pretende molto di più per non dare nell'occhio. Che poi dietro quegli occhi di legno non ci sia alcun pensiero, che dietro le labbra d'ebano non vi sia alcuna parola, chi volete che ci faccia caso?


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