La
chiesa della Purificazione (oggi S. Rita) per tre secoli utilizzata
come Parrocchia
Nel
1584 il cardinale Borromeo la confermò cappellania del rione
Legnanello.
Quando
Il cardinale Sfrondati di Cremona, nel luglio del 1586, eseguì
per conto di Papa Gregorio XIII un'inchiesta in seguito al trasferimento,
avvenuto due anni prima, della Prepositura
da Parabiago a Legnano, definì Legnanello "una contrada lunga
solo un'archibugiata", come dire un tiro di schioppo, cioè circa
trecento metri. È certo comunque che era uno dei due nuclei più
antichi di Legnano fin dall'epoca romana (nel censimento del 1594
contava 500 abitanti) ed è anche il rione che più di ogni altro
ha conservato le sue tradizioni popolari e religiose, come la
Festa della Purificazione o "della Candelora", solennizzata ogni
anno il 2 febbraio.
A riprova delle origini antichissime di Legnanello sembra addirittura
che questa festa abbia avuto inizio nell'anno 687, cioè da quando
Papa Sergio I introdusse la cerimonia della benedizione e dell'offerta
delle candele.
A sottolineare come fosse importante questo rione è prova anche
una concentrazione di cinque tra chiese e cappelle in questi trecento
metri rilevati dal Cardinale Sfrondati: S. Erasmo, il tempio annesso
al monastero di Santa Caterina che si trovava all'inizio di via
Lampugnani all'attuale angolo con via Diaz, la chiesa della Madonnina
sorta nel 1643 su un precedente oratorio, e Santa Maria Annunciata
(ubicata sul Sempione) tra palazzetto Corio e la via Lampugnani.
La quinta è infine la chiesa di Santa Maria della Purificazione,
certamente già esistente nel XVI secolo, sempre su corso Sempione,
oggi all'angolo con via Barbara Melzi, chiesa oggi annessa al
complesso monastico delle Canossiane.
Una bolla papale datata 15 dicembre 1541 attesta che Papa Paolo
III concedeva ad Andrea Moroni i benefici già tenuti dal defunto
Melchiorre Bossi, designandolo cioè rettore della "cappellania
di Santa Maria della Purificazione in borgo di Legnano" (Archivio
segreto del Vaticano - registro n° 1556, f. 204: 1540).
La chiesa a quell'epoca era già de- dicata a Santa Maria della
Purificazione, ma secondo Sutermeister ed altri studiosi, aveva
avuto forse altra denominazione, quando in precedenza era solo
una cappelletta di più modeste dimensioni. La bolla papale sopracitata
la indica dunque come cappellania di Santa Maria della Purificazione
e dal 7 agosto 1584, per disposizione del cardinale Carlo Borromeo,
fu elevata a sede di coadiutoria titolare, una funzione che durò
fino al 13 agosto 1898, giorno in cui il cardinale Ferrari la
eresse parrocchia autonoma, in attesa della
costruzione della nuova chiesa del SS. Redentore di Legnanello,
i cui lavori, iniziati nel 1901, furono condotti a termine l'anno
successivo. La chiesa della Purificazione, in epoca più recente
dedicata a Santa Rita, è di linee semplici ma aggraziate.
La facciata è caratterizzata da un bel portichetto a quattro colonne
portanti ; completano il frontale del tempio una finestra centrale,
che dà la luce alla navata interna, e due laterali rotonde, con
decorazioni in stucco costituite da festoni floreali e di frutta,
eseguite nel 1890 dai fratelli Daniele ed Elia Turri, quando la
chiesa fu ristrutturata con rifacimento anche della facciata.
Negli anni ottanta, in occasione di un nuovo restauro della chiesa,
vennero tolte due statue che figuravano sulla sommità della facciata.
L'interno della chiesa è ad unica navata. Nel presbiterio vi sono
affreschi di G. Battista e Francesco Maria Lampugnani (sec. XVII),
autori anche delle decorazioni della volta dell'abside; sulla
parete laterale destra vi sono infine due dipinti di autore ignoto.
Un piccolo altare secondario, a destra entrando, è sormontato
da un dipinto che ritrae Santa Rita, alla quale, come si è detto,
è stata dedicata recentemente la chiesa, la quale, oltre che in
occasione della festa liturgica della santa, viene tenuta viva
al culto dal gruppo di preghiera "Rinnovamento nello spirito",
con riunioni settimanali alle 20,30 di tutti i martedì.
Da
"La Martinella" n°8 - periodico della famiglia legnanese - autore:
Giorgio D'Ilario
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