01/02/2004

Il riciclaggio dei pensieri sporchi

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Da qualche mese faccio la raccolta differenziata. Da una parte metto la carta, da un'altra la plastica, da un'altra il vetro, da un'altra i rifiuti umidi. La carta la ammucchio in un cassetto dell'armadio. I rifiuti umidi li butto nella lavatrice, che tanto non uso. La plastica la accumulo nell'interstizio tra il frigorifero e il muro. Le bottiglie e i vasetti di vetro li allineo sul pavimento del corridoio, contro il muro.

Ultimamente sono diventato più sofisticato, e ho affinato la differenziazione dei rifiuti. Attualmente l'amministrazione comunale non ha ancora raggiunto un livello così alto di differenziazione, ma io mi porto avanti e allora ho cominciato a separare tra di loro i vasetti di vetro dei sughi pronti Clebbino dalle bottiglie di vino scadente, e separo la plastica delle confezioni dei biscotti dalla plastica delle bottiglie dell'acqua, e i cartoni della pizza di RapidoPizza dalla carta dei tovaglioli di carta. Per dire.

Oggi ho iniziato anche a fare la raccolta differenziata dei pensieri, e allora ho messo da una parte i pensieri cinici, divisi da quelli confusi, a parte quelli pornnografici, in un angolo quelli solidali (pochi), poi mi sono accorto che tanto non sarebbe passata nessuna nettezza urbana a portarli via, per cui l'ho piantata lì e ho cercato di fare una cosa più costruttiva, tipo meditazione trascendentale sul vuoto, tibetana, ma mi veniva sempre in mente la pubblicità dell'adesivo per dentiere, chi sa perché.
una produzione Clebbino blogghino at 02:41:07 3 Commenti