La
chiesa del Santo Redentore a Legnanello fu costruita in un anno
a forma di basilica
Prima
della realizzazione (1902), fu utilizzata per 350 anni come
parrocchiale del popoloso rione la chiesina della Purificazione.
Legnanello,
che fin dal Rinascimento era uno dei nuclei più popolosi
del borgo di Legnano, non ha avuto una vera e propria chiesa parrocchiale
prima del 1902.
Nel luglio 1586 il cardinale di Cremona Nicolò Sfondrati,
che diventerà papa nel 1590, col nome di Gregorio XIV,
aveva ricevuto l´incarico, per il trasferimento della Prepositura
da Parabiago a Legnano, di condurre un´inchiesta sullo stato
delle anime e sui luoghi di culto dell´intera plaga.
Il prelato nella sua relazione definì Legnanello "una
contrada sola lunga un´archibugiata", cioè 300
metri circa.
"E dove è uno spedale", che era quello di S.
Erasmo.
In quella occasione lo Sfondrati non trascurò di segnalare
l´esistenza della chiesa della Purificazione della Beata
Vergine e della sua elevazione a "cappellania", un privilegio
questo legato ad una precedente determinazione papale, che risale
a Paolo III, Alessandro Farnese.
Questi aveva infatti concesso, con una bolla datata 15 dicembre
1541, ad Andrea Moroni i benefici già tenuti dal defunto
Melchiorre Bossi, designandolo cioè rettore della cappellania
di Santa Maria della Purificazione (archivio segreto del Vaticano
- registro n¡ 1556, f. 204: 1540).
Sull´antica strada carrata che da Milano conduceva verso
i confini francesi, tra le dimore dei conti Corio e le proprietà
del cavaliere Andrea Lampugnani, esisteva già da oltre
un secolo una piccola chiesa che fu ricostruita totalmente nel
1603 per volontà dell´arcivescovo di Milano cardinale
Federico Borromeo.
La chiesetta della Purificazione, dalle linee graziose e il caratteristico
portico e cancellata in ferro, è ancor oggi esistente e
annessa all´Istituto delle suore Canossiane Barbara Melzi,
ma ha assunto una nuova dedicazione a Santa Rita.
Così per oltre 350 anni la chiesa della Purificazione fu
utilizzata come chiesa parrocchiale, divenendo Parrocchia del
vasto rione di Legnanello a pieno titolo dal 14 agosto 1898.
All´inizio del XX secolo l´allora parroco don Gerolamo
Zaroli con i cospicui contributi di donna Barbara Melzi, del cardinale
Ferrari e dei maggiorenti della parrocchia decise di iniziare
i lavori per dare al popolo di Legnanello una degna chiesa.
Il progetto fu affidato all´architetto Cecilio Arpesani di
Milano e la prima pietra fu posta il 26 maggio 1901.
I lavori procedettero spediti tanto che il 30 novembre dell´anno
successivo lo stesso cardinale Ferrari venne a consacrarla
La chiesa in stile romanico-lombardo, a forma di basilica è
a tre navate.
Nel catino dell´abside fa da sfondo all´altare maggiore
la trasfigurazione di Cristo sul monte Tabor, su sfondo oro in
finto mosaico, opera del pittore Ernesto Rusca di Milano.
Tra una navata e l´altra si allineano due file di colonne
in granito sui cui capitelli sono decorati i simboli della cristianità
Pregevoli sono gli affreschi, affidati ad Eugenio Cisterna, ed
eseguiti sul fronte del presbiterio e sulla fronte interna della
facciata.
Il primo rappresenta il peccato, la legge, la redenzione: il secondo
l´omaggio dei santi all´agnello immacolato.
Anche le decorazioni della chiesa sono opera del Cisterna.
Degne di nota anche la via Crucis in bronzo, modellata da un valente
artista e le vetrate colorate, imitanti l´alabastro, delle
finestre, tutte ad arco tondo superiore.
A ricordo della precedente parrocchiale della Purificazione fu
trasferita nella nuova chiesa dedicata al Santo Redentore una
grande tela dipinta dai fratelli Giambattista e Francesco Lampugnani
nel 1635.
I due artisti ripresero nel dipinto le tematiche delle scene raffigurate
da Bernardino Lanino nella cappella maggiore di San Magno.
L´altare maggiore, opera dello scultore Angelo Colombo, così
come l´imponente pulpito, in marmo di Carrara, hanno motivi
bizantini derivati dalle basiliche di Ravenna e di Sant´Ambrogio
di Milano.
Il gusto imitativo dello stile romanico influenzò anche
l´impostazione delle transenne in marmo traforato e l´altare
in tarsia bianca e blu.
Con la chiesa milanese di S. Ambrogio il nostro tempio ha un altro
elemento comune: il campanile quadrato ha forme architettoniche
che ricordano appunto quelle della basilica del patrono di Milano.
L´esterno della chiesa è estremamente originale, giocato
con mattoni a vista e pietra di serizzo, con spigoli delle murature
e lesene principali tutti ornati di pietre angolari che alleggeriscono
e abbelliscono le linee architettoniche dell´edificio dandogli
un tocco medievale.
Sulla sinistra del corpo principale della chiesa, un edificio
ottagonale era adibito in origine a fonte battesimale.
Le ultime opere artistiche di abbellimento della chiesa del Redentore,
realizzate nel 1923 nel 25¡ anniversario di fondazione della parrocchia,
sono i quattro mosaici nelle lunette sui portali della facciata
e del battistero, eseguiti su cartoni del pittore Aldo Carpi.
Di notevole pregio sono pure gli artistici mobili, donati dal
comm.
Fabio Vignati, intagliati in quercia lucidata e con motivi medievali.
Grazioso infine il porticato che unisce la sacrestia alla casa
parrocchiale, che dà all´ambiente un´aria di
chiostro conventuale, un elemento in più che conferisce
alla chiesa di Legnanello, un sapore di antica basilica, pur essendo
realizzata nel XX secolo.
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