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Guerriglia alla prigionia dell'Informazione. Contro la corruzione dell'industria mediatica, il bigottismo dei ceti medi, l'imperdonabile assopimento della coscienza civile. La brama di Verità prima di ogni anelito, l'abrasiva denuncia, verso la dissoluzione di ogni soluzione precostituita, L'infanticidio di ogni certezza indotta. La polvere nera della coercizione entro le narici di una crisi di rigetto. L'abbuffata di un pasto nudo, crudo amaro quanto basta per non poter esser digerito.

Sperando che il governo cada stanotte (con dedica solidale a Dacia e Cloro)
30/10/2007

Il decreto Amato sulla sicurezza?

Spero che il governo cada nella notte.
 
Perchè non ho avuto il coraggio di spiegare ai miei fratelli senegalesi che domani l'armata brancaleone di Prodi,
approverà il decreto legge sulla sicurezza che di sicuro ha di essere un atto persecutorio contro i poveracci.
 
Pensate che fra le altre scempiaggini (salvo modifiche dell'ultima ora, verdi radicali e comunisti premono) rischiano sino a 4 anni, chi vende merce contraffatta, come i miei fratelli che tirano a campare vendendo tre cd pirata a chi non se li sa ancora scaricare e qualche portafoglio taroccato.
A loro 4 anni di gabbio mentre per un figlio di puttana (pardon) come Calisto Tanzi, che ha mandato sul lastrico migliaia di famiglie, i suoi avvocati chiedo un patteggiamento di soli 2 anni e mezzo.
 
Magari la galera ai miei fratelli senegalesi, le persone più pacifiche che conosco,
servirà a convincerli che fuorilegge per fuorilegge, tanto vale la prossima volta farsi beccare con un chilo di coca da spacciare o
rapinando un tabaccaio, invece che smerciare la loro paccotaglia per due lire.
 
C'è uno strano concetto di legalità che si diffonde nel nostro Paese,
per cui magistrati minacciati dalle istituzioni rinunciano alla scorta per protesta,
ministri corrotti impossibili da processare,
e invece di porre termine a  tutto questo si preferisce andare dietro ai lavavetri, gli accattoni e ai venditori ambulanti.
 
Una legalità che non sa difendere un diritto fondamentale come la libertà di espressione, e ci riferiamo a te Cloro,
legalità che discrimina legalmente se pensiamo al dramma che sta vivendo Dacia.
 
Cloro, blogger amica di guerrillaradio, è una filosofa dalla integerrima volontà manifesta
di dare contro al pensiero dilagante xenofobo e fascio-leghista,
 
Dapprima un classico leit motiv padan-borghezio ha imbrattato le mura e il campanello di casa sua,
poi la questione si è fatta più seria, quando i soliti ignoti le hanno depositato fuori dalla porta una bombola a gas.
 
Dacia ha una sua teoria.
 
Infamie fasciste,
Dacia e Cloro oltre che 2 tenacissime pasionarie,
sono anche madri,
venissero sotto casa mia questi vigliacchi, verdoni o neri che siano
troverebbero ad accoglierli un energumeno grande e grosso, che vive da solo,
lascio l'indirizzo se richiesto.
 
A Dacia e Cloro dedico un minuto e mezzo di un sublime Marcele Khalife,
ciò che riacquieta spesso l'intestino di questa stanza inquinata d'inquietudine.
 
Vik alias
Marcel Khalife mp3 scarica download

-secondo frammento-

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Quando morirò voglio rinascere amerikano (in ricordo di Nicola Calipari)
26/10/2007

Il nostro è un paese senza memoria e verità, ed io per questo cerco di non dimenticare”   ( Leonardo Sciascia) 

fanno eroi dei criminali...

Voglio morire.
E rinascere amerikano.
 
Proprio così, marchiato yankee.
Voglio poter scommettere una birra planando sotto un cielo straniero,
in picchiata radente a una funivia sospesa nel vuoto.
E osservare per un istante gli occhi dilatarsi dal terrore dei passeggeri all'apparire del mio cacciabombardiere a due metri di distanza.
Poco importa se perdo la scommessa, tornato a casa  una promozione sarebbe già pronta da lì a poco.
 
Voglio camminare a Vicenza e sentirmi come fossi in una caserma del paese mio,
e ubriacarmi la sera e toccare il culo alle belle italiane, che tanto se si scatenano risse coi loro fidanzati a me la polizia non torce un capello.
 
Soprattutto, voglio gioire e godere tenendo la conta dei morti ammazzati in un paese straniero come se la guerra fosse un videogame.
E maciullare corpi su corpi con la mia mitragliatrice, donne e bambini valgono doppi punti.
Se poi i familiari vengono a reclamare quelle morti innocenti,
il nostro governo è così generoso da risarcire quei corpi un tanto al chilo, mai al barile.
 
Voglio eseguire gli ordini più assurdi,
compreso quello di sparare a due agenti dei servizi alleati,
specie se c'è una puttana giornalista comunista al loro fianco.
....
 
Lo premieranno fra qualche anno con qualche encomio al valore, l'assassino di Calipari Mario Lozano,
tutto per essere nato sotto le stelle a strisce e non morto avvolto in un tricolore.
Insanguinato di ipocrisia di un'Italia dalla sovranità limitata.
 
Vik alias
alla memoria dell'eroe nicola calipari

"Hanno ucciso Nicola per la seconda volta, e stavolta in nome del popolo italiano.
L'italia si conferma un paese a giurisdizione limitata, ma non finisce qui.
Farò ricorso in Cassazione ma andrò oltre,
fino alla corte di Giustizia Europea."
Rosa CalipariLa vedova, Rosa Villecco Calipari
---------------------------------------------------
"L'italia ha giudicato militari argentini per crimini commessi in Argentina su cittadini italiani,
per quali ragioni la giustizia italiana oggi dice che lo stesso giudizio è impossibile?
E' un atto di complicità con gli USA"
 
 Adolfo Perez EsquivelIl premio Nobel, Adolfo Perez Esquivel
------------------------------------------------
"...vorrei incontrare la famiglia Calipari ma non chiederei scusa, sarebbe ammettere che ho sbagliato"
 figlio di un caneMario Lozano, il killer
----------------------------------
 
restano in silenzio mandanti e complici:
white stupid men

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Ai democratici USA meglio i nostri democristiani, dieci Clinton non valgono un nostro Mastella da Ceppaloni.
24/10/2007

il pavone mastellone
mastellone
Ci credete che Clemente Mastella e Antonio Di Pietro su una questione si trovano perfettamente d'accordo?
Quale?
La difesa a oltranza dei macellai di Genova, quando votano contro la commissione d'inchiesta, svelando tutta la destra che infesta l'interno dei loro partiti.
 
Il governo è alle corde, come un pugile suonato e vicino al ko, battuto da una casta di politici troppo sordi ai bisogni reali della gente.
Ma questo non è malcostume italiano, ma malessere globalizzato.
Ed è impossibile guarire se non cessando di appaltare la democrazia a candidati che non sono altro che le marionette dei poteri forti di un neoliberismo aggressivo.
 
Diamo un'occhiata oltreoceano, negli USA  dove si è preso lo stampo per la creazione del partito democratico veltroniano. Ditemi chi sono gli uomini della svolta post-Bush?
Obama che si dichiara cieco sostenitore d'Israele e che ha uno strabismo verso il centro come un Rutelli afroamericano?
O Hillary Clinton che ha raccolto ben 27 milioni di dollari per la sua campagna elettorale, molti $$$ sono donazioni dei produttori di armi pesanti,
pensate che una volta eletta la Clinton questi mercanti di morte non andranno a bussare alla casa bianca chiedendole di aiutarli a smaltire le rimanenze in magazzino, scaricandole magari su terreno iraniano?
 
Durante l'ultimo duello presidenziale fra Bush e Kerry noi non avemmo dubbi,
tifando sin dall'inizio per il primo, e prendete visione del video a fine post se credete che avessimo sbagliato.
AL GORE-Attitude
 
Il democratico Al Gore premio nobel è ridicolo se non patetico,
quanto Madonna  che ha partecipato come headliner per il Live Earth giungendo con il suo jet privato.
(Anche Al non scherza in quanto a inquinamento, secondo The Guardian, ha macinato consumi record di gas in una delle sue abitazioni: nel 2006, per la villa di Nashville  ha speso una media di 500 dollari al mese, 20 volte la spesa di un americano medio.)
La prossima volta candido il vecchietto che sta qui a fianco per il Nobel, vive con la minima, consuma un milionesimo rispetto a questi ipocriti "VIP" ma non si autocelebra.
 
Per sua retorica lezione sulla sua "scomoda verità"  Al Gore è stato insignito di un premio per cui la maggior parte dei vincitori precedenti ha combattuto, sofferto imprigionato o torturato. Per la Pace.
Lui che ora ha la possibilità di fare veramente qualcosa di concreto per l'ambiente, candidandosi alle elezioni invece che fa? Si tira indietro.
Lo vedo l'anno prossimo mesto cercare di spiegare quanto è difficile convincere i leader del mondo alla causa ecologista, babbeo! potevi essere tu il leader del mondo. Evidentemente è più comodo godersi la fama appena conquistata.
 
In definitiva se questa è la crema dei democratici, meglio tenerci stretti i loro/nostri omologhi italiani,
magari più democristiani ma almeno Mastella il peggio che può fare è far cadere un governo,
la miccia per la terza guerra mondiale sta da un'altra parte.
 
guerrilla radio.
 
ps. Stringete i denti verso la fine del filmato, quando gli sgherri del democratico Kerry useranno la terribile pistola Taser...

I Video di GuerrillaRadio

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In solidarietà a Dacia Valent, fino quando il colore della pelle sarà più importante del colore degli occhi?
21/10/2007

l'orgoglio di essere

Tornato non da molto dal Libano e dai campi profughi palestinesi leggo la tua storia , storia di ordinaria persecuzione verso chi è Negra, Musulmana e Comunista, e convinta. Mi chiedo se l'aereo di ritorno non si sia infilato in una piega spazio-temporale, sono di nuovo in Italia o nel Sudafrica dell'apartheid???

Dacia è una persona che i più definirebbero come estremista, come lo sono io, come lo sono tutte quelle persone che credono fermamente nei propri ideali e sono disposti a pagarne le conseguenze sulla propria pelle.

Ma da qui a essere sbattuta lei e i suoi figli in mezzo ad una strada da un giudice che ne ha sequestrato la casa, tutto per la sua militanza in difesa dei diritti civili dei più deboli, mi sa più di leggi razziali del ventennio che d'Italia 2007...

andate please a portare solidarietà:

http://www.verbavalent.com/

g.r.

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All'alba del terzo conflitto mondiale investite nella compravendita di clave
19/10/2007

The Genius: Albert Einstein

«Non so con quali armi verrà combattuta la III guerra mondiale ma la IV verrà combattuta con clave e pietre». -Albert Eistein-

 

The Idiot: George Bush

«I leader mondiali fermino le ambizioni nucleari dell'Iran se vogliono evitare la terza guerra mondiale» -George Bush-

The Fascist: Vladimir Putin

«La Russia è pronta a sviluppare nuove armi atomiche» -Vladimir Putin-

Il veggente Vauro

-Vauro in nostra vece-

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La silenziosa guerra della mafia a casa nostra (toto cuffaro vicino alla pena?)
18/10/2007

totò cuffaro in mafia style

Uno torna dal Libano,
un paese militarizzato per via di una guerra appena cessata,
un tregua che vacilla, una nuova guerra probabilmente alle porte,
 
Torna in Italia, che di militarizzato non ha niente,
eppure che ha diverse guerre in corso.
Dai telegiornali si fa la conta delle vittime della strada,
non recependo che se ci sono milioni di macchine in giro è forse fisiologico che avvengano incidenti.
Delle vittime della mafia, dell 'ndrangheta e della camorra poco importa,
ma non è una quotidiana guerra anche questa?
Dall'inizio dell'anno solo a Napoli sono state uccise ben 92 persone per mano della camorra,
non è terrorismo questo?
Da noi però si preferisce sprecare uomini e fondi dell'antiterrorismo
per infiltrare centri sociali dove si inneggia un pò troppo contro la legge biagi,
o peggio, dietro al marocchino col permesso di soggiorno taroccato.
 
Per fortuna la magistratura prova a fare il suo dovere,
in virtù di cosa emerge da una indagine che raccoglie 2 milioni e 800 mila telefonate intercettate,
più di centocinquanta sim diverse, una delle quali intestata al boss Campanella risulta utilizzata da Cuffaro in 29 cellulari diversi. (Moggi gli fa una pippa).
Non ci stancheremo mai di proporre:
 

toto cuffaro mafioso

PS: il 23 novembre il giudice Palermo Fabio Licata dovrà decidere se autorizzare o meno l'impiego di alcune intercettazioni del presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro con l'ex premier Silvio Berlusconi.
In una telefonata che riguarda Berlusconi, questi avrebbe rassicurato Cuffaro sull'esito favorevole di un'inchiesta che lo riguardava.
 
Se la mafia è l'alternativa a questo governo di confindustria,
meglio continuare a sorbirci nel piatto questa mortadella indigesta.
 
guerrilla radio daniele mantello
 
approfondimenti:

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Di Ritorno. Dal mondo dei profughi senzienti al pianeta degli agiati dormienti.
12/10/2007

il blog di vittorio arrigoni,

Ci si addormenta stesi sul pavimento con altri 5 palestinesi,
a Beddawi, campo di rifugiati al nord del Libano,
e ci si risveglia nel solito letto sfatto
di un monolocale alla periferia dell'operosa disfattista Brianza.
 
Sono tornato,
e rimettendo in sesto il mio fisico lo spirito non cessa un istante nel rimanere in contatto
con i nuovi amici ereditati da quell'inferno appena lasciato.
 
L'Italia non mi è parsa mai così lontana,
sebbene fosse a qualche ora di aeroplano,
e l'angoscia per le persone conosciute e' quasi angoscia inedita.
Addirittura più drammatica di quella ricavata dai miei trascorsi in Palestina,
perchè laggiù la vita è terribile sotto l'occupazione israeliana, opprimente e terrorista, ma almeno per la maggior parte dei palestinesi vi è quasi la certezza di morire nella propria terra, sebbene insanguinata.
Per i palestinesi profughi fuori dalla Palestina, c'è tutto il disagio esistenziale di vivere e morire un'identità strozzata dall'ostracismo dalla terra natia.
E per i profughi di Naher El Bared tutto il dolore della materiale consapevolezza di essere due volte rifugiati. Nel '48 scacciati da Israele dalle loro terre, e quest'anno che l'esercito libanese ha distrutto le loro case, quelle dimore momentanee in attesa di tornare in Palestina,
i vecchi che ho incontrato aspettano da sessant'anni...
 
Rientrato da alcuni giorni,
ditemi mi sono perso qualcosa del nostro Belpaese?
Passando dinnanzi ad uno schermo televisivo ho scorto qualche telegiornale,
assurdo, pareva dessero le repliche di più di un mese fa:
I soliti morti vittime di incidenti stradali, i soliti scazzi del governo,
un comico che fa politica terrorizza quei politici che non si rendono conto di quanto siano comici, (alias Veltroni-Topo gigio).
In Birmania i monaci hanno scatenato una pacifica rivoluzione a ispirazione di quella che da sempre è una beniamina di questo blog.
In magliettina rossa, tutto il mondo a solidarizzare,
mentre di Gaza che subisce altrettanta oppressione,
al solito non se ne fotte nessuno.
I tg proseguono con ancora in prima pagina Garlasco,
che caxxo, non è preferibile leggersi un' Agatha Christie
o inserire nel lettore dvd un evergreen di Hitchcock?
In coda la solita rubrica di gossip e costume che ritrae vitellone abituè del chirurgo plastico,
dai volti a me ignoti.
E' tutto qui la civiltà che ci invidia il terzo mondo?
 
Ah, pure Mastella è sempre il solito Mastellone,
com'è bello tornare a casa e trovarla così come la si era lasciata,
oppure no?
 
ps.
una coppia di amici italiani che la Palestina mi aveva fatto conoscere
e i profughi di Beddawi mi hanno fatto reincontrare,
hanno aperto un blog per postare gli ottimi video che hanno insegnato a girare ai ragazzi palestinesi,
(loro i due video di oggi)
vi prego di andare a visitare:
 
Vik in Italy
Ali Al-Ansi - Eid Song

il diario di guerrillaradio in Libano:

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Diaro palestinese in Libano 5: Sabra e Shatila 25 anni di lacrime per Abu Mujahad
08/10/2007

sabra e shatila tragedia

25 anni fa falangisti cristiani agli ordini dello Shin Bet, il servizio segreto israeliano, sotto la direzione vigile del boia Ariel Sharon, allora ministro della difesa, entrarono nel campo profughi di Sabra e Shatila. Coperti dall’esercito israeliano, per tre giorni massacrano liberamente sino alla morte oltre tremila palestinesi, molte le donne e i bambini.

 

Aldifuori della commemorazione ufficiale, con tutto il parterre di politici che ne consegue, piu’ o meno sinceramente compassionevoli, mi sono recato a Sabra e Shatila per dare sfogo a quel denso senso luttuoso maturato in tanti anni. Forse perche’ questa volta svestito di alcuna rappresentanza, se non la mia anima trasparante, sono stato accolto da un calore umano privo di formalità.

Abu Mujahad, direttore del centro giovanile del campo, mi ha concesso la sua fiducia e davanti a due tazze di un caffè nerissimo, in barba al ramadan, mi ha fatto partecipe della sua storia.

 

Abu Mujahad è un sopravvissuto di Sabra e Shatila,

e quando i soldati israeliani hanno rotto l’assedio intorno al campo e’ stato fra i primi ad entrarvi, nella vana speranza di ritrovare i suoi familiari ancora vivi.

Cio’ che mi ha lasciato di stucco del suo racconto

e’ che per la prima volta nella mia vita ho percepito il ricordo di un dolore non per narrazione di immagini, ma tramite la descrizione di un odore,

 l’odore della morte.

Abu M. si muoveva fra quelle macerie e tutti quei cadaveri completamente apatico,

alcuna rabbia o afflizione appesantivano il suo passo, come anestetizzato registrava cio’che osservava come se già allora sapesse che per il resto della sua vita avrebbe dovuto tramandare quella tragedia, affinché la storia avesse memoria e le vittime sopravvivenza nella commemorazione.

Soprattutto registrava l’odore di quel palcoscenico di raccapricciante tragedia,

l’odore della carne abbrustolita, del piombo, delle interiora esplose, l’odore della putrefazione.

Decine di centinaia di corpi stavano a marcire al sole da tre giorni, corpi per lo piu’ mutilati, smembrati, nelle posizioni piu’ grottesche, ricorda Abu M., teste e arti stavano ammucchiati come cose inutili.

Una guernica sculturea, orrorificamente materializzata dalla tela.

Neonati fuoriusciti dal ventre materno non incitati da amorevoli voci

ma dai colpi di machete del piu’macabro odio.

Non ha pianto per diversi anni Abu M, sinchè un giorno i suoi occhi aridi si sono fatti cascata,

immagino io dinnanzi ai nipoti a cui tramandava le memorie di quei giorni.

Quel pianto gli ha salvato la vita, mi ha spiegato alla fine del secondo giro di caffè,

ciò che invece ucciderà un suo caro amico, anch’esso sopravvissuto, è il sorriso che sfodera ogni volta che riceve dei visitatori forestieri a casa sua. Lui, il suo amico, non è mai riuscito a piangere dopo il massacro, nonostante abbia perso 19 familiari.

Tutta la sua famiglia barbaramente annientata.

“Gli verrà un paresi, un ictus, e morirà così divorato da quel male che ha ingoiato in fondo al suo animo, già si vedono i segni della sua fine imminente”.

Non sono andato a visitare quell’uomo.

Ho salutato Abu Mujahd congratulandomi per la sua attività coi ragazzi,

condividendo con lui che l’educazione è la base del possibile riscatto per questi cuccioli d’uomo trattati come bestie da una stato razzista.

 

Putroppo per i bambini di Nahr el Bared quest’anno scolastico è compromesso,

ma soprattutto, che uomini saranno dopo aver passato più di sei mesi sotto le bombe?

Ci sono traumi indelebili, e nuove Sabra e Shatila paiono sempre in cantiere.

 

Vik in Libano.

 

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