Guerriglia
alla prigionia dell'Informazione. Contro la corruzione dell'industria mediatica,
il bigottismo dei ceti medi, l'imperdonabile assopimento della coscienza
civile. La brama di Verità prima di ogni anelito, l'abrasiva denuncia,
verso la dissoluzione di ogni soluzione precostituita, L'infanticidio di
ogni certezza indotta. La polvere nera della coercizione entro le narici
di una crisi di rigetto. L'abbuffata di un pasto nudo, crudo amaro quanto
basta per non poter esser digerito.
Sperando che il governo cada stanotte (con dedica solidale a Dacia e Cloro)
30/10/2007
Spero che il governo cada nella notte.
Perchè non ho avuto il coraggio di spiegare ai miei fratelli senegalesi che domani l'armata brancaleone di Prodi,
approverà il decreto legge sulla sicurezza che di sicuro ha di essere un atto persecutorio contro i poveracci.
Pensate che fra le altre scempiaggini (salvo modifiche dell'ultima ora, verdi radicali e comunisti premono) rischiano sino a 4 anni, chi vende merce contraffatta, come i miei fratelli che tirano a campare vendendo tre cd pirata a chi non se li sa ancora scaricare e qualche portafoglio taroccato.
A loro 4 anni di gabbio mentre per un figlio di puttana (pardon) come Calisto Tanzi, che ha mandato sul lastrico migliaia di famiglie, i suoi avvocati chiedo un patteggiamento di soli 2 anni e mezzo.
Magari la galera ai miei fratelli senegalesi, le persone più pacifiche che conosco,
servirà a convincerli che fuorilegge per fuorilegge, tanto vale la prossima volta farsi beccare con un chilo di coca da spacciare o
rapinando un tabaccaio, invece che smerciare la loro paccotaglia per due lire.
C'è uno strano concetto di legalità che si diffonde nel nostro Paese,
Il governo è alle corde, come un pugile suonato e vicino al ko, battuto da una casta di politici troppo sordi ai bisogni reali della gente.
Ma questo non è malcostume italiano, ma malessere globalizzato.
Ed è impossibile guarire se non cessando di appaltare la democrazia a candidati che non sono altro che le marionette dei poteri forti di un neoliberismo aggressivo.
Diamo un'occhiata oltreoceano, negli USA dove si è preso lo stampo per la creazione del partito democratico veltroniano. Ditemi chi sono gli uomini della svolta post-Bush?
pensate che una volta eletta la Clinton questi mercanti di morte non andranno a bussare alla casa bianca chiedendole di aiutarli a smaltire le rimanenze in magazzino, scaricandole magari su terreno iraniano?
Durante l'ultimo duello presidenziale fra Bush e Kerry noi non avemmo dubbi,
Il democratico Al Gore premio nobel è ridicolo se non patetico,
quantoMadonna che ha partecipato come headliner per il Live Earth giungendo con il suo jet privato.
(Anche Al non scherza in quanto a inquinamento, secondo The Guardian, ha macinato consumi record di gas in una delle sue abitazioni: nel 2006, per la villa di Nashville ha speso una media di 500 dollari al mese, 20 volte la spesa di un americano medio.)
La prossima volta candido il vecchietto che sta qui a fianco per il Nobel, vive con la minima, consuma un milionesimo rispetto a questi ipocriti "VIP" ma non si autocelebra.
Per sua retorica lezione sulla sua "scomoda verità" Al Gore è stato insignito di un premio per cui la maggior parte dei vincitori precedenti ha combattuto, sofferto imprigionato o torturato. Per la Pace.
Lui che ora ha la possibilità di fare veramente qualcosa di concreto per l'ambiente, candidandosi alle elezioni invece che fa? Si tira indietro.
Lo vedo l'anno prossimo mesto cercare di spiegare quanto è difficile convincere i leader del mondo alla causa ecologista, babbeo! potevi essere tu il leader del mondo. Evidentemente è più comodo godersi la fama appena conquistata.
In definitiva se questa è la crema dei democratici, meglio tenerci stretti i loro/nostri omologhi italiani,
magari più democristiani ma almeno Mastella il peggio che può fare è far cadere un governo,
la miccia per la terza guerra mondiale sta da un'altra parte.
guerrilla radio.
ps. Stringete i denti verso la fine del filmato, quando gli sgherri del democratico Kerry useranno la terribile pistola Taser...
In solidarietà a Dacia Valent, fino quando il colore della pelle sarà più importante del colore degli occhi?
21/10/2007
Tornato non da molto dal Libano e dai campi profughi palestinesi leggo la tua storia , storia di ordinaria persecuzione verso chi è Negra, Musulmana e Comunista, e convinta. Mi chiedo se l'aereo di ritorno non si sia infilato in una piega spazio-temporale, sono di nuovo in Italia o nel Sudafrica dell'apartheid???
Dacia è una persona che i più definirebbero come estremista, come lo sono io, come lo sono tutte quelle persone che credono fermamente nei propri ideali e sono disposti a pagarne le conseguenze sulla propria pelle.
Ma da qui a essere sbattuta lei e i suoi figli in mezzo ad una strada da un giudice che ne ha sequestrato la casa, tutto per la sua militanza in difesa dei diritti civili dei più deboli, mi sa più di leggi razziali del ventennio che d'Italia 2007...
in virtù di cosa emerge da una indagine che raccoglie 2 milioni e 800 mila telefonate intercettate,
più di centocinquanta sim diverse, una delle quali intestata al boss Campanella risulta utilizzata da Cuffaro in 29 cellulari diversi. (Moggi gli fa una pippa).
Non ci stancheremo mai di proporre:
toto cuffaro mafioso
PS: il 23 novembre il giudice Palermo Fabio Licata dovrà decidere se autorizzare o meno l'impiego di alcune intercettazioni del presidente della Regione siciliana Salvatore Cuffaro con l'ex premier Silvio Berlusconi.
In una telefonata che riguarda Berlusconi, questi avrebbe rassicurato Cuffaro sull'esito favorevole di un'inchiesta che lo riguardava.
Se la mafia è l'alternativa a questo governo di confindustria,
meglio continuare a sorbirci nel piatto questa mortadella indigesta.
Di Ritorno. Dal mondo dei profughi senzienti al pianeta degli agiati dormienti.
12/10/2007
il blog di vittorio arrigoni,
Ci si addormenta stesi sul pavimento con altri 5 palestinesi,
a Beddawi, campo di rifugiati al nord del Libano,
e ci si risveglia nel solito letto sfatto
di un monolocale alla periferia dell'operosa disfattista Brianza.
Sono tornato,
e rimettendo in sesto il mio fisico lo spirito non cessa un istante nel rimanere in contatto
con i nuovi amici ereditati da quell'inferno appena lasciato.
L'Italia non mi è parsa mai così lontana,
sebbene fosse a qualche ora di aeroplano,
e l'angoscia per le persone conosciute e' quasi angoscia inedita.
Addirittura più drammatica di quella ricavata dai miei trascorsi in Palestina,
perchè laggiù la vita è terribile sotto l'occupazione israeliana, opprimente e terrorista, ma almeno per la maggior parte dei palestinesi vi è quasi la certezza di morire nella propria terra, sebbene insanguinata.
Per i palestinesi profughi fuori dalla Palestina, c'è tutto il disagio esistenziale di vivere e morire un'identità strozzata dall'ostracismo dalla terra natia.
E per i profughi di Naher El Bared tutto il dolore della materiale consapevolezza di essere due volte rifugiati. Nel '48 scacciati da Israele dalle loro terre, e quest'anno che l'esercito libanese ha distrutto le loro case, quelle dimore momentanee in attesa di tornare in Palestina,
i vecchi che ho incontrato aspettano da sessant'anni...
Rientrato da alcuni giorni,
ditemi mi sono perso qualcosa del nostro Belpaese?
Passando dinnanzi ad uno schermo televisivo ho scorto qualche telegiornale,
assurdo, pareva dessero le repliche di più di un mese fa:
I soliti morti vittime di incidenti stradali, i soliti scazzi del governo,
un comico che fa politica terrorizza quei politici che non si rendono conto di quanto siano comici, (alias Veltroni-Topo gigio).
In Birmania i monaci hanno scatenato una pacifica rivoluzione a ispirazione di quella che da sempre è una beniamina di questo blog.
In magliettina rossa, tutto il mondo a solidarizzare,
mentre di Gaza che subisce altrettanta oppressione,
al solito non se ne fotte nessuno.
I tg proseguono con ancora in prima pagina Garlasco,
che caxxo, non è preferibile leggersi un' Agatha Christie
o inserire nel lettore dvd un evergreen di Hitchcock?
In coda la solita rubrica di gossip e costume che ritrae vitellone abituè del chirurgo plastico,
dai volti a me ignoti.
E' tutto qui la civiltà che ci invidia il terzo mondo?
Diaro palestinese in Libano 5: Sabra e Shatila 25 anni di lacrime per Abu Mujahad
08/10/2007
25 anni fa falangisti cristianiagli ordini dello Shin Bet, il servizio segreto israeliano, sottola direzione vigile del boia Ariel Sharon, allora ministro della difesa, entrarono nel campo profughi di Sabra e Shatila. Coperti dall’esercito israeliano, per tre giorni massacrano liberamente sino alla morte oltre tremila palestinesi, molte le donne e i bambini.
Aldifuori della commemorazione ufficiale, con tutto il parterredi politici che ne consegue, piu’ o meno sinceramente compassionevoli, mi sono recato a Sabra e Shatila per dare sfogo a quel denso senso luttuoso maturato in tanti anni. Forse perche’ questa volta svestito di alcuna rappresentanza, se non la mia anima trasparante, sono stato accolto da un calore umano privo di formalità.
Abu Mujahad, direttore del centro giovanile del campo, mi ha concesso la sua fiducia e davanti a due tazze di un caffè nerissimo, in barba al ramadan, mi ha fatto partecipe della sua storia.
Abu Mujahad è un sopravvissuto di Sabra e Shatila,
e quando i soldati israeliani hanno rotto l’assedio intorno al campo e’ stato fra i primi ad entrarvi, nella vana speranza di ritrovare i suoi familiari ancora vivi.
Cio’ che mi ha lasciato di stucco del suo racconto
e’ che per la prima volta nella mia vita ho percepito il ricordo di un dolore non per narrazione di immagini, ma tramite la descrizione di un odore,
l’odore della morte.
Abu M. si muoveva fra quelle macerie e tutti quei cadaveri completamente apatico,
alcuna rabbia o afflizione appesantivano il suo passo, come anestetizzato registrava cio’che osservava come se già allora sapesse che per il resto della sua vita avrebbe dovuto tramandare quella tragedia, affinché la storia avesse memoria e le vittime sopravvivenza nella commemorazione.
Soprattutto registrava l’odore di quel palcoscenico di raccapricciante tragedia,
l’odore della carne abbrustolita, del piombo, delle interiora esplose, l’odore della putrefazione.
Decine di centinaia di corpi stavano a marcire al sole da tre giorni, corpi per lo piu’ mutilati, smembrati, nelle posizioni piu’ grottesche, ricorda Abu M., teste e arti stavano ammucchiati come cose inutili.
Una guernica sculturea, orrorificamente materializzata dalla tela.
Neonati fuoriusciti dal ventre materno non incitati da amorevoli voci
ma dai colpi di machete del piu’macabro odio.
Non ha pianto per diversi anni Abu M, sinchè un giorno i suoi occhi aridi si sono fatti cascata,
immagino io dinnanzi ai nipoti a cui tramandava le memorie di quei giorni.
Quel pianto gli ha salvato la vita, mi ha spiegato alla fine del secondo giro di caffè,
ciò che invece ucciderà un suo caro amico, anch’esso sopravvissuto, è il sorriso che sfodera ogni volta che riceve dei visitatori forestieri a casa sua. Lui, il suo amico, non è mai riuscito a piangere dopo il massacro, nonostante abbia perso 19 familiari.
Tutta la sua famiglia barbaramente annientata.
“Gli verrà un paresi, un ictus, e morirà così divorato da quel male che ha ingoiato in fondo al suo animo, già si vedono i segni della sua fine imminente”.
Non sono andato a visitare quell’uomo.
Ho salutato Abu Mujahd congratulandomi per la sua attività coi ragazzi,
condividendo con lui che l’educazione è la base del possibile riscatto per questi cuccioli d’uomo trattati come bestie da una stato razzista.
Putroppo per i bambini di Nahr el Bared quest’anno scolastico è compromesso,
ma soprattutto, che uomini saranno dopo aver passato più di sei mesi sotto le bombe?
Ci sono traumi indelebili, e nuove Sabra e Shatila paiono sempre in cantiere.
UN POST A CASO Nicola Calipari, ucciso da "fuoco amico" Nicola Calipariucciso da fuoco amico (?????) nelleroico compimento della sua missione,restituire allItalia una sua figlia dispersa, Giuliana Sgrana. Viene da pensare come sia possibile che lattacco compiuto da un check point americano sia solo un incidente,Viene da pensare allora quanti incidenti quotidianamente avvengono e quanti civili iracheni vengono coinvolti Viene continuamente da pensare allingiustizia di questa guerra guerrilla radio... continua
IL BLOG DI VITTORIO ARRIGONI, DALLA PALESTINA LIBERA ALLA PRIGIONIA IN ISRAELE, POI IN CONGO CON I BEATI COSTRUTTORI DI PACE.IL SITO CHE STA DALLA PARTE DEGLI ULTIMI UTOPICI, ILLUSI VISIONARI, DEI POETI PARTIGIANI E DEI PERDENTI ESTINTI, MA CON CORAGGIO. DEGLI INTENDIMENTI CHE LOTTANO AL SEGUITO DI VALOROSI SENTIMENTI. DI NOI SEMPRE IN CIMA AD OGNI BARRICATA, A DIFENDERE CIO' CHE REGNA ALL'UTOPIA DI UN MONDO MIGLIORE. BEATI E BATTUTI.
,eric boicottaggio fiera del libro di torino boiccottaggio fiera del libro di torino israele autori israeliani fiera del libro di torino autori palestinesi boicottano la fiera del libro di torino scrittori e intelletuali vattimo scrive al manifesto per boicottare la fiera di torino motivazioni giustificazioni nazisti fiera del libro di torino israele nazista nazisti d'israele how to come fare per boicottare scaricare palestinese obama rape hillay clinton picture movie obama vincitore obama rilsutati biografia foto nudo foto nuda cuffato è un mafioso berlusconi è un mafioso le prove papa nazi papa nazista papa bestemmia video mara carfagna nuda balla nuda foto carfagna tanga carfagna lesbo danza perizoma carfagna piedi nudi
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