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Un pò di storia e qualche riflessione... 22/01/1944-22/01/2009

22/01/2009 19:39 in Video

Operazione Shingle

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.

L'Operazione Shingle fu un'operazione militare organizzata dagli eserciti alleati contro le forze dell'asse nella zona di Anzio e di Nettuno, durante la campagna d'Italia, nella seconda guerra mondiale. L'attacco, comandato dal Maggiore Generale John P. Lucas, aveva lo scopo di aggirare le forze tedesche attestate sulla Linea Gustav e di liberare Roma.

La lunga battaglia che ne derivò è comunemente conosciuta come La battaglia di Anzio e l'operazione stessa come "Sbarco di Anzio".

Il giorno 22 gennaio 1944 gli eserciti alleati iniziarono a sbarcare in un'ampia fascia costiera che andava da Tor San Lorenzo, oggi frazione di Ardea, fino a Torre Astura, nel territorio comunale di Nettuno.

Alle ore 02:45 del 22 gennaio 1944 il 6º Corpo d'Armata USA, comandato del generale John Lucas sbarcò nel porto mentre su un altro arenile chiamato Peter Beach, adiacente all'attuale località del Lido dei Gigli, pose piede (nonostante la presenza in zona di un campo minato) il I Battaglione The Loyal Regiment, il II Battaglione The North Staffordshire Regiment e il VI Battaglione The Gordon Highlanders della 2ª Brigata di fanteria.

La 2ª Brigata Servizi Speciali seguì subito dopo e poi, verso mezzogiorno, giunse il turno della 24ª Brigata Guardie, del V Battaglione The Grenadier Guards, del I Battaglione The Scots Guards e del I Battaglione The Irish Guards.

La copertura aerea fu assicurata dai caccia del XXII ASCO statunitense che effettuarono 465 passaggi sulla testa di ponte e 165 altri passaggi a difesa del naviglio ormeggiato al largo per contrastare la reazione dei cacciabombardieri tedeschi che realizzarono infatti 6 incursioni articolate in un centinaio di azioni.

Il porto della città iniziò inoltre ad essere bombardato dai tedeschi mediante un potente cannone situato nella Galleria di Ciampino, a circa 30 km di distanza in linea d'aria.</ref>. Anzio rappresentò tuttavia il perno di tutta l'operazione e fu anche il centro abitato che subì più danni.

Oltre alle vittime civili, gran parte del patrimonio edilizio della città andò distrutto o semidistrutto. Lo sbarco si protrasse anche nei giorni successivi ed ebbe termine solo il 31 gennaio, quando approdarono le ultime unità anglo-americane.

In totale sbarcarono oltre centomila uomini con una gran quantità di materiale bellico.

I tedeschi, colti di sorpresa, iniziarono a reagire energicamente solo tre giorni dopo l'inizio dell'azione, quando si era già costituita una solida testa di ponte attorno ad Anzio e zone limitrofe.

L'obiettivo di una rapida conquista della capitale, che aveva spinto gli Alleati a progettare lo sbarco, non venne raggiunto. Roma, situata a soli cinquanta chilometri di distanza, o poco più, venne infatti liberata solo quattro mesi e mezzo più tardi, il 4 giugno 1944.

 

 

 

 

"dove i figli della guerra
partiti per un ideale
per una truffa, per un amore finito male

hanno rimandato a casa
le loro spoglie nelle barriere
legate strette perché sembrassero intere"

(Fabrizio De Andrè)

 

When the Tigers Broke Free

(Pink Floyd)

 

 

Per non dimenticare mai gli orrori di tutte le guerre.

Perchè non si ripeta nel presente.


cogitoergosum.   Un commento

GAZA STOP AL GENOCIDIO: INCONTRO PUBBLICO A MAGENTA, GIOVEDì 22 GENNAIO 2009

21/01/2009 13:53 in Who is the terrorist?

 

 

GIOVEDI' 22 GENNAIO 2009

IDEAL PUB DI MAGENTA - VIALE PIEMONTE N. 10 (DIETRO STAZIONE FS)

 


CONFERENZA PUBBLICA CON:

MARIA ELENA DELIA(FREE GAZA MOVEMENT)

ALBERTO MARI (COMITATO PER NON DIMENTICARE SABRA E SHATILA)

IBRAHEEM ALKHMOOR (STUDENTE PALESTINESE - UDAP)


IN DIRETTA TELEFONICA DA GAZA CITY:

VITTORIO ARRIGONI (INTERNATINAL SOLIDARITY MOVEMENT - A GAZA CITY DA AGOSTO)

 

 

 


Punto Rosso Magenta

Associazione Joe Strummer

Collettivo Oltreilponte

Forum Palestina


cogitoergosum.   Nessun commento

Vittorio Arrigoni a Gaza: avvoltoi e cacciatori di taglie

15/01/2009 20:55 in Who is the terrorist?

14/01/2009

angeli a pezzi

Dal mare non più i suoi generosi frutti, nulla dell'amore per i suoi flutti che rispecchiano il cielo, solo la morte portata in dote da navi da guerra che arano il suo spettro liquido. Del mare proviamo a fare ancora corridoio salvifico, una breccia su questa terra martoriata, confiscata e imprigionata, stuprata in ogni suo palmo, ridotta ad un cimitero per salme che non trovano riposo. Da qualche giorno anche i funerali sono diventati target di attacchi dell'aereonautica israliana, come se i palestinesi uccisi meritassero un'ulteriore punizione anche da morti. Se un corridoio umanitario stenta a schiudersi per venire in soccorso ad una popolazione ridotta allo stremo delle forze, ci penserà la "spirit of humanity," una delle nostre barche targata Free Gaza Movement. Salpata oggi da Larnaca, Cipro, cercherà di condurre sino al porto di Gaza oltre a tonnellate di medicinali una quarantina fra dottori, infermieri, giornalisti, parlamentari europei, attivisti per i diritti umani, rappresentanti 17 diverse nazioni. Esseri veramenti umani, come me, come i tanti in Italia che mi testimoniano la loro indignazione, disposti a rischiare la vita piuttosto che continuare a restare seduti e ignavi nel salotto buono di casa, dinnanzi ad un televisore che rimanda solo una minima parte del massacro che ci sta affliggendo. 

Il 27 dicembre i miei amici ci provarono con la "Dignity", furono attaccati dalla marina israeliana che tentò di affondarli, lanciato l' SOS dovettero rifugiare in Libano coi motori in avaria e una falla nello scafo. Per puro caso non ci furono feriti gravi in quell'occasione, ci auguriamo che domani siano rispettate le loro vite e i diritti umani. Ci sono terribili catastrofi naturali a questo mondo, come terremoti e uragani, inevitabili. A Gaza è in corso una catastrofe umanitaria innaturale perpetrata da Israele ai danni di un popolo che vorrebbe ridotto alla più completa miseria, sottomissione. Una popolazione disperata che non trova più il pane e il latte per nutrire i suoi figli. Che non piange neanche più i suoi lutti perchè anche agli occhi è stata imposta una ferrea dieta. Il mondo intero non può ignorare questa tragedia, e se lo fa, non includeteci in questo mondo.  Ogni giorno invochiamo forze che governano sopra di noi affinche fermino questo genocidio in corso, per domani mattina chiediamo solo che la nostra piccola imbarcazione approdi a Gaza con il suo carico di compassione, pace, amore, empatia, che a tutti i palestinesi siano concessi gli stessi diritti di cui godono gli israeliani, e qualsiasi altro popolo del pianeta. Il mare come ancora di speranza, il mare come meta di distruzione. Secondo l'agenzia di stampa Ma'an, e la Reuters conferma, gli Stati Uniti stanno per rifornire di 300 tonnellate di armi Israele, tramite due navi cargo in partenza dalla Grecia. Armi e una grande quantità di esplosivo e detonatori, tutto il necessario per spianare la Striscia da migliaia delle sue abitazioni. Sono già 120 mila gli sfollati da Gaza a Jabalia, ma i più, compresi diversi miei amici non si sono mossi, non sanno dove rifugiarsi. Giornalisti, dottori e becchini. Sono le professioni che lavorano di più qui a Gaza, senza sosta ormai da 16 giorni. Gli avvoltoi, oltre i caccia bombardieri preoccupano e fomentano disprezzo, specie quelli che fino a ieri sedevano sulla stessa sedia del compianto Arafat, e ora anelano a venire a riprendersi il trono sulle ceneri di quel che di Gaza sarà. Siamo giunti a 923 vittime, 4150 i feriti, 255 i bambini palestinesi orribilmente trucidati. Il computo delle vittime civile israeliane, fortunatamente, è fermo a quota 4. Gira voce che Olmert avrebbe fatto sapere ai suoi che il raggiungimento di 1000 vittime civili è il termine ultimo per arrestare questa brutale offensiva infanticida. Un pò come succede alla Vucciria di Palermo, dove i quarti di manzo goccialano sangue all'aperto, e si contratta la carne un tanto al chilo. Le apparizioni di Ismail Haniyeh sullo schermo sono seguitissime dai palestinesi della Striscia. Non si può parlare di tregua senza contemporaneamente prefissare una fine dell'assedio. Continuare ad assediare una Gaza ridotta in macerie, non permettere il confluire di viveri e medicinali, impedire la fuoriuscita di malati e di feriti, significa condannarla ad una più lunga agonia. Questo il sunto delle parole del leader di Hamas, pronunciate stasera da un bunker chissa dove sottoterra, che fanno breccia nell'opionione pubblica gazawi. Il discorso di un leader che avrebbe potuto fuggire a ripararsi altrove, e invece è rimasto qui a prendersi le bombe in testa come chiunque altro. Questo miei prose odierne sono state trocate sul nascere, dalla solita telefonata intimidatoria che ordina l'evocuazione prima di un bombardamento. Mi trovo nel palazzo dove risiedono i principali media internazionali, fra gli altri, Al Jazeera, Ramattan e Reuters. Abbiamo dovuto staccate i pc dalle pareti, precipitarci giù per le scale e riversarci in strada, dove con gli occhi incollati al cielo cerchiamo di scorgere da dove giungerà il fulmine distruttivo. Questa notte non ci saranno telecamere e reporters a documentare il massacro di civili, aleggia il fondato sospetto che le vittime innocenti saranno più del solito. Ancora per strada fisso Alberto e gli strizzo un'occhio, si avvicina e gli sussurrò in un orecchio se ritiene plausibile che le telefonata intimidatoria sia stato un segnale per noi due soli, dopo la scoperta di un sito statunitense di estrema destra che ci ha messo una taglia sulla testa: "ALLERTARE I MILITARI DELL'IDF PER COLPIRE L'ISM
 
Numero da chiamare se localizzate i covi di Hamas con i membri dell'ISM. Dall'America chiamate 011-972-2-5839749. Da altri paesi non digitare lo 011. Aiutateci a neutralizzare l'ISM, che è ormai parte integrante di Hamas sin dall'inizio della guerra. BERSAGLIO ISM #1 PER LE FORZE AEREE ISRAELIANE E TRUPPE DI TERRA DELL'IDF: INVITO ALL'OMICIDIO DI VITTORIO ARRIGONI (FOTO SOTTO) CHE ATTUALMENTE ASSISTE HAMAS A GAZA.". Dal sito "stoptheism.com". Non prendetevi la briga di visitarlo ne tantomeno di linkarlo ai vostri siti. E una testimonianza sociologica da tramandare ai posteri. Analizzando questi tempi, il futuro pronuncerà la sua sentenza inappellabile, di come l'odio fosse il sentimento più puro, e il livore verso il diverso muovesse eserciti e fosse il collante di intere masse di uomini,. 
Non è necessario che i miei detrattori e chi mi vorrebbe martire compongano quel numero, l'esercito israeliano sa benissimo dove trovarmi anche stanotte, sto sopra le ambulanze dell'ospedale Al Quds in Gaza city. Restiamo umani.
 
 
 


cogitoergosum.   4 commenti

GAZA: STRAGE DI CIVILI DA PARTE DELL'IDF. ECCO LA LEGITTIMA DIFESA DI ISRAELE.

05/01/2009 22:57 in Who is the terrorist?

 

 

Gaza - Infopal. Una famiglia intera massacrata, fatta a pezzi: 70 persone uccise a sangue freddo dall’esercito di occupazione israeliano nel quartiere di az-Zaitun. E' successo, ieri, domenica, ma l'eccidio è stato scoperto solo oggi, lunedì.

Naeb as-Sammuni di 25 anni, sopravvissuto, ha raccontato: "Le forze di occupazione israeliane, penetrate a est del quartiere az-Zaitun, hanno radunato decine di membri della mia famiglia in una sola casa di 180 metri quadrati, poi l’hanno bombardata per dieci minuti".

Il cittadino, che ha visto sterminare tutta la famiglia, ha aggiunto: "Dopo averli bersagliati di bombe, la casa si è trasformata in un lago di sangue. C'è chi è morto subito, chi è rimasto ferito ed è morto dissanguato".

As-Sammuni ha spiegato che le forze di occupazione sioniste hanno impedito l’arrivo delle ambulanze per soccorrere i membri della famiglia massacrata, nonostante gli appelli della Croce Rossa: molti sono rimasti a sanguinare per 24 ore e solamente questa mattina sono sopraggiunti i soccorsi.

Nell'eccidio, ha raccontato Naeb, sono morte sua moglie Hanan, sua figlia Huda, sua madre Rizqa, e la maggior parte dei suoi fratelli e dei suoi cugini. 

Il dott. Haitham Dababesh, che era tra i soccorritori dell’ospedale ash-Shifa di Gaza, ha dichiarato che da ieri sera, cioè dal momento del bombardamento della famiglia as-Sammuni, "abbiamo coordinato i soccorsi con la Croce Rossa, ma non siamo risusciti a raggiungerli fino a questa mattina".

I soccorritori, al loro arrivo, hanno trovato una situazione terribile: un vero massacro, molte vittime. Il dott. Dababeh ha aggiunto che la sala di attesa dell’ospedale ash-Shifa, il più grande di Gaza, non riusciva a contenerle tutte.

Nel quartiere az-Zaitun si temono altri massacri: quell'area è nel mirino del fuoco israeliano sia da terra sia dal cielo. Gli abitanti temono per la loro vita e non riescono ad abbandonare le loro case minacciate di uccisione di massa.

(Fonte: Palestine-info)

CHI NON SI SCHIERA E' COLPEVOLE


cogitoergosum.   2 commenti

GAZA NEEDS YOUR VOICE: MANIFESTAZIONI IN TUTTA ITALIA SABATO 3 GENNAIO 2009 PER FERMARE IL MASSACRO.

02/01/2009 12:14 in Who is the terrorist?

 

 

 

DOMENICA 28 DICEMBRE
MANIFESTAZIONE A PIAZZA NAVONA ALLE ORE 16,00

per

- L’IMMEDIATO STOP ALL’ATTACCO MILITARE SULLA STRISCIA DI GAZA

- LA FINE DELL’EMBARGO CONTRO LA POPOLAZIONE PALESTINESE DI GAZA

- IL CONGELAMENTO DI TUTTI GLI ACCORDI POLITICI ECONOMICI E MILITARI TRA L’ITALIA E ISRAELE

- LA FINE DELL’OCCUPAZIONE ISRAELIANA DELLA PALESTINA


VITA, TERRA E LIBERTA’ PER IL POPOLO PALESTINESE

 

 

 

 

CHI NON SI SCHIERA E' COLPEVOLE.


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