Ci vergognamo per loro
Vergognose citazioni di persone senza vergogna

 

«Se si sta in Europa bisogna starci a certe regole: la prima non può essere quella di aprire i boccaporti e mandare migliaia di persone da un Paese europeo all'altro».

«Prima dell'ingresso della Romania nell'Unione europea, Roma era la città più sicura del mondo».

Walter Veltroni, sindaco di Roma e segretario del Partito Democratico - 31 ottobre 2007

ci siamo vergognati mercoledì, 31 ottobre 2007 alle ore 18:58 | commenti (18) | permalink

 

«[..]sottopongo alla vostra valutazione, in qualità di ministri vigilanti, l'apprezzamento se l'iniziativa in esame possa costituire un inammissibile sviamento dalle finalità istituzionali e, comunque, dagli ambiti di attività consentiti dalla legge, ai fini dell'eventuale adozione di tutte le misure ritenute necessarie, anche non solo disciplinari, nei confronti dei responsabili»

Lettera inviata dal ministro dello Sviluppo Economico Bersani ai Ministri della Giustizia Mastella e della Salute Turco a proposito di una lettera che l'Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri della Regione Emilia-Romagna ha inviato alle istituzioni della regione per chiedere la non concessione di nulla-osta per la costruzione di nuovi termovalorizzatori-inceneritori, sottolineando la preoccupazione per la pericolosità delle emissioni di fumo da questi impianti - 4 ottobre 2007

ci siamo vergognati lunedì, 08 ottobre 2007 alle ore 18:34 | commenti (7) | permalink

 

 

«La Chiesa è chiamata oggi a proporre il pensiero cristiano sulla procreazione responsabile e familiare a tutti gli uomini del nostro tempo». Ma soprattutto occorre rispondere alle minacce e alle «deviazioni culturali del nostro tempo, sia nell'ambito della famiglia, che in quello della procreazione». Minacce "contro la famiglia, poiché l'uomo viene concepito soltanto come individuo" e «contro la procreazione responsabile, poiché l'uomo così concepito deve tentare tutte le possibilità della scienza e della tecnica per la produzione di un nuovo uomo, costruito secondo i criteri offerti dalla tecnica». La condanna del Vaticano va dritta al punto. «Come confermano pratiche funeste oggi legalizzate in alcuni paesi se l'uomo si arroga il potere di fabbricare l'uomo, allora si arroga anche il potere di distruggerlo». Ma "questa concezione dell'uomo influenza fortemente i programmi ostili alla famiglia e alla procreazione umana". Invece, occorre ritornare al punto fondamentale: "L'uomo è stato creato per amore capace di amare. E' stato creato maschio e femmina; il loro corpo e le loro anime sono complementari e correlativi, capaci di fare dono di se stessi e di trovare nei figli una proeizione e un senso alla loro esistenza". Infine, un accenno alla sfera sessuale. "Maschio e femmina hanno pari dignità. La sessualità è complementare: l'uomo è attratto dalla donna e questa dall'uomo. Così l'amore tra uomo e donna è fondamento del matrimonio e queso della famiglia umana che trasmette la vita ai figli e li educa per la vita sociale”.

"L'istituzione naturale del matrimonio e della famiglia è vittima di attacchi violenti”, “da correnti radicali, siano sorti nuovi modelli di famiglia". Eppure, "non si può concepire la famiglia senza tener conto del suo legame con la vita”. In questo senso, "solo la famiglia è il luogo adeguato per la procreazione”, aspetto da difendere e valorizzare. Per questo, il documento esprime contrarietà ad "ogni mezzo contraccettivo", a favore dei "metodi naturali", in cui "si riscontra un atteggiamento di apertura e di affidamento al volere divino così come lo conosce il giudizio di una coscienza formata e responsabile". "Guardando ai mezzi a cui si ricorre per evitare di avere figli, mezzi che includono non soltanto la contraccezione ma anche appare chiara l'eclissi di ogni riferimento di Dio nella visione predominante, oggi, sulla procreazione responsaile". Da qua nasce la necessità di una "esposizione chiara, decisa ed integrale della dottrina cristiana sulla famiglia, la sessualità e la procreazione".

"Mai nella storia del passato la procreazione umana, e quindi la famiglia, che è il suo luogo naturale, sono state minacciate come nella cultura odierna". Tra le cause principali, il dicastero vaticano elenca "l'eclissi di Dio": questa "sta alla radice della profonda crisi attuale della verità tutta intera sull'uomo, sulla procreazione umana e sulla famiglia". Il Vaticano condanna "le coppie formate da omosessuali" che "rivendicano gli stessi diritti riservati al marito e alla moglie, reclamano perfino il diritto di adozione". "Donne che vivono un'unione rivendicano diritti analoghi, esigendo leggi che diano loro accesso alla fecondazione eterologa o all'impianto embrionale". Ma anche "certe correnti di bioetica non sono estranee alla crisi della famiglia". In questo settore, per il dicastero per la Famiglia, "è la morale ad essere mobilitata per cercare di giustificare pratiche bio-mediche che separano, nell'unione coniugale, il fine unitivo da quello procreativo, la sessualità dall'amore".

E se l'aborto rimane "un delitto abominevole", un "disordine morale grave", una "uccisione deliberata di un essere umano innocente", c'è un terzo fronte che sta particolarmente a cuore al Vaticano: quello delle "politiche di controllo delle nascite". "Il comportamento sessuale delle coppie - sottolinea il documento - è sempre più vittima di pressioni, cioè di forme di coercizione, emanate da autorità pubbliche, nazionali o internazionali, e riprese da Ong senza scrupoli". È proprio per questo che "il matrimonio è sempre più tardivo, la nascita del primo figlio avviene sempre più avanti negli anni, il divorzio è sempre più frequente e facile, una percentuale crescente di giovani tende a vivere in unioni consensuali libere. La situazione resta drammaticatica"

“Famiglia e procreazione umana”, elaborato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia e firmato dal cardinale Alfonso Lopez Trujillo.

ci siamo vergognati lunedì, 11 dicembre 2006 alle ore 15:19 | commenti (46) | permalink

 


"altamente inopportuna una trasmissione che tocca un problema su cui ancora non si è discusso adeguatamente, ma che tutti sappiamo essere un tema incandescente nell'opinione pubblica, e che comunque non fa parte del programma di governo".

 
la Senatrice della Margherita Binetti a proposito della fiction "il padre delle spose"

ci siamo vergognati giovedì, 23 novembre 2006 alle ore 17:25 | commenti (22) | permalink

 

«Lino Banfi, interprete di Nonno Libero, nella fiction televisiva "un medico in famiglia", ci ha lentamente abituati con la sua aria sorniona, alle famiglie "aperte e allegre", dove regna l'allegria, la mancanza della mamma è surrogata da nonni e tate premurose, dove il padre si sposa la zia e insieme spariscono per lunghi mesi, lasciando la famiglia nelle mani di questo instancabile nonno, che denigra la scuola libera, inneggia al sindacato come risolutore di tutti i mali e si sposa la consuocera borghese per redimerla.
Ora nonno Libero, si lancia in un'altra operazione di "marketing culturale", con la prossima fiction in onda su RAI UNO, il 20 novembre, in prima serata, dal titolo "Il padre delle spose", racconta la storia di un padre, pugliese, vedovo, che dopo molti anni che non vede la figlia che vive in Spagna, decide di andare a Barcellona a trovarla e la trova, sposata con un'altra donna.
Dopo il rifiuto iniziale del padre tradizionalista, gli autori garantiscono il lieto fine, ci mancherebbe altro, del resto sempre di un matrimonio si tratta, o no?

No.

Due donne sono una coppia che vive insieme, non basta che una legge dica che anche se dello stesso sesso possono dirsi "sposate", il matrimonio è un'altra cosa, spiacente, ma le parole hanno un peso e gli impegni che si prendono sono differenti.
Lo so, le accuse di razzismo e di grettezza mentale, sono assicurate, persino un vecchio patriarca pugliese si arrende e finisce per accogliere le due donne come figlie e voi non vorrete protestare?
Beh, io sì. Una cosa è accogliere la figlia lesbica e un'altra è dire che il matrimonio tra due omosessuali e due eterosessuali è la medesima cosa.
Io voglio protestare, perché questo continuo far passare in televisione l'idea, che tutte le unioni possono essere equiparate, è una forzatura innaturale.
Non sospenderanno certo la fiction per le nostre proteste, ma far sentire la nostra voce, chiedere lo spostamento in seconda serata e magari disdire il canone RAI potrebbe essere utile
».

Petizione lanciata dal sito CulturaCattolica.it

ci siamo vergognati domenica, 19 novembre 2006 alle ore 12:13 | commenti (15) | permalink

 

«La città usa denaro pubblico per finanziare un festival omosessuale dove si esibiscono pornostar mascherate da artisti. Questa invasione barbarica oltraggia la fede e la ragione dei cittadini».
«Qui si contrabbanda per cultura l'interesse di una lobby. Siamo alla mistificazione. L'ennesima».
«Mettere in scena la masturbazione o piccanti rapporti omosessuali è forse un servizio sociale primario? Verrà mostrato un video con un attore che esplora, attraverso l'autostimolazione, le possibilità del piacere, della soddisfazione erotica. C'è una doppia aggravante: il presunto evento è stato presentato in pompa magna da autorevoli rappresentanti istituzionali che dovrebbero avere a cuore la sensibilità di tutti i bolognesi, e non solo di quelli con problemi di genere. E, ancora più grave, l'iniziativa è realizzata col contributo degli assessorati».
«A Bologna tira aria malsana; alcuni rappresentanti istituzionali sembrano ancora fermi alla concezione dell'"indottrinamento delle masse"».

Commento non firmato su "Bologna Sette", settimanale della diocesi bolognese e inserto domenicale di "Avvenire", a proposito del Festival "Gender Bender" dedicato alle identità sessuali e sostenuto dagli assessorati alla cultura di Comune, Provincia e Regione, 29 ottobre 2006

ci siamo vergognati domenica, 29 ottobre 2006 alle ore 10:07 | commenti (17) | permalink

 

«Avevo appena aperto la porta, e oddio...»
- Oddio cosa?
«Vedo quello lì che esce dal bagno»
- No!
«Sìììììì, guardi è stato terribile. Mi sono sentita mancare»
- Mancare quanto?
«Sfibrata»
- Addirittura sfibrata
«Violentata»
- Violentata?
«Stuprata. Ecco, stuprata»
- Onorevole, adesso deve rilassarsi
«Mi avevano detto che i problemi con l'onorevole Guadagno...»
- ... Vladimir Luxuria
«Io lo chiamo come lo chiama il presidente della Camera: onorevole Guadagno Vladimiro»
- Calma, lo chiami pure come crede
«Dio, Dio!»
- Bisogna mantenere i nervi saldi in momenti delicati come questi
«Ero convinta che avessero trovato una soluzione»
- Quale soluzione?
«Ma che ne so! Mi dicono che in alcune palestre hanno messo i bagni per quelli come lui. Questo Palazzo è pieno di bagni, gliene trovino uno per lui»
- La percezione che Luxuria ha del proprio corpo è tutta femminile
«Si faccia tagliare il pisello. Se lo tagli e allora venga pure nel bagno delle donne. Perché non lo fa?»
- Onorevole Gardini
«Ta-glia-te-looooo!»
- E' un po' imbarazzante parlare con lei
«E' stata una cosa schifosa. Fisiologica, non psicologica»
- Promette che non se la prende?
«Prometto»
- Sembra isterica
«Disgustata. Ho avuto persino delle difficoltà di ordine fisico a trattenermi in quel bagno»
- Vabbè
«Sono grintosa, ecco»
(...)
- Anche se le può apparire ingiurioso, si aggiunge dell'altro. E cioè che la sua scenata sia un tentativo di far dimenticare la magra figura rimediata al microfono delle Iene
«Cosa?»
- Cos'è la Consob? Ricorda? Non rispose
«Ma se è stato Guadagno a provocare tutto questo can can! Un alluvione di dichiarazioni, di prese di posizioni, di telefonate. Ancora non riesco a terminare la lettera di protesta che voglio inviare ai deputati questori. Già lo so, i giornali scriveranno a suo favore. Voi giornalisti siete moderni, noi della destra i retrogradi e i razzisti»
- Lei si è appunto augurata un busto ortopedico che tenesse dritta la schiena dei giornalisti
«Non nego che l'immagine sia stata un po' forte»
- Ce ne fosse gente con la sua grinta!
«Però voi dovete essere più obiettivi. Lui è maschio? Vada nel bagno dei maschi!»
- Vabbè.
«Sono piena di passione per questo lavoro. La politica mi prende tutta»
- Si vede.
«Sono spigolosa»
- Donna di carattere.
«Forte»
- Anche molto corteggiata.
«Sempre tantissimo in vita mia. Ieri come oggi»
- Ora però prevalentemente tra i colleghi del centrodestra.
«No, anche quelli del centrosinistra sono galanti»
- La sua grinta un po' li mette in soggezione. Si nota che tengono una prudente distanza.
«In effetti è una cosa appena accennata»

On. Elisabetta Gardini, portavoce diForza Italia, intervistata da Antonello Caporali per Repubblica, 27 ottobre 2006

ci siamo vergognati sabato, 28 ottobre 2006 alle ore 17:13 | commenti (17) | permalink

 

«È stato un bel coro. Niente di scandaloso. C´è questa ossessione di cantare l´inno dappertutto. E c´è qualcuno che ha detto: casso, basta, cantarlo anche ai comizi è una provocazione! Me lo sono sorbito per anni. Però il troppo stroppia. È come la retorica vuota di chi espone le bandiere della pace. Parte Mameli e ti vengono in mente Napolitano, Prodi, Bertinotti, Marini e quella roba lì».

Luca Zaia, Vicepresidente della Regione Veneto, Corriere della Sera, 23 ottobre 2006

ci siamo vergognati martedì, 24 ottobre 2006 alle ore 10:58 | commenti (9) | permalink

 

«Il segretario della Difesa agisce ispirato da Dio. Non conosco nessuno che dimostri più patriottismo, energia e leadership. Rumsfeld prende la decisione che il Signore gli dice essere la migliore per il nostro Paese».

Peter Pace, Capo di Stato Maggiore degli Stati Uniti, Corriere della Sera 21 ottobre 2006

ci siamo vergognati lunedì, 23 ottobre 2006 alle ore 12:40 | commenti (18) | permalink

 

Con la Finanziaria «Si vuole criminalizzare i ricchi e cioè chi ce l'ha fatta. E chi ce l'ha fatta dovrebbe essere considerato un esempio per i giovani».
«Questa Finanziaria colpisce i poveri che non hanno la struttura del ricco»
«Se io fossi un italiano che paga il 50% e non ce la facessi a pagare entrerei nell'illegalità. Chi ha successo non deve essere illegale. Si può avere successo assolutamente nella legalità. Si diventa ricchi con il lavoro. È il mercato che decide chi diventa ricco e chi diventa povero».
«Le tasse vengono evase quando il cittadino pensa che si sia superato il limite. In Inghilterra per esempio sono giuste, infatti lì non c'è evasione. Dovremmo copiare i Paesi che funzionano».

«Quantificare un ricco vero? È uno che guadagna dai 20 ai 70 milioni di euro all'anno».
«Qui si sta cercando di criminalizzare i ricchi. Al Billionaire [locale della Costa Smeralda di proprietà di Briatore] dicono che i prezzi sono troppo alti? Non sono io che decido i prezzi, li decide il mercato. La gente sta bene, inoltre creo 140 posti di lavoro in due mesi».

A proposito dei manifesti sulla Finanziaria di Rifondazione comunista che raffigurano un enorme yacht e la scritta "Anche i ricchi piangono": «Vedere quella barca dovrebbe essere uno stimolo per i giovani. In Italia si cerca di spaventare chi produce. Questa Finanziaria alla fine fa piangere i poveri non i ricchi».

«L'Italia è un paese vecchio, la gente viaggia poco e non c'è nessun politico, con una carica importante, sotto i 40 anni. Io in politica? Non sono né di sinistra e né di destra, mi occupo di Formula Uno. Però se tra un paio d'anni potessi dare un contributo all'Italia perchè no?»

Flavio Briatore, intervistato da Lucia Annunziata nella trasmissione trasmissione "In mezz'ora" su Raitre, 15 ottobre 2006

ci siamo vergognati domenica, 15 ottobre 2006 alle ore 18:27 | commenti (20) | permalink

 

«Non ci credo, sarebbe un atto di banditismo e non sarebbe piu’ una democrazia quel Paese in cui una parte politica andasse al governo e intendesse colpire l’avversario attraverso le sue aziende e le sue proprieta’ private. Non ci credo». «Se la sinistra mettesse mano al riassetto del sistema radio televisivo e se dovessero toccare Mediaset sarebbe il colmo. Sarebbe un atto di vendetta politica».


Silvo Berlusconi, sulla riforma Gentiloni, 12 Ottobre 2006

ci siamo vergognati venerdì, 13 ottobre 2006 alle ore 12:11 | commenti (5) | permalink

 

«Sentito il Presidente del Consiglio, che in data di ieri ha disposto codesto Ufficio confermando il segreto di Stato, questo Ministro della Difesa, conformemente a tale decisione, che condivide, è vincolato al medesimo segreto di Stato e per le medesime ragioni esposte dal Presidente del Consiglio».

Arturo Parisi, ministro della difesa, nota riservata alla Procura di Milano, 27 luglio 2006

ci siamo vergognati giovedì, 12 ottobre 2006 alle ore 12:25 | commenti (2) | permalink

 

«In relazione a documenti, informative o atti relativi alla pratica delle cosiddette renditions risulta apposto il segreto di Stato dal precedente Presidente del Consiglio dei ministri».
«Non sussistono, nell'attuale contesto, le condizioni per rimuoverlo».

Romano Prodi, nota riservata alla Procura di Milano, 26 luglio 2006

ci siamo vergognati giovedì, 12 ottobre 2006 alle ore 12:24 | commenti (3) | permalink

 

«Mai visto, nella storia Rai, che un programma di successo, mai sanzionato né rimproverato, vincente negli ascolti, venga punito. Mi auguro che per noi ci sia sempre una stagione di rispetto. Ma se la Rai dovesse rendere meno confortevoli le condizioni di fiducia, mi cercherò un altro posto».

«Io sono un soldato, sono in tv da 38 anni, sono abituato a rispettare le scelte dei direttori che ho avuto, se saranno assunte decisioni diverse, obbedirò. Ma se il pluralismo deve cominciare su RaiUno, allora benissimo così finalmente cominciamo, visto che sulle altre reti la programmazione è omogenea...».

Dunque, si sente un perseguitato? «No perché i moderati non sono mai perseguitati, coi moderati le epurazioni non fanno notizia, invece con gli altri si lede la democrazia. Infatti quando nel 1993 fui cacciato, nessuno si stracciò le vesti».

Bruno Vespa, a proposito della riduzione a tre appuntamenti settimanali del suo programma Porta a porta, 21 settembre 2006

ci siamo vergognati giovedì, 21 settembre 2006 alle ore 19:09 | commenti (12) | permalink

 

«Anche l'Italia sostiene la rimozione dell'embargo sulle armi alla Cina. Dovremmo risolvere la questione il più velocemente possibile perchè non si può aspettare».
«Pensiamo che sia un problema che riguarda più il passato che il futuro. Il commercio delle armi è fruttuoso per molti Paesi che pur lo negano».

Romani Prodi in visita in Cina, 19 settembre 2006

ci siamo vergognati mercoledì, 20 settembre 2006 alle ore 11:08 | commenti (13) | permalink

 

«L´articolo 3 della Convenzione di Ginevra è troppo vago. Proibisce gli oltraggi alla dignità umana: ma che vuol dire questa frase? Dobbiamo fornire un quadro più preciso che tuteli i nostri addetti agli interrogatori che altrimenti smetterebbero di fare il loro lavoro».

George W. Bush, 15 settembre

ci siamo vergognati domenica, 17 settembre 2006 alle ore 18:18 | commenti (19) | permalink

 

« l’Italia è l’unico paese dove il cattolicesimo diventa una questione politica, una vera e propria anomalia politica. In passato la Chiesa, pur di rimanere legata alla DC, ha dovuto rinunciare spesso ad alcuni suoi principi (vedi ad esempio la battaglia persa per l’aborto ed il divorzio).  Il merito di Berlusconi è stato quello di liberare la Chiesa dalla Democrazia Cristiana, la quale professava un cattolicesimo di stampo clericale. La Chiesa, soltanto ora, è libera di difendere i propri principi e quindi, paradossalmente, ora che non si identifica in un unico partito, è più libera rispetto al passato ».

«Il popolo berlusconiano è cristiano, liberale, interclassista, azzurro, occidentale. Il ruolo di Berlusconi deve essere quello di qualificare il suo popolo attraverso gli aggettivi. I governi passano ma i popoli restano ed è questo l’insegnamento da tenere presente».

 Il responsabile nazionale della formazione di Forza Italia, don Gianni Badget Bozzo al meeting di Gubbio 7 settembre 06

ci siamo vergognati venerdì, 08 settembre 2006 alle ore 11:55 | commenti (33) | permalink

 

«Non so quando Ahmadinejad compie gli anni ma se è così appassionato del nucleare perché gli Stati Uniti non gli mandano un'atomica per il suo compleanno? Magari innescata per posta aerea? [...] Allah sarà grande, avrà le fatwe a disposizione, ma l'atomica non ce l'ha, mentre Bush l'atomica ce l'ha e ne ha tante. [...] Ho inoltre deciso di mandare una delle mie magliette con le vignette a Bush perché è una delle poche persone serie che esistano al mondo, perché ha capito il rischio che viene da chi, utilizzando la religione, vuole fare le crociate
 
Roberto Calderoli, Lega Nord; 6 settembre 2006

ci siamo vergognati mercoledì, 06 settembre 2006 alle ore 17:23 | commenti (20) | permalink

 

«Secondo noi l'Italia deve essere cattolica e degli italiani. La sinistra pensa invece a un'Italia plurietnica».

«Cercai Don Giussani nel '93, per averlo accanto nelle decisioni di scendere in politica e ho tentato di averlo sempre accanto. Ricordo con commozione gli ultimi incontri e ho ancora i brividi ripensandoci. Lui mi disse che il destino mi aveva fatto diventare l'uomo della provvidenza».

Silvio Berlusconi, intervenendo al Meeting di CL a Rimini, 25 agosto 2006

ci siamo vergognati venerdì, 25 agosto 2006 alle ore 14:21 | commenti (46) | permalink

 

«Se aggiungiamo al cinismo tipicamente andreottiano l´ideologia filo-islamica del governo, va a finire che l´Italia diventa uno Stato fiancheggiatore, almeno dal punto di vista ideologico, dei terroristi. Con questi atteggiamenti l´Italia rischia di costruirsi un´immagine internazionale che può portarci nell´area dei cosiddetti Stati canaglia».

Roberto Castelli, capogruppo Lega al Senato e ex ministro della Giustizia, Libero, 13 agosto 2006

ci siamo vergognati lunedì, 14 agosto 2006 alle ore 11:38 | commenti (18) | permalink

 

«La crisi mediorientale? Non ho motivo di telefonare a Bush. Mi tengono sempre informato. Tutti questi capi di governo mi considerano come un fratello maggiore. Mi conoscono come un tycoon. Sanno che un giorno quando lasceranno il governo e la politica, potrebbero venire a lavorare da me».

Silvio Berlusconi, La Stampa, 3 agosto 2006

ci siamo vergognati venerdì, 04 agosto 2006 alle ore 10:16 | commenti (12) | permalink

 

«Complimenti a Fabio Mussi, neoministro della Ricerca ed Università, che ritirando la firma dell’Italia alla “Dichiarazione Etica” getta la maschera e mostra il vero volto del Governo Prodi. Un esecutivo che non si perita di calpestare la volontà degli italiani democraticamente espressa nel referendum dello scorso anno, secondo la peggiore tradizione stalinista. I dirigenti staliniani infatti, come il ministro Mussi, non hanno mai pensato di essere vincolati al rispetto delle regole, al contrario, si sono sempre sentiti dei benefattori dell’umanità impegnati ad accelerare il cammino verso la società “perfetta”, o comunque “migliore”. Ecco servito un assaggio della felicità promessa in campagna elettorale dal “cattolico adulto” Romano Prodi».

On. Elisabetta Gardini, portavoce di Forza Italia, 19 Luglio 06

ci siamo vergognati giovedì, 20 luglio 2006 alle ore 17:31 | commenti (36) | permalink

 

«Signor Presidente, signori del Governo, signori deputati, purtroppo la drammatica realtà di queste ore è di nuovo la guerra in Medio Oriente. Israele esercita il suo diritto a difendersi attaccando le infrastrutture del terrore, che hanno portato morte e distruzione nella sua terra, nelle sue città, e che minacciano la sua stessa esistenza. La reazione di Israele è direttamente proporzionale alla provocazione che preme ai suoi confini con il metodo odioso della presa di ostaggi e del lancio di razzi sulle abitazioni civili. Immaginatevi se piovessero missili dall’Italia o dalla Svizzera sulla terza città più importante della Francia» - ha detto il senatore democratico di New York Chuck Schumer, in polemica con quegli europei che parlano di un uso sproporzionato della forza da parte di Israele. Anche il ministro degli esteri italiano, in quest’aula, ieri, ha riconosciuto che l’iniziativa armata è partita dai radicali islamisti di Hezbollah e di Hamas, incoraggiati e protetti e finanziati e armati dai regimi di Damasco e Teheran. L’onorevole D’Alema, nonostante il suo curioso senso delle proporzioni, sa bene che ogni causa ha il suo effetto e che la guerra di Israele al terrorismo islamista ha una ferrea base di legittimità, impossibile da disconoscere. Dietro i razzi di Hamas e degli Hezbollah c’è il regime cugino di Saddam Hussein a Damasco ed uno Stato come quello iraniano, il cui capo nega le camere a gas di Auschwitz, predica la distruzione dello Stato di Israele, lavora per la sua cancellazione dalla carta geografica e si sottrae nel contempo al dovere di osservare il trattato di non proliferazione nucleare, raggirando da anni le diplomazie di tutto il mondo. Una politica estera e di sicurezza seria misura su questi dati il suo senso delle proporzioni. Da qui si parte per esercitare le arti della diplomazia e della mediazione, che fanno parte di una visione realistica della politica, non si parte dalla negazione della realtà o dalla sua edulcorazione. Abbiamo sentito di molte telefonate partite da Palazzo Chigi in questi giorni verso il Medio Oriente, ma non abbiamo ascoltato una parola chiara di severità contro gli aggressori e di sincera solidarietà  nei confronti del paese, nei confronti di Israele, nuovamente aggredito dal partito del terrore che si maschera dietro le insegne del partito di Dio. Ma, come ha detto al Knesset il premier israeliano Ehud Olmert, nella vita di una nazione vi sono momenti di purificazione, in cui le dispute politiche e partigiane, che ci separano, vanno sostituite da un senso di responsabilità comune. E questo vale, deve valere anche per noi, dal momento che il voto sulla missione in Afghanistan dovrà essere la prova che la posizione dell’Italia nel mondo, la sua lealtà verso i propri compiti di grande paese occidentale, la sua capacità di stare in campo per una pace duratura nella battaglia contro il terrorismo e contro l’offensiva fondamentalista non sono cose che cambiano ad ogni evento elettorale, ma radici profonde del nostro modo di essere e di agire nella comunità internazionale. Voteremo, quindi, compatti, dal primo all’ultimo deputato e senatore dell’opposizione, a favore del rifinanziamento della nostra missione a Kabul. Chi ha restituito agli afghani il diritto di vivere liberi dall’oppressione dei fanatici, chi ha smantellato le basi di Bin Laden e i suoi campi di addestramento, chi ha portato quel popolo consegnato da secoli al dominio dei signori della guerra ad eleggere democraticamente un proprio Parlamento ha il diritto di avere tutto l’appoggio che un paese come l’Italia può dare all’interno delle sue alleanze internazionali. Nei cinque anni in cui ho presieduto il Governo ho sempre sollecitato, purtroppo invano, la formazione di maggioranze, le più larghe possibili, per sostenere le missioni militari di pace in cui ci siamo impegnati. Quando eravamo all’opposizione, ai tempi della guerra contro il nazional-comunismo serbo, che aggrediva le popolazioni albanesi e musulmane del Kosovo, ci comportammo alla stessa maniera. Il senso del nostro voto non è dunque quello di una tattica parlamentare, o peggio di una gherminella» per scompaginare una maggioranza - di suo diciamo piuttosto fragile - sui temi decisivi della politica estera e delle alleanze dell’Italia. Il senso del nostro voto incondizionato e libero è un’altro: crediamo che l’Italia non possa permettersi di tornare alla pratica del rovesciamento di fronte e del tradimento delle intese stipulate con il beneplacito e l’incoraggiamento delle Nazioni Unite e della NATO. Siamo convinti, siamo assolutamente sicuri che in questo Parlamento ci sarà sempre una maggioranza atlantica, occidentale, capace di far fronte alla guerra contro il terrorismo e capace di operare per l’ampliamento della democrazia nei paesi arabo-islamici che è poi la premessa, l’unica effettiva premessa, di una vera pace. Noi siamo oggi l’opposizione costituzionale, votiamo di regola contro le scelte della maggioranza che abbiamo il mandato di controllare e di contrastare, proponendo soluzioni alternative che scaturiscono dal nostro programma e dalla fiducia che metà degli italiani ci hanno espresso con il proprio voto. Sulle questioni che riguardano l’identità del paese, i suoi principi, votiamo in coerenza con le nostre idee, sicuri del fatto che anche questo fa parte del mandato ricevuto dagli elettori. La maggioranza di regola dovrebbe essere politicamente autosufficiente in entrambe le Camere ed in particolare nell’ambito decisivo della politica estera e di sicurezza; se questo non fosse sarà vostra responsabilità, signori del Governo, indicare una strada seria per uscire dalla crisi. Un paese privo di una maggioranza stabile in politica estera sarebbe uno strano animale mitologico, un ircocervo senza capo né coda che la comunità internazionale guarderebbe con un misto di compassione e di ilarità. Un paese ridicolo che non possiamo permetterci».

Silvio Berlusconi,  discorso sul rifinanziamento delle missioni all’estero, pronunciato alla Camera, 19 luglio 2006.

ci siamo vergognati giovedì, 20 luglio 2006 alle ore 17:21 | commenti (12) | permalink

 

«Dovevate indignarvi per Luxuria e Grillini alla Festa dell'Unità».

monsignor Giuseppe Molinari, arcivescovo metropolita dell'Aquila, in risposta ai fedeli che protestavano per la traslazione delle spoglie della Beata Antonia, 15 luglio 2006

ci siamo vergognati sabato, 15 luglio 2006 alle ore 21:18 | commenti (15) | permalink

 

«Quella di Israele non è una reazione sproporzionata».
«Isolare Israele, farlo sentire sul banco degli imputati e negargli di fatto perfino il diritto all'autodifesa è infatti un grave errore strategico perché azzera la capacità di azione dell'Europa, induce Gerusalemme a guardare solo a Washington e radicalizza il conflitto».
«Israele nutriva fiducia nei confronti dell'Italia per la capacità che il governo Berlusconi dimostrava nel comprendere le ragioni e le paure di un Paese che è perennemente sottoposto ad attacchi terroristici e che non aveva mai sentito una reale solidarietà europea».
«Oggi il governo Prodi-D'Alema ha spezzato quel rapporto di fiducia. Abbiamo un esecutivo irresponsabile che non si rende conto che il suo atteggiamento allontana la pace e la stessa soluzione della questione palestinese».
«La discontinuità del governo Prodi rispetto al nostro governo favorisce solo i gruppi islamici più radicali ed estremisti e alimenta la violenza».

Gianfranco Fini, a proposito della posizione del governo italiano sull'attacco israeliano al Libano, 14 luglio 2006

ci siamo vergognati sabato, 15 luglio 2006 alle ore 20:26 | commenti (9) | permalink

 

«L'antisemitismo latente che da sempre caratterizza la sinistra sta pericolosamente cominciando a diventare sempre meno latente e sempre più esplicito come confermano anche le recenti dichiarazioni rilasciate da autorevoli esponenti del Governo su quanto sta accadendo nell'area mediorientale. Secondo la sinistra Israele, uno stato sovrano e democratico, non avrebbe il diritto di vivere in pace e dunque di difendersi quando viene attaccato sul proprio territorio da terroristi come gli hezbollah. Così facendo la nostra sinistra, e il Governo con la sua ambiguità, stanno rompendo quel fronte occidentale compatto nella lotta al terrorismo e stanno abbandonando una politica occidentale per seguirne una filo-araba e filo-islamica».

Sen. Roberto Calderoli (Lega Nord), a proposito della posizione del governo italiano sull'attacco israeliano al Libano, 14 luglio 2006

ci siamo vergognati sabato, 15 luglio 2006 alle ore 20:25 | commenti (12) | permalink

 

«Il Milan viene colpito per motivi politici. L'inchiesta sul calcio è una piazzale Loreto a tappe. Questa è una storia non senza significato nei confronti del gruppo di Berlusconi: sembra di essere tornati a dodici anni fa quando Borrelli inviò proprio a Napoli nel corso del G7 un avviso di garanzia nei confronti del premier Berlusconi».

Fedele Confalonieri, Presidente Mediaset, 14 luglio 2006

ci siamo vergognati venerdì, 14 luglio 2006 alle ore 19:26 | commenti (6) | permalink

 

«Sono condannato a restare a fare quello che faccio perché sono una persona responsabile».
«Il 50% degli italiani della sinistra, non mi vede bene, il 50% sì, ma finirebbe di vedermi bene se io mancassi di senso di responsabilità. Io potrei fare il mio interesse personale di abbandonare la politica dopo 5 anni di governo, potrei anche pensare di attaccare le scarpe al chiodo. Così però perderei la stima e l’affetto del 50% degli italiani. Non posso permettermi di chiudere la mia avventura umana in questo modo. Quindi resterò perché, ahimé, oggi non ritengo di essere fungibile come leader che tiene insieme la coalizione di centrodestra».

Nel commentare la decisione del governo di ritirare anticipatamente i soldati italiani dall’Iraq: «Si espone il paese a una perdita di credibiilità internazionale per un periodo che è risibile. Noi avevamo già trattato per un ritiro alla fine dell’anno, anticipare di tre mesi vuol dire esporsi a una figuraccia».

Quanto alla possibilità che l’attuale maggioranza possa cadere alla prova parlamentare sulle missioni internazionali: «State tranquilli: non vanno a casa. Sono incollati alle poltrone del potere».
 
Sullo  scandalo del calcio e dell’imminente sentenza della Caf.: «Non si possono punire i tifosi e i calciatori in nome del criterio della responsabilità oggettiva. Le sanzioni devono riguardare chi ha sbagliato ai vertici. Quello che dico è quello che mi scrivono non solo i tifosi del Milan, ma anche quelli di Juventus, Fiorentina e Lazio. Noi tutti non accetteremmo sanzioni ai tifosi, alle squadre, quando da punire sono i singoli che hanno sbagliato. Sarebbe il caso di far ripartire il prossimo campionato con le squadre attuali e prendersi il tempo necessario per fare giustizia senza fretta».

On. Silvio Berlusconi, 14 luglio 2006

ci siamo vergognati venerdì, 14 luglio 2006 alle ore 17:15 | commenti (3) | permalink

 

«Sono esterrefatto ed indignato delle richieste dell'accusa».
«Il Milan non ha mai avuto favori arbitrali, anzi, al contrario, è stato vittima. Mi è difficile insomma non vedere in questa assurda e spropositata richiesta dell'accusa un movente ed una volontà politica».
« L'addetto agli arbitri ha solo protestato e chiesto la designazione di assistenti corretti. L
a retrocessione è sanzione congrua solo se si sono avuti trattamenti di favore nella realtà del campo o se si è alterato il risultato di una partita. È assolutamente impropria ed impossibile per chi ha solamente, e giustamente, protestato per torti subiti e ha cercato di difendersi chiedendo 'assistenti arbitrali' corretti».
«Aggiungo
che il Milan è al primo posto in Europa nella classifica ufficiale dei club e che ha quindi il grande merito di tenere e di aver sempre tenuto alto il prestigio del calcio italiano e dell'Italia sulla scena internazionale. Mi è difficile insomma non vedere in questa assurda e spropositata richiesta dell'accusa un movente ed una volontà politica assolutamente inaccettabili nell'ambito dello sport».


On. Silvio Berlusconi, presidente del Milan, in un'intervista alla Gazzetta dello Sport a seguito della richiesta fatta dal procuratore Stefano Palazzi che nell'ambito dell'inchiesta sugli scandali del calcio ha chiesto la retrocessione del Milan in Serie B con la penalizzazione di tre punti, 12 Luglio 2006

ci siamo vergognati giovedì, 13 luglio 2006 alle ore 12:53 | commenti (5) | permalink

 

«L’interesse e il prestigio dell’Italia, il consolidamento della democrazia e della pace nel mondo sono per la Casa delle Libertà valori di riferimento irrinunciabili. Vengono prima di ogni tattica politica e di ogni interesse di parte. Per questi motivi il nostro governo aveva deciso l’invio di un contingente militare in Afghanistan, nel quadro di un mandato delle Nazioni Unite: soldati italiani che - con grande coraggio, sacrificio e  dedizione - stanno svolgendo una missione preziosa. I nostri militari in Afghanistan si sono guadagnati, ed hanno guadagnato all’Italia, la stima e l’ammirazione della comunità internazionale, oltre alla gratitudine del popolo e del governo afghano. Per quel Paese infatti l’aiuto dei Paesi liberi è fondamentale per far crescere la democrazia e la sicurezza in una terra che ha sofferto nei decenni scorsi vicende così tormentate e sanguinose.
Siamo persone serie e coerenti. Non permetteremo certo che i nostri soldati in Afghanistan vengano abbandonati a se stessi, né che si determinino le condizioni per un altro vergognoso disimpegno come quello annunciato per l’Iraq.
La sinistra, che dovrebbe essere maggioranza nelle due Camere, non è in grado, in realtà, di assicurare un voto parlamentare che garantisca la continuità degli impegni di pace dell’Italia. Come era facile prevedere, il ricatto irresponsabile della sinistra radicale rischia di prevalere.
Questo dicevamo il 29 giugno scorso e ribadiamo oggi, senza dover cambiare neanche una virgola, alla luce del vergognoso balletto e dell’indecoroso rimpallo di responsabilità tra le varie fazioni della cosiddetta maggioranza che hanno raggiunto e superato i livelli di allarme nelle ultime due settimane.
La Casa delle Libertà si comporterà di conseguenza con il massimo senso di responsabilità e di coerenza verso il nostro Paese e verso la comunità internazionale. Non solo presenteremo, come già annunciato, una mozione unitaria, ma di fronte alla manifesta impossibilità di governare da parte della sinistra, siamo anche pronti a dare il nostro sì totale e incondizionato al rifinanziamento della missione in Afghanistan».


On. Silvio Berlusconi , 12 luglio 2006

ci siamo vergognati giovedì, 13 luglio 2006 alle ore 12:37 | commenti (5) | permalink