Mercato Immobiliare

Cresce il valore degli immobili di lusso

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Si tratta di una ristretta fascia di mercato, di un settore specifico e piccolo ma forse, è sempre meglio che niente… è la ripresa, lenta ma che lascia bene sperare, del mercato del mattone di prestigio.

Pare che la produzione italiana sia garanzia di qualità e stile, e che gli ben potranno aiutare il settore italiano del mercato immobiliare, il cui crollo nel corso del 2009 era stato evidente.

Le stime di sono che a partire dalla seconda metà del 2010, i ritmi del mercato si evolveranno in meglio, e si azzarda anche una risalita delle quotazioni relative. Unico dato scoraggiante: l’ascesa dei valori (forte al nord, soprattutto Torino, Genova, Bologna, Firenze e Venezia) non coninvolgerà il meridione, con punte a Napoli, Bari e Palermo.

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Europa in rialzo

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Avvio in rialzo per le borse europee sulla scia della chiusura positiva di Wall Street e dell’andamento delle piazze asiatiche. Ad alimentare l’ottimismo i segnali di stabilizzazione nelle vendite al dettaglio anche se gli investitori restano cauti. L’indice Ftse 100 a Londra sale dell’1,74% a quota 3.775,56, il Cac 40 di Parigi avanza dell’1,85% a 2743,41 punti e il Dax 30 di Francoforte registra un progresso dell’1,49% a quota 4016,90. In rialzo anche il Mibtel che segna un +1,59% a 1.596 punti. Borsa valori ancora in netto rialzo questa mattina sulla scia di Wall Street e dei mercati asiatici. Dopo un’ora di contrattazioni il progresso dell’indice Mibtel e’ dell’1,82%, a 11.622 punti, mentre l’S&P/Mib sale del 2,07% e l’All Stars dell’1,40%. La ripresa e’ guidata dai bancari, che beneficiano di un ritorno di fiducia sull’intero settore: Unicredit segna +4,1%, Monte Paschi +5,5%, Mediobanca +3%, Intesa +3,7%, +6,2%. Bene anche i finanziari dove spicca il +6,6% di Unipol. Nel mirino Fiat (+5,2%) dopo che la stampa rilancia il tema del possibile accordo con Peugeot; il gruppo ha precisato che nessuna fusione sta per venire sottoposta all’esame del cda. Forti rialzi per L’Espresso (+7,7%), continua l’ascesa di Seat (+15,7%). Tra gli energetici pausa per Enel (-1%), bene Eni (+1,8%) e A2A (+3,4%). Tra le altre blue chip Autogrill sale del 4%, Luxottica perde il 2,5%.

Spin-off immobiliari, funzionano ancora!

salvadanaio.jpg Pensavate che la crisi avesse posto termine alle operazioni di spin-off immobiliare delle ?
Ebbene vi siete illusi. La crisi che imperversa in questi ultimi mesi in buona parte del mondo non ha minimamente influito sulle manovre di asset dei grandi gruppi bancari, al contrario li ha addirittura favoriti.
Sembra, infatti, che il patrimonio immobiliare in mano delle sia cresciuto, grazie soprattutto alle operazioni di aggregazione che hanno contraddistinto i maggiori gruppi, sebbene non sia possibile avre dei dati precisi.
Ciò dipende dal fatto che buona parte degli immobili in possesso dei gruppi bancari è stato trasferito, già a partire dal 2006, a società di veicolo partecipate in joint venture, la cui unica funzione è quella di fungere da supporto iniziale per la creazione di fondi immobiliari.
Ma quando ha avuto inizio la grande “tradizione” degli spin-off immobiliari da parte delle ?
Le prime importanti operazioni in questo senso hanno avuto inizio nel 2000 ad opera delle compagnie assicurative, poi immediatamente imitate dalle che, con il tempo, sono diventate delle vere protagoniste.
A confermarlo sono i dati.
Ad esempio ha iniziato la dismissione nel 2003, con uno spin-off immobiliare di 400 cespiti per un controvalore di circa 450 milioni, conferito ad una società in joint venture con Beni Stabili.
Ancora il gruppo Unicredit, per rafforzare il proprio patrimonio immobiliare, ha dato il via ad una significativa campagna di valorizzazione dei propri asset immobiliari, successivamente trasferiti, una parte alla Unicredit Real Estate, l’altra, circa 300, ad un fondo immobiliare gestito da Fimit Srg.
Nel frattempo, chi non si era ancora lanciato in questo fruttifero settore sta correndo ai ripari.
Così anche il ha avviato uno spin-off immobiliare, con l’obiettivo sia di razzionalizzare i propri asset sia di rafforzare il patrimonio. Dal canto suo, il sta portando a termine la valorizzazione del patrimonio immobiliare, con l’obiettivo di realizzare una plusvalenza netta di 400 milioni.
Insomma, le si stanno dando davvero da fare e, stando alle cifre, sembra che quello della valorizzazione degli immobili sia un’arma valida per contrastare la crisi.

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