L' ASSEDIO DI LENINGRADO


Giorno della Memoria

sabato 28 febbraio 2009 ore 16
sala conferenze del Museo
Ingresso libero fino a esaurimento posti disponibili

 

 A cura dell'Associazione culturale Russkij Mir.

 

 

Data la grande affluenza di pubblico del 31 gennaio scorso all'iniziativa, alla quale molti non hanno avuto l'occasione di partecipare per raggiunti numeri di posti disponibili, l'Associazione Culturale Russkij Mir e il Museo ripropongono l'appuntamento.

Proiezione del documentario "L'assedio di Leningrado" dalla serie di documentari "La Grande Guerra Patriottica" di Roman Karmen, URSS 1978, 50 minuti.

Versione originale con traduzione simultanea a cura di Ferruccio Martinetto.

Introducono:
Gianguido Passoni, Assessore al Bilancio del Comune di Torino
Anna Roberti, Direttore dell'Associazione Culturale Russkij Mir

 


 

"L'obitorio è pieno. Non solo gli autocarri per andare al cimitero sono troppo pochi ma, cosa più importante, non c'è abbastanza benzina da metterci dentro; ma il problema più grande è che nei vivi non è rimasta abbastanza forza per seppellire i morti" - Vera Inber, "Diario di Leningrado", 26 dicembre 1941

Un milione e 250.000 tra morti e dispersi: questa la cifra ufficiale delle perdite, sia civili che militari, patite dai sovietici durante l'assedio per la conquista della "Capitale del Nord".

La battaglia, lanciata in maniera travolgente dalle forze armate naziste nell'agosto 1941, in settembre si sarebbe trasformata in un colossale assedio di logoramento durato quasi 2 anni e mezzo: gli stessi veterani tedeschi, sopravvissuti alla prima guerra mondiale, soprannominarono la città di Lenin una "Verdun dalla proporzioni gigantesche e ancora più agghiacciante".

A Leningrado, come a Stalingrado, contarono il valore e la stoica abnegazione dei civili e delle autorità locali, qui rappresentate dall'onnipresente segretario del PCUS Ždanov, fautore di una mobilitazione totale delle masse lavoratrici: soldati e cittadini difesero la propria amata città sopravvivendo con razioni alimentari dieci volte inferiori a quelle normali.

La città subì privazioni terribili fino alla fine del 1943, quando finalmente venne aperto un piccolo corridoio per l'afflusso regolare di rifornimenti: in precedenza, l'unica strada percorribile dai convogli sovietici era la "pista di ghiaccio" sul lago Ladoga, praticabile solo nei mesi più freddi e costantemente bersagliata dagli aerei tedeschi.

L'agonia della città sarebbe finita solo all'inizio del 1944, con l'offensiva sovietica conosciuta come "Leningrado-Novgorod", che avrebbe finalmente rotto l'anello di acciaio nazista intorno alla città e restituito la libertà ai suoi esausti difensori.

Dopo 900 giorni di sofferenza e di morte, il 27 gennaio 1944 Leningrado tornava a vivere.


Per informazioni:                   

Associazione Culturale RUSSKIJ MIR
via Cernaia 30, 10122 Torino
tel 011547190 fax 011549100
www.arpnet.it/russkij
Orario della segreteria:
lunedì-venerdì 9.30-12.30 e 15.00-19.00

 

8 settembre 1941 - 27 gennaio 1944

 


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