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Pesciolino al Trionfale

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via Tunisi 46
Roma
06-39754625
email: pesciolinoaltrionfale@libero.it

Giorno di chiusura: Lunedì Domenica

Cozze Gratinate al PesciolinoÈ bello scoprire un nuovo ristorante, essere i primi a provarlo e poter così spargere la voce tra i propri amici. Con il Pesciolino, però, arrivo con almeno due anni di ritardo.

L’ho provato solo qualche sera fa, dopo che la mia amica Tania me ne aveva in varie occasioni cantato le lodi. Cosa ha di speciale il Pesciolino? Ha di speciale che i proprietari gestiscono uno dei banchi di pescheria del vicinissimo Mercato Trionfale, e quindi i piatti che vengono serviti sono tutti estremamente freschi e selezionati con l’esperienza di chi da sempre lavora nel settore.

Benché sia aperto ormai da un paio di anni, dall’esterno sembra che ancora non si siano completati i lavori di avvio, al posto dell’insegna c’è solo il nome scritto sul vetro della porta di ingresso, ma una volta dentro non si può non apprezzare l’ariosità degli alti soffitti a volta e la luminosità dell’ambiente.

Estremamente fresco e cordiale il servizio, forse un po’ poco curato il menu, stampato su fogli sparsi offerti su cartelle da presentatore, ma sono dettagli.

Quanto alla cena, eravamo in sei e la cameriera ci ha portato una carrellata di tutti gli antipasti:

  • l’Antipasto Caldo è quello che più mi è piaciuto ed è composto da un millefoglie di patate e gamberi con vellutata di fiori di zucca e zafferano, molto delicato e sfizioso, una parmigiana di mare (non segnalata in menu, io l’ho battezzata così), delle superlative bruschette di vongole e cappesante, cozze gratinate e una frittura mista con lattarini e polpettine di pesce
  • a seguire, l’antipasto freddo, con un’insalata di seppie, una più classica insalata di mare e degli involtini di melanzane ripieni di pesce. Ora, io le melanzane le adoro, e con il pesce non avevo mai pensato di mangiarle. Solo per questo ho un debito morale con il Pesciolino
  • infine, l’antipasto marinato, forse più anonimo rispetto al resto, ma comunque molto equilibrato e delicato nei sapori, con del salmone, del carpaccio di spigola e soprattutto delle ottime alici

Tanto per non farci mancare nulla, ci siamo anche presi un’ostrica per uno.

A seguire, abbiamo provato un paio di primi, ambedue molto convincenti: una calamarata di calamari, vongole, fiori di zucca, zucchine e pomodori freschi, nella quale l’accostamento dei calamari alle zucchine è particolarmente azzeccato, e un entusiasmante piatto di spaghetti con sarde, pomodoro fresco e pecorino. Il pecorino con le sarde ci sta bene. Ma tanto.

Purtroppo non ce l’abbiamo fatta a provare anche i secondi, ma questa sarà un’ottima scusa per tornare.

Abbiamo chiuso il pasto con delle fragole con gelato alla crema, che in questo periodo non fanno mai male.

Il conto, in sei persone e con una bottiglia di Vermentino di Sardegna Villa Solais 2009, è stato di circa 35 Euro a persona. Non economico ma sicuramente più che adeguato al livello della cucina. Soprattutto, siamo usciti con il desiderio di tornare presto per provare gli altri piatti, e questo non mi capita spesso.

Pezzafina

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Vicolo Luciano Manara 2
Frascati
06 60651780
Sito Web: http://www.pezzafina.it

Giorno di chiusura: –

Mi capita spesso di andare a mangiare fuori, ma ancora più spesso mi trovo a tornare negli stessi posti, un po’ perché mi affeziono a luoghi e piatti, un po’ per il timore della fregatura sempre in agguato e pronta a rovinarti la serata.

A volte però, grazie al consiglio di un amico, ad un particolar evento, o semplicemente perché spinta da una inattesa leggerezza dell’anima mi è capitato di imbattermi in locali insoliti e piacevoli, che ti viene spontaneo raccontarne e consigliare.

Pezzafina è un ristorante che nasce a frascati dal sogno di due amici, quello di aprire un locale speciale in un mare di menù standardizzati, pizzerie omologate, fraschette con prezzi da rapina a mano armata e ristoranti dove la quantità regna sovrana sulla qualità degli ingredienti e del servizio.

Osteria Pistoia

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Piazza Madonna della Salette 13
Roma
06-58203381
Sito Web: http://www.osteriapistoia.com/
email: info@osteriapistoia.com

Giorno di chiusura: Domenica

Un grazie enorme ad Andrea Leone, che dopo molti commenti ad altri ristoranti, mi ha inviato questa bella recensione. Benvenuto tra noi, Andrea!

Impressioni di un appassionato sull’Osteria Pistoia a Monteverde (non recensita da Secondo Me).

L’Osteria Pistoia, forse perché avevo aspettative, mi lascia l’amaro in bocca. Eppure le segnalazioni mi erano arrivate da diversi ambiti, ma forse proprio per questo ho accusato ancora di più. Sia chiaro, la qualità del cibo ‘credo’ non si discuta (il ‘credo’ è perché, non mi stanco mai di ripeterlo, sono appassionato e non intenditore) ma quando si pagano 95 euro (in due) per aver mangiato si buoni piatti (ci mancherebbe) ma nulla più, beh…

Il quartiere è quello dove abito, Monteverde. Ci troviamo a 100 mt dal mercato di piazza S. Giovanni di Dio. L’Osteria Pistoia, aperta da poco più di due anni, organizza anche corsi e degustazioni (ne ho ricevuto i programmi nella mia posta di casa) e offre ai clienti una sala abbastanza grande (circa 50 coperti) arredata semplicemente e volendo anche con gusto (ad esempio il parquet scuro), anche se le luci non sono all’altezza (poche e tendenti al neon). A ciò si aggiunge la ‘postazione’ estiva sull’ampio marciapiede all’uopo attrezzato e praticamente completo (circa 20 coperti), dove ci siamo accomodati nonostante la serata non proprio estiva.

Osteria della Forchetta

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via Faà di Bruno 63
Roma
06-3725753
Sito Web: http://www.osteriadellaforchetta.it

Giorno di chiusura: Domenica

Attenzione, i proprietari dell’Osteria del 10-20-30 ci hanno segnalato che quest’ultima non ha cambiato gestione e che non conoscono affatto l’Osteria della Forchetta!

Della recensione a seguire prendete quindi per buona solo la descrizione!

Come già anticipato su questo blog, i precedenti gestori dell’Osteria del Dieci Venti Trenta hanno aperto questo locale, sempre in zona Clodio-Trionfale.

Dell’esperienza del vecchio locale si trova traccia nell’arredamento (anche qui pareti e tovaglie gialline, foto della Roma che fu), semplice ma elegante (ci sono meno coperti, circa 30), e nel menu.

E’ rimasta intatta infatti la voglia di mettere assieme i piatti popolari della cucina romana e italiana con delle proposte più originali e complesse.

Canne al vento

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Piazza di Villa Carpegna 32
Roma
06-6629727

Giorno di chiusura: Lunedì –

Martedì scorso io e Paola siamo tornati in palestra dopo due mesi di pausa, con molto fiato in meno e svariata ciccia in più.
E’ stato così che, vuoi per lo sforzo profuso, vuoi per la necessità di gratificazione, all’uscita abbiamo deciso di premiarci cenando al ristorante!

La scelta è ricaduta su “Canne al Vento”, un ristorante vicino casa che dall’esterno non mi ha mai attratto: si trova all’angolo tra Piazza Carpegna e l’inizio di via Madonna del Riposo e risulta piuttosto anonimo. Ma tant’è, Paola era convinta di volerlo provare, mi ci ha praticamente trascinato, e ora sono contento di essermi fatto trasportare dal suo entusiasmo.

Come suggerisce il nome si tratta di un ristorante sardo (e l’accento del proprietario non lascia dubbi circa la genuinità delle origini) specializzato in cucina a base di pesce. Relativamente costoso, ma di buona qualità.
Mi mancava un buon indirizzo per il pesce su Roma, e ora ho scoperto di averlo vicino casa.

La sala è divisa in due ambienti da una trentina di coperti ognuno, separati da una grande vasca con degli astici che nuotano placidi.
Il proprietario (?), molto affabile, quando siamo entrati ci ha  elencato (a voce, nemmeno l’ombra del menu) i primi disponibili: tonnarelli all’astice o all’aragosta, spaghetti con vongole e bottarga, ravioli con polpa di ricciola e così via.

“Ma un po’ di antipasto, prima?” – fa Paola
“Cosa preferite, degli assaggini?” – replica lui
La sventurata rispose.

B-Said (Antica Fabbrica del Cioccolato)

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Via Tiburtina 135
Roma 00185
06-4469204
Sito Web: http://www.said.it
email: said@said.it

Giorno di chiusura: Mai

Ieri sera con due amiche avevamo voglia di mangiare qualcosa di diverso dalla solita pizza, e visto che mi era stato consigliato da più persone ci siamo avventurate a San Lorenzo da B-Said (Antica Fabbrica del Cioccolato).

Devo dire che la serata è stata davvero piacevole, l’ambiente caldo ed accogliente una delizia per gli occhi e il palato. Era tanto tempo infatti che non mi alzavo da tavola con la sensazione di aver finalmente “assaporato” qualcosa (sapore, quello che ormai la maggior parte dei cibi che abitualmente mangiamo sembra aver misteriosamente perso), e sebbene non tutto mi sia strettamente piaciuto, posso assicurare che ogni singola portata aveva un gusto deciso, e quasi con sorpresa potevamo riconoscere aromi e ingredienti.

Entrando nel locale, come in un gioco di scatole cinesi, si passa dalla bottega, “cioccolateria” vera e propria con un tripudio di barottoli e vetrine colme di cioccolate di ogni foggia e aroma e coloratissime praline e bon bon, alla sala per gli aperitivi e la degustazione dei dolci con tavolinetti e divani, al ristorante vero e proprio.
Il menù è composto da poche voci, proprio perchè le portate sono molto curate, sia nella preparazione che nella presentazione con  accostamenti mai scontati e banali.

La Penna d’Oca

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via della Penna 53
Roma
06 3202898
Sito Web: http://www.lapennadoca.com/

Giorno di chiusura: –

Ora, io non è che mangi tutti i giorni in ristoranti da 70 euro a persona, in effetti neppure una volta al mese. Diciamo che succederà una-due volte all’anno.

Ma quando succede, forse in modo provinciale, mi aspetto di restare incantato e stupefatto. Al ristorante la Penna D’Oca non è purtroppo stato così.

Incoraggiato dalle recensioni positive, ho deciso di festeggiare il primo anniversario di matrimonio portando Paola in questo piccolo ristorante, da una quarantina di posti, a due passi da Piazza del Popolo.

Non posso dire che siamo rimasti delusi, ma di certo non siamo rimasti soddisfatti. Ecco il ritratto in chiaroscuro:

Le Tre Zucche

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via G. Mengarini 43
Roma
06-5560758
Sito Web: http://www.letrezucche.it

Giorno di chiusura: Domenica

In cerca di delizia e sollievo dopo una giornata di caldo opprimente, venerdì sera io e Paola ci siamo regalati una serata in un ottimo ristorante in zona Portuense: Le Tre Zucche.
Dico subito che il prezzo, circa 40 Euro a testa, è piuttosto elevato rispetto alla media di questo sito, ma fatto questo disclaimer, vi vado a raccontare la nostra cena.

Ho scoperto le Tre Zucche proprio ieri, leggendone sul blog di Puntarella Rossa (non lo seguite? Orsù, fatevi del bene!) e concordo pienamente con lui un po’ su tutto (ma non sull’indecifrabilità della Portuense: qui a roma ci sono deliri topografici ben peggiori! :D ).
Il ristorante si sviluppa in una sala interna arredata con molto buon gusto e in un piccolo dehors sul marciapiede con pochi tavoli, dove abbiamo scelto di cenare per goderci un po’ di fresco.

Essendo la nostra prima volta, abbiamo provato il Menu di degustazione, proposto a 29 Euro, che è stato davvero molto gustoso.
Siamo stati accolti con un cucchiaio di dadolata di cetrioli e primo sale, poi gli antipasti:

Ziro Bar and Restaurant

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Via Flaminia Vecchia 520
Roma
06-33270101
Sito Web: http://www.zirorestaurant.com

Giorno di chiusura: Domenica

ATTENZIONE: da qualche tempo Ziro Bar & Restaurant ha chiuso a causa di alcuni contrasti che hanno finito per travolgere l’intero locale. E’ un vero peccato, perché era un progetto davvero interessante e ben avviato. Ora lo chef Giuseppe Ruotolo lo trovate a Cava de’ Tirreni, al ristorante L’Accartocciato.
Nel fare un in bocca al lupo a loro due e a tutta la brgata di cucina, in segno di omaggio a Ziro lascio qui di seguito la recensione originaria.

Osteria del DieciVentiTrenta

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via Muggia 14
Roma
06 37515182
Sito Web: http://www.osteriadel102030.com/

Giorno di chiusura: Domenica

La peculiarità del “DieciVentiTrenta” sta già nel nome, che riassume una particolare tipologia di menu proposta dal gestore. Infatti, oltre al menu “alla carta”, sono presenti tre menu degustazione a prezzo fisso, da 10 (solo per pranzo), 20 e 30 euro, che comprendono una selezione dei piatti presenti nel menu completo. E’ questo, secondo il gestore, un modo per avvicinare al mondo della buona cucina anche chi, come ad esempio i giovani, potrebbe permettersi solo una pizza o poco più.

Si chiama osteria, ma è abbastanza raffinata, nell’aspetto e nella cucina. Il locale non è molto grande, ci sono circa 70 coperti, suddivisi tra piano terra e piano rialzato. Le pareti sono gialline, decorate con imitazioni di quadri ottocenteschi; a tavola tovaglie gialle, doppia forchetta, bicchiere per l’acqua e calice per il vino, insomma un’osteria da quartiere elegante, quale è quello in cui si trova (Trionfale-Clodio), molto ben frequentata.
Ok, ma che si mangia?

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