LA STORIA
Episodio n. 14.
Minette è una celebre stilista di moda all'apice del successo, ma da qualche tempo dà segni di squilibrio: licenzia quasi tutti i suoi collaboratori, si rinchiude in un vecchio mulino, vive con una maschera sul volto e si lascia andare a scene isteriche esagerate.
Uno dei finanziatori della collezione di primavera incarica Nancy Drew di andare a Parigi per vedere come stanno le cose.
Nancy si spaccia per un'apprendista e inizia a lavorare nell'atelier, ma qui scopre una serie di fatti misteriosi che la porteranno ad intraprendere anche una caccia al tesoro.
IL GIOCO
Il 14° gioco della serie e non certo il migliore.
Questo giudizio è dovuto a vari motivi.
La storia si presenta intrigante e suscita aspettative: il personaggio che vive con il volto mascherato, il vecchio mulino, lettere minatorie, le dicerie su un vecchio tesoro, un decrittatore tedesco chiamato "Enigma" della seconda guerra mondiale.
Insomma, gli elementi per un giallo gustoso ci sono tutti. Il gioco però mantiene solo in piccola parte le premesse. La storia si dipana e si conclude troppo rapidamente lasciando tante domande in sospeso e quindi una certa insoddisfazione.
Inoltre bisogna dire che in questo episodio sono state incluse alcune novità nell'interfaccia, ma per la prima volta in tutta la serie, il gioco ha fatto i capricci resettando per un paio di volte il computer.
Si sono riscontrati anche due bugs. Il primo nell'ufficio del mulino: se si guarda nella stanza partendo dalla porta d'ingresso, si vede il telefono nero a sinistra del computer. Se si guarda la stanza dalla porta dell'atelier, il telefono sta a destra del computer, è bianco e inutilizzabile.
Il secondo bug nella galleria delle catacombe.
Quando si esce per tornare all'aperto dopo aver terminato le operazioni subacquee, l'asse di passaggio a sinistra è scomparsa e ricompare solo dopo il passaggio dei poliziotti andando a destra e tornando indietro.
Grafica - La grafica è buona senza particolari meriti.
Il gioco è un punta e clicca con avanzamento a schermate obbligate e fisse, salvo alcuni luoghi nei quali è possibile la rotazione a 360° che funziona però a scatti e molto lentamente.
Non è possibile esplorare i luoghi oltre lo stretto indispensabile comandato dal gioco.
Ambienti e personaggi sono resi con chiarezza e ben caratterizzati, ma, a parte i nomi non c'è proprio nulla che ci ricordi che il gioco si svolge a Parigi.
Le locazioni sono costituite da interni e per spostarsi da un posto all'altro si usa la mappa del Metro.
Dicevamo dei personaggi: originale l'idea di travestire Minette, la stilista, con il costume da Pierrot. Per quanto riguarda gli altri, abbiamo una JJ pasticcera formosa, Heather, una segretaria rassegnata, Dieter, un fotografo dall'accento marcatamente tedesco e un procacciatore d'affari, camiciola aperta a fiori, che ha eletto ad ufficio il Café Kiki.
Qualche rara animazione che interessa il funzionamento degli enigmi e nell'insieme una grafica piacevole e funzionale.
Sonoro -Il doppiaggio ha degli alti e bassi abbastanza incomprensibili. Alcuni personaggi sono doppiati bene, diciamo normalmente, con voci idonee e toni adeguati. Altre volte, come ad esempi9o nelle crisi isteriche di Minette, si va di molto sopra le righe esagerando in grida, pianti, risate ecc.
Sentendo poi la venditrice Monique al parco, si ha l'idea di aver a che fare con uno scaricatore di porto.
La musica varia in un sottofondo molto discreto e fa compagnia senza disturbare.
In città, all'ingresso del Metro, o nel parco, un brusio di voci, di macchine, di uccellini e quant'altro per rendere più realistica l'ambientazione.
Come sempre e più di sempre, bisogna anche in questo episodio, sorbirsi dialoghi lunghissimi. Questo fa sospettare che i produttori, anziché sviluppare la storia graficamente, abbiano preferito raccontarla.
Enigmi - In questo ambito c'è uno squilibrio non indifferente tra enigmi piuttosto difficili in cui ci sono da decodificare alcuni scritti, enigmi ripetitivi come quelli della preparazione dei desserts ( bisogna farne minimo sei) , enigmi a tempo quasi impossibili (il percorso subacqueo del labirinto di tunnel) ed altri giochini da tavolo perfettamente inutili come il gioco detto "dell'impiccato" che si faceva a scuola alle elementari.
Il gioco indubbiamente coinvolge nell'attesa che ogni enigma risolto ci porti a sviluppi imprevedibili della storia, ma in realtà, enigma dopo enigma, non succede mai niente e ci si ritrova alla fine del gioco con l'idea di essere stati leggermente turlupinati.
Dulcis in fundo, una lotta all'ultima pedata che conclude il gioco e che ci sta come i cosiddetti "cavoli a merenda".
Nancy Drew piace ed ha avuto lunga vita proprio perché si è sempre mantenuto entro i canoni dell'avventura classica, queste inutili "novità" non risultano gradite a nessuno.
Interfaccia -L'interfaccia resta di massima quella di sempre, con qualche novità: è possibile sfogliare gli album delle storie precedenti, si possono regolare audio e video, c'è un salvaschermo. Non se ne sentiva la mancanza.
Conclusioni - Una delusione a metà. I giochi di questa serie hanno sempre un'attrattiva particolare, ma questo appare poco calibrato specie nella storia che promette molto ma mantiene solo parzialmente.