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Corriere della Sera

Centrodestra La sfida

Fini: «Il premier si dimetta o noi lasceremo il governo»

Fini ha posto con serietà i problemi che noi abbiamo sollevato fin dalla nascita del Pdl. Merita rispetto Lorenzo Cesa, Udc L' ultimatum: sia lui a staccare la spina se ama davvero l' Italia Governo del fare finta «Più che il governo del fare questo in alcuni casi sembra il governo del fare finta che tutto vada bene»

DA UNO DEI NOSTRI INVIATI BASTIA UMBRA (Perugia) - Fini non «stacca la spina» al governo Berlusconi. Chiede a Berlusconi di farlo da solo. Il passaggio decisivo arriva quando manca un quarto d' ora alle 14, Fini parla da oltre un' ora: «Berlusconi deve mostrare coraggio, dare un colpo d' ala: rassegni le dimissioni e avvii la discussione per una nuova agenda e un nuovo programma». Con chi? Con gli alleati di oggi, Lega e Futuro e Libertà, e con l' Udc, visto che Berlusconi ha appena fatto un appello ai «moderati italiani». Alla parola «dimissioni» esplode il nuovo popolo di Fini, quello che fu missino e poi di An, ma con innesti nuovi, giovani appassionati, qualche socialista, qualche liberale e radicale. Dimissioni dunque, perché questo, più che il «governo del fare», in alcuni casi «sembra il governo del fare finta che tutto vada bene». Perché c' è da rimpiangere «il rigore dei comportamenti di certi uomini della Prima Repubblica». Questo enunciato oggi, spiega Fini, non è un progetto contro il Pdl, perché «noi siamo oltre il Pdl e oltre Berlusconi». Berlusconi ha chiesto un nuovo «patto di legislatura»? Va bene, dice Fini, ma va certificata la fine di una fase e l' inizio di un' altra, dentro lo schema del bipolarismo, un centro destra allargato all' Udc. E se Berlusconi non si piegasse a questo progetto? Ecco, «se Berlusconi sarà ancora una volta preda dei cattivi consiglieri, la delegazione finiana non rimarrà dentro il governo un minuto in più». E poi, in Parlamento, «voteremo a favore solo dei provvedimenti che condividiamo», mani libere. Prima che Fini prendesse la scena, s' erano allineati sul palco il ministro Ronchi, il vice ministro Urso e i sottosegretari Menia e Buonfiglio e, secondo una accurata regia, avevano detto alla folla: «Il nostro impegno al governo è nelle vostre mani, è nelle mani di Gianfranco Fini!». Prima ancora, in un commosso discorso, Ronchi aveva rivendicato le opere buone del governo. Riconosciute poi da Fini in persona: le misure finanziarie di Tremonti, la riforma universitaria della Gelmini, l' azione antimafia di Maroni. Il governo, tuttavia, dice Fini, non ha la percezione delle paure degli italiani, sottovaluta l' egoismo alla base dei successi della Lega, ignora le disuguaglianze che aumentano, il ceto medio che si impoverisce. E non vede la spazzatura che non sta solo agli angoli delle strade ma negli animi e nelle coscienze, parola del Papa. Allora, il nuovo patto di legislatura deve contenere molto altro, non solo i famosi «5 punti». Un nuovo patto sociale, che fa riferimento agli allarmi del governatore Draghi, della presidente di Confindustria Marcegaglia, dei sindacati: investimenti per la ricerca, nuove regole per gli appalti pubblici, stretto rapporto fra salari e produttività, utilizzo dei fondi europei per due grandi opere da fare davvero, fiscalità di vantaggio per il Sud, stabilizzazione dei precari. E poi, bene il federalismo fiscale, ma da completare con l' istituzione del Senato delle autonomie. E cancellazione della attuale legge elettorale, «una vergogna». Un cenno alla centralità delle famiglie, comprese quelle di fatto (come la sua), per colmare il divario con l' Europa. Ecco tutto. La spina Berlusconi deve staccarsela da solo, «se ama davvero l' Italia». «Oppure - secondo Fini - gliela staccheranno gli italiani». A. Gar. RIPRODUZIONE RISERVATA Speriamo che Fini non cambi di nuovo parere, rinnovando ancora una volta la fiducia a Berlusconi Antonio Di Pietro, leader Idv La proposta di Fini è inaccettabile. Il governo risponde al Parlamento e agli elettori Carlo Giovanardi, Pdl Impresa Possibile che se Draghi o Marcegaglia indicano come prioritario il rilancio del Paese si mitighi sempre tutto? Immigrazione Legittimo allontanare i clandestini ma rifiuto di pensare che il centrodestra sia portavoce di un certo leghismo deteriore **** I temi del discorso Fondi per aree sottosviluppate Non possono essere più un bancomat che usa Tremonti quando la Lega glielo chiede perché tanto sono per il Sud Famiglie Dobbiamo colmare il divario ed allinearci agli standard europei sulla tutela tra le famiglie di fatto e quelle tradizionali Impresa Possibile che se Draghi o Marcegaglia indicano come prioritario il rilancio del Paese si mitighi sempre tutto? Immigrazione Legittimo allontanare i clandestini ma rifiuto di pensare che il centrodestra sia portavoce di un certo leghismo deteriore

Garibaldi Andrea

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(8 novembre 2010) - Corriere della Sera

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