A prima vista, Aero Porter per Nintendo 3DS parrebbe un giochino modesto, che occupa un solo schermo o poco più ed è realizzato con quattro colori e un paio di idee. Nelle spire del suo gameplay (giacchè di spire vere e proprie si tratta), in realtà, c'è molto di più - prevalentemente dell'assurdo – visto che il nuovo titolo di Yoot Saito risulta essere uno di quei giochi fortemente paradossali, schizofrenici e così tanto inutili, che nessun giocatore sano di mente sulla faccia del pianeta Terra dovrebbe desiderare di acquistare (a poco meno di cinque euro) e giocare.

Eppure, per un individuo mannaro alla ricerca di puzzle game stramboidi (ma che siano pur sempre raffinati), che peraltro è patito come me di aeroporti, bagagli e nastri trasportatori in particolar modo, Aero Porter potrebbe rivelarsi una rarissima perla di gameplay "senza grafica", in grado di trascendere sé stesso e il suo scialbo non-aspetto. Salvo poi scoprire che la mancanza della grafica e quella di un qualsiasi aspetto gradevole, in Aero Porter, rappresentano un'azzeccata scelta stilistica. Aiutano a concentrarsi meglio sul lavoro, insomma.

Aero Porter non ha la grafica!Quando entrambi gli schermi si riempiono, diventa un bel casino da gestire.

Ma andiamo con ordine e contestualizziamo il contestualizzabile, partendo da lontano. Guild01 è una "compilation" di quattro videogiochi con pedigree per Nintendo 3DS, firmata Level-5 e realizzata da quattro eccellenze del game design: Goichi Suda, meglio noto come Suda51 (Lollipop Chainsaw, No More Heroes, Shadows of the Damned, Fatal Frame IV), Yutaka "Yoot" Saito (Seaman, Sim Tower, Odama), Yasumi Matsuno (Vagrant Story, Tactics Ogre, Final Fantasy XII, MadWorld, Final Fantasy Tactics) e Yoshiyuki Hirai, che è solo un comico giapponese. Aero Porter è il secondo gioco della serie (è prevista la pubblicazione di un titolo al mese, dal mese di ottobre a – si spera - dicembre), assieme a Liberation Maiden di Suda51 e agli ancora attesi Crimson Shroud e Rental Bukiya de Omasse. Ed è follemente inutile e scarno, eppur dotato di un fascino perverso, che in men che non si dica risucchia nei suoi gorghi di gameplay e, con le sue ipnotiche automazioni circolari, diventa un vero e proprio lavoro, autentica routine, o se preferite una missione. Ci si alza all'alba per incominciare a smistare i primi bagagli, poi gli arrivi internazionali, qualche pacco sospetto da controllare e intanto i giorni spesi a giocarci, come gli aerei, volano via, sino a scoprirsi letteralmente assunti dal gioco di Yoot Saito.

Il funzionamento del gioco è presto detto ed è bastata un'occhiata al trailer: il giocatore è chiamato a gestire, nella maniera più rapida ed efficace possibile, l'intenso traffico dei passeggeri e dei bagagli di un aeroporto, controllando l'orientamento dei nastri trasportatori (fino a sette contemporaneamente) verso i rispettivi aerei in partenza. Non mancano situazioni al limite dell'urgenza (pacchi sospetti da rimuovere), emergenze di carburante necessario per il funzionamento dell'intero impianto di smistamento o addirittura il passaggio di politici o del presidente in persona a complicare il lavoro. Lo scopo è di accumulare punteggio, espandere il numero di gate e il relativo traffico aereo. Viste la possibilità di inanellare chiassose combo e le sue meccaniche ludiche spacca-cervello, Aero Porter può benissimo essere inteso come uno strategico in tempo reale o come un nuovo modo d'intendere i rompicapo basati su blocchi e colori, ma qui con ancora più bagagli che in qualsiasi altro puzzle game.

Aero Porter si gioca solamente con i due tasti dorsali della console (permettono ai bagagli di salire o scendere) e qualche colpo di croce direzionale, ed è più difficile e frustrante di quanto possa inizialmente apparire. La verità è che dopo i primi livelli di gioco, il titolo di Saito fa registrare un'impennata di difficoltà che non accenna affatto a diminuire e, anzi, nel corso del gioco s'inasprisce al punto da stimolare al lancio compulsivo della console, per la disperazione e per il rompicapo smisurato a cui sottopone. Aero Porter, in buona sostanza, è una sfida per giocatori di un certo livello, che magari si ritrovano quattro euro in più in tasca. 

Commento
Al di là dell'aspetto scarno e modesto, Aero Porter vanta un gameplay più unico che raro, estremamente impegnativo e in fondo appagante, a patto di possedere quattro paia di braccia e altrettanti occhi. Se non volete ritrovarvi a lavorare in un centro di smistamento bagagli di un aeroporto nel vostro 3DS, non acquistate Aero Porter. In caso contrario, meglio avercelo XL, il Nintendo 3DS ovviamente, per lavorare con più agio. Se vi avanzano quattro euro e cercate un modo per rilassarvi, sappiate anche che il gioco non ha una vera e propria colonna sonora, ma solo quel tipico brusio indaffarato che si sente negli aeroporti. Per via di questo motivo e piuttosto paradossalmente, Aero Porter è il gioco meno indicato da giocare nell'attesa d'imbarcarsi sul proprio volo.
Modus Operandi
Ho regolarmente acquistato il gioco sul Nintendo eShop, provandolo su un 3DS XL. Non c'è molto altro da dire, se non che riesco a far atterrare un Boeing 747 con X-Plane, ma con i bagagli di Aero Porter ho ancora qualche problema. Tuttavia ne riconosco le indubbie qualità di rompicapo. 
Il giudizio di IGN su Aero Porter
Voto Descrizione  
su 10 Scopri come valutiamo i giochi!Informazioni sul giudizio
6 Presentazione
Bisogna ammettere che il trailer del gioco è accattivante e l'opera di Saito sembra avere anche un certo stile, nipponico e raffinato.  
4 Grafica
L'impianto grafico si mostra palesemente sottotono. Anzi, non c'è proprio, tanto che gli effetti delle Combo cozzano con la povertà cosmetica.
5

Sonoro
Non c'è una vera e propria colonna sonora, ma solo il brusio tipico degli aeroporti: un ottimo modo per rilassarsi, ma anche un peccato.

7 Gameplay
Il gameplay, in Aero Porter, è tutto e porterà ben presto al caos mentale e all'incapacità di coordinazione motoria: da provare!
6.5 Longevità
Occupa poco spazio e può restare nel 3DS per casi d'emergenza, ma diciamo che non si lascia giocare ogni giorno come un Tetris. 
6
SUFFICIENTE
(su 10 - Non è una media)

Lorenzo Antonelli (Editor di IGN) ha una strana ossessione per i documentari sulle stragi aeree (come quelli della serie Indagini ad alta quota), ma crede che smarrire il bagaglio sia peggio che precipitare. Ecco perchè, quando è in viaggio per questioni videoludiche, indossa sempre due paia di mutande contemporaneamente. Le prove di ciò non si trovano nè sul suo Twitter e neppure su Facebook. O forse si, se cercate bene.