Titolo strano per il post di oggi, vero? :-)
Tempo fa avevo iniziato una sorta di "rubrica" mooolto casuale che avevo intitolato "I Classici", che aveva lo scopo di far conoscere ai miei lettori quei romanzi che mi hanno fatto innamorare della letteratura classica e decidere di seguire la strada delle lingue e letterature straniere all'università e oggi voglio riproporvela: parliamo di letteratura russa. La mia professoressa di italiano del liceo ci ha introdotti a Dostoevskij a soli quattordici anni, in quarto ginnasio. Una pazza direte voi! E invece per noi fu una dura ma importante iniziazione. Facevamo gli intellettuali, lasciavamo il libro sul banco così la prof poteva vedere quanto eravamo bravi, io leggevo per strada camminando con il naso tra le pagine e... beh, fu amore a prima vista con Dostoevskij.
Mi sembra di ricordare che il primo libro che lessi di questo autore fu "Delitto e castigo".
Mio padre aveva e ha diversi romanzi dei più importanti autori russi, ero fortunata perché rispondeva a tutte le mie domande e mi spiegava con entusiasmo tutto ciò che non capivo.
"Delitto e castigo" fu pubblicato nel 1866. Il protagonista è il povero, spiantato studente Raskol'nikov, di Pietroburgo.
La storia racconta la preparazione dell'omicidio, da parte di Raskol'nikov, di una vecchia usuraia, omicidio quindi premeditato, ma sulla scena del delitto compare, per sua sfortuna, la sorella dell'usuraia e di conseguenza Raskol'nikov è costretto a uccidere anche lei.
Il racconto si svolge a Pietroburgo, durante l'estate. Raskol'nikov, dopo gli omicidi, viene roso dai sensi di colpa, è pentito, è tormentato e si sente completamente solo. Un giorno incontra Sonja, una giovane costretta a prostituiri per mantenere la famiglia, una giovane però dall'animo puro e vero che farà innamorare il nostro protagonista, il quale, spinto da questo amore innocente e senza macchia, confesserà i delitti e sarà pronto a scontare la pena.
Dostoevskij, in questo romanzo, tratta diversi temi, la povertà, la carità, la religione e, perché no, l'amore. Raskol'nikov è convinto che l'azione terribile dell'omicidio sia giustificata dal fatto che potrà venirne fuori soltanto del bene, lui potrà fare del bene uccidendo l'usuraia, ma il pentimento e i tormenti morali lo sopraffaranno, questa sarà la sua vera punizione, non i lavori forzati, ma l'angoscia intellettuale.
E' un romanzo intenso, forte, pieno di inquietudine, ma è interessante vedere come il protagonista si sforzi in tutti i modi di compiere un delitto perfetto, che, a quanto pare, non esiste. Lo seguiamo nei suoi tormenti e ci sentiamo avvinti dalle sue paure, ma grazie all'amore di Sonja può redimersi e pentirsi.
Chiudo questo post con una cosa allegra e... dolce, che rispecchia anche un po' l'animo di questo romanzo, perché è un dolce scuro e forte: Chocolate Banana Bread al caffè. L'ho preparato domenica sera! La ricetta l'ho presa dalla rivista Alice, ma potete trovarla anche qui.
Devo dire che appena fatto mi ha delusa parecchio, non mi piaceva per niente, invece il giorno dopo è molto più buono e dà tanta energia grazie al cioccolato fondente, alle noci e alla banana. Provare per credere (io ne ho mangiato un pezzo prima di giocare a tennis :P)!
Auguro un buon martedì a tutti!! ^_^
PS: ricordatevi di partecipare al concorso di Natale, aspetto la foto dei vostri alberelli!