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Pubblicato il 03.05.2004
 
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FRANCESCO MITTA (1662-1721)

Fu un capomastro e architetto.

Lo stemma di Chiavenna.
Francesco Mitta nacque a Chiavenna 1'8 dicembre 1662 da Giovanni Battista e da Maddalena Zovani di Bette che ebbero altri tre figli. Fu battezzato lo stesso giorno in S. Lorenzo. La famiglia paterna figura presente fin dal XV secolo sia a Chiavenna sia a Samolaco. Emigrato in Germania intorno al 1690, acquistò fama di valente capomastro o architetto, entrando di diritto nella storia dell’arte tedesca, in un periodo in cui il barocco italiano veniva portato oltralpe specialmente ad opera di capimastri e artigiani al servizio delle corti guelfe e dei vescovi di Hil-desheim e di Osnabrück. Dal 1701 al 1711 fu chiamato dal prevosto Bernardo Goeken a costruire il convento degli Agostiniani di Grauhof presso Goslar, e subito dopo la chiesa, consacrata l’1 agosto 1717 da Massimiliano Enrico Giuseppe, vescovo di Hildesheim. II complesso conventuale di Grauhof è considerato uno degli esempi più significativi di barocco italiano nella bassa Sassonia. A Grauhof il Mitta aveva sposato il 22 maggio 1698 Elisabetta Wiedemeyer, da cui ebbe nove figli tra il 1699 e il 1713. Una delle cinque femmine, Maria Agnese, sposò a Grauhof nell'ottobre 1729 Giovanni Daniele Koppel di Hannover, un capomastro, divenuto nel 1732 architetto del duomo di Hildesheim, cui si devono le costruzioni della chiesa di S. Stefano a Goslar (1729-34), di quella di Grossdiingen (1733) e della sacrestia della chiesa conventuale di Grauhof (1741). Uno dei quattro figli maschi del Mitta, Antonio, guardia fo-restale a Vöhrum presso Peine, mutò il cognome in Mittag, il che ha fatto ipotizzare che il pittore Enrico Mittag, nato ad Hannover nel 1859, discenda dalla famiglia di origine chiavennasca. Francesco Mitta morì dopo il 25 giugno 1721.


Da GUIDO SCARAMELLINI, Chiavennaschi nella storia, Chiavenna 1976.




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