Italia Centrale
Italia Centrale | |||||
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Stati | Italia | ||||
Territorio | Lazio, Marche, Toscana e Umbria | ||||
Superficie | 58 052 km² | ||||
Abitanti | 12 070 842[1] (31-12-2013) | ||||
Densità | 201,79 ab./km² | ||||
L'Italia Centrale, Centritalia, Centro Italia o più semplicemente Centro, è quella parte del territorio italiano che, nella definizione dell'Istat adottata anche dall'Eurostat[2], comprende le regioni Lazio, Marche, Toscana e Umbria. Da un punto di vista puramente geografico il termine include anche l'Abruzzo, tuttavia questa regione, fino al 1860 terra di confine del Regno delle Due Sicilie, è legata da tradizione, storia, dialetto, cultura ed economia all'Italia Meridionale[3]. Se si fanno considerazioni riguardo all'Italia preunitaria, allora anche la Romagna farebbe parte del Centro, poiché fu in parte terra pontificia come il Lazio, l'Umbria, le Marche. Quindi la Romagna dovrebbe essere parte dell' Italia Centrale anche perché la Romagna toscana era un territorio appartenente al Granducato di Toscana prima e della regione Toscana poi. Inoltre ci sono zone dell'Umbria (zona settentrionale da Città di Castello a Umbertide), della Toscana (alcune zone mistilingue della Romagna toscana) e delle Marche (zone settentrionali dove si sono verificati anche rettifiche di confine regionale)che sono legate linguisticamente alla Romagna. Analoga situazione si presenta per altri territori come l'ex circondario di Cittaducale (incorporato, fin dal 1927, alla provincia di Rieti, facente prima parte dell'Abruzzo Ulteriore II, provincia del Regno delle Due Sicilie) e agli ex-circondari di Sora e di Gaeta (dal 1927 aggregati al basso Lazio)[4] i quali, dal punto di vista storico, vengono ancora considerati parte dell'Italia Meridionale, poiché prima del 1860 appartenevano al Regno delle Due Sicilie.
Attualmente esiste un movimento per l’annessione della Val Vibrata dall’Abruzzo alle Marche[5], dei territori cosiddetti piceno-abruzzesi a quelli piceno-marchigiani, essendo entrambi anticamente abitati dai piceni, già nel 1861, con l'Unità d'Italia, i consigli comunali abruzzesi di Accumoli, Amatrice (attualmente nel Lazio), Ancarano, Sant'Egidio alla Vibrata, Torano, Nereto, Sant'Omero, Corropoli, Colonnella, Civitella del Tronto e Valle Castellana chiesero al governo nazionale di essere annessi alla provincia di Ascoli Piceno nelle Marche, ma dagli Annali di F. Rampini risulta che le loro richieste “andarono a monte per l’opera di due Deputazioni inviate da Teramo a Torino”, guidate dall’onorevole abruzzese Settimio Costantini[6].
Indice
Geografia[modifica | modifica sorgente]
È attraversata dagli Appennini settentrionali e centrali ed è bagnata ad est dal mare Adriatico e ad ovest dal mar Tirreno e dal mar Ligure. I principali fiumi di questa porzione di territorio sono l'Arno ed il Tevere. I laghi più importanti sono il Trasimeno ed il lago di Bolsena. Da un punto di vista altimetrico l'Italia centrale ha un territorio prevalentemente collinare (68,9%). Le zone montuose e quelle pianeggianti equivalgono rispettivamente al 26,9% ed al 4,2% della ripartizione territoriale.
Demografia[modifica | modifica sorgente]
La popolazione residente nell'Italia Centrale ammonta a 12.070.842 abitanti[1].[7]
Regioni[modifica | modifica sorgente]
Regione | Capoluogo | Abitanti |
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Lazio | Roma | 5.870.451 |
Marche | Ancona | 1.553.138 |
Toscana | Firenze | 3.750.511 |
Umbria | Perugia | 896.742 |
Comuni più popolosi[modifica | modifica sorgente]
Di seguito si riporta l'elenco della popolazione residente nei comuni con più di 50.000 abitanti[8].
Economia[modifica | modifica sorgente]
Utilizzando la distinzione in tre Italie industriali di Arnaldo Bagnasco, gran parte dell'Italia centrale farebbe parte della "Terza Italia", quella caratterizzata da un'industria, tranne alcune grandi multinazionali, espressa da piccole e medie aziende scarsamente legate agli aiuti di Stato. Il turismo (naturale, artistico e commerciale) è assai sviluppato ovunque.
Terni è leader nel settore siderurgico e nella fattiscpecie in quello dell'acciaio inossidabile. Il suo polo industriale è secondo per grandezza e primo per produttività in Italia.
Fabriano (AN) è famosa per la produzione di carta (Cartiere Miliani, Museo della carta e della filigrana) e per le fabbriche della famiglia Merloni: Indesit Company, Ariston Thermo Group e Antonio Merloni. È quindi un importante polo industriale, grazie alla produzione di elettrodomestici e di cappe aspiranti, settore in cui la città è prima in Italia, grazie a industrie quali Elica, Best e Faber.
Note[modifica | modifica sorgente]
- ^ a b Dato Istat al 31/12/2013
- ^ Classificazione ufficiale NUTS Nomenclature of Territorial Units for Statistics, Eurostat. URL consultato il 5 febbraio 2011.
- ^ Paradosso evidenziato da Ignazio Silone, citato in Costantino Felice, Le trappole dell'identità: l'Abruzzo, le catastrofi, l'Italia di oggi, ed. Donzelli, 2010, p. 41.
- ^ Ad eccezione di una limitata porzione di territorio del Circondario di Gaeta che non venne annesso al Lazio nel 1927
- ^ [1] Associazione Vibrata Picena
- ^ [2], di Giannino Gagliardi :L’ultima trasformazione del confine tra Marche e Abruzzo nell’800. ( da: Il confine nel tempo. Marche e Abruzzi dalla Preistoria all’Unità. Atti del convegno (Ancarano-Ascoli Piceno 22-24 maggio 2000. Ricci Roberto,Anselmi Andrea L’Aquila 2005)
- ^ Dato Istat al 31/12/2013
- ^ Dato Istat al 31/12/2013
Voci correlate[modifica | modifica sorgente]
Altri progetti[modifica | modifica sorgente]
- Wikisource contiene alcuni canti dell'Italia Centrale
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Italia Centrale