Salisburgo

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Salisburgo
città statutaria
Salzburg
Salisburgo – Stemma
Salisburgo – Veduta
Localizzazione
Stato Austria Austria
Land Flag of Salzburg (state).svg Salisburghese
Distretto Non presente
Amministrazione
Sindaco Heinz Schaden (SPÖ)
Territorio
Coordinate 47°48′N 13°02′E / 47.8°N 13.033333°E47.8; 13.033333 (Salisburgo)Coordinate: 47°48′N 13°02′E / 47.8°N 13.033333°E47.8; 13.033333 (Salisburgo)
Altitudine 424 m s.l.m.
Superficie 65,678 km²
Abitanti 145 871 (01/01/2013)
Densità 2 221 ab./km²
Altre informazioni
Cod. postale 5020
Prefisso 0662
Fuso orario UTC+1
Codice SA 5 01 01
Targa S
Cartografia
Mappa di localizzazione: Austria
Salisburgo
Salisburgo – Mappa
Sito istituzionale

Salisburgo (in tedesco Salzburg, pronunciato ['zaltsbʊrk] ascolta[?·info], in dialetto bavarese Soizburg) è una città (145.871 abitanti) dell'Austria centro-settentrionale, capitale dell'omonimo Stato federato (in italiano Salisburghese), a circa 300 km ad ovest di Vienna.

È una città conosciuta nel mondo per la sua architettura barocca italianeggiante, per il suo rapporto con la musica – diede i natali a W. A. Mozart ed è ancora oggi sede di grandi manifestazioni musicali – e con le Alpi. Salisburgo è Patrimonio dell'umanità dell'UNESCO.

Geografia[modifica | modifica sorgente]

Panorama della città in notturna
Salisburgo / (Hohensalzburg)

Posizione[modifica | modifica sorgente]

La città è situata sulle rive del fiume Salzach ai confini settentrionali delle Alpi e dell'Austria (infatti confina con il comune tedesco di Freilassing). Le cime dei monti a sud della città contrastano inoltre con le dolci pianure del nord. Il massiccio alpino più vicino, l'Untersberg (1.972 m), è a pochi chilometri dal centro cittadino. Il centro cittadino, chiamato la Città Vecchia, è dominato dalle torri e dalle cupole barocche delle chiese e dai fastosi palazzi, progettati da architetti anche italiani su commissione di alcuni principi-vescovi nel XVII secolo. Salisburgo è circondata, anche se sarebbe meglio dire che è stata costruita nell'avvallamento, da due piccole montagne, il Kapuzinerberg e il Mönchsberg. Su quest'ultima è stata costruita un'imponente fortezza (Hohensalzburg) in pietra bianca, cinta da grossi bastioni. Questa fortezza, in cui si rifugiavano i vescovi in tempi di pericolo, per lungo tempo è risultata inespugnabile. Oggi vi si può accedere a piedi o mediante una funicolare.

Quartieri[modifica | modifica sorgente]

Salisburgo è suddivisa in 24 quartieri, e 3 Landschaftsräume tra i quali:

  • Aigen
  • Altstadt
  • Andrä Viertel
  • Elisabeth Vorstadt
  • Gneis
  • Gnigl
  • Herrnau
  • Itzling
  • Langwied
  • Lehen
  • Leopoldskron-Moos
  • Liefering
  • Maxglan
  • Morzg
  • Neustadt
  • Nonntal
  • Parsch
  • Riedenburg
  • Sam
  • Schallmoos
  • Taxham
Flag of UNESCO.svg Bene protetto dall'UNESCO Flag of UNESCO.svg
UNESCO World Heritage Site logo.svg Patrimonio dell'umanità
Centro storico della città di Salisburgo
(EN) Historic Centre of the City of Salzburg
Salzburg panorama.jpg
Tipo Culturali
Criterio (ii) (iv) (vi)
Pericolo Non in pericolo
Riconosciuto dal 1996
Scheda UNESCO (EN) Scheda
(FR) Scheda

Storia[modifica | modifica sorgente]

Origini, Impero Romano e Medioevo[modifica | modifica sorgente]

La Città Vecchia, il fiume Salzach e sullo sfondo il Massiccio dell'Untersberg
Veduta invernale del centro storico

Tracce di insediamenti nell'area dell'attuale Salisburgo sono state documentate fino dal Neolitico; si pensa divenne in seguito un accampamento celtico. A partire dal 15 a.C. le piccole comunità confluiscono nel centro abitato, passato nel frattempo ai Romani, sulle rive del fiume Salzach, chiamato Juvavum, che nel 45 d.C. ottiene diritti di municipalità. Juvavum divenne un'importante città romana della provincia del Noricum.

Intorno al 400 ci sono testimonianze della fondazione di un monastero. Proprio la presenza della cristianità fece sì che qualche secolo più tardi, nel 699, il vescovo Rupert von Salzburg ricevesse in dono il centro dal Duca di Baviera. Il nome "Salzburg" (Salisburgo) per riconoscere la città viene nominato per la prima volta nel 755 e deriva dall'economia portante della città, l'estrazione di sale dalle miniere di salgemma delle vicine montagne, collegate alla città dal fiume Salzach. Salzburg in tedesco significa letteralmente Castello del sale e lo stesso fiume che attraversa la città ha un significato affine a Via del sale. Nel 739 Salisburgo diviene diocesi per opera di San Bonifacio, con competenze anche della Baviera. Il 20 aprile 798 Papa Leone III con il vescovo Arno la nomina Arcidiocesi dietro richiesta del re dei Franchi Carlo Magno. Come provincia della Chiesa comprendeva quasi tutto il territorio della Baviera e gran parte dell'odierna Austria.

Nel 1077 inizia la costruzione, da parte dell'arcivescovo Gebhard von Helfenstein, del fortilizio che diverrà nel corso dei secoli la fortezza di Hohensalzburg (Alta Salisburgo). Nel 1166 l'imperatore Federico Barbarossa mette al bando l'arcivescovado, in quanto l'arcivescovo Corrado II è subentrato al comando della Signoria di Salisburgo. Un anno più tardi la città viene distrutta quasi completamente da un incendio provocato dai fautori della causa imperiale. Negli anni 1200-1246 l'arcivescovo Everardo II, esponente di spicco del partito dell'imperatore, riesce a costruire un'area sotto l'esclusivo controllo arcivescovile, quasi fosse un principato religioso. Tuttavia dal 1278 il suo arcivescovo ha la dignità di principe dell'impero (Fürstentum und Erzstift Salzburg) e di Legato pontificio per la Germania con la progressiva nascita di un potere temporale su molti territori della diocesi. Un secolo più tardi (1348) la Peste nera uccide quasi un terzo della popolazione cittadina. Verso la fine del XIV secolo la città ed il principato si rendono definitivamente indipendenti dalla Baviera.

Storia moderna[modifica | modifica sorgente]

Nel 1481 l'imperatore Federico III garantì alla città di Salisburgo il diritto di libera scelta del consiglio cittadino e del borgomastro. Nel 1511 l'arcivescovo Leonhard von Keutschach dirime con la violenza la controversia che lo contrapponeva alla città: imprigiona borgomastro e consiglio cittadino e priva la città dei suoi privilegi. Nel 1525 scoppiò la cosiddetta "Guerra dei Contadini di Salisburgo". I rivoltosi occuparono la cittadella della Residenza e assediarono per 3 mesi l'arcivescovo, trincerato nella fortezza di Hohensalzburg.

Nei decenni successivi al 1600 la città venne profondamente trasformata secondo il barocco dagli arcivescovi Wolf Dietrich von Raitenau, Markus Sittikus Conte di Hohenems e Paris Conte di Lodron. Quest'ultimo riuscì inoltre a mantenere la città fuori dalla Guerra dei Trent'anni, grazie alla sua politica di neutralità. I suoi arcivescovi reprimono energicamente i vari tentativi di riforma protestante e molte famiglie di tale fede sono allontanate dallo stato. Nel 1731 l'arcivescovo Leopold Anton Firmian emanò la cosiddetta "Patente di Emigrazione", per i cui effetti oltre 20.000 protestanti salisburghesi dovettero abbandonare la loro patria su una popolazione di circa 200.000 abitanti. Wolfgang Amadeus Mozart nacque a Salisburgo nel 1756. Negli anni dal 1769 al 1781 rimase al servizio degli arcivescovi della città. Nel 1739 molti di questi emigrati fondarono insieme a numerosi svizzeri la città di Augusta in Georgia (Stati Uniti d'America). Dal 1772 al 1803, durante la reggenza dell'arcivescovo Hieronymus Conte Colloredo, Salisburgo fu il centro di un tardo Illuminismo. Il sistema scolastico venne riformato secondo l'esempio austriaco, e numerosi artisti e scienziati vennero convocati in città.
Il principato era costituito da vari distretti amministrativi: Salzgau (Salisburgo), Salzach (Tittmoning), Bischofshofen, Pongau (Rastadt), Pinzgau (Zell), Lungau (Mauterndorf), Zill (Mayrhofen), Saalachertal (Saalfelden), e le varie exclaves di Lauffen, Mühldorf am Inn, castello di Lavant in Carinzia, Altötting, Millstadt nella valle della Drava, Liebnitz in Stiria, Freisach, Landsberg Feldkirchen. L'arcivescovo era con l'arciduca d'Austria co-direttore del circolo imperiale dell'Austria e aveva il diritto di nominare il vescovo della diocesi di Chiemsee che ne era quindi vassallo. Il potere temporale dei vescovi venne abolito con l'ultima seduta (1803) del Sacro Romano Impero della Nazione Germanica, e dunque anche quello degli arcivescovi salisburghesi. Il Principato secolarizzato di Salisburgo venne così concesso nello stesso anno al Granduca Ferdinando III di Toscana, e nel 1805 passò all'Austria assieme a Berchtesgaden. Nel 1810 tornò alla Baviera, e nel 1816, a seguito del Congresso di Vienna, senza Berchtesgaden e il Flachgau occidentale rientrò nei territori austriaci come parte dell'Alta Austria. Nel 1850 Salisburgo, che fino ad allora dipendeva da Linz, divenne territorio indipendente della corona d'Austria.

Il XX secolo[modifica | modifica sorgente]

La scheda di voto del referendum del 1938

Nel 1921 vinsero i NO al referendum sull'annessione alla Germania. Nel giorno 13 marzo 1938 Salisburgo vede l'ingresso delle truppe tedesche, in seguito alla scelta di Adolf Hitler di annettere l'Austria al territorio tedesco. È l'Anschluss, e l'inizio degli anni più cupi della città barocca. Il 10 aprile 1938 è uno dei giorni più bui della storia moderna salisburghese: referendum sull'annessione forzata alla Germania, rogo dei libri sulla piazza della Residenza; arresto dei cittadini ebrei e degli oppositori politici; distruzione della sinagoga. Nel 1942 si ha l'istituzione di alcuni Lager per i prigionieri di guerra sovietici e di altre nazionalità, sia in città che a St. Johann (Markt Pongau) e un anno più tardi il dirigente nazista Scheel fa costruire un rifugio antiaereo nella montagna cittadina.

Nel corso della seconda guerra mondiale, 15 bombardamenti di aerei americani vengono effettuati su Salisburgo. Il 46% degli obiettivi sono distrutti o danneggiati, con 7600 abitazioni, 14.563 sfollati e oltre 550 morti. Viene colpita soprattutto l'area della stazione, ma anche il centro, con la cupola del Duomo e l'abitazione di Mozart. Attacchi aerei anche su Grödig, Hallein, Bischofshofen, Schwarzach. 4 maggio 1945: ingresso delle truppe americane dopo la resa incruenta della città a opera del Maggiore Lepperdinger. Gli americani insediano il sindaco Richard Hildmann, Adolf Schemel come Presidente del Land (regione). Fondazione dei partiti politici SPÖ, ÖVP e KPÖ; un'ondata di fuggiaschi (tedeschi, ebrei, soldati in fuga) si rifugia a Salisburgo, e viene ospitata in baracche, nei campi di prigionia e alloggi d'emergenza. Internamento dei nazisti nel "Lager Glasenbach".

11 agosto 1945: prima edizione del Festival di Salisburgo del dopoguerra. Il 26 settembre conferenza dei Länder austriaci, Salisburgo è il primo Land a volere la ricostituzione della Repubblica Austriaca e per il riconoscimento del governo di Renner a Vienna. Salisburgo e l'Alta Austria costituiscono la zona d'occupazione americana in Austria, la sede del comando è nella città. Nelle prime settimane molti edifici vengono abbattuti dalle truppe d'occupazione, che esercitano il controllo totale, ma presto si passa a una cooperazione con i governanti locali. Esclusi episodi sporadici, la convivenza fra la popolazione e le truppe americane non presenta attriti di sorta. Importanti aiuti finanziari (piano Marshall), ma anche le spese personali degli occupanti portano ad una rapida ripresa economica, e danno a Salisburgo il nomignolo "Occidente Dorato", usato soprattutto nell'Austria orientale.

Cultura e luoghi d'interesse turistico[modifica | modifica sorgente]

Getreidegasse

Lo splendore culturale e artistico di Salisburgo si deve in buona parte agli interessi dei vescovi principi che ressero le sorti cittadine tra il XVI e il XVII secolo. Il primo di essi fu il vescovo principe Wolf Dietrich von Raitenau[senza fonte], che molto fece per l'arte e ben poco per la fede[senza fonte], tanto da essere malvisto a Roma negli ambienti vaticani[senza fonte]. Molto che include l'ordine di appiccare due incendi[senza fonte] che provvidenzialmente distrussero alcune zone della città lasciando campo libero alla costruzione del Duomo e della Residenz, il fastoso palazzo vescovile.

Figlio di una Medici, il vescovo era cresciuto tra Roma e Pavia[senza fonte] e il suo passatempo preferito era disegnare paesaggi e architetture italiane: appena salito al potere ecco quindi la grande richiesta di orafi, artigiani, scultori ed architetti italiani che arrivarono in questa città e la cosparsero di cantieri. Per la sua preferita (Salomè Von Alt, dalla quale ebbe 12 figli)[senza fonte] il vescovo ordinò la costruzione dello splendido castello di Mirabell appena fuori Salisburgo. Von Raitenau fu fermato da Massimiliano di Baviera, con l'appoggio del papa[senza fonte], processato per eresia e condannato al rogo[senza fonte].

Salito al potere il nipote di Von Raitenau, il vescovo principe Markus Sitticus von Hohenems continuò nell'opera iniziata dallo zio[senza fonte], incaricando Santino Solari di completare il duomo e facendosi committente di una reggia extraurbana, l'Hellbrunn (Fontechiara), circondata da splendidi giardini all'italiana, fontane, giochi d'acqua e uno zoo, ancora oggi attivo e molto visitato.

Tornando alla Città Vecchia, è particolarmente interessante osservare come essa presenti il suo carattere gotico contemporaneamente allo splendente barocco di chiara ispirazione italiana. La cattedrale cittadina (Salzburger Dom) è l'esempio più fulgido: di origini romaniche (terminata nel 744) fu distrutta da un incendio nel XVI secolo, ricostruita in 14 anni, dal 1614 al 1628 da Vincenzo Scamozzi e dal già citato Solari e affrescata dal religioso pittore dei Servi di Maria Donato Arsenio Mascagni.

Tra le altre architetture si ricordano inoltre:

Salisburgo e il suo centro cittadino sono stati inseriti dall'UNESCO il 5 dicembre 1996 nella lista dei patrimoni dell'umanità.

Salisburgo e la musica[modifica | modifica sorgente]

Veduta notturna della città dal Mönchsberg

Non bisogna dimenticare che Salisburgo è la città che ha dato i natali a Wolfgang Amadeus Mozart che, seppur non la amò mai (scrisse in una lettera: "Tengo molto poco a Salisburgo e ancor meno al suo arcivescovo"), riceve ancora oggi grandissimi onori. Intitolato a lui è il Mozarteum, una tra le più rinomate accademie di musica dell'Austria e dell'Europa intera, che dedica annualmente grandi manifestazioni in onore del compositore.

Teatri[modifica | modifica sorgente]

  • il Landestheater
  • il piccolo ed il grande Festspielhaus

Musei[modifica | modifica sorgente]

Salisburgo ospita i seguenti musei:

  • il Rupertinum, museo di arte moderna di proprietà del Land Salisburgo.
  • la Casa della Natura
  • il Museo "Stille Nacht"
  • il Museo all'Aria Aperta
  • il Museo del Duomo
  • il Museo della Modernità (Mönchsberg)
  • il Museo Carolino-Augusteum

Manifestazioni regolari[modifica | modifica sorgente]

  • Festival di Salisburgo, annualmente in estate
  • Festival di Pasqua, dal 1967 come appendice del Festival di Salisburgo
  • il Festival internazionale "SZENE"
  • Festival di Pentecoste

Specialità culinarie[modifica | modifica sorgente]

  • le "Mozartkugeln" ("Palle di Mozart"), praline ripiene alla crema di pistacchio
  • "Salzburger Nockerln", una sorta di meringa
  • "Kasnockn", gnocchetti di farina e formaggio

Sport[modifica | modifica sorgente]

Salisburgo è sede di varie società sportive:

È inoltre sede della Salzburger Fussballverband, la federazione calcistica del Salisburghese.

A Salisburgo sono state organizzate alcune gare di sci di fondo e di snowboard valide per le rispettive Coppe del Mondo[2].

Gemellaggi[modifica | modifica sorgente]

Salisburgo è gemellata con le seguenti città:

Trasporti[modifica | modifica sorgente]

Ferrovie[modifica | modifica sorgente]

La città è situata sulla Westbahn (linea ferroviaria dell'ovest, proveniente da Vienna); vi convergono inoltre linee ferroviarie che la collegano con Monaco di Baviera, Innsbruck e Villaco. La stazione centrale è una delle più frequentate del paese. Due volte al giorno vi sostano i treni ad alta velocità (InterCityExpress e Railjet).

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi S-Bahn di Salisburgo.

La città possiede un sistema di trasporto suburbano, la S-Bahn Salzburg:

S1 Salzburg Hbf–Bürmoos–Lamprechtshausen
S11 Salzburg Hbf–Bürmoos–Trimmelkam
S2 Salzburg HbfStraßwalchen (–Attnang-Puchheim)
S3 BerchtesgadenFreilassingSalzburg HbfHalleinGolling-Abtenau

Aereo[modifica | modifica sorgente]

L'aeroporto di Salisburgo (Salzburg Airport W. A. Mozart), con un transito di circa 1,88 milioni di passeggeri all'anno, è il secondo aeroporto più importante dell'Austria. Offre voli giornalieri verso Francoforte, Vienna, Londra, e anche frequenze a Amsterdam, Berlino, Zurigo, Dublino e Charleroi nonché numerosi voli charter turistici. L'aeroporto dista circa 2 km dalla città di Salisburgo. L'aeroporto di Salisburgo (SZG) offre voli interni, internazionali e voli a lunga percorrenza. Le compagnie low-cost e altre offrono voli per SZG (p.es. Aer Lingus, Air Berlin, Cimber Air, Condor, easyJet, flybe, GermanWings). Mezzi pubblici da/per l'aeroporto (Bus no. 2: Salisburgo stazione ferroviaria - Salisburgo aeroporto, ÖBB Postbus: Bus no. 260, Bus n. 180). Servizi aeroportuali si trovano presso l'aeroporto (p.es. ufficio di cambio, armadietti portabagagli).[3]

Trasporto pubblico urbano[modifica | modifica sorgente]

Le linee principali del trasporto pubblico della città sono servite da filobus; le linee secondarie sono effettuate con autobus. La rete filoviaria si sviluppa lungo 117,3 km di rete.

Persone legate a Salisburgo[modifica | modifica sorgente]

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. ^ Sito ufficiale della "nuova" Austria Salisburgo
  2. ^ (DEENFR) Risultati delle gare sciistiche sul sito della FIS. URL consultato il 9 ottobre 2012.
  3. ^ Aeroporto di Salisburgo (Codice IATA: SZG)

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Salisburgo la verde - a cura di Rita Capezzuto, Mario Lupano; con testi di Adolfo Natalini - fotografia, Milano 1993
  • Valentino Donella, Hieronymus J. F. Colloredo Arcivescovo-Principe di Salisburgo al tempo di W.A. Mozart, 1992
  • Monika Harand-Krumbach Salisburgo dalla A alla Z, Roma 1991
  • Elena Povellato, Vienna Salisburgo, Milano 1990
  • Giovanna Magi, Salisburgo introduzione di Erich Landgrebe, Firenze 1979
  • Umberto Bonafini Quaderno salisburghese, Mantova 1971
  • Fernando Santagata, Salisburgo...sull'onda di Mozart, Napoli 1966

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]

Altri progetti[modifica | modifica sorgente]

Collegamenti esterni[modifica | modifica sorgente]