Cristianesimo

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Ascensione di Cristo, dipinto di Benvenuto Tisi da Garofalo, 1510-1520

Il Cristianesimo è una religione monoteista[1] a carattere universalistico, originatasi dal Giudaismo nel I secolo, fondata sulla venuta di Gesù di Nazareth inteso come figlio del Dio d'Israele, incarnato, morto e risorto per la salvezza di tutti gli uomini, ovvero il Messia promesso, il Cristo.[2]

Dare una definizione unitaria del cristianesimo è difficile, poiché esso – più che una singola religione in senso stretto – si può considerare una serie di correnti religiose, devozionali e/o metafisiche e/o teologico-speculative, modi di comportarsi, abitudini quotidiane spesso eterogenee, aventi sì un comune nucleo di valori e credenze religiose, ma differenti tra loro a seconda del modo in cui interpretano la tradizione e la sua letteratura religiosa, e a seconda di quale aspetto diviene oggetto di focalizzazione per le singole correnti[3].

Gli aderenti al Cristianesimo sono chiamati cristiani. I cristiani si riferiscono al messaggio di Gesù Cristo con il termine "Vangelo" ("buona notizia o novella"), che indica anche i più antichi testi scritti sulla sua vita e predicazione.

Il Cristianesimo riconosce Gesù come il Cristo (Messia) attestato dalla Torah e dalla tradizione ebraica e, nella quasi totalità delle sue denominazioni, come Dio fatto uomo.

La teologia cristiana delle principali e più diffuse Chiese cristiane nacque con i primi credi ecumenici, come il Credo niceno-costantinopolitano, che contengono dichiarazioni accettate dalla maggior parte dei seguaci della fede cristiana. Secondo queste professioni di fede, Gesù fu crocifisso, morì e fu sepolto, ed è poi risuscitato dai morti aprendo le porte del Paradiso a chi crede in lui per la remissione dei loro peccati (salvezza). Gesù è quindi asceso al cielo, dove regna con Dio Padre, e tornerà per giudicare i vivi e i morti, e destinerà ciascuno al Paradiso oppure all'Inferno.

Le tre divisioni principali della Cristianità sono il cattolicesimo, l'ortodossia orientale e le varie denominazioni del protestantesimo. Il Grande Scisma del 1054 divise la Cristianità calcedoniana fra la Chiesa cattolica romana e la Chiesa ortodossa. Il protestantesimo nacque all'interno della Chiesa cattolica a seguito della Riforma protestante nel XVI secolo, dividendosi poi in varie ramificazioni.

È la religione più diffusa, con circa 2,2 miliardi di fedeli in tutto il mondo.[4] Il Cristianesimo è religione di Stato di diverse nazioni.[5] Assieme a Ebraismo e Islam, il Cristianesimo viene classificato da alcuni come "religione abramitica".[6][7]

Dottrina[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Teologia cristiana, Dottrina cristiana, Teologia sistematica e Principio formale e materiale della teologia.
Carl Heinrich Bloch, Il discorso della Montagna

In quanto fede religiosa il Cristianesimo ha i suoi contenuti (dottrina). Questi, secondo la tradizione, si basano sulle rivelazioni di Dio al popolo di Israele (tradizione comune anche alla religione ebraica), sulla predicazione del Vangelo con la dottrina di salvezza di Gesù di Nazareth detto Il Cristo ("unto", "consacrato" da Dio).

Questa tradizione è rispecchiata nella Bibbia (Antico Testamento e Nuovo Testamento), considerato un testo ispirato da Dio, e quindi un testo sacro.

Importante anche l'elaborazione teologica e cristologica, dei secoli successivi, presente nella letteratura cristiana delle differenti sottocorrenti religiose e nei Padri della Chiesa, la quale utilizza, in nuove sintesi, anche alcuni termini e concetti propri della teologia greco-romana precristiana.

Riti e pratiche[modifica | modifica sorgente]

Culto settimanale[modifica | modifica sorgente]

La devozione verso il Crocifisso è una nota distintiva di molti cristiani.

Giustino martire, nel II secolo d.C. dà la prima descrizione completa delle pratiche rituali della prima Chiesa, la cui struttura di base è mantenuta dalla maggior parte delle chiese:

« Nel giorno detto del Sole (domenica) si radunano in uno stesso luogo tutti coloro che abitano nelle città o in campagna, si leggono le memorie degli apostoli o le scritture dei profeti, per quanto il tempo lo consenta; poi, quando il lettore ha terminato, il presidente istruisce a parole ed esorta all'imitazione di quei buoni esempi. Poi ci alziamo tutti e preghiamo e, come detto poco prima, quando le preghiere hanno termine, viene portato pane, vino e acqua, e il presidente offre preghiere e ringraziamenti, secondo la sua capacità, e il popolo dà il suo assenso, dicendo Amen. Poi viene la distribuzione e la partecipazione a ciò che è stato dato con azioni di grazie, e a coloro che sono assenti viene portata una parte dai diaconi.

Coloro che possono, e vogliono, danno quanto ritengono possa servire: la colletta è depositata al presidente, che la usa per gli orfani e le vedove e per quelli che, per malattia o altre cause, sono in necessità, e per quelli che sono in catene e per gli stranieri che abitano presso di noi, in breve per tutti quelli che ne hanno bisogno. »

Sacramenti[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Sacramento.

Il sacramento, nella tradizione e fede cristiana, è un rito, istituito da Cristo, che diffonde la grazia di Dio. Il termine è la traduzione del latino sacramentum e corrisponde al greco mysterion.

La Chiesa cattolica riconosce sette sacramenti: battesimo, riconciliazione o confessione, eucaristia o comunione, confermazione o cresima, unzione degli infermi, ordine sacro, matrimonio. La Chiesa ortodossa e le Chiese orientali antiche riconoscono gli stessi sette sacramenti della Chiesa cattolica, ma li definiscono "misteri" preferendo non utilizzare il termine "sacramento". Nel Protestantesimo viene ridiscussa la natura dei sacramenti, e generalmente vengono considerati tali solo quelli di cui il Nuovo Testamento riporta un comando esplicito da parte di Gesù, cioè il battesimo, l'eucarestia e parzialmente la confessione. Al termine "sacramento" viene generalmente preferito in ambito protestante quello di "ordinanza".

Simboli[modifica | modifica sorgente]

Il pesce, antico simbolo cristiano
Il Chi Rho rappresenta le due lettere greche con cui inizia il nome Khristòs (Cristo).

La croce è oggi uno dei simboli cristiani più riconosciuti al mondo. Già Tertulliano (160-220) attesta nel De Corona che i cristiani usavano tracciare sopra la fronte il segno della croce:

« Se ci mettiamo in cammino, se usciamo o entriamo, se ci vestiamo, se ci laviamo o andiamo a mensa, a letto, se ci poniamo a sedere, in queste e in tutte le nostre azioni ci segniamo la fronte col segno di croce. »
(Tertulliano, De corona, III, PL II, 80A)

Il crocifisso, invece, non fu utilizzato come simbolo prima del V secolo.

Le prime comunità cristiane, però, per identificare la propria religione non utilizzavano la croce, all'epoca brutale e ignominioso strumento di morte, ma il pesce. "Pesce" in greco antico si dice ἰχθύς (Ichthys): le lettere di questa parola formano un acronimo, sintesi della dottrina cristiana, Ἰησοῦς Χριστός Θεοῦ Ὑιός Σωτήρ (Iēsoùs Christòs Theoù Yiòs Sōtèr), che significa parola per parola "Gesù Cristo Figlio di Dio Salvatore", ovvero "Gesù Cristo Salvatore Figlio di Dio" cui spesso si accompagnava il genitivo ζωντῶν= dei viventi. Inoltre il pesce, essendo un animale che vive sott'acqua senza annegare, simboleggiava il Cristo, che può entrare nella morte restando vivo.

Altri simboli cristiani sono il Chi Rho, la colomba (simbolo dello Spirito Santo), l'agnello sacrificale (simbolo del sacrificio di Cristo) e il vino (simbolo dell'unione dei cristiani con il Cristo). Tutti questi simboli derivano dal Nuovo Testamento. Altro cristogramma utilizzato a partire dal III secolo è IHS.

Storia e origine[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Storia del Cristianesimo e Origini del Cristianesimo.
Efeso, scritta ΙΧΘΥΣ
Il cristianesimo è fondato sulla predicazione, morte e resurrezione di Gesù di Nazareth, il quale per i cristiani è sia Dio incarnato che il Messia d'Israele.

Il Cristianesimo emerse dal Giudaismo nel I secolo. Il Cristianesimo delle origini si presenta con il duplice aspetto di Giudeo-cristianesimo ed Etno-cristianesimo (o Cristianesimo dei Gentili), come si desume dai racconti degli Atti di Luca e da alcune lettere di Paolo (come la Lettera ai Galati, le lettere ai Corinzi). Tuttavia mostra che le due anime convivono senza alcuna scissione e di avere raggiunta una formula di concordia con il Primo Concilio di Gerusalemme (Atti 15).

I cristiani assunsero dal Giudaismo le sue Sacre scritture tradotte in greco ellenistico lette non nella maniera degli ebrei[8] (anche a causa della prevalente origine greco-romana della maggioranza dei primi adepti), dottrine fondamentali come il monoteismo, la fede in un messia o cristo, forme del culto (incluso il sacerdozio), concetti di luoghi e tempi sacri, l'idea che il culto debba essere modellato secondo il modello celeste, l'uso dei Salmi nelle preghiere comuni.

Forse il Cristianesimo inteso come religione distinta da quella ebraica lo possiamo individuare a partire dalla seconda metà del II secolo, dove i cristiani sono quasi soltanto i non ebrei che credono negli insegnamenti di Gesù.[8]

Successivamente la Chiesa post apostolica lentamente si organizzò attorno ai cinque patriarcati di Roma, Costantinopoli, Alessandria, Antiochia e Gerusalemme.

Diffusione[modifica | modifica sorgente]

Percentuale di cristiani per stato.

Statistiche[modifica | modifica sorgente]

Sotto il termine Cristianesimo sono raggruppate chiese molto diverse tra loro e, a volte, in polemica tra loro: secondo il World Christian Trends (2001) i cristiani sono complessivamente il 33% degli abitanti del globo e sono così divisi: cattolici 17,5%; protestanti 5,6%; ortodossi delle varie chiese (russa, greca, armena) 3,6%; anglicani 1,3%; copti e altri (battisti e pentecostali in ascesa) 5,0%.

Attualmente il Cristianesimo è la religione più diffusa al mondo, con circa 2,1 miliardi di fedeli[4] (1 miliardo di cattolici, 500 milioni di protestanti, 470 milioni di evangelici pentecostali nel solo 2005, dati forniti dal CESNUR), 240 milioni di ortodossi, e 275 milioni d'altri), davanti all'Islam, che conta 1,5 miliardi di fedeli, e all'Induismo, che ne conta 900 milioni.[9]

Gran parte delle statistiche si fondano su sondaggi a campione nei vari stati o sui dati delle anagrafi (quando la religione professata è registrata), preferiti rispetto ai dati forniti dalle varie organizzazioni religiose che spesso si riferiscono al numero di battezzati, ignorando la posizione di coloro che, battezzati nell'infanzia (come accade presso la Chiesa cattolica di rito latino), si siano discostati dal Cristianesimo in età adulta.

Un crocifisso di pietra in Germania

È noto che in Europa occidentale ad esempio l'aderenza alla pratica religiosa delle varie chiese in età adulta è, ormai da parecchi anni, in forte calo, mentre negli Stati Uniti o al di fuori dell'Occidente esso appare in crescita, oppure, in certe aree del Terzo Mondo come il Sud America si sia avuta un'avanzata delle chiese evangeliche di tipo pentecostale a scapito del cattolicesimo tradizionale, quindi con movimenti e travasi fra le varie confessioni cristiane.

Nell'Europa contemporanea[modifica | modifica sorgente]

L'occidente europeo ha subito, a partire dalla fine del Settecento, una progressiva diminuzione degli aderenti alle chiese storiche, cioè al cattolicesimo e alle diverse confessioni protestanti. Questo processo ha avuto un'accelerazione nel XX secolo, soprattutto a partire dagli anni sessanta. Nell'Europa dell'est la scristianizzazione di stato è avvenuta prima in Russia (nell'ex Unione Sovietica) e poi, nel dopoguerra, nei paesi governati da regimi comunisti satelliti dell'URSS. Dopo il 1989 le religioni e le chiese hanno di nuovo avuto libertà di culto.

Suddivisioni[modifica | modifica sorgente]

Le tre divisioni principali della Cristianità sono il Cattolicesimo, l'Ortodossia orientale e il Protestantesimo. Esistono anche altri gruppi cristiani che non rientrano in queste tre categorie principali. I gruppi cristiani si distinguono per differenti dottrine e pratiche. La maggior parte dei cristiani (cattolici, ortodossi, anglicani e la maggior parte dei protestanti) condividono il Credo niceno.

Le chiese cristiane possono essere classificate in diversi modi. Una suddivisione abbastanza semplice è quella che distingue le chiese occidentali da quelle orientali. Un'altra possibile classificazione cronologica è quella basata sui Concili ecumenici riconosciuti e sugli scismi a essi successivi. Il concilio ecumenico è una riunione solenne di tutti i vescovi della cristianità per definire argomenti controversi di fede o indicare orientamenti generali di morale. L'etimologia del termine risale a ecumene, la "casa dove tutti viviamo".

Cattolicesimo[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Chiesa cattolica.

La chiesa cattolica romana deriva dalla Chiesa latina, la cui autorità si estendeva originariamente da Roma sulla parte occidentale dell'Impero Romano. Riconosce il primato di autorità al vescovo di Roma, in quanto, secondo la fede cattolica, successore dell'apostolo Pietro sulla cattedra di Roma.

Tra le Chiese cristiane, secondo le statistiche, la Chiesa cattolica conta il maggior numero di fedeli a livello mondiale.

Condivide con l'attuale chiesa ortodossa le definizioni dei primi 7 concili ecumenici (dal Concilio di Nicea I al Concilio di Nicea II). Dopo lo scisma d'Oriente (1054), la chiesa cattolica riconoscerà come ecumenici altri 14 concili, non riconosciuti però dall'oriente.

Ortodossia[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Chiese ortodosse e Cristianesimo orientale.

A oriente abbiamo invece le chiese ortodosse, emanazioni delle chiese di lingua greca nate originariamente nel territorio dell'Impero Romano d'Oriente. A differenza di quanto accadde in Occidente, per quanto la chiesa greca assumesse rilevanza particolare, essa non fu mai in grado di imporre la propria supremazia sulle chiese "sorelle", che rimasero autocefale. Allo stesso modo, anche le chiese fondate da missionari ortodossi (specialmente fra le popolazioni slave) si resero rapidamente autonome dalle rispettive chiese-madri, considerandosi allo stesso loro livello. Fra queste la più importante è indubbiamente la Chiesa ortodossa russa.

Da notare che le chiese ortodosse, da una parte, e quella cattolica dall'altra, sono tra loro scismatiche; la chiesa cattolica non considera le chiese ortodosse eretiche, a differenza di quanto avviene per esempio per le chiese protestanti, mentre le chiese ortodosse, sebbene non vi sia stata in merito alcuna esplicita proclamazione conciliare, sospettano di eresia la chiesa cattolica, soprattutto in relazione alla dottrina del Filioque.[10]

Protestantesimo[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Protestantesimo.
Ritratto di Martin Lutero di Lucas Cranach (1529)

Le chiese della Riforma protestante sono le chiese sorte dalla Chiesa latina nel XVI secolo in seguito alla riflessione teologica di Martin Lutero, Giovanni Calvino, Ulrico Zwingli e altri, nonché dall'appoggio politico e sociale che ebbero dai principi dell'Europa centro - settentrionale. Le chiese protestanti possono venire genericamente suddivise così:

Vi sono anche gruppi che hanno origini diverse, come ad esempio i valdesi, i quali, tuttavia, sono attualmente inquadrabili nell'ambito delle chiese protestanti.

Ci sono anche le chiese evangeliche o autodenominate soltanto "cristiane".[senza fonte]

Chiese orientali antiche[modifica | modifica sorgente]

Exquisite-kfind.png Per approfondire, vedi Chiese orientali antiche.

Si tratta delle antiche chiese d'oriente che non hanno accettato le definizioni dogmatiche del Concilio di Efeso o del Concilio di Calcedonia. Per questo sono dette anche chiese non calcedoniane o chiese pre-calcedoniane.

Le Chiese dei Due Concili sono le cosiddette chiese nestoriane:

Le Chiese dei Tre Concili sono nate dal rifiuto delle conclusioni del Concilio di Calcedonia del 451. Sono anche chiamate Chiese non calcedonesi e talvolta Chiese monofisite, sebbene non si ritengano tali, bensì miafisite.

La maggior parte di queste chiese ha subito uno scisma in età moderna con la formazione di un patriarcato cattolico uniato parallelo, oggi considerato chiesa sui iuris all'interno della Chiesa cattolica.

Ristorazionismo[modifica | modifica sorgente]

Il termine ristorazionismo è utilizzato per intendere un complesso di chiese e comunità che nascono dal desiderio di tornare alla chiesa cristiana primitiva e che si manifesta in varie forme, soprattutto nel XIX secolo. Sono culti i quali o vogliono differenziarsi dai primi qui menzionati, oppure affermano di avere una linea storica separata.

I più estesi fra questi sono la Chiesa di Cristo, i testimoni di Geova e i mormoni.

La Chiesa di Cristo è organizzata in comunità di credenti che riconoscono la piena ispirazione di tutta la Bibbia e per le quali il rispetto di tutto quanto in essa è contenuto è l'unico mezzo per fare la volontà di Dio. In linea con il cristianesimo delle origini, non vi è un comitato centrale ma ogni comunità è indipendente.

I testimoni di Geova ripropongono il cristianesimo del I secolo che prevede la predicazione di casa in casa. Si identificano con l'opera missionaria fatta da Gesù e dai suoi discepoli predicando quella che definiscono la buona notizia del Regno [11]

I mormoni sono caratterizzati dalla figura individuale del primo fondatore e hanno inoltre libri aggiuntivi forniti dal loro fondatore, oltre la Bibbia, dove le dottrine cristiane vengono ampliate e ridiscusse in modo completamente univoco e originale. Sia mormoni che testimoni di Geova non sono riconosciuti come cristiani dalle altre chiese.[senza fonte]

Culti estinti[modifica | modifica sorgente]

Vi sono, infine, una serie di culti cristiani ormai estinti. È il caso, in particolare, delle numerosissime eresie, variamente represse, che interessarono la cristianità nella sua storia.

  • gli Ebioniti (derivazione del Giudeo-Cristianesimo) credevano che il Figlio fosse subordinato al Padre essendo non più di un umano speciale. Essi sostenevano che Gesù non era figlio di Dio, ma piuttosto un uomo comune che era profeta. Tuttavia questi gruppi rigettavano completamente le dottrine di Paolo di Tarso, considerato un impostore, e avevano un canone della Bibbia distinto da quello che divenne quello cattolico;
  • lo Gnosticismo cristiano riteneva che la salvezza dipendesse da una forma di conoscenza superiore e illuminata (gnosi), frutto del vissuto personale e di un percorso di ricerca della Verità;
I catari cacciati da Carcassonne nel 1209
  • la Chiesa Marcionita: Marcione credeva vi fossero due Deità, una della Creazione/Vecchio Testamento e una del Nuovo Testamento;
  • i Montanisti, movimento profetico-escatologico che espresse tutta una serie di chiese locali del tutto autonome e scollegate;
  • l'Arianesimo, dottrina cristologica elaborata dal monaco e teologo cristiano Ario, condannata al primo concilio di Nicea, che ebbe una grande importanza storica all'epoca delle invasioni barbariche; Ario credeva che il Figlio fosse subordinato al Padre, di cui sottolineava l'assoluta unicità e trascendenza dichiarandolo sorgente non originata di tutta la realtà, una creatura di ordine superiore, generato dal Padre come primogenito di tutta la creazione e avente uno status divino, cioè anche se viene chiamato Dio, egli non è veramente Dio e quindi non della stessa sostanza del Padre.
  • il Catarismo, dal greco katharos, diffuso in Europa tra il XII e il XIV secolo; i càtari erano detti anche albigesi, dal nome della cittadina francese di Albi.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. ^ Paolo Scarpi evidenzia come da un punto di vista storico il monoteismo sorge:
    « a opera di un fondatore o riformatore che dà avvio a una nuova religione in opposizione a un politeismo, che viene rifiutato e negato. Ciò, necessariamente presuppone l'esistenza di un politeismo precedente al monoteismo. Il monoteismo, dunque, si forma per rivoluzione ed è possibile solo là dove sia stata elaborata una nozione di dio personale. Così è stato per lo yahwismo [...]; per il cristianesimo di fronte alle forme, sia pure ormai decomposte, del politeismo ellenistico romano (Giovanni 17,3; I Corinzi 8,4 a 10,2 »
    (Paolo Scarpi. Dizionario delle Religioni. Torino, Einaudi, 1993, pag.504)
  2. ^
    « Con cristianesimo si intende l'insieme delle Chiese, delle comunità, delle sette e dei gruppi, ma anche delle idee e delle concezioni, che si richiamano alla predicazione di colui che è comunemente ritenuto il fondatore di questa religione, Gesù di Nazareth. Pur nell'amplissima varietà storica di credenze e pratiche, infatti, esso ha mantenuto come elemento comune la professione di fede in Gesù, figlio dell'unico Dio Signore e Creatore, incarnato, morto e risorto per la salvezza dell'umanità, il Messia promesso, e in quanto tale, il "Cristo", l'Unto del Signore. »
    (Giovanni Filoramo. Cristianesimo. Milano, Electa/Mondadori, 2007)
    « l'insieme delle dottrine e delle comunità che, pur in una grande varietà di atteggiamenti pratici e dottrinali, professano la fede in Gesù di Nazareth, figlio di Dio, incarnato, morto e risorto: il Cristo. »
    (Giuseppe Alberigo. Cristianesimo, in Filosofia. Milano, Garzanti)
    « Tutti i cristiani sono quindi fratelli separati (e ogni tanto nemici), uniti però dalla fede indefettibile in Gesù Cristo, Figlio di Dio e salvatore del mondo »
    (Xavier Tilliette. Cristianesimo in Enciclopedia filosofica. Milano, Bompiani, 2006)
  3. ^ Cfr., a titolo esemplificativo: Stefano Piano, Dizionario delle religioni (a cura di Giovanni Filoramo). Torino, Einaudi, 1993, pagg. 373-4. Michel Delahoutre in Dictionnaire des Religions (a cura di Jacques Vidal). Parigi, Presses universitaires de France, 1984. In italiano: Dizionario delle religioni. Milano, Mondadori, 2007, pag. 911.
  4. ^ a b Vedi i dati riportati su http://www.adherents.com
  5. ^ Costa Rica, Danimarca, El Salvador, Inghilterra, Finlandia, Georgia, Grecia, Islanda, Liechtenstein, Malta, Monaco, Norvegia e Città del Vaticano.
  6. ^ Religion, Religions, Religious, essay by Jonathan Z. Smith, published in book: Mark C. Taylor (a cura di), fifteen in Critical Terms for Religious Studies, University of Chicago Press, 1998, p. 430, ISBN 978-0-226-79156-2.
  7. ^ "Once More, Once More: Derrida, the Jew, the Arab" by Gil Anidjar, introduction to: Jacques Derrida in Gil Anidjar (a cura di), Acts of Religion, New York & London, Routledge, 2001, p. 436, ISBN 0-415-92400-6/0-415-92401-4.
  8. ^ a b Corrado Augias - Mauro Pesce, Inchiesta su Gesù, Mondadori, 2006, pagg. 201-202.
  9. ^ Religions By Adherents
  10. ^ Sul tema vedi anche la voce dedicata in Orthodox Wiki.
  11. ^ L'opera di predicazione dei testimoni di Geova adempie una profezia biblica? pa. 9 della Torre di Guardia 1 maggio 2011

Bibliografia[modifica | modifica sorgente]

  • Andrea Filippini, Protocristianesimo. Il cristianesimo del I secolo alla luce degli scritti neotestamentali, GB EditoriA, Roma, 2013 ISBN 978-88-98158-08-9
  • Paul Mattei, Il Cristianesimo antico. Da Gesù a Costantino, Il Mulino, Bologna, 2012, ISBN 978-88-15-23762-0
  • Ilaria Ramelli, I cristiani e l'impero romano, Marietti 1820, Genova-Milano 2011 ISBN 978-88-211-9313-2
  • Andres Parra, I concili ecumenici, Rossiglione, Genova
  • G. Filoramo e D. Menozzi (a cura di), Storia del cristianesimo, ed. Laterza (4 volumi: L'antichità, Il medioevo, L'età moderna, L'età contemporanea).
  • Eric R. Dodds, Pagani e cristiani in un'epoca d'angoscia, Firenze, La Nuova Italia, 1970 (trad. dall'inglese di Giuliana Lanata)
  • Il cristianesimo , a cura di Henri-Charles Puech. Laterza, 1988.
  • Salvatore Caponnetto, La Riforma Protestante nell'Italia del Cinquecento, Claudiana 1992.
  • Giorgio Girardet, Cristiani perché, Claudiana, 1995.
  • Giacomo Martina, Storia della Chiesa da Lutero ai nostri giorni, Brescia, 1995.
  • Giorgio Girardet, Protestanti perché, Claudiana, 1996.
  • Hans Küng, Cristianesimo: essenza e storia, Rizzoli, 1997
  • Cristianesimo, a cura e introduzione di Giovanni Filoramo; contributi di: G. Jossa, G. Merlo, L. Perrone, P. Bettiolo, D. Menozzi, P. Ricca, Roma-Bari, Laterza, 2000.
  • Ernesto Bonaiuti, Storia del cristianesimo, Introduzione di G.B. Guerri, Newton Compton, Roma 2003.
  • Storia del cristianesimo vol. 2 - Il Medioevo. Mario Gallina, Grado G. Merlo, Giovanni Tabacco, a cura di Giovanni Filoramo, Daniele Menozzi. Laterza, 2005 (2 ed.).
  • Storia del cristianesimo vol. 3 - L'età moderna, a cura di Giovanni Filoramo, Daniele Menozzi. Laterza, 2006 (3 ed.).
  • Storia del cristianesimo vol. 4 - L'età contemporanea, a cura di Giovanni Filoramo, Daniele Menozzi, Gius Laterza e figli, Roma- Bari, 2006 (3 ed.).
  • Le religioni e il mondo moderno vol. 1 - Cristianesimo, a.c. di Giovanni Filoramo e Daniele Menozzi, Einaudi, Torino, 2008.
  • Storia del cristianesimo vol. 1 - L'antichità, Giovanni Filoramo, Edmondo Lupieri, Salvatore Pricoco, a cura di Daniele Menozzi. Laterza, 2008 (6ed.).
  • M. Fumagalli Beonio Brocchieri, Cristiani in armi - da Sant'Agostino a papa Wojtyla, Editori Laterza. Roma-Bari 2006, ISBN 978-88-420-8410-5
  • Herbert Gutschera, Joachim Maier, Jörg Thierfelder, Storia delle Chiese in prospettiva ecumenica, Queriniana, 2007, ISBN 978-88-399-2860-3

Voci correlate[modifica | modifica sorgente]

Concetti fondamentali del Cristianesimo[modifica | modifica sorgente]

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