Candaule
Candaule (pronuncia: Candàule), (Κανδαύλης), conosciuto anche come Mirsilo (Μυρσίλος) (... – ...), è stato venticinquesimo re di Lidia, il ventiduesimo e ultimo della dinastia eraclide.
Successore di Mirso, regnò tra il 733 e il 716 a.C.
Molte versioni riguardanti la fine degli Eraclidi e l'inizio della dinastia mermnade sono state riportate da diversi scrittori attraverso storie dai toni prevalentemente mitici. Nella Repubblica di Platone Gige usa un anello magico per diventare invisibile e usurpare il trono, con uno stratagemma che ritorna in molti miti e racconti, il più famoso dei quali è probabilmente Il Signore degli Anelli, di J.R.R. Tolkien. La versione più antica, riportata da Erodoto nel V secolo a.C., vuole Candaule tradito e giustiziato dalla moglie.
Candaule e Gige secondo Erodoto[modifica | modifica sorgente]
Secondo le Storie di Erodoto, Candaule si vantò dell'incredibile bellezza della moglie con Gige, la guardia del corpo che maggiormente prediligeva. Disse:"Gige, mi sembra che tu non mi creda quando ti parlo della bellezza di mia moglie: per gli uomini, infatti, le orecchie sono più infide degli occhi; fa' dunque in modo di vederla nuda"[1]. Gige rifiutò, non volendo disonorare la regina vedendola nuda; temeva però anche quel che il re avrebbe potuto fargli se non avesse accettato[2].
Dato che Candaule insisteva, Gige non aveva altra scelta che obbedire; Candaule espose dettagliatamente un piano in base al quale Gige avrebbe dovuto nascondersi dietro una porta della camera da letto regale per vedere la regina spogliarsi prima di andare a dormire. Gige si sarebbe poi allontanato dalla stanza quando la regina gli avrebbe dato le spalle. Quella notte, il piano venne realizzato; la regina però vide Gige allontanarsi dalla stanza e capì subito di esser stata tradita e offesa dal marito. Facendo finta di nulla, rimase zitta e cominciò a pianificare la vendetta.
Il giorno seguente la regina convocò Gige nella sua stanza. Come dice Erodoto, "credendo che ella non sapesse nulla di quanto era accaduto, venne al richiamo; era solito presentarsi anche prima, quando la regina lo chiamava. Appena arrivò, gli disse: "Delle due strade che ora ti si presentano, ti do la scelta, Gige, di prendere quella che vuoi: o uccidi Candaule e hai me e il regno di Lidia; oppure devi morire subito [...]. Deve morire l'autore di questo inganno o tu, che mi hai visto nuda e hai fatto cose non lecite[3]
Gige pregò la regina di non costringerlo a tale scelta; dato che restava ferma nella propria decisione, Gige scelse di tradire il re per sopravvivere. La regina decise di uccidere Candaule nello stesso luogo nel quale aveva subìto l'offesa; Gige si nascose con un coltello datogli dalla regina dietro una porta della camera da letto regale e uccise il re nel sonno. Gige sposò quindi la regina e divenne re di Lidia, il primo della dinastia dei Mermnadi.
Curiosità[modifica | modifica sorgente]
È da Candaule che deriva il nome di candaulesimo, dato alla pratica sessuale di esporre le nudità del partner.
Una versione della vicenda di Candaule e Gige è narrata da Mario Vargas Llosa in "Elogio della matrigna".
La vicenda è rievocata (ed è implicitamente è il termine di paragone della storia d'amore) nel film 'Il paziente inglese'
Note[modifica | modifica sorgente]
Altri progetti[modifica | modifica sorgente]
Predecessore | Re di Lidia | Successore |
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Mirso | 733 a.C. - 716 a.C. | Gige |
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