Papa Teodoro I

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Papa Teodoro I
Theodorus I.jpg
73º papa della Chiesa cattolica
Elezione 24 novembre 642
Fine pontificato 14 maggio 649
Cardinali creati vedi categoria
Predecessore papa Giovanni IV
Successore papa Martino I
Nascita Gerusalemme, ?
Morte 14 maggio 649
Sepoltura Basilica di San Pietro

Teodoro I (Gerusalemme, ... – 14 maggio 649) fu il 73º Papa della chiesa cattolica, dal 24 novembre 642 alla sua morte; è considerato greco, ma nacque in Palestina.

Biografia[modifica | modifica sorgente]

Divenne cardinale diacono attorno al 640, nominato da papa Giovanni IV.

La sua elezione venne appoggiata dall'Esarca, e venne insediato sul trono papale il 24 novembre 642, succedendo al breve regno di Giovanni IV. La caratteristica principale del suo pontificato fu il proseguimento della lotta contro gli eretici Monoteliti. Teodoro si rifiutò di riconoscere Paolo II come Patriarca di Costantinopoli, poiché il suo predecessore, Pirro I, non era stato sostituito correttamente. Scomunicò sia Paolo II che Pirro I, firmando, alla presenza di un concilio, le loro scomuniche intingendo la penna nel vino consacrato, e le redasse sulla tomba degli apostoli. La notizia delle scomuniche con la penna intinta nel vino consacrato è stata riportata, tra le fonti antiche, anche da Teofane Confessore[1][2]. Teodoro fece pressione sull'Imperatore Costante II perché ritirasse l'Ectesi di Eraclio. Mentre i suoi sforzi destarono poca impressione a Costantinopoli, fecero aumentare l'opposizione all'eresia ad occidente. Pirro arrivò per breve tempo ad abiurare la sua eresia (645), ma venne scomunicato nel 648. Paolo venne invece scomunicato nel 649; come tutta risposta Paolo distrusse l'altare romano che si trovava nel Palazzo di Placidia e mandò in esilio o fece imprigionare i nunzi papali.

Paolo cercò però anche di porre fine alla questione, assieme all'Imperatore, promulgando il Tipo di Costante, ordinando che l'ectesi venisse abrogata e cercando di porre fine alle discussioni sulla dottrina. Il decreto venne condannato, ma non da Teodoro, che morì prima di poter formulare la sua risposta, lasciando il suo successore, Papa Martino I, ad affrontare l'ira imperiale. Teodoro venne seppellito nella Basilica di San Pietro.

Note[modifica | modifica sorgente]

  1. ^ Aurelio Bianchi-Giovini, Storia dei papi da san Pietro a Pio IX volume II pagina 265, Editore Sanvito, 1865.
    «Pirro era andato a Roma per abiurare il monotelismo; poi da Roma andò Ravenna, ove abiurò la sua abiura e tornò al monotelismo. Della qual cosa papa Teodoro fu così irritato che, raccogliendo subitamente a concilio il clero romano, pronunciò contro Pirro la sentenza di deposizione e di scomunica; e, per rendere gli anatemi più terribili, si fece portare il calice ov'era il vino consecrato, mescolò con l'inchiostro una goccia del mistico sangue di Cristo, ne intinse la penna e con esso scrisse a piè della sentenza il proprio nome».
  2. ^ Francesco Antonio Zaccaria , Raccolta di Dissertazioni di Storia Ecclesiastica volume IV pagina 182, Editore Tipografia Ferretti, 1841.
    «Sulla loro testimonianza, e principalmente su quella di Teofane, convengono comunemente gli scrittori in affermare che fu veramente da Teodoro col Divin Sangue sottoscritta la condanna di Pirro. Così tra gli altri asseriscono il Baronio (1), i due Pagi (2), il Martene (3), Mabillon (4), Ciacconio (5), Menocchio (6), Bernini (7), Fleury (8), Cristiano Lupo (9) ed altri non pochi scrittori (10)».

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Papa Giovanni IV 24 novembre 642 - 14 maggio 649 Papa Martino I

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