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Lingua inglese

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Inglese
English
Parlato in Flag of the United States (Pantone).svg Stati Uniti (298 milioni)
Regno Unito Regno Unito (64 milioni)
Flag of Canada (Pantone).svg Canada (28,3 milioni)
Flag of Australia (converted).svg Australia (17,3 milioni)
Irlanda Irlanda (4,3 milioni)
Nuova Zelanda Nuova Zelanda (3,7 milioni)
       e altri...
Locutori
Totale Lingua madre (intervallo stime): da 328 a 375 milioni.[1]
Seconda lingua (intervallo stime): da 199 milioni a 1 miliardo.[2]
Totale (stime minima e massima): 527 milioni - 1375 milioni.
Classifica 1[3]
Altre informazioni
Scrittura alfabeto latino
Tipo SVO Lingua flessiva – tonica
Tassonomia
Filogenesi Lingue indoeuropee
 Germaniche
  Occidentali
   Inglese
Statuto ufficiale
Ufficiale in vedi qui
Codici di classificazione
ISO 639-1 en
ISO 639-2 eng
ISO 639-3 eng (EN)
Estratto in lingua
Dichiarazione universale dei diritti dell'uomo, art. 1
All human beings are born free and equal in dignity and rights. They are endowed with reason and conscience and should act towards one another in a spirit of brotherhood.
Anglospeak.svg
Distribuzione geografica dell'inglese.

L'inglese (nome nativo English, IPA: [ˈɪŋglɪʃ]) è una lingua indoeuropea appartenente al ramo occidentale delle lingue germaniche, assieme all'olandese, all'alto e basso tedesco, al fiammingo e al frisone. Conserva ancora un'evidente parentela col sassone continentale (dialetto del basso tedesco).

Ogni Stato in cui l'inglese è la lingua ufficiale viene detto anglofono.

Caratteristiche generali[modifica | modifica wikitesto]

Dal punto di vista del dizionario contiene molti termini di origine non germanica, e in particolare latina: si valuta in oltre il 50% l'afflusso di termini latini derivati dal francese, penetrati nel lessico inglese in buona parte grazie all'occupazione normanna nei secoli dopo il 1066 (quando i Duchi di Normandia conquistarono l'Inghilterra anglo-sassone con la Battaglia di Hastings), ma anche nel Rinascimento, per influsso del latino colto e scientifico. Per questa ragione, una delle caratteristiche più evidenti del lessico inglese è la ricchezza di coppie di sinonimi, dei quali l'uno di origine germanica, l'altro di origine latina, per indicare uno stesso con accezioni e sfumature diverse, per esempio: freedom/liberty, pig/pork, spear/lance, first/prime, opening/aperture, family name/surname.

Tra le lingue di grande diffusione, l'inglese è verosimilmente la più aperta all'ingresso di nuovi vocaboli di origine straniera, sia a causa del suo ampio uso come lingua franca, sia in virtù dell'origine mista latino-germanica di gran parte delle radici, sia - probabilmente - anche grazie all'estrema povertà di declinazioni e desinenze tipiche che ne caratterizzino riconoscibilmente i sostantivi.

Diffusione[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso del XX secolo l'inglese è divenuto, infatti, la lingua franca per eccellenza, abbattendo la precedente supremazia del francese, che a sua volta aveva sostituito il latino a fini di comunicazione diplomatica e scientifica. È la lingua più studiata nel mondo nonché la più importante in ambito lavorativo[4], strumento per la comunicazione fra etnie prive di connessioni culturali, scientifiche o politiche (non senza critiche).[5]

Si calcola che i parlanti inglese come lingua madre (English as a native language, ENL) siano circa 350 milioni, mentre sono circa 300 milioni i parlanti di English as a second language (ESL), che parlino cioè inglese accanto alla lingua nazionale o nativa. Sono infine circa 100 milioni i parlanti di English as a foreign language (EFL), che hanno cioè appreso l'inglese a scuola, in paesi dove questa lingua non è in uso. Il numero di coloro che usano l'inglese come lingua seconda o straniera supera dunque quello di coloro che lo parlano dalla nascita.

Conoscenza della lingua inglese nell'Unione europea.

Distribuzione geografica[modifica | modifica wikitesto]

L'inglese occupa una posizione del tutto particolare, non solo rispetto alle lingue germaniche, ma anche all'interno del gruppo linguistico indoeuropeo: ha talmente semplificato e alterato la propria struttura da avvicinarsi ormai a una lingua isolante piuttosto che ad una lingua flessiva.

L'inglese è usato come lingua madre (ufficiale o di fatto) nei seguenti paesi:

È impiegato come lingua ufficiale in: Botswana, Bangladesh, Isole Cook, Figi, Filippine, Gambia, Ghana, Hong Kong, India, Kenya, Kiribati, Lesotho, Malawi, Malta, Mauritius, Namibia, Nauru, Nigeria, Pakistan, Palau, Papua Nuova Guinea, Porto Rico, Samoa Occidentali, Seychelles, Sierra Leone, Singapore, Sudan del Sud, Isole Salomone, Tuvalu, Swaziland, Tanzania, Uganda, Vanuatu, Zambia e Zimbabwe[senza fonte].

L'inglese s'è affermato di fatto come lo standard per la comunicazione scientifica ad alto e altissimo livello, venendo utilizzato come lingua preferenziale per lo scambio di informazioni tecniche/scientifiche tra persone di lingue differenti, per la pubblicazione di contributi nelle principali riviste scientifiche di qualsiasi settore e per le relazioni nei congressi internazionali.

Storia della lingua inglese[modifica | modifica wikitesto]

Nel suo lungo sviluppo l'inglese si è notevolmente alterato. Convenzionalmente si divide l'evoluzione diacronica della lingua in cinque fasi:

  • Anglosassone (AS)
  • Inglese antico (AI) o Old English (opera di riferimento, il Beowulf)
  • Inglese medio (IM) o Middle English (opera di riferimento The Canterbury Tales e, per la pronuncia del Middle English, Ormulum)
  • Primo inglese moderno (PIM) o Early Modern English (opere di riferimento quelle di Shakespeare e Marlowe)
  • Inglese moderno o Modern English

È possibile estrapolare delle date approssimative tra le molte proposte, e dire che l'AS va dall'invasione della Britannia ad opera di Sassoni, Juti e Angli (V secolo d.C.) fino alla più massiccia e seconda fase di cristianizzazione dell'isola. L'AI prende così il posto dell'AS, anche in virtù della supremazia del dialetto West Saxon su quello anglico, dovuto al rafforzarsi della situazione economica e politica degli stati del sud dell'Inghilterra rispetto a quella del nord (zona dei 5 regni) sino all'invasione normanna.

Il MI si può far terminare intorno all'inizio del XVI secolo.

Il PIM copre un periodo di tempo, che va da Shakespeare sino alla metà del Settecento. L'MI va dal Settecento, con la comparsa di romanzi quali Robinson Crusoe di Defoe, sino ai nostri giorni.

Benché la lingua parlata si sia evoluta in questi secoli (per esempio, in inglese moderno la pronuncia di molte parole usate nelle opere di Shakespeare è differente da quella del primo inglese moderno),[6] la sua struttura è rimasta sostanzialmente immutata.

Anglosassone ed Antico inglese[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Antico inglese.

Secondo il resoconto del Venerabile Beda, le stirpi germaniche degli Angli, dei Sassoni e degli Juti, partite dallo Jutland e dalla Germania settentrionale e dalla futura Danimarca, si insediarono in quella regione della Britannia che è oggi l'Inghilterra nel 499 d.C. Gli Juti si stabilirono nel Cantium (Kent), gli Angli nell'Anglia orientale, nelle Midlands e in Northumbria, i Sassoni nell'Essex, nel Middlesex e nel Wessex – cioè rispettivamente regno dei Sassoni orientali, di mezzo ed occidentali. Sotto la spinta dei nuovi venuti i Celti in parte si spostarono a ovest (North Walas, West Walas o Galles, Sûth Walas o Cornovaglia).

A partire dal X secolo le atone brevi a, e, o e u tendono a confluire nel suono indistinto schwa [ə] così frequente nell'inglese moderno. L'AI, a differenza dell'IM, possiede una ricca flessione, sia nominale che verbale. I generi sono tre, maschile, femminile e neutro. Come in tedesco, il nome nell'AI presenta quattro casi: nominativo, genitivo, dativo, accusativo.

Medio inglese (MI)[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Medio inglese.

Il Medio inglese, o Middle English, è il nome dato alla lingua storica che ha come origine le diverse forme di inglese parlato nel periodo compreso tra l'invasione normanna e il tardo Rinascimento inglese. Grazie a Geoffrey Chaucer il Medio inglese emerse come una lingua letteraria, soprattutto grazie alla sua più celebre opera, i Canterbury Tales.

Con Giovanni Senzaterra pressoché tutti i possedimenti francesi andarono perduti (tranne le Isole del Canale, ultimo brandello del Ducato di Normandia). A partire dalla guerra dei cent'anni i legami con la Francia, quindi, si affievolirono. Il vecchio proverbio "Jack wold be a gentilman if he cold speke Frensk" cominciò a perdere molto del suo significato. In Inghilterra cominciò a delinearsi un nuovo standard, basato sul dialetto di Londra e delle Home Counties.

Inglese moderno[modifica | modifica wikitesto]

L'introduzione della stampa in Inghilterra ad opera di William Caxton nel 1476 contribuì alla fissazione dell'ortografia ma, poiché ebbe luogo prima che si concludesse il grande spostamento vocalico, determinò il primo grande divario tra scrittura e pronuncia.
Dopo la nascita della Chiesa d'Inghilterra nacque l'esigenza di una versione inglese della Bibbia. Nel 1611 fu data alle stampe l'Authorized Version. La stampa, la Riforma e l'affermazione del ceto medio ("middle class") ebbero come conseguenza la diffusione di quella che si andava affermando come lingua standard.

L'espansione coloniale dell'Inghilterra diffuse la parlata in vasti territori dell'America del Nord, dell'Africa, dell'Asia e dell'Oceania.
L'indipendenza degli Stati Uniti corrispose alla formazione di una varietà d'inglese, diversa dallo standard britannico, che si sarebbe affermata a livello mondiale nel XX secolo.

Il grande spostamento vocalico (Great Vowel Shift)[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: grande spostamento vocalico.

Il grande spostamento vocalico o Great Vowel Shift (GVS) è la più importante alterazione fonetica della storia della lingua inglese. Si può affermare che esso portò l'inglese alla sua pronuncia attuale. Il GVS non ebbe luogo nella stessa epoca nelle diverse regioni (in alcune, particolarmente al Nord, è assente nelle parlate locali al giorno d'oggi); si può comunque porre il suo inizio al XV secolo e considerarlo compiuto alla fine del XVI.

Il GVS riguarda le vocali lunghe ed é stato il momento in cui inizió la separazione tra pronuncia e scrittura.

Altri fatti fonetici

Tra i dittonghi [iu] e [ɛu] confluiscono in [juː] (mute). [juː] tende a semplificarsi in [uː] dopo l, r, [tʃ] e [dʒ] (rude, chew, June).
[au] passa a [ɔː] (law).

Le spiranti allungano il suono di una a che le preceda: mass [maːs], bath [baːθ], staff [staːf].

La r, peraltro destinata a scomparire dopo vocale, impedisce il GVS introducendo uno schwa: door [door], clear [cliar].

Scompaiono i suoni [x] e [ç], tranne in prestiti come lo scozzese loch [lɔx] o nei grecismi (e.g. chemistry [ˈxeːmiztri]). Il gh che li rappresentava perde ogni suono causando l'allungamento della vocale precedente (bright, night) ([briçt] > [braɪt], [niçt] > [nait]) oppure, specie in fine di parola, diventa [f] (cough). Caso particolare è il pronome di prima persona I, che deriva dall'antico *igh (cfr. tedesco ich), ma nel passaggio dal MI all'Inglese moderno, oltre al GVS subito dalla vocale lunga [iː], ha visto cadere anche nella lingua scritta il digramma gh.

[hw] diventa [w] (tranne che al Nord) ma si mantiene la grafia wh.

[j] tende a fondersi con la consonante precedente: ocean [ˈoːsjən] > [ˈoːʃən], measure [ˈmeːziər] > [ˈmeːʒər], future [ˈfjuːtər] > [ˈfjuːtʃər], ecc.

Uno dei fatti più importanti è la scomparsa della r postvocalica. Questa è una caratteristica tipica del Sud, assente ancor oggi dai Midlands verso nord e in Scozia. È assente negli Stati Uniti tranne nel New England orientale e nel Sud.

Sostantivo[modifica | modifica wikitesto]

Il plurale in -s si afferma decisamente. Restano alcune forme con umlaut (foot, feet) e alcuni plurali in nasale (oxen).

Aggettivi[modifica | modifica wikitesto]

Gli aggettivi sono normalmente invariabili, ma ci sono casi in cui il genere della lingua antica si è preservato, e.g. blond cambia a blonde con sostantivi femminili.

Verbi[modifica | modifica wikitesto]

Diminuiscono notevolmente i verbi forti (ormai chiamati "irregolari"). All'interno di questa categoria scompare spesso la distinzione tra preterito e participio passato (cling, clung, clung).
Il congiuntivo si riduce fin quasi a scomparire. Nei rari casi in cui è impiegato è indistinguibile dall'indicativo tranne nei casi in cui ha una forma diversa (terza pers. sing. adesinenziale [he do], forma be del verbo essere).

La desinenza della terza persona singolare oscilla fra -(e)th (meridionale) e (e)s (settentrionale). Sarà quest'ultima forma a prevalere.

La forma progressiva (to be ...ing) diventa regolare.

La costruzione to be + participio passato (I am come) diventa molto rara con l'affermazione di to have in questa funzione. Inoltre, al preterito, i verbi regolari terminano con il suono [d], [t] o [id] (esempio:"Danced" [t], "changed" [d], "Started" [id]).

Influenza delle lingue romanze sull'inglese[modifica | modifica wikitesto]

La lingua germanica delle isole britanniche, per quanto sia difficile parlare di un antico inglese unitario, subì una notevole latinizzazione in 2 fasi principali:

  1. l'arrivo dei monaci al seguito di Agostino di Canterbury (primate della Chiesa anglicana nel 601)
  2. la sconfitta, nel 1066, di Aroldo II, ultimo re anglosassone, da parte di Guglielmo il Conquistatore, pretendente al trono inglese che devastò ed espropriò tutte le terre e i beni del paese che passarono ai vassalli e vescovi normanni a lui fedeli: questo momento terribile, in cui Wulfstan, l'arcivescovo di York volle vedere la fine del mondo ("Repent, for the Day of the Lord is at hand", "Pentitevi, ché il Giorno del Signore è alle porte"), era destinato a cambiare per sempre il volto delle Isole britanniche.

Mutazioni semantiche dei lemmi francesi[modifica | modifica wikitesto]

Di solito, quando una parola straniera è introdotta in una lingua essa subisce ciò che Baugh e Cable,[7] adattando un termine dalla botanica, chiamano "arrested development". In inglese è possibile trovare molte parole francesi nella "forma" in cui furono importate in Inghilterra nel Medioevo: si confronti en. default con fr. défaut, en. subject con fr. sujet. Dopo un travaso, la pianta non cresce più per un certo periodo, mentre un'altra della stessa età continua a svilupparsi normalmente: le parole francesi, quando non rimaneggiate dagli umanisti nel XVI secolo hanno quindi conservato la "forma" con la quale erano state introdotte nel Medioevo in quanto isolate in un contesto linguistico a loro estraneo.

A differenza della forma, il significato delle parole mutuate del francese (che in Francia rimase sostanzialmente immutato), dovette invece adattarsi nell'inglese a causa della concorrenza di altre parole anglosassoni con il medesimo significato: spesso cambiandolo, o portando all'estinzione del termine. Così, ad esempio, mentre courir non attecchì per la maggiore frequenza di run, le parole che si riferivano alla vita dell'alta società (francofona) ebbero la meglio, come court (fr. moderno cour) e chivalry (senso di cavalleria) ed ancora: per "maiale" esistono due parole diverse: pig è la bestia viva, che diventava pork quando era cucinata dai ricchi normanni (i contadini anglosassoni non potevano permettersi di mangiare molta carne di maiale, però lo allevavano per i proprietari normanni). Ma esistono diverse altre "coppie sinonimiche", in cui il termine corrente è di radice germanica (anglosassone) mentre quello "alto" ha radice latina (francese). Si tratta di un fenomeno tipico della lingua inglese, non certo limitato agli alimenti, ma esteso anche a concetti metafisici, dove l'accezione elevata tende sempre a sviluppare il termine da radici latino-francesi (a differenza, per esempio, di quanto avviene in tedesco). Ne sono esempi: - ox, cow, calf (bue, mucca, vitello); beef, carne di manzo (dal francese boeuf, bue); - time (tempo cronologico); tense (tempo grammaticale; dal francese temps); - freedom (libertà); liberty (l'idea di libertà); - strength (forza); force (forza in fisica). In altri casi ancora è difficile rinvenire accezioni ben distinte nei due termini sinonimi, quello germanico e quello latino, come accade per esempio con wedding, marriage, matrimony, espousal (matrimonio).

Questo complesso scenario in cui le parole di origine romanza lottano per la sopravvivenza contro quelle anglosassoni, riflette il conflitto ben più drammatico tra civiltà anglosassone e normanna: dopo il distacco politico dell'Inghilterra dalla Francia (XIII sec) il francese perse, però, vigore: spassosa testimonianza ne è il personaggio della Monaca nei Canterbury Tales (I racconti di Canterbury), che parla maccheronicamente provocando l'ilarità della gente.

L'età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Diverse furono le parole eliminate sia nell'anglosassone sia nel franco-normanno, per quanto nel lessico il vantaggio penda nettamente in favore del mondo romanzo per l'influenza esercitata dal prestigio letterario del mondo romanzo e quindi dal Rinascimento. Nell'età elisabettiana si (re) introdussero termini francesi in forma più moderna e molti lemmi italiani prima incogniti (si pensi solo all'influenza delle forme letterarie come il sonetto, la commedia dell'arte, la musica italiana e la tragedia senechiana mutuate su modelli italiani). Il teatro elisabettiano sfruttò tra l'altro la presenza di una folta compagnia di attori e letterati italiani.

L'età contemporanea[modifica | modifica wikitesto]

Questo processo di trasformazione è ancora in corso al giorno d'oggi: i verbi irregolari, influenzati da quelli di origine romanza, stanno assumendo poco a poco la -ed, per il passato e il participio passato (ad es. burnt > burned e dreamt > dreamed) mentre i genitivi sassoni sono ormai usati nelle forme più semplici: The Oxford Police (in cui Oxford è usato come semplice aggettivo) è molto più frequente di Oxford's Police, e la -m del dativo anglosassone di whom (chi), è ormai assente nella conversazione informale. Tutti fenomeni indicatori del lungo processo che ha avvicinato l'inglese al mondo romanzo più di tutte le altre lingue germaniche, senza tuttavia perdere le qualità fondamentali che da esso la distinguono.

Fonologia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Fonologia della lingua inglese.

Vocali[modifica | modifica wikitesto]

Le vocali dell'inglese variano molto da dialetto a dialetto, pertanto, le vocali si possono trascrivere con simboli diversi a seconda della diversa articolazione.

Monottonghi[modifica | modifica wikitesto]

Monottonghi di Received Pronunciation[8]
Anteriore Centrale Posteriore
lunga breve lunga breve lunga breve
Chiusa ɪː ɪ ɵː ɵ
Media ɛː ɛ ɜː ə
Aperta a (ʌ) ɑː ɔ
Monottonghi dell'inglese australiano
Anteriore Centrale Posteriore
lunga breve lunga breve lunga breve
Chiusa ɪ ʉː ʊ
Media e ɜː ə ɔ
Aperta æː æ a

I monottonghi del General American variano da quelli della Received Pronunciation in alcuni modi:

  1. Le vocali si differenziano più per qualità che lunghezza.
  2. La vocale centrale della parola nurse è roticizzata /ɝ/ o occupa il nucleo sillabico /ɹ̩/.
  3. I parlanti fanno una distinzione tra la rotica /ɚ/ e la non rotica /ə/.
  4. Nessuna distinzione è presente tra /ɒ/ e /ɑː/. Molti parlanti non distinguono neanche /ɔː/.

Le vocali ridotte esistono in alcune sillabe atone. (Altre sillabe contengono vocali pure che alcuni dizionari marcano come accento tonico secondario.) La quantità di distinzioni che esistono varia da dialetto a dialetto. In alcuni dialetti le vocali atone sono vocali centrali, ma sono altrimenti distinte, mentre in Australia e molte varietà dell'inglese americano tutte le vocali atone convergono nello schwa [ə]. Nella Received Pronunciation, esiste una distinta vocale centrale chiusa. Il dizionario OED la trascrive ɪ.

Dittonghi[modifica | modifica wikitesto]

Dittonghi dell'inglese
RP Australiano Nordamericano
GA Canadese
low /əʊ/ /əʉ/ /oʊ/
loud /aʊ/ /æɔ/ /aʊ/ /aʊ/
lout [əʊ]1
lied /ɑɪ/ /ɑe/ /aɪ/ /aɪ/
light [əɪ]1
lane /ɛɪ/ /æɪ/ /eɪ/
loin /oɪ/ /oɪ/ /ɔɪ/
leer /ɪə/ /ɪə/ /ɪɚ/³
lair /ɛə/² /eː/ ² /ɛɚ/³
lure /ɵː/² /ʊə/ /ʊɚ/³
  1. In inglese canadese esistono allofoni di /aʊ/ e /aɪ/. Questo fenomeno (chiamato Canadian raising) esiste (specialmente per /aɪ/) in molte varietà dell'inglese americano, notevolmente nel Nordest, così come in alcune varietà dell'Inghilterra orientale. In alcune zone, specialmente nel nordest degli Stati Uniti, /aɪ/) diventa [ʌɪ].
  2. Nella Contemporary Received Pronunciation, le vocali di leer e lair sono molto spesso pronunciate come monottonghi [ɪː], [ɛː] rispettivamente, mentre la vocale di lure è pronunciata [oː] o [ɵː] a discrezione del parlante.[9] Nell'inglese australiano lair è [eː] e lure può diventare [oː].
  3. Negli accenti rotici, le vocali di parole come pair, poor e peer si possono analizzare come dittonghi, anche se alcune descrizione le considerano vocali con la /r/ in posizione coda sillabica.[10]

Consonanti[modifica | modifica wikitesto]

La tabella seguente contiene i fonemi consonanti presenti nella maggior parte delle varietà inglesi. Dove i consonanti appaiono a coppie, quella a destra rappresenta una consonante sonora, mentre quella a sinistra è sorda.

Fonemi consonanti dell'inglese
  Bilabiale Labio-
dentale
Dentale Alveolare Post-
alveolare
2
Palatale Velare Glottale
Nasale1 m n ŋ
Occlusiva p  b t  d k  ɡ
Affricata tʃ  dʒ
Fricativa f  v θ  ð s  z ʃ  ʒ (x)3 h
Approssimante ɹ1, 2, 5 j w4
Laterale l1, 6
  1. Consonanti nasali e liquide possono costituire nucleo sillabico in posizione atona, anche se può essere analizzato come /əC/.
  2. Consonanti postalveolari vengono normalmente labializzate (e.g., [ʃʷ]), così come /r/. Questo fenomeno si trascriva raramente.
  3. La fricativa velare sorda /x/ si trova solo in alcune varietà, come l'inglese scozzese. In altre varietà, questo fono viene sostituito da /k/.
  4. La sequenza /hw/, l'approssimante labiovelare sorda [hw̥], è talvolta considerata un fonema distinto. Per molti parlanti, parole che contengono questa sequenza oggi si pronunciano con /w/; il fonema /hw/ è ancora presente, per esempio, nella maggior parte del sud degli Stati Uniti e in Scozia.
  5. Dipendendo dall'accento, /r/ può essere un'alveolare [ɹ], un'approssimante postalveolare, o un'approssimante labiodentale.
  6. Molte varietà hanno due allofoni di /l/, la L "chiara" e "scura" o velarizzata. In alcune varietà, la /l/ può essere sempre l'una o sempre l'altra.
/p/ pit /b/ bit
/t/ tin /d/ din
/k/ cut /ɡ/ gut
/tʃ/ cheap /dʒ/ jeep
/f/ fat /v/ vat
/θ/ thin /ð/ then
/s/ sap /z/ zap
/ʃ/ she /ʒ/ measure
/x/ loch
/w/ we /m/ map
/l/ left /n/ nap
/ɹ/ run (anche /r/, /ɻ/) /j/ yes
/h/ ham /ŋ/ bang

Grammatica[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Grammatica inglese.

La grammatica inglese esibisce una quantità minima di inflessione rispetto ad altre lingue indoeuropee. Per esempio, l'inglese contemporaneo, diverso dal tedesco, il nederlandese e le lingue romanze, manca di genere grammaticale e concordanza aggettivale. I casi sono tutti scomparsi e in parte sopravvivono nei pronomi. La distinzione tra verbi forti (a volte chiamati "irregolari" per es. speak/spoke/spoken) e quelli deboli (chiamati "regolari" per es. call/called/called) di origini germaniche è diminuita nell'inglese contemporaneo, e le inflessioni (per es. plurali irregolari) sono diventate più regolari.

Parallelamente, la lingua inglese è diventata più analitica, e l'uso di verbi modali e l'ordine delle parole per comunicare significati diversi è diventato più importante. Verbi ausiliari segnalano le domande, la negatività, la polarità, la voce passiva e i tempi progressivi.

Dialetti e varietà regionali[modifica | modifica wikitesto]

L'inglese britannico[modifica | modifica wikitesto]

La Received Pronunciation[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Received Pronunciation.

L'accento britannico noto come "Received Pronunciation" ha le seguenti caratteristiche:

  • È una pronuncia non-rotica, cioè la r non è mai pronunciata dopo una vocale a meno che non segua un'altra vocale (anche iniziale di una parola successiva).
  • La l è velarizzata in fine di sillaba (mill [mɪɫ]), chiara in tutte le altre posizioni.
  • Non c'è distinzione tra w e wh [w].
  • La o lunga (mode) si pronuncia come uno schwa seguito da /ʊ/, [əʊ].
  • La u breve (but), trascritta tradizionalmente con /ʌ/, ha un suono molto chiuso, praticamente [a~ɐ].

Altre varietà britanniche[modifica | modifica wikitesto]

La pronuncia dialettale settentrionale (dallo Staffordshire, Leicestershire e Lincolnshire verso nord) è caratterizzata dai seguenti fatti fonetici.

Nel 'Sud

  • Il gruppo path, grass, ecc. si pronuncia [pɑf], [grɑs], ecc.
  • h generalmente non è pronunciata.
  • I dialetti occidentali (Dorset, Somerset, Devon) sono rotici e conservano la desinenza -eth alla terza persona sing. dei verbi.
  • Nei dialetti orientali (Kent, Dorset) le fricative sorde in inizio di parola sono sonorizzate: farm [vaːm], sea [ziː].
  • A Londra e nelle Home Counties [ei] tende a diventare [ai] o [aː]: they [vai].

L'inglese irlandese[modifica | modifica wikitesto]

L'Irlanda si può suddividere, dal punto di vista linguistico in tre aree:

L'inglese parlato in Irlanda ha subito poche variazioni a livello di pronuncia mantenendosi per alcuni aspetti molto conservativo. Perfino al giorno d'oggi l'influsso dello standard britannico non si fa sentire molto fuori di Dublino.

A livello fonetico l'inglese irlandese è caratterizzato dai seguenti fenomeni:

  • I dittonghi [aɪ] e [ɔɪ] tendono a confondersi, e si realizzano, a seconda della regione, come [ɜi] o [ai].
  • I dittonghi [eɪ] e [əʊ] si presentano come [eː] e [oː]: face [feːs], load [loːd].
  • La [iː] derivata da [ɛː] si presenta come [eː]: meat [meːt].
  • La r si pronuncia sempre.
  • La l è sempre chiara, mai velarizzata.
  • [θ] tende a diventare [t] e [ð] [d]. Non si distinguono parole come thorn e torn, then e den.
  • [s] e [z] davanti a consonante vengono spesso realizzate come "sh" [sc] e "zh" [sg], specialmente al sud. Fist si legge "fisct".

Nel lessico si riscontrano termini peculiari di origine gaelica, p.es. slean, vanga.

Il termine Hiberno deriva dal nome latino dell'isola, Hibernia, da Hibernus, "inverno", ovvero "terra dove è sempre inverno"[senza fonte].

L'inglese americano[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Inglese americano.

L'inglese americano è un insieme di varianti della lingua inglese parlate negli Stati Uniti d'America. Circa i due terzi dei madrelingua inglesi vivono negli Stati Uniti. L'accento più neutrale dell'inglese americano si chiama General American. Si basa sugli accenti del Midwest e ha le seguenti caratteristiche:

  • È una pronuncia rotica, cioè la /r/ si pronuncia in tutte le posizioni. Per alcuni parlanti, la /r/ si realizza come l'approssimante retroflessa, [ɻ], invece del fono tipico inglese, l'approssimante alveolare, [ɹ].
  • Le sequenze /ər/ (butter) e /ɜr/ (bird) hanno come realizzazione vocali rotacizzate indicate con i simboli [ɚ] oppure [ɝ].
  • Il father-bother merger è prevalente; i fonemi /ɑː/ e /ɒ/ hanno tutti e due la realizzazione [ɑ].
  • Alcuni accenti subiscono il caught-cot merger dove i fonemi /ɑ/ e /ɔ/ hanno la stessa realizzazione: [ɑ].
  • La presenza del tapping dei fonemi /t/ e /d/ in posizione intervocalica rende la realizzazione di entrambi fonemi uguale: [ɾ], una singola vibrazione della r italiana. Per esempio, butter [ˈbʌɾɚ].
  • La l è sempre velarizzata(mill [mɪɫ]).

Altre varietà[modifica | modifica wikitesto]

Vocabolario[modifica | modifica wikitesto]

Nel corso dei secoli, il vocabolario inglese è cambiato in modo considerevole.[11]

Come in molte lingue indoeuropee, molte delle parole più comuni hanno origine nel protoindoeuropeo (PIE) tramite la lingua germanica. Tali parole includono i pronomi come I ("io"), dall'inglese antico ic, (cf. ich tedesco, ik gotico, ego latino, ego greco, aham sanscrito), me (cf. mich, mir tedesco, mik, mīs gotico, me latino, eme greco, mam sanscrito), i numeri (e.g. one ("uno"), two ("due"), three ("tre"), cf. een, twee, drie nederlandesi, ains, twai, threis (þreis) gotici, unus, duo, tres latini, oinos "ace (on dice)", duo, treis greci), relazioni famigliari come mother ("madre"), father ("padre"), brother ("fratello"), sister ("sorella"), ecc. (cf. moeder nederlandese, meter greco, mater latino, matṛ sanscrito; che vogliono dire madre), i nomi degli animali (cf. Maus tedesco, muis nederlandese, mus sanscrito, mys greco, mus latino; mouse, "topo"), e molti verbi comuni (cf. knājan dell'alto tedesco antico, knā del norreno, gignōmi del greco, gnoscere del latino, kanes dell'ittita; to know, "sapere, conoscere").

Le parole di origini germaniche (generalmente le parole provenienti dall'antico inglese o dal norreno) tendono ad essere più brevi delle parole di origini latine e comprendono quasi tutti i pronomi, le preposizioni, le congiunzioni, i verbi modali, ecc. che formano la base della sintassi e grammatica inglese. La brevità delle parole germaniche è dovuta alla sincope nel medio inglese (per es., hēafod antico inglese > inglese moderno head, sāwol antico inglese > inglese moderno soul) e la perdita delle sillabe finali dovuta all'accento tonico (eg. gamen ant. inglese > game inglese moderno, ǣrende ant. inglese > errand inglese moderno), dunque non suggerisce che le parole germaniche siano inerentemente più corte di quelle latine. Le parole più lunghe e di alto registro dell'antico inglese furono dimenticate dopo la sottomissione dell'inglese dopo la conquista normanna, e la maggior parte del lessico dell'antico inglese dedicato alla letteratura, le arti e le scienze smise di essere produttiva quando cadde in disuso. Spesso si ritiene che le parole di origine latina siano più eleganti o erudite.

Quindi, i parlanti dell'inglese possono scegliere,in alcuni casi, tra sinonimi di origini germaniche e altri di origini latine: come e arrive ("arrivare"); sight e vision ("visione, vista"); freedom e liberty ("libertà"). In alcuni casi, capita la scelta tra una parola germanica (oversee), una latina (supervise), e un'altra di origine francese (survey) che deriva essenzialmente dalla stessa parola latina. Esistono anche parole provenienti dal normanno (warranty, "garanzia") e dal francese (guarantee, sempre "garanzia"). In più, esistono sinonimi di origini diverse e multiple: sick (antico inglese), ill (norreno), infirm (francese), afflicted (latino) che vogliono dire "ammalato". Tali sinonimi introducono una varietà di sinonimi diversi che permettono ai parlanti di esprimere sfumature diverse e precise. Una buona conoscenza delle etimologie di tali sinonimi può dare ai parlanti dell'inglese controllo sul proprio registro.

Origini delle parole[modifica | modifica wikitesto]

A causa delle influenze francesi-normanne, è possibile, in un certo senso, dividere il vocabolario in parole di origine germanica e di origine latina. Quelle latine derivano o direttamente dal latino o dal franco-normanno.

La maggioranza (il 57%) delle 1.000 parole inglesi più comuni, e il 97% delle 100 più comuni, ha origini germaniche. Al contrario, la maggioranza complessiva delle parole ha origini latine (anche tramite il francese). Una buona parte del vocabolario di astronomia, matematica e chimica ha origini arabe.

Nel 1973, in Ordered Profusion di Thomas Finkenstaedt e Dieter Wolff,[12] fu pubblicata un'indagine condotta su quasi 80.000 parole del dizionario Shorter Oxford Dictionary (3ᵃ ed.) che stimava per le parole le seguenti origini:

Influenze sul vocabolario inglese

Un'indagine fatta da Joseph M. Williams in Origins of the English Language di 10.000 parole prese da migliaia di lettere commerciali ha calcolato le seguenti percentuali:[13]

Origini nederlandesi e basso-tedesche[modifica | modifica wikitesto]

Molti vocaboli riguardanti la marina militare, le navi, e altri oggetti e attività dell'ambiente marino hanno origini olandesi. Esempi includono yacht (jacht), skipper (schipper) e cruiser (kruiser, "incrociatore"). Altre parole si riferiscono alle arti o alla vita quotidiana: easel (ezel, "cavalletto"), etch (etsen, "incidere"), slim (slim, "snello"), e slip (slippen, scivolare).

Tra le parole derivate dal basso-tedesco vi sono trade (trade, "mestiere"), smuggle (smuggeln, "contrabbandare"), e dollar (daler/thaler, "dollaro").

Origini francesi-normanne[modifica | modifica wikitesto]

Una grande quantità di vocaboli di origini francesi entrarono nella lingua inglese tramite l'anglo-normanno parlato dai nobili inglesi nei secoli dopo la conquista normanna. Tra le parole di origini francesi vi sono: competition, mountain, art, table, publicity, police, role, routine, machine, force e migliaia di altre. Tali parole vennero generalmente anglicizzate per accordarle alle regole di fonetica, pronuncia e ortografia inglese, con alcune eccezioni (per es., façade, "facciata"; affaire de cœur "relazione amorosa"; e coup d'état "colpo di Stato").

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Curtis, Andy. Color, Race, And English Language Teaching: Shades of Meaning. 2006, page 192.
  2. ^ vedi Oxford Seminars: 20,000 ESL Teaching Jobs, Ethnologue (stime 2006), A world empire by other means, The Economist, 20/12/2001.
  3. ^ Statistica Ethnologue 2009. URL consultato il 7 maggio 2015.
  4. ^ Classifica delle 10 lingue più importanti nel mondo del lavoro travel365.it
  5. ^ Coloro che deplorano l'uso "internazionale" della lingua inglese sono, per la maggior parte, persone favorevoli invece all'uso delle cosiddette lingue ausiliarie internazionali, per la maggior parte esperantisti. Ad ogni modo oggi la lingua inglese viene convenzionalmente riconosciuta coma
  6. ^ Vedi Fausto Cercignani. Shakespeare's Works and Elizabethan Pronunciation, Oxford, Clarendon Press, 1981.
  7. ^ Baugh, A. e Cable, Th. A History of the English Language. London, Routledge & Kegan Paul, 1978.
  8. ^ Roach, p. 242
  9. ^ Roach, p. 240
  10. ^ Wells, Accents of English, Cambridge University Press
  11. ^ For the processes and triggers of English vocabulary changes cf. English and General Historical Lexicology (by Joachim Grzega and Marion Schöner)
  12. ^ Thomas Finkenstaedt, Dieter Wolff, Ordered profusion; studies in dictionaries and the English lexicon, C. Winter, 1973, ISBN 3-533-02253-6.
  13. ^ Joseph M. Willams, Origins of the English Language at Amazon.com

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Fausto Cercignani. Shakespeare's Works and Elizabethan Pronunciation, Oxford, Clarendon Press, 1981.
  • Dobson, E. J. English Pronunciation 1500-1700, 2 ed. 2 vols, Oxford, Clarendon Press, 1968.
  • (EN) Bryan Garner, Dictionary of Modern Legal Usage, Oxford, Oxford University Press.
  • Maria Fraddosio, ELS: English for Law Students, Napoli, Edizioni Giuridiche Simone, 2004.
  • Barbieri G. – Codeluppi L., How to Tackle Readings in Business and Economics , Milano, LED Edizioni Universitarie, 1993, ISBN 88-7916-033-8
  • Derouaux A.C., Guidebook to Translating from Italian into English, Milano, LED Edizioni Universitarie, 1991, ISBN 88-7916-001-X
  • Peter Roach, British English: Received Pronunciation in Journal of the International Phonetic Association, vol. 34, nº 2, 2004, pp. 239–245, DOI:10.1017/S0025100304001768.

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Dizionari[modifica | modifica wikitesto]

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