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Ciad

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Ciad
Ciad – Bandiera Ciad - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Unità - Lavoro - Progresso
Ciad - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica del Ciad
Nome ufficiale République du Tchad
Jumhuriyat Tšād
Lingue ufficiali Francese, Arabo
Capitale N'Djamena  (1.079.000[1] ab. / settembre 2009)
Politica
Forma di governo Repubblica semipresidenziale
Presidente Idriss Déby
Primo ministro Kalzeubet Pahimi Deubet
Indipendenza dalla Francia, 11 agosto 1960
Ingresso nell'ONU 20 settembre 1960
Superficie
Totale 1.284.000 [2] km² (21º)
 % delle acque 1,9 %
Popolazione
Totale 11 412 107[2] ab. (2013) (82º)
Densità 8,9 ab./km²
Tasso di crescita 1,98% (2012)[3]
Nome degli abitanti ciadiani[4]
Geografia
Continente Africa
Confini Libia, Sudan, Camerun, Nigeria, Niger, Repubblica Centrafricana
Fuso orario UTC +1
Economia
Valuta Franco CFA
PIL (nominale) 12 900[5] milioni di $ (2012) (124º)
PIL pro capite (nominale) 1 201 $ (2012) (149º)
PIL (PPA) 26 576 milioni di $ (2012) (111º)
PIL pro capite (PPA) 2 539 $ (2013) (145º)
ISU (2011) 0,328 (basso) (183º)
Fecondità 5,9 (2011)[6]
Varie
Codici ISO 3166 TD, TCD, 148
TLD .td
Prefisso tel. +235
Sigla autom. TCH
Inno nazionale La Tchadienne
Festa nazionale 11 agosto
Ciad - Mappa
 

Coordinate: 15°28′N 19°24′E / 15.466667°N 19.4°E15.466667; 19.4

Il Ciad (in arabo تشاد Tšād; in francese Tchad), ufficialmente Repubblica del Ciad, è uno Stato dell'Africa Centrale che confina a nord con la Libia, a est con il Sudan, a sudovest col Camerun e la Nigeria, a ovest col Niger e a sud con la Repubblica Centrafricana. È vasto 1.284.000 km2[2] e ha una popolazione di 11.412.107[2] abitanti per una densità di 8,9 ab/km2. Il nome dello stato deriva dal lago Ciad.

La capitale è N'Djamena, le lingue ufficiali sono francese e arabo, gli abitanti sono definiti ciadiani[4].

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia del Ciad.

In tempi antichi l'area era abitata da vari gruppi tribali piuttosto isolati tra loro: a testimoniarlo rimangono alcuni crani e raffigurazioni rupestri. La zona fu controllata da alcuni deboli regni locali fino a quando fu inglobata nel più esteso impero africano noto come Kanem-Bornu.

In tempi più recenti, il Ciad fu sempre sottoposto all'influenza straniera. Divenuto, a partire dal Medioevo, crocevia dei commerci dei mercanti musulmani con le popolazioni locali, nel 1891 divenne colonia francese. Durante la seconda guerra mondiale, il Ciad fu la prima colonia francese ad unirsi agli alleati. L'indipendenza fu raggiunta, senza spargimenti di sangue, nel 1960. Il 20 settembre dello stesso entra a far parte dell'ONU (fonte ONU).

Nel 1965, in seguito ad una ribellione del nord islamico contro la politica fiscale del governo, il paese precipitò in un lungo e sanguinoso conflitto, durato fino al 1996, anno della stesura della costituzione e dell'elezione di Idriss Déby alla presidenza.

La Libia invase il Ciad nel luglio 1975, col pretesto di aiutare Goukouni Oueddei a spodestare Hissène Habré dal potere, occupando una stretta striscia nella terra conosciuta come Striscia Aozou. La Francia e gli Stati Uniti risposero aiutando Habré, in un tentativo di contenere le ambizioni regionali della Libia sotto Muammar Gheddafi. La guerra si inasprì. Nel dicembre, 1980 la Libia occupò tutto il nord del Ciad, ma Habré sconfisse le truppe libiche e le guidò fuori nel novembre 1981. Nel 1983, le truppe di Muammar Gheddafi occuparono tutto il nord del paese di Koro Toro. Gli Stati Uniti usarono una base clandestina in Ciad per addestrare i soldati libici catturati, che cercarono di organizzare in una forza anti Muammar Gheddafi. L'aiuto di Habrè dagli Usa e Francia lo aiutò a vincere la guerra contro la Libia. L'occupazione libica del nord di Koro Toro finì quando Habrè lo sconfisse nel 1987.

Il 23 dicembre 2005 il governo del Ciad dichiara lo stato di guerra contro il Sudan, accusandolo di aver condotto aggressioni ai villaggi di frontiera fra le due nazioni.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Ciad.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

il Ciad visto da un satellite NASA

Il Ciad è un paese senza sbocchi al mare nella zona centrale del nord Africa. Ha una superficie di 1.284.000 chilometri quadrati. Ha 6.406 km[2] di confine con il Camerun, la Repubblica Centrafricana, Niger, Nigeria, Sudan e Libia. Il Ciad ha quattro zone climatiche: vaste e aride pianure nel centro, deserto nel nord, montagne asciutte nel nord ovest e pianure tropicali nel sud.

Solo poco meno del 4% del territorio è coltivabile[2] ma non vi sono aree con raccolti permanenti. I rischi ambientali in Ciad includono i venti caldi secchi e sabbiosi del nord (harmattan), siccità periodiche e la piaga delle locuste.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il lago Ciad, che è situato tra Ciad e Camerun, era il secondo lago più grande dell'Africa ma si è ristretto drammaticamente negli ultimi due decenni e la sua superficie è ora il 10% di quanto fosse in precedenza, oscilla fra 10.000 e 17.000 km² con massima profondità di 7 m. I suoi immissari sono: lo Chari-Logone, il Kamadugu-Yobe.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima è arido caldo, infatti a nord prevale il deserto e a sud la steppa.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica del Ciad

Più dei tre quarti della popolazione del Ciad risiede in zone rurali, principalmente a sud, zona non occupata dal deserto. Il Ciad conta poco più di 11,4 milioni di abitanti.

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Il Ciad a causa dell'assenza di piogge sufficienti è stato sempre impossibilitato ad avere un'agricoltura fiorente e duratura, inoltre le elevatissime temperature senza smorzi dal Sole cocente hanno complicato ulteriormente la situazione. Questo anche a causa della sua particolare posizione cioè senza rilevanti bacini idrografici. Ciò ha condizionato la demografia del Ciad impedendole di farla arrivare a numeri alti, ma in questi ultimi anni la popolazione è aumentata comunque.

Etnie[modifica | modifica wikitesto]

Ci sono più di 200 gruppi etnici in Ciad. Attraverso le loro lunghe relazioni religiose e commerciali con il Sudan e l'Egitto, molte persone nell'est del Ciad e delle regioni centrali sono state più o meno arabizzate, parlano la lingua araba e stanno pure assumendo molte pratiche della cultura araba.

Il principale gruppo etnico del Ciad, il cristiano/animista (popolo Sara) vive nel sud, e compone solo il 20% della popolazione. Nel Ciad centrale, la popolazione è soprattutto nomade e si dedica alla pastorizia. I montanari del nord sono sparsi, principalmente la popolazione musulmana mista povera. Ciascuna società nel Ciad (più piccola dei gruppi descritti sopra) ha sviluppato la propria religione, musica e folclore.

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Ciad.

La religione più diffusa è quella musulmana (53,10% i musulmani sono principalmente a nord del territorio), poi seguono i Cristiani (35%, che come gli animisti 10%, sono principalmente nel centro sud) ed infine gli atei (2,90%).

Le chiese cristiane più grandi sono la Chiesa Cattolica Romana, le Assemblees Chretiennes del Ciad, la Chiesa Battista del Ciad e le Chiesa Evangelica del Ciad.

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

Il Ciad è una nazione varia culturalmente. Tra le manifestazioni di questa diversità, è caratteristico l'enorme numero di lingue parlate. Sebbene le lingue ufficiali siano l'arabo ed il francese, ci sono più di 100 lingue tribali parlate. I principali gruppi linguistici sono:

  • il gruppo Sara-Bongo-Baguirmien (Sara, Bilala, Kenga);
  • il gruppo Ciadiano (Massa, Kabalaye, Toumak, Dangleat);
  • il gruppo Arabo;
  • il gruppo dell'Adamaoua orientale (Toupouri, Mboum, Kim, Mesme, Moundang);
  • il gruppo Sahariano centrale (Kanembou, Kanouri, Teda, Daza, Baele).

Ordinamento dello stato[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni del Ciad.
Le regioni del Ciad

Dal 2012, il Ciad è diviso in 23 regioni[7], ciascuna delle quali è composta di 2-4 dipartimenti. Fino al 2008 le regioni erano 18, nel 2008 le regioni sono state portate a 22. Le regioni corrispondono approssimativamente alle 14 Prefetture del Ciad che esistevano dal 1999.[8]

Rif. ISO Regione Capoluogo
1 TD-BA Batha Ati
2 TD-CB Chari-Baguirmi Massénya
3 TD-HL Hadjer-Lamis Massakory
4 TD-WF Wadi Fira Biltine
5 TD-BG Barh El Gazel Moussoro
6 TD-BO Borkou Faya Largeau
7 TD-EE Ennedi Est
7 TD-EO Ennedi Ovest
8 TD-GR Guéra Mongo
9 TD-KA Kanem Mao
10 TD-LC Lago Bol
11 TD-LO Logone Occidentale Moundou
12 TD-LR Logone Orientale Doba
13 TD-MA Mandoul Koumra
14 TD-ME Mayo-Kebbi Est Bongor
15 TD-MO Mayo-Kebbi Ovest Pala
16 TD-MC Moyen-Chari Sarh
17 TD-OD Ouaddaï Abéché
18 TD-SA Salamat Am Timan
19 TD-SI Sila Goz Beïda
20 TD-TA Tandjilé Laï
21 TD-TI Tibesti Bardaï
22 TD-ND N'Djamena

Le regioni sono divise in dipartimenti, amministrati da un prefetto, a loro volta suddivisi in sottoprefetture. Il livello amministrativo di base è costituito dai cantoni.

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

N'Djamena, Moundou, Bongor, Biltine, Kélo, Abéché, Sarh, Doba, Aozou, Ati (Ciad), Faya Largeau, Mao (Ciad), Mongo, Pala, Léré.

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

Il sistema politico ciadiano è dominato da un forte esecutivo capeggiato dal presidente Idriss Déby, esponente del Movimento Patriottico della Salvezza. Déby salì al potere nel 1990 con un colpo di stato militare e poi fu eletto costituzionalmente nel 1996 e 2001, sebbene gli osservatori internazionali abbiano rilevato irregolarità nel processo elettorale. L'accesso alla carica di Presidente del Ciad fu limitato a due mandati fino a che Déby rimosse il divieto nel 2005. Il Presidente è eletto a suffragio universale dai maggiori di 18 anni. Il Presidente ha il potere di nominare il primo ministro (carica reintegrata dopo la deposizione di Habré) e il Consiglio di Stato, ed esercita una considerevole influenza sulle nomine di giudici, generali, funzionari provinciali e dirigenti delle ditte parastatali del Ciad. La branca legislativa del Ciad consiste in una Assemblea nazionale unicamerale. Il ramo giudiziario consiste di una Suprema Corte, una Corte di Appello e una corte di magistrati.

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Ponte sul fiume Bragoto
Mezzi di trasporto su una pista nel sud Ciad
Vendita del carbone a legna su di una pista nel sud Ciad
Produzione di mattoni di fango cotti per l'edilizia rurale nel sud Ciad

Nel 2012 l'indice di sviluppo umano (IHD) del PNUD situa il Ciad al 184º posto sui 187 paesi classificati e il reddito pro capite annuo (PPA) a 2.474 $ US[5]. Gli indicatori di sanità riflettono la situazione di povertà del paese (dati del 2001):

  • Tasso bruto di natalità: 41,6 per mille
  • Tasso bruto di mortalità: 16,3 per mille
  • Tasso di mortalità infantile (0-1 anno) 102,6 per mille
  • Tasso di analfabetismo: 86,5%
  • Speranza di vita alla nascita: 50,3 anni (47 per gli uomini e 54 per le donne).

L'alfabetizzazione è per gli uomini al 56% mentre al 39,3% per le donne.

L'economia del Ciad è principalmente agricola, ma sta aumentando la l'esportazione di petrolio, iniziata nel 2003, da tre giacimenti petroliferi vicino Doba. È stato stimato che il reddito dal petrolio ha incrementato il reddito procapite del Ciad dal 40% nel 2004, e può raddoppiare nel 2005 (Petrolio prodotto nel 2007: 176.700 barili/giorno). Comunque nel 2007 il Pil procapite era di 1.700 dollari/anno e le spese militari erano pari al 4,2% del Pil.

L'economia del Ciad è stata lungamente handicappata dalla sua posizione geografica, comunicazioni interne povere, alti costi di energia, scarse risorse idriche ed una storia di instabilità. Fino ad ora, il Ciad ha contato sull'assistenza straniera e capitale straniero per molti settori per progetti di investimento pubblici e privati, ma il petrolio trasformerà le finanze del Governo.

Un consorzio, legato alla compagnia ExxonMobil (US), e con la partecipazione di Chevron-Texaco (US) e Petronas (Malesia), ha investito $3.7 miliardi di dollari per sviluppare le riserve di petrolio a 1 miliardo di barili (0.2 km³) nel sud del Ciad, ed il Ciad è diventato un paese con la produzione di petrolio nel 2003, con il completamento delle condutture (finanziate in parte dalla Banca Mondiale) collegando i suoi giacimenti di petrolio del sud ai terminali sulla costa atlantica grazie al vicino Cameroon. Il Ciad spera di evitare lo spreco e la corruzione visto in altri paesi africani produttori di petrolio. Come una condizione della sua assistenza, la Banca Mondiale ha insistito su una nuova legge che richiede che l'80% dei redditi dal petrolio estratto sarà speso su progetti di sviluppo. Questa condizione è stata rimossa dalla stessa World Bank dopo che il presidente Deby aveva minacciato di chiudere i rubinetti di Elf ed Exxon, nel giugno 2006. Il dittatore appena riconfermato con elezioni indecorose aveva appena subito una ribellione guidata dal suo stesso gruppo etnico. La ribellione, repressa con l'aiuto di militari francesi, ha provocato ondate di profughi verso i paesi vicini. Questo non ha impedito ad Exxon, Elf, Banca Mondiale e Cina di accordarsi con la dittatura per il raddoppio delle estrazioni petrolifere.

Se la stabilità sarà mantenuta, la prospettiva per l'economia del Ciad è ora migliore di quanto non fosse mai stata. È risaputo che ulteriori riserve di petrolio esistono all'interno del paese, in aggiunta ai campi petroliferi già sfruttati.

Moneta[modifica | modifica wikitesto]

La moneta del Ciad è il Franco CFA.

Agricoltura e allevamento[modifica | modifica wikitesto]

Dei 128,4 milioni di ettari di superficie territoriale, il deserto del Sahara costituisce il 47 per cento, il 43 per cento ricade nel Sahel e il 10 per cento si trova nella sottostante fascia sudanese. Del totale, 3,0 milioni di ettari sono coltivati, i pascoli occupano 45 milioni di ettari[9][10][11].

Il settore agricolo contribuisce per il 23 per cento alla formazione del Prodotto interno lordo (PIL) del quale solo il 3 per cento dalle colture commerciali. Inoltre, esso fornisce occupazione ai due terzi circa della popolazione attiva del paese; le donne sono rappresentate per oltre la metà. L’agricoltura è dominata da aziende contadine che praticano sistemi di produzione estensivi e poco produttivi, su superfici da 2 a 5 ettari per le colture in seccagno[12]. I cereali asciutti (miglio, sorgo e mais) rappresentano i due terzi circa della produzione, le colture commerciali principali, anch’esse coltivate in seccagno, sono il cotone, le oleifere (arachide e sesamo e leguminose da granella. L’irrigazione si pratica su ventiseimila ettari circa lungo i fiumi Chari-Logone e gli oued Kanem, Ouaddaï e Batha e nelle vicinanze dei laghi Ciad e Fitri, per la produzione di cereali, riso, ortaggi, frutta e canna da zucchero[13][14].

L’allevamento è praticato in forma estensiva soprattutto nelle zone pastorali settentrionali ed agropastorali al sud e riguarda principalmente i piccoli ruminanti (9,9 milioni di capi nel 2012), i bovini (7,8 milioni), i cammelli (1,45 milioni di capi) ed il pollame (5,7 milioni di capi)[15].

Foreste[modifica | modifica wikitesto]

Le foreste, estese 11,4 milioni di ettari coprono il 9 per cento del territorio, sviluppandosi come savana arborata nella porzione meridionale sudanese del paese. Le foreste forniscono legna da ardere (la principale fonte di energia disponibile) e gomma arabica. Secondo il Programma delle Nazioni Unite, nel periodo 1990-2010 hanno subito una diminuzione del 12,1 per cento[16].

Pesca[modifica | modifica wikitesto]

La pesca si esercita in un complesso fluviale (Chari, Logone e pianure inondate) e lacustre (Ciad, Fitri e Mayo Kebbi) esteso 93.000 km² nel quale vivono circa 177 specie ittiche, 27 delle quali oggetto di sfruttamento commerciale. Si stima che il 43 per cento della produzione (2001) proviene dal lago Ciad. L’89 per cento del pescato (53.000 tonnellate nel 2003), è trasformato (seccato o affumicato) artigianalmente. Il 44 per cento della produzione è esportato nella regione (Nigeria, Repubblica Centrafricana, Niger e Camerun)[17].

Produzione, commercio e sicurezza alimentare[modifica | modifica wikitesto]

Il Prodotto Interno Lordo (PIL) per abitante si aggira 1.343 dollari all’anno nel 2009, con una partecipazione del settore agricolo del 13,6 per cento nel periodo 2005-2010[18][19]. Nel 2013, il settore impiega il 62,14 per cento della popolazione attiva. Importatore netto di prodotti alimentari di base quali cereali (193.000 tonnellate nel 2009), latte in polvere, farine, zucchero, il paese esporta cotone, pellame, arachidi e gomma arabica[20]. Nel periodo 2008-2012 ha anche ricevuto una media 99.000 tonnellate di aiuti alimentari all’anno[21]. Il 29,4 per cento della popolazione è sottonutrita ed il 55 per cento vive sotto la soglia della povertà (nel 2002) che colpisce in particolare la popolazione rurale (58,6 per cento)[22].

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Flora e fauna[modifica | modifica wikitesto]

In seguito all'inaridimento progressivo del Sahara, iniziato in epoca probabilmente post-glaciale, la flora e la fauna hanno subito uno spostamento verso sud, di cui anche il Ciad conserva testimonianza nelle incisioni e nelle pitture rupestri del Tibesti e dell'Ennedi, dove appaiono specie animali, raffigurate dagli antichi abitatori della regione, che oggi si ritrovano soltanto nella parte più meridionale del Paese.

Legata strettamente alle condizioni climatiche, la flora del Ciad varia progressivamente da nord a sud. Nella parte meridionale del Paese, in prossimità del 10º parallelo, si hanno foreste rade e savane boscate (con alberi a galleria lungo i fiumi) di tipo guineano e sudanese a foglie caduche, a cui succede gradualmente una zona di savane a piante rade (acacie, tamarischi, mimose e talvolta anche il gigantesco baobab) e formazioni arbustive di giuggiolo selvatico, pistacchio, acacia spinosa, ecc. Procedendo ancora verso nord si hanno solo arbusti, che via via cedono il posto alle graminacee della fascia saheliana, battuta dai nomadi allevatori. Successivamente si passa al deserto, dove la vegetazione è limitata alle palme dattilifere delle oasi, una pianta spontanea del Sahara. Nelle zone meno crude non mancano però vegetazioni di arbusti come quelli che si ritrovano nella savana.

La fauna selvaggia del Ciad è varia e numerosa. Nel deserto e nelle steppe del sahel vivono numerose specie di gazzelle e non mancano gli struzzi, ma soprattutto popolate di animali sono le savane boscate della parte meridionale. L'animale più imponente è qui l'elefante, frequente nel Salamat, che è una tradizionale palestra di caccia a questi pachidermi. Essi hanno subito però in passato gravi distruzioni ad opera dei trafficanti d'avorio; oggi sono rigorosamente protetti e il loro abbattimento comporta il pagamento di una forte tassa. Diffuse sono in questa zona anche le giraffe e le grandi antilopi. Non mancano i carnivori, rappresentati da leoni, leopardi e, più raramente, da ghepardi. Sia il lago Ciad che i fiumi sono ricchi di pesce, tanto che la pesca rappresenta una delle principali attività delle popolazioni locali.

Aree protette[modifica | modifica wikitesto]

  • Parco Nazionale di Zakouma, ad Ovest di Am Timan ed a nord di Sarh, si estende per 300.000 ettari, attraversato dal Bahr Salamat, nel sud-est ciadiano, ci vivono numerosi animali anche di grossa taglia;
  • Riserva faunistica e della caccia di Abou Telfan, ad est di Mongo, istituita nel 1955 è estesa per 1.100 km²;
  • Riserva faunistica di Manda, ad ovest di Sarh, istituita nel 1969 è estesa per 138.000 ettari;
  • Riserva forestale di Djoli-Kéra ad ovest di Sarh;
  • Riserva forestale di Yamba-Berete ad est di Pala;
  • Riserva forestale di Bédouma, a nord di Goré
  • Riserva faunistica del Basso Chari, nord-ovest di N'Djamena.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Arte africana è la produzione artistica, artigianale e architettonica delle popolazioni antiche dell'Africa subsahariana. Uno degli esempi dell'arte africana risale all'età della pietra, ricordiamo i graffiti e le pitture che ancora oggi abbiamo, anche se una forma di arte più comune tra questi popoli e la pittura del corpo o semplicemente delle mani e dei piedi.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Molto praticato è il calcio, come in quasi tutti gli stati africani, nonostante la squadra nazionale non abbia mai ottenuto risultati di rilievo.

Tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Nelle strade della capitale si possono sentire i musicisti arabi che suonano la loro musica tradizionale, che con le loro canzoni e le loro narrazioni rappresentano la memoria vivente delle tradizioni del popolo arabo.

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Le difficili condizioni di vita della popolazione del Ciad hanno molto influenzato il modo di cucinare di questa popolazione così povera. È molto praticata, anche se dalle donne, la pesca. Ma i cibi sono arricchiti da spezie, le verdure più coltivate sono i pomodori, il riso i cereali e gli arachidi. Tra le specialità più conosciute abbiamo lo Shay (tè bollente e zucchero), lo Kouroundjal (tè a base di zenzero) e il Karkandji (tè a base di carcadè).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (FR) Institut National de la Statistique, des Etudes Economiques et Démographiques (INSEED) du Tchad: Risultati provvisori del Censimento del settembre 2009 (PDF). URL consultato il 26-08-2010.
  2. ^ a b c d e f CIA World Factbook. URL consultato il 1 novembre 2014.
  3. ^ (EN) Population growth rate in CIA World Factbook. URL consultato il 28-2-2013.
  4. ^ a b Vocabolario Treccani: ciadiano
  5. ^ a b Dati dal Fondo Monetario Internazionale. URL consultato il ottobre 2013.
  6. ^ Tasso di fertilità nel 2011. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  7. ^ Riforma amministrativa del 2012. URL consultato il 7 novembre 2013.
  8. ^ Organisation administrative territoriale du Tchad. Le Tchad est un pays enclave d Afrique centrale, situe au sud de la Libye, a l est du Niger et du Nigeria, au nord du Camero...
  9. ^ FAOSTAT Data base della FAO – Ressources http://faostat.fao.org/site/377/default.aspx#ancor
  10. ^ FAO AQUASTAT country profile, http://www.fao.org/nr/water/aquastat/countries_regions/tcd/indexfra.stm
  11. ^ Ministère de l’Agriculture et de l’Irrigation (MAI) du Tchad, Plan Quinquennal de Développement de l’Agriculture 2013-2018, Avril 2013, http://minagri-tchad.org/fr/telechargements/planquinquennal.version.finale/Plan.Quinquennal.de.Developpement.de.l.Agriculture.du.Tchad_Version.Finale.Avril.2013.pdf, pag. 15, 17
  12. ^ Ministère de l’Agriculture et de l’Irrigation (MAI) du Tchad, Plan Quinquennal de Développement de l’Agriculture 2013-2018, Avril 2013 http://minagri-tchad.org/fr/telechargements/planquinquennal.version.finale/Plan.Quinquennal.de.Developpement.de.l.Agriculture.du.Tchad_Version.Finale.Avril.2013.pdf, pag. 8 e 18
  13. ^ FAOSTAT Data Base della FAO – Ressources http://faostat.fao.org/site/377/default.aspx#ancor
  14. ^ FAO Aquastat Country Profile http://www.fao.org/nr/water/aquastat/countries_regions/tcd/indexfra.stm
  15. ^ FAOSTAT Data Base della FAO http://faostat.fao.org/DesktopDefault.aspx?PageID=567&lang=fr#ancor
  16. ^ United Nations Development Programme (UNDP), Human Development Report 2013 http://hdr.undp.org/sites/default/files/reports/14/hdr2013_en_complete.pdf
  17. ^ Organisation des Nations Unies pour l'alimentation et l'agriculture, Profil des pêches et de l’aquaculture par pays, Vue générale du secteur des pêches national, République du Tchad, pagg. pag 1, 2, 3, 4, 6, 9 e10 ftp://ftp.fao.org/fi/document/fcp/fr/FI_CP_TD.pdf
  18. ^ United Nations Development Programme, GDP per capita https://data.undp.org/dataset/GDP-per-capita-2005-PPP-/navj-mda7
  19. ^ Statistical Yearbook, Rome 2012, Part 1 – The setting http://www.fao.org/docrep/018/i3137e/i3137e01.pdf
  20. ^ FAOSTAT Data Base della FAO - Indicatori economici
  21. ^ Food aid information system http://www.wfp.org/fais/
  22. ^ Millennium Development Goals Indicators, UNDP http://unstats.un.org/unsd/mdg/Data.aspx

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • La Geografia - dizionario enciclopedico - Gruppo Editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas S.p.A., Milano (1984)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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