Guinea Equatoriale

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Guinea Equatoriale
Guinea Equatoriale – Bandiera Guinea Equatoriale - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Unità, Pace, Giustizia
Guinea Equatoriale - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Guinea Equatoriale
Nome ufficiale República de Guinea Ecuatorial
République de la Guinée Équatoriale, República da Guiné Equatorial
Lingue ufficiali spagnolo, portoghese, francese
Capitale Malabo, nel 2020 la capitale sarà spostata a Oyala.  (155.963 ab.)
Politica
Forma di governo Repubblica presidenziale
Presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo
Primo ministro Vicente Ehate Tomi
Indipendenza Dalla Spagna, 12 ottobre 1968
Ingresso nell'ONU 12 novembre 1968
Superficie
Totale 28.051 km² (141º)
 % delle acque trascurabile
Popolazione
Totale 757 014 ab. (2013) (159º)
Densità 24 ab./km²
Tasso di crescita 2,607% (2012)[1]
Geografia
Continente Africa
Confini Camerun, Gabon
Fuso orario UTC +1
Economia
Valuta Franco CFA
PIL (nominale) 17 694[2] milioni di $ (2012) (110º)
PIL pro capite (nominale) 23 789 $ (2012) (32º)
PIL (PPA) 19 701 milioni di $ (2012) (127º)
PIL pro capite (PPA) 26 487 $ (2012) (39º)
ISU (2011) 0,537 (medio) (136º)
Fecondità 5,1 (2011)[3]
Varie
Codici ISO 3166 GQ, GNQ, 226
TLD .gq
Prefisso tel. +240
Sigla autom. GQ
Inno nazionale Caminemos pisando las sendas
Festa nazionale
Guinea Equatoriale - Mappa
 

Coordinate: 1°30′N 10°00′E / 1.5°N 10°E1.5; 10

La Repubblica della Guinea Equatoriale (in spagnolo República de Guinea Ecuatorial) è uno Stato dell'Africa Centrale. La zona continentale, Rio Muni confina con il Camerun a Nord, Gabon a Est e Sud, e Golfo di Guinea a Ovest. Sulla costa si affacciano le piccole isole di Elobey Chico, Elobey Grande e Corisco. La parte insulare è costituita dall'Isola di Bioko (Isla de Bioko, fino al 1970 Fernando Pó), su cui è situata la capitale Malabo, a oltre 160 km a nordest della costa del Rio Muni, e dalla piccola Isola di Annobón posta a sudovest, distante ben 500 km dalla costa continentale equatoguineana e 600 km da Bioko.

Le lingue ufficiali sono spagnolo, francese e portoghese.

Dell'Africa continentale la Guinea Equatoriale è uno dei più piccoli stati in termini di superficie e il più piccolo per popolazione: l'estensione del territorio è di 28.051 km², e conta solo 676.273 abitanti secondo le stime ONU del 2009[4], 1.014.999 secondo l'ultimo censimento governativo disponibile del 2001[5]. Si stima che dall'indipendenza quasi 1 milione di persone abbia lasciato il Paese.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Guinea Equatoriale.

Colonia spagnola dal 1778, è indipendente dal 1968. Dal 1972 al 1979 il paese fu retto dittatorialmente da Francisco Macías Nguema, il cui terribile regime portò al tracollo sociale e politico interno, con violenze ed abusi sistematici. Suo nipote Teodoro Obiang Nguema Mbasogo lo destituì con un colpo di Stato, prendendone il posto: da allora Obiang governa il paese con il ruolo di presidente; nonostante ci siano delle elezioni e la Guinea Equatoriale sia una Repubblica, il suo processo di democratizzazione dopo la dittatura di Nguema da anni sembra fare sempre più passi indietro. La scoperta, nel 1995, di consistenti riserve di petrolio ha completamente cambiato l'assetto economico dello stato, portando a considerevoli possibilità di sviluppo minate da non trascurabili diseguaglianze.

I primi abitanti della regione che corrisponde all'odierna Guinea Equatoriale furono probabilmente i pigmei, oggi diffusi solo in alcune zone isolate nei dintorni del Rio Muni settentrionale. I primi europei a sbarcare nella regione dell'odierna Guinea Equatoriale furono i portoghesi, nel 1471; fu il navigatore Fernando Poo a scoprire e battezzare l'"Isla de Bioko". Nel 1778, l'isola fu ceduta agli spagnoli, insieme ad Annobón. Dal 1827 al 1844, con il benestare della Spagna, gli inglesi amministrarono l'isola, tenendovi anche un'importante stazione navale. Nel 1844 l'isola tornò agli spagnoli, che nel frattempo avevano esteso il loro controllo anche all'entroterra (la regione nota come Rio Muni). Bioko e Rio Muni furono unificate da un punto di vista amministrativo nel 1904, e in seguito presero il nome di Guinea Spagnola. Nel 1958 le due regioni vennero nuovamente separate, diventando due province indipendenti.

L'indipendenza e la prima dittatura Nguemista[modifica | modifica wikitesto]

Nel 1964, le due province di Bioko e Rio Muni ottennero un governo autonomo, e quattro anni dopo si unirono a formare la repubblica indipendente della Guinea Equatoriale, pur mantenendo fino al 1973 un assetto federale.

Dalle prime elezioni uscì presidente della neonata repubblica Francisco Macías Nguema, che prese il potere in modo dittatoriale nel 1972, proclamandosi presidente a vita. La dittatura di Macías spinse alla fuga oltre 100.000 profughi, equivalenti ad un terzo della popolazione di allora[6]. Nguema fu rimpiazzato nel 1979 dal trentasettenne nipote Teodoro Obiang Nguema Mbasogo[7], che lo aveva destituito con un colpo di Stato. Macías Nguema fu condannato a morte per genocidio con un processo sommario, e giustiziato poche settimane dopo. Obiang Nguema ereditò un paese disastrato, e tentò di migliorarne le condizioni, riuscendovi in parte. Aprendo ai paesi occidentali, il nuovo Capo di Stato riuscì anche ad ottenere aiuti internazionali che si dimostrarono molto importanti, inoltre instaurò buoni rapporti con la Spagna. Nel 1987, il nuovo presidente fondò il Partito Democratico, l'unico dichiarato legale nelle successive elezioni (1988).

La nuova dittatura: Multinguemismo[modifica | modifica wikitesto]

Sebbene la costituzione del 1991 abbia formalmente introdotto il multipartitismo, le successive elezioni del 1993, del 1996 e del 1999 sono state boicottate dalla maggioranza dei partiti e degli aventi diritto al voto: anche alle consultazioni del 2002 Obiang Nguema si è candidato senza avversari. Il presidente ha assunto col tempo derive autoritarie, se non dittatoriali. Il 1996 è stato l'anno della svolta: furono scoperte enormi riserve di petrolio, e da allora il contesto economico e sociale è profondamente cambiato, generando tensioni economiche e politiche. Nel 1997 Severo Moto Nsà famoso esponente dell'opposizione viene liberato, egli guiderà il "Partido del Progreso de Guinea Ecuatorial" (PPGE) in esilio da Madrid. Nel 1998 è morto in carcere a causa di inadeguate cure mediche Martin Puye storico leader del Movimiento para la Autodeterminación de la Isla de Bioko (MAIB). La scomparsa di Puye ha fatto morire la speranza dei molti Bubi che ancora credevano in una democratizzazione del paese. Nel 2004 mercenari europei e sudafricani hanno tentato di destituire Obiang Nguema con un colpo di Stato, che è fallito. Questo tentato golpe ha attirato l'attenzione dei media per il coinvolgimento di Sir Mark Thatcher, figlio di Margaret Thatcher, che avrebbe finanziato l'operazione.

Questo tentativo di rimuovere Mbasogo ha forse ricevuto il tacito sostegno di alcuni governi occidentali e di alcune multinazionali[8]. Per questo tentato golpe nel luglio 2008 è stato condannato a 34 anni di carcere il mercenario Simon Mann, accusato di aver finanziato e diretto personalmente l'operazione. Mark Thatcher è invece riuscito ad evitare il carcere. Mann ha indicato come principale organizzatore del fallito colpo di Stato proprio Thatcher, accusando di aver ricoperto un ruolo simile anche altre persone[9]. Nonostante gli indubbi miglioramenti negli ultimi venti anni, la situazione della Guinea Equatoriale rimane ancora oggi precaria, con molti problemi da risolvere: tra questi, corruzione e diseguaglianza. Nel 2011 viene annunciata la fondazione della nuova capitale del paese, Oyala, la quale si trova nella parte centrale della zona continentale del Paese. I lavori saranno ultimati entro il 2020.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Guinea Equatoriale.
Equatorial Guinea Map.png

Il terrirorio comprende tre regioni ben distinte:

il Rio Muni, la zona continentale, vasta 26.017 km², pari al 92,75% del territorio. È posta tra il Camerun a Nord ed il Gabon a Est e Sud.
l'Isola di Bioko, con una superficie di 2017 km² rappresenta il 7,19% del territorio. Situata a 40 km dalle coste del Camerun.
l'Isola di Annobón, con una superficie di 17,5 km² costituisce solo lo 0,06% del territorio. Si trova a quasi 600 km a sudovest di Bioko.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

La zona continentale, fatta eccezione per una stretta pianura costiera, è montuosa. È attraversata da vari corsi d'acqua, il più importante dei quali è il rio Benito che, scendendo da est, la divide in due parti. La regione continentale più importante è senza dubbio quella di Mbini, nota come Rio Muni, che si estende per oltre 26.000 chilometri quadrati. La sua popolazione stimata è di 500.000 abitanti e presenta dei centri molto importanti, come Evinayong ed Ebebiyìn. La parte continentale è molto ricca di foreste, che occupano circa il 60% del territorio nazionale (2.200.000 ettari di cui 400.000 sfruttati per la selvicoltura). Il manto forestale, patrimonio ambientale importante perché protegge la biodiversità della regione, è in pericolo. La deforestazione è in aumento, anche a causa dell'incremento delle produzioni agricole.

La zona insulare include le isole di fronte alla costa di Rio Muni (Corsico, Elobey Grande e Elobey Chico), la grande Bioko (dove è situata la capitale), posta a 40 km dalla costa camerunense e 160 km a nordest della costa del Rio Muni, e Annobón, posta a sudovest, a 500 km dalla zona continentale e a 600 km da Bioko. Si tratta di isole vulcaniche, che appartengono alla dorsale sommersa che comprende anche le isole di São Tomé e Príncipe. Il clima è tropicale con una temperatura media annuale di circa 25 °C e precipitazioni che non superano i 2.005 mm.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima è fortemente condizionato dalla vicinanza all'equatore: le temperature sono elevate e costanti, le piogge abbondanti (1500 mm/anno nel centro in aumento nelle zone costiere) e l'umidità relativa elevata (80-85%). La regione continentale è caratterizzata da un clima tipicamente equatoriale con due stagioni secche (la seca da luglio a metà settembre e la sequilla da dicembre a metà febbraio). La regione insulare presenta una stagione delle piogge più marcata e prolungata (luglio-fine ottobre e marzo-fine aprile).

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Il principale bacino idrografico della Guinea Equatoriale continentale è quello del Rio Mbini; il fiume, che nasce nel vicino Gabon, attraversa il paese da est ad ovest fino a sfociare nell'oceano Atlantico. A nord il tratto finale del fiume Ntem segna il confine col Camerun, alcuni fiumi settentrionale della Guinea Equatoriale ne sono affluenti. A sud vi è il bacino del Rio Muni, si tratta di un ampio estuario che scorre sul confine con il Gabon e raccoglie fiumi di entrambi i paesi. Altri fiumi minori sfociano direttamente nell'Atlantico.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica negli ultimi anni

Secondo i dati previsti della popolazione di ciascun paese a metà del 2009, calcolati dall'ONU sulla base degli ultimi censimenti e delle ipotesi di crescita demografica, la Guinea Equatoriale conta 676.273 abitanti con una densità di 24,1 abitanti a km². Negli ultimi anni la popolazione è aumentata, essenzialmente per la forte immigrazione dai paesi vicini e per la riduzione della mortalità. L'attività petrolifera ha favorito la concentrazione degli abitanti a Malabo, la capitale dello stato.

Il tasso di natalità è del 35% e quello di mortalità del 15%. Tuttavia la popolazione, nel quinquennio 2000-2005, è cresciuta solo del 2,82% e nel quinquennio successivo è stimato cresca del 2,60%[10] a causa della mortalità infantile, che colpisce 83 nati vivi su 1.000. Tuttavia, anche se questo dato è preoccupante, la situazione è in netto miglioramento. La Guinea Equatoriale ha una popolazione con la seguente distribuzione per età[11]:

  • 0-14 anni:41%
  • 15-59 anni:54.8%
  • 60 anni e oltre:4,3%

Da questi dati è facile evincere che la popolazione è molto giovane (19,1 anni in media[12]), ma questo è dovuto anche ad un'aspettativa di vita piuttosto bassa nonostante nel 2008 sia aumentata notevolmente: 60 anni per gli uomini e 62 per le donne. Da questi dati si può evincere che la situazione sanitaria nel paese non è facile ma migliora velocemente.

Un censimento ufficiale[5] del governo della Guinea Equatoriale, svolto nel 2002, riportò una popolazione pari a 1.014.999 abitanti, cioè oltre il doppio rispetto ai dati di 10 anni prima. Molti osservatori internazionali, in particolare il Dipartimento di Stato degli Stati Uniti[13] e l'ONU,[14] riportano dati di gran lunga inferiori. Secondo l'opposizione al governo il censimento sarebbe stato intenzionalmente manipolato in vista delle elezioni del dicembre dello stesso anno, in modo da poter permettere al presidente Teodoro Obiang Nguema Mbasogo la rielezione per mezzo di brogli elettorali, confermati da tutti gli osservatori internazionali.[13]

Etnie[modifica | modifica wikitesto]

È di origini bantu la maggioranza della popolazione. L'etnia più diffusa è senz'altro quella dei Fang. Provenienti dalla terraferma, i Fang si spostarono verso l'isola di Bioko, sottomettendo le preesistenti genti bantu. Oggi costituiscono circa l'80% della popolazione e sono a loro volta divisi in 67 clans. Altra etnia importante è quella dei Bubi, bantu che costituiscono il 15% degli abitanti e sono tradizionalmente rivali dei Fang che abitano la regione del Rio Muni; i Bubi sono originari dell'isola di Bioko.

Bandiera tribale dell'etnia Bubi.

Altre tribù vivono sulle coste e insieme formano quasi il 5% degli abitanti: si tratta di tribù Ndowe, Bujeba, Balengue e, a Bioko, Benga. Sono presenti ancora degli europei, principalmente spagnoli e portoghesi discendenti dagli antichi colonizzatori, che si sono quasi completamente mescolati con etnie africane. Ci sono anche cercatori di fortuna tedeschi, francesi e inglesi. In tutto gli europei sono 25.000. Cresce col tempo il numero di immigrati, provenienti perlopiù da Camerun, Nigeria e Gabon. Non mancano arrivi dall'Asia da altri paesi africani: solitamente questi immigrati lavorano nelle piantagioni di caffè o cacao; non raramente arrivano anche da Liberia, Angola e Mozambico.

Gran parte della minoranza asiatica viene dalla Cina; dopo l'indipendenza raggiunta nel 1968, i colonizzatori fuggirono verso la Spagna, così fecero anche migliaia di guineani equatoriali, alcuni di essi andarono in Camerun, Gabon e Nigeria per via della dittatura di Francisco Macìas Nguema. Alcune comunità di questi emigrati vivono ancora oggi in Brasile, Stati Uniti, vari paesi latinoamericani, Portogallo, Italia, e Francia.

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

La costituzione dello stato stabilisce che le lingue ufficiali sono lo spagnolo ed il francese. La grande maggioranza della popolazione parla lo spagnolo[15] (il 67,6% degli abitanti), specialmente la parte che vive a Bioko, ma le lingue indigene rimangono parte integrante della cultura del paese (parlate dal 32,4% delle persone). Lo spagnolo è lingua ufficiale dal 1844, il che fa della Guinea Equatoriale l'unico paese africano ispanofono.

Nel luglio 2007, il presidente Nguema ha annunciato la decisione del suo governo di rendere il portoghese terza lingua ufficiale[15]. Questa scelta è stata presa per poter entrare, a tutti gli effetti, a far parte della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese, organizzazione della quale la Guinea Equatoriale è osservatore fin dalla sua fondazione, nel 1996. Aderire alla Comunità è importante per questioni come l'accesso a programmi di cooperazione economica e sociale e la libera circolazione dei cittadini nei paesi membri. Questi ultimi stanno valutando un'eventuale ingresso della Guinea Equatoriale[15], che avrebbe in teoria anche buoni presupposti culturali: un creolo portoghese è parlato con buona frequenza in alcuni territori, che hanno inoltre affinità culturali abbastanza strette con Sao Tomè e Principe e col Portogallo.

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

Per quanto riguarda le religioni presenti, la loro distribuzione è la seguente:[16]

Gran parte della popolazione è cristiana, ma spesso pratica ancora antichi culti tradizionali; gli animisti costituiscono ancora oggi una minoranza consistente. I musulmani sono invece prevalentemente immigrati da Nigeria e Camerun attirati dal boom petrolifero.

Ordinamento dello stato[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni della Guinea Equatoriale.

Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]

Le province della Guinea Equatoriale.

La Guinea Equatoriale è divisa in 7 province, a loro volta suddivise in un totale di 18 distretti e 30 municipi.

  1. Annobón sup. km². 17 popol. 2.900 densità 171 capoluogo (San Antonio de Palé) ab. 910
  2. Bioko Nord sup. km². 776 popol. 75.100 densità 97 capoluogo (Malabo) ab. 38.000
  3. Bioko Sud sup. km². 1.241 popol. 12.600 densità 10 capoluogo (Luba) ab. 7.000
  4. Centro Sud sup. km². 9.931 popol. 60.300 densità 6 capoluogo (Evinayong) ab. 5.000
  5. Kié-Ntem sup. km². 3.943 popol. 92.800 densità 24 capoluogo (Ebebiyín) ab. 8.075
  6. Litorale sup. km². 6.665 popol. 100.000 densità 15 capoluogo (Bata) ab. 70.000
  7. Wele-Nzas sup. km². 5.478 popol. 62.500 densità 11 capoluogo (Mongomo) ab. 2.370

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

Città principali della Guinea Equatoriale
Città Popolazione Provincia
Censimento 1983 Censimento 2001 Stima 2005
1 Bata 24,390 132,235 173,046 Litorale
2 Malabo 31,650 132,440 155,963 Bioko Nord
3 Ebebiyín 3,540 19,515 24,831 Kié-Ntem
4 Aconibe 1,700 8,795 11,192 Wele-Nzas
5 Añisoc 1,100 7,586 10,191 Wele-Nzas
6 Luba 2,450 9,011 8,655 Bioko Sud
7 Evinayong 3,170 7,997 8,462 Centro Sud
8 Mongomo 2,370 5,791 6,393 Wele-Nzas
9 Mengomeyén N/A 5,294 5,947 Wele-Nzas
10 Micomeseng 1,300 5,327 5,813 Kié-Ntem
11 Rebola N/A 5,445 5.450 Bioko Nord
12 Bidjabidjan N/A 5,167 4,998 Kié-Ntem
13 Niefang 1,200 4,292 4,858 Centro Sud
14 Cogo N/A 3,952 4,693 Litorale
15 Nsok 500 3,929 4,620 Kié-Ntem
16 San Antonio de Palé 910 5,008 4,433 Annobón
17 Mbini 1,229 3,421 4,062 Litorale
18 Nsork N/A 3,355 3,769 Wele-Nzas
19 Ayene N/A 3,099 3,482 Wele-Nzas
20 Nkimi N/A 3,217 3,313 Centro Sud
21 Machinda N/A 2,440 2,897 Litorale
22 Acurenam 1 500 2,748 2,736 Centro Sud
23 Corisco N/A 2,140 2,541 Litorale
24 Baney N/A 2,363 2,365 Bioko Nord
25 Bicurga N/A 2,251 2,318 Centro Sud
26 Nsang N/A 2,194 2,122 Kié-Ntem
27 Ncue N/A 1,740 1,683 Kié-Ntem
28 Bitica N/A 1,233 1,464 Litorale
29 Río Campo N/A 931 1,105 Litorale
30 Riaba 200 1,086 1,071 Bioko Sud

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Attuale forma di governo è la repubblica. L'attuale costituzione in vigore, approvata nel 1991 e modificata nel 1995, ha messo formalmente fine alla dittatura aprendo al multipartitismo. Il Presidente, eletto ogni sette anni a suffragio universale, ricopre il ruolo di Capo di Stato, e nomina il Primo Ministro, che è invece il Capo di Governo[17]; quest'ultimo deve anche essere membro della Camera dei Rappresentanti, che conta 80 membri eletti ogni cinque anni. Attuale Primo Ministro è Ricardo Mangue Obama Nfubea, il Presidente è Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Nfubea è in carica dal 14 agosto 2006, Obiang riveste il ruolo di Capo di Stato dal 1979, anno in cui rovesciò il regime dello zio Francisco Macìas Nguema. Il Primo Ministro non ricopre ruoli riguardanti affari esteri, difesa e sicurezza, dei quali si occupa Mbasogo. Il sistema giuridico risente dell'influenza del diritto civile spagnolo.

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Sotto il regime di Francisco Macias, l'istruzione era stata notevolmente trascurata. Sotto il presidente Obiang, il tasso di analfabetismo è sceso dal 73% al 13% e il numero di studenti della scuola primaria è salito da 65.000 nel 1986 a più di 100.000 nel 1994. L'istruzione è gratuita e obbligatoria per i bambini di età compresa tra 6 e 14 anni.

Organizzazioni letterarie e culturali sono diffuse, la loro fondazione spesso è stata possibile anche grazie al supporto economico spagnolo. È presente una sola università, fondata nel 1995, l'Universidad Nacional de Guinea Ecuatorial, con un campus a Malabo ed una facoltà di medicina a Bata, nella parte continentale. Tale facoltà è spesso aiutata e sostenuta dal governo di Cuba, lo staff è formato specialmente da esperti cubani. Nel 2009 l'università ha laureato i primi 110 medici nazionali.

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

Le forze armate della Guinea Equatoriale sono formate da circa 2.500 membri, e si dividono in cinque branche:

  • Esercito
  • Marina
  • Forze aeree
  • Polizia Nazionale
  • Forze di Intervento Rapido

L'esercito ha il maggior numero di componenti, circa 1.400; le forze aeree contano invece solo 120 individui. La Polizia Nazionale include anche una Gendarmeria, una nuova branca delle forze armate del paese; l'addestramento e la preparazione dei gendarmi sono supportati dalla Francia. Per lo sviluppo delle forze armate, infatti, è importante soprattutto l'aiuto estero: dal 1984 al 1992 tutti i soldati della Guinea Equatoriale sono andati negli Stati Uniti per la loro preparazione. In generale si può dire che le forze armate nazionali siano poco equipaggiate e approssimativamente addestrate, eppure hanno avuto un ruolo importante nella storia: Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, l'attuale presidente, rovesciò lo spietato Francisco Macìas Nguema, suo zio, con l'intervento dell'esercito: lo stesso Mbasogo era allora un generale.

Sempre l'esercito ha tentato di rovesciarlo, cospirando quindi con l'opposizione, in due occasioni: nel 1981 e nel 1983. Le spese militari sono diminuite moltissimo negli ultimi anni: nel 2000 il 6,5% del PIL era impiegato per la Difesa, mentre nel 2006 appena lo 0,1% del PIL è stato assorbito per questa voce di spesa[senza fonte]. Attualmente Mbasogo controlla l'intero apparato militare e si occupa personalmente di questioni riguardanti la sicurezza e la difesa.

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

Successivamente alle prime elezioni, tenutesi nel Settembre 1968 e in forma multipartitica, il 12 ottobre dello stesso anno il paese divenne indipendente dalla Spagna. Fu insediato come presidente Francisco Macìas Nguema, democraticamente eletto. Nguema nel 1972 si dichiarò presidente a vita, e instaurò una feroce dittatura che lo fece considerare uno dei leader più corrotti e cleptocratici che l'Africa post-coloniale abbia mai conosciuto. Venne accusato anche di cannibalismo. Il dittatore fu rovesciato nel 1979 con un colpo di Stato organizzato da suo nipote, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo. Quest'ultimo, prese le leve del potere, si occupò di concentrarlo il più possibile nelle proprie mani, processo completato nel 1982, quando la costituzione, in seguito ad una revisione, concesse al presidente estesi poteri politici, come sciogliere la Camera dei rappresentanti o nominare e destituire membri del gabinetto. Mbasogo controlla anche l'apparato militare del paese, sotto tutti i punti di vista.

Per rafforzare il suo controllo sulla vita politica interna, Obiang ha fondato il Partito Democratico della Guinea Equatoriale (PDGE), dichiarandolo l'unico legale: introdusse così il multipartitismo, e con questo sistema si andò alle urne per le elezioni del 1988. Alle presidenziali del 1990 Mbasogo si presentò senza sfidanti, ottenendo una scontatissima vittoria. Poiché il presidente ha continuato su questa linea poco democratica, l'opposizione e buona parte della popolazione ha boicottato tutte le elezioni seguenti, fino al 1999. Nel Dicembre 2002 i quattro principali partiti dell'opposizione abbandonarono le elezioni presidenziali[18], che Mbasogo vinse in modo giudicato fraudolento dalla stampa occidentale.

Il presidente della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo.

La corruzione è abbastanza diffusa e, sebbene sia un leader poco democratico, Mbasogo viene non a torto giudicato molto meglio del sanguinario zio, che con le sue spaventose persecuzioni ridusse la popolazione circa di un quarto, lasciando, alla sua caduta, uno stato in condizioni economiche cattive, che in seguito sono migliorate. I problemi però sono ancora tanti e gravi: buona parte delle ricchezze derivanti dal petrolio finiscono nelle mani del Presidente o della sua famiglia, mentre una buona porzione degli abitanti vive con meno di un dollaro al giorno. Trasporti pubblici ed elettricità mancano, la disponibilità di acqua potabile è limitata[19].

Mbasogo è considerato uno dei più brutali e feroci capi politici del mondo, non di rado viene definito un dittatore. Viene inoltre paragonato a Idi Amin Dada, despota ugandese. Se Nguema aveva assunto titoli quasi divini, Mbasogo, per egocentrismo e culto della personalità, non si è dimostrato poi molto da meno. Un articolo della BBC del Luglio 2003[20] fece notare come un programma radiofonico dell'etnia Fang quasi divinizzasse il Presidente; lo stesso articolo osservò che nel paese non esistono giornali che escono quotidianamente. I media sono sottoposti a forti restrizioni e pesanti censure, e spesso sono sotto il controllo del figlio di Mbasogo, Teodorin. Lo stesso Teodorin si troverebbe, secondo un profilo politico del paese dato dalla BBC nel Marzo 2004[21], al centro di frequenti tensioni, che spesso dominano la scena politica interna. Al centro di tali tensioni ci sarebbe il petrolio, la cui produzione è in costante aumento. È in vigore la pena di morte, utilizzata come forma legale di punizione e non con frequenza sporadica. La festa nazionale cade il giorno dell'indipendenza, il 12 ottobre.

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

Colonia spagnola fino al 1968, il paese divenne indipendente ed elesse presidente Francisco Macìas Nguema. Questi non molto dopo si fece dittatore e come mosse di politica estera adottò per prima cosa la cancellazione dei segni del passato coloniale: perfino i cognomi europei, cancellati dall'anagrafe, non vennero risparmiati. Di intellettualità dubbia (Nguema, pur affermatosi convinto marxista, lodò pubblicamente Adolf Hitler), il regime intrattenne rapporti stretti con Unione Sovietica e Cuba, chiudendo all'occidente e dispregiando la madrepatria. Difficili da gestire i rapporti con i paesi vicini: il Camerun non nascose le sue mire annessionistiche, il Gabon aggredì militarmente il paese nel 1972 per conquistare la parte continentale. Caduto Nguema, il suo successore, il nipote Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, aprì all'occidente cambiando nettamente strategia nei rapporti esteri della Guinea Equatoriale.

Attualmente l'economia, ancora in parte dipendente dagli aiuti internazionali, conta sull'appoggio della Spagna, con la quale i rapporti sono notevolmente migliorati. Notevole interesse è stato mostrato per l'avvicinamento al mondo portoghese: la Guinea Equatoriale è osservatore della Comunità dei Paesi di Lingua Portoghese fin dalla sua fondazione, nel 1996. Ai fini di entrarvi, nel 2007 il portoghese è diventato terza lingua ufficiale (il portoghese è parlato correntemente in determinate zone). L'ingresso nella Comunità risulterebbe molto importante per stringere relazioni vantaggiose con i paesi dell'ex Impero portoghese. Controversi i rapporti con gli Stati Uniti, che a volte sono stati poco amichevoli: entrambi i paesi sono disponibili a mantenere una sorta di collaborazione diplomatica, ma il regime di Mbasogo ha suscitato aspre critiche e forti accuse dall'opinione pubblica occidentale. Vero è che gli USA hanno dimostrato un certo interesse per il paese dopo la scoperta di notevoli giacimenti di petrolio, tanto da diventare il principale partner economico della Guinea Equatoriale.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Con un PIL a parità di potere d'acquisto di 26.487 dollari pro capite nel 2012[2], la Guinea Equatoriale ha il reddito più alto di tutta l'Africa. La bilancia commerciale è in forte attivo, con le esportazioni che superano ampiamente le importazioni; l'inflazione è relativamente bassa.

Ma nonostante questo quadro apparentemente roseo, la situazione del paese è ancora oggi difficile, perché le ricchezze derivanti dal settore petrolifero sono distribuite in modo poco equo, e tendono a concentrarsi su una porzione poco estesa della popolazione totale. Il sistema sanitario non è in buone condizioni, ma è in miglioramento. La qualità della vita è in miglioramento e si riflette nell'Indice di Sviluppo Umano, che nel 2006 è dello 0,717:medio e in aumento rispetto al 2005. I dati economici sono molto più felici di quelli sociali: qualche progresso è stato fatto per il miglioramento delle condizioni di vita, ma circa il 60% degli abitanti vive in povertà.

La scoperta di vasti giacimenti di petrolio, il più importante dei quali si trova a poche miglia dalla baia di Malabo, ha cambiato totalmente l'economia del Paese, a partire dal 1994. Nel 2004, la Guinea Equatoriale è il terzo produttore dell'Africa sub-sahariana, dopo la Nigeria e l'Angola, con oltre 360.000 barili estratti al giorno[22]. Pur mantenendosi ad alti livelli, il prodotto interno lordo si è stabilizzato in quote più contenute, dando impulso ad una serie di attività correlate, non ultima quella del turismo, assente fino al 2004, a causa dell'inospitalità del clima e l'assenza di strutture ricettive.

Il settore del legname e la sua lavorazione è totalmente concentrato nella parte continentale del Paese, dove è abbondante la produzione di OKUME, quasi esclusivamente in mano a Teodorin Nguema, figlio del Presidente Teodoro Obiang Nguema e Ministro delle Foreste, che sfrutta il territorio con soci coreani. Le infrastrutture, generalmente vecchie e in condizioni precarie, hanno bisogno di cambiamenti strutturali. L'unica impresa forestale dell'isola di Bioko, gestita da italiani (SIGESA), ha interrotto la sua attività nel 1999. Purtroppo il Paese ed i suoi 600.000 abitanti godono poco del boom minerario, i cui benefici sono convogliati sulla famiglia del Presidente. Nel territorio guineano sono stati recentemente scoperti giacimenti di diamanti, oro, uranio e manganese fra i più importanti del mondo.

L'agricoltura impiega quasi il 50% della forza-lavoro totale del paese anche se la superficie arabile è limitata al 5%. La coltivazione del cacao, fiorente fino all'avvento di Francisco Macias, primo presidente del Paese al momento dell'indipendenza del 1968, è ridotta ad un decimo della sua precedente importanza, dovuto alla cacciata degli spagnoli, invisi al presidente, e a quella dei braccianti nigeriani. La qualità del prodotto veniva considerata la migliore del mondo. Oggi, il settore è regolato da un paio di esportatori spagnoli che lasciano margini irrisori ai coltivatori. Il cacao costituisce una dei principali prodotti dell'agricoltura di esportazione. Nel 1969 la produzione si attestava su 30.000 tonnellate/anno; dieci anni dopo era ridotta a 7000 tonnellate/anno.

Trascurabile è oggi la produzione di caffè che fino alla fine degli anni 1980 era il secondo prodotto di esportazione della Guinea Equatoriale. Il settore primario poggia anche su altre coltivazioni, come banane, palme da olio e da cocco, manioca e patate dolci. La valuta nazionale è il franco CFA.

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

I trasporti sono generalmente poco sviluppati, e le vie di comunicazione in cattivo stato. In un paese, come la Guinea Equatoriale, ad alta crescita economica e con considerevoli prospettive di sviluppo, un ostacolo al miglioramento delle infrastrutture è proprio costituito dai trasporti, per i quali non sono state destinate le dovute risorse.

Le ferrovie e le metropolitane sono assenti; la rete stradale, di 2.703 chilometri, è estesa ma in pessimo stato. Ancora peggiore è la situazione del trasporto pubblico, che è di fatto assente in quasi tutto il paese, e solo a Malabo ci sono compagnie che gestiscono il trasporto mediante autobus, esistono tuttavia mezzi di trasporto privato: i cosiddetti "taxi della foresta" presenti soprattutto nella zona continentale. Vista la generale mancanza di elettricità nel paese, è normale che anche filobus e tram siano assenti.

Migliori le condizioni del trasporto aereo: nella Guinea Equatoriale ci sono 4 aeroporti, compreso quello internazionale di Malabo.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Non sono presenti sport praticati a livello agonistico, anche se sono attive delle scuole di pelota. Portata dagli spagnoli è rimasta nella cultura popolare con delle leggere variazioni dovute alle dimensioni della racchetta e al materiale della palla (costruita con pellami e contenente una goccia di acqua). Nel 2012 ha ospitato insieme al Gabon (altro paese sviluppato) la Coppa d'Africa di calcio, manifestazione organizzata anche nel 2015 ma questa volta in solitaria. La Guinea Equatoriale ha partecipato a 7 edizioni dei Giochi olimpici, da Los Angeles 1984 a Pechino 2008, senza vincere alcuna medaglia. Nel corso delle Olimpiadi di Sydney 2000, tuttavia, due nuotatori della selezione equatoguineana raggiunsero gli onori della cronaca.

Paula Barila Bolopa, nei 50 metri stile libero femminili, e Eric Moussambani, nei 100 metri stile libero maschili, chiusero le rispettive competizioni con tempi incredibilmente alti (più del doppio del tempo medio di tutti gli altri partecipanti). Moussambani diede addirittura l'impressione di rischiare l'affogamento. Entrambi i nuotatori avevano imparato a nuotare pochi mesi prima, ed erano stati ammessi ai Giochi tramite Wild card, nell'ambito di un programma di sviluppo sportivo del CIO per i Paesi in via di sviluppo. Le disastrose prove dei due atleti li resero comunque celebri, con interviste alle televisioni di tutto il mondo e contratti pubblicitari con le maggiori aziende produttrici di attrezzature sportive per centinaia di migliaia di dollari. Sebbene molto atteso alle olimpiadi di Atene del 2004, Moussambani, che nel frattempo aveva portato il suo record personale fino a meno di 57 secondi[23], non poté partecipare per problemi di visto.

Tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

La religione animista che ha dominato l'Isola di Bioko e la parte continentale della Repubblica di Guinea Equatoriale, oggi ristretta ad un decimo rispetto all'originario territorio antecedente al Congresso di Berlino del 1885, perdura, con varianti diverse, presso le etnie bubi, fang, combi, ecc. C'è il sospetto che fra i fang è ancora praticato, seppure in situazioni ristrette, il cannibalismo.[senza fonte] Ciò avviene in prossimità di incarichi di governo, posti di lavoro nell'amministrazione dello Stato, nomine di rilievo. Con tali pratiche si intende rendere omaggio a un'entità superiore perché intervenga nell'assicurare il buon esito delle aspettative. Ai bubi è, invece, riservata la pratica magica secondo procedure lunghe e complesse miranti a sollecitare la buona conclusione di operazioni ritenute rischiose, come nel caso del taglio di alberi in foresta. Alcune di esse sono strabilianti per qualsiasi occidentale che abbia il privilegio di assistervi. Alla base, si incontrano spesso gin e galli, canti ossessionanti e trances.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Population growth rate su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  2. ^ a b Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  3. ^ Tasso di fertilità nel 2011. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^ Department of Economic and Social Affairs Population Division, World Population Prospects, Table A.1 (PDF), United Nations, 2009. URL consultato il 22 febbraio 2011.
  5. ^ a b Il contestato censimento governativo del 2002
  6. ^ Despot's Fall, TIME Magazine, 20 agosto 1979.
  7. ^ Chinese President Meets Equatorial Guinean President, Beijing, China, 20 novembre 2001.
  8. ^ [1] "Dogs of War: How a group of mercenaries tried to overthrow an African government," by Caroline Elkins, New York Times Book Review, 13 agosto 2006, p. 19, a review of The Wonga Coup: Guns, Thugs and a Ruthless Determination to Create mayhem in an Oil-Rich Corner of Africa, by Adam Roberts, ultimo accesso: 12 agosto 2006.
  9. ^ Tentato golpe in Guinea Equatoriale 34 anni al mercenario Simon Mann - Corriere della Sera
  10. ^ Department of Economic and Social Affairs Population Division, World Population Prospects, Table A.8 (PDF), United Nations, 2009. URL consultato il 22 febbraio 2011.
  11. ^ Department of Economic and Social Affairs Population Division, World Population Prospects, Table A.10 (PDF), United Nations, 2009. URL consultato il 22 febbraio 2011.
  12. ^ Department of Economic and Social Affairs Population Division, World Population Prospects, Table A.12 (PDF), United Nations, 2009. URL consultato il 22 febbraio 2011.
  13. ^ a b Il rapporto del Dipartimento di Stato
  14. ^ La scheda relativa alla Guinea Equatoriale sul sito delle Nazioni Unite
  15. ^ a b c "Obiang convierte al portugués en tercer idioma oficial para entrar en la Comunidad lusófona de Naciones", Terra. 13-07-2007 (en&tbb=1&ie=windows-1252 translate)
  16. ^ Dipartimento di Stato, USA
  17. ^ Web Page Under Construction
  18. ^ Equatorial Guinea: Obiang Sure to Win As Opposition Quits Poll, allAfrica, 16 dicembre 2002.
  19. ^ Playboy waits for his African throne, The Sunday Times, 3 settembre 2006.
  20. ^ Equatorial Guinea's "God", BBC News, 26 luglio 2003.
  21. ^ Profile: Equatorial Guinea's great survivor, BBC News, 17 marzo 2004.
  22. ^ U.S. Oil Firms Entwined in Equatorial Guinea Deals (washingtonpost.com)
  23. ^ Alex Brown, Struggling to keep himself afloat, The Sydney Morning Herald, 6 agosto 2004. URL consultato il 22 febbraio 2011.
    «Despite cutting his personal best for the 100m from 1 minute 52.72 seconds in Sydney to under 57s today, a sponsorless, near-broke Moussambani fears that failure to compete in Athens will force him into retirement.».

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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