Burkina Faso
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Burkina Faso | |||||||
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Dati amministrativi | |||||||
Nome completo | Burkina Faso | ||||||
Nome ufficiale | Burkina Faso | ||||||
Lingue ufficiali | francese | ||||||
Capitale | Ouagadougou (1 475 000 ab. / 2006) | ||||||
Politica | |||||||
Forma di governo | Regime di transizione | ||||||
Presidente | Michel Kafando | ||||||
Primo ministro | Yacouba Isaac Zida | ||||||
Indipendenza | Dalla Francia, 5 agosto 1960 | ||||||
Ingresso nell'ONU | 20 settembre 1960 | ||||||
Superficie | |||||||
Totale | 274 200 km² (72º) | ||||||
% delle acque | 0,1 % | ||||||
Popolazione | |||||||
Totale | 16.468.714 ab. (2012) (62º) | ||||||
Densità | 63 ab./km² | ||||||
Tasso di crescita | 3,073% (2012)[1] | ||||||
Nome degli abitanti | burkinabè | ||||||
Geografia | |||||||
Continente | Africa | ||||||
Confini | Mali, Niger, Benin, Togo, Ghana, Costa d'Avorio | ||||||
Fuso orario | UTC 0 | ||||||
Economia | |||||||
Valuta | Franco CFA | ||||||
PIL (nominale) | 11 036[2] milioni di $ (2012) (127º) | ||||||
PIL pro capite (nominale) | 636 $ (2012) (167º) | ||||||
PIL (PPA) | 24 565 milioni di $ (2012) (119º) | ||||||
PIL pro capite (PPA) | 1 415 $ (2012) (166º) | ||||||
ISU (2011) | 0,331 (basso) (181º) | ||||||
Fecondità | 5,8 (2011)[3] | ||||||
Varie | |||||||
Codici ISO 3166 | BF, BFA, 854 | ||||||
TLD | .bf | ||||||
Prefisso tel. | +226 | ||||||
Sigla autom. | BF | ||||||
Inno nazionale | Ditanye | ||||||
Festa nazionale | 11 dicembre | ||||||
Evoluzione storica | |||||||
Stato precedente | Alto Volta | ||||||
Coordinate: 12°16′N 2°04′W / 12.266667°N 2.066667°W
Il Burkina Faso, già Repubblica dell'Alto Volta, è uno stato (di 274 200 km² di superficie e di 15 224 780 abitanti nel 2009[4]) dell'Africa Occidentale privo di sbocchi sul mare e confinante con Mali a nord, Niger a est, Benin a sud-est, Togo e Ghana a sud e Costa d'Avorio a sud-ovest.
È una repubblica. Dapprima colonia, ottenne l'indipendenza dalla Francia nel 1960 e divenne Repubblica dell'Alto Volta. Il nome attuale, Burkina Faso, fu istituito il 4 agosto 1984 dal presidente rivoluzionario Thomas Sankara, e significa "la terra degli uomini integri" nella lingua more e nella lingua bamanankan parlate rispettivamente dall'etnia mossi e dell'etnia dioula.
Indice
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Preistoria[modifica | modifica wikitesto]
Come tutta l'Africa occidentale, la regione del Burkina Faso fu abitata fin dall'antichità (dal 12 000 al 5000 a.C.) da popolazioni di cacciatori-raccoglitori; strumenti di pietra di questo periodo sono stati ritrovati a partire dal 1973. I primi insediamenti agricoli apparvero fra il 3600 e il 2600 a.C. Fra il XV e il X secolo a.C. si sviluppò l'uso del ferro, della ceramica e della pietra levigata; a questo periodo risalgono anche i primi ritrovamenti che testimoniano riti funebri.
Fra i popoli che abitarono il Burkina Faso ci furono sicuramente i Dogon, localizzati nella parte settentrionale della regione, in seguito migrati verso Bandiagara. Altre popolazioni non ancora identificate costruirono alte mura nel sudovest e in Costa d'Avorio.
Fra il XV e il XVI secolo d.C. la regione del Burkina Faso fu uno dei centri economici più importanti dell'impero Songhai.
Colonizzazione[modifica | modifica wikitesto]
I francesi iniziarono la colonizzazione della regione del Burkina Faso nel 1896, sottomettendo il regno Mossi di Ouagadougou. Il regno divenne un protettorato, e nel 1898 l'intera regione era sotto il controllo francese. Nel 1904, il protettorato fu annesso all'Africa Occidentale Francese, insieme agli odierni Senegal e Niger. I Burkinabe parteciparono alla Prima guerra mondiale all'interno della fanteria senegalese (tirailleurs sénégalais).
Nel 1919, il Burkina Faso divenne una colonia separata (col nome di Alto Volta); il primo governatore fu François Charles Alexis Édouard Hesling. Il 5 settembre 1932, la colonia fu smembrata e suddivisa fra Costa d'Avorio, Mali e Niger. Fu ricostituita il 4 settembre 1947, con gli stessi confini che aveva in precedenza.
Indipendenza[modifica | modifica wikitesto]
L'Alto Volta ottenne l'autogoverno l'11 dicembre 1958, diventando una repubblica membro della Comunità Franco-Africana (La Communauté Franco-Africaine). Due anni dopo la Francia concesse l'indipendenza.
Come per molti altri stati africani, il periodo successivo all'indipendenza fu caratterizzato da una forte instabilità politica. Un primo colpo di stato, nel 1966, portò al potere i militari fino al 1978. Il secondo colpo di stato, nel 1980, fu messo in atto da Saye Zerbo, rovesciato due anni dopo. Nel 1983 venne arrestato Thomas Sankara, già primo ministro, ma a seguito di ciò si scatenarono numerose rivolte popolari che portarono al potere proprio quest'ultimo. Sankara cercò di cambiare radicalmente il paese, in primis dal nome cambiato da Alto Volta a Burkina Faso, ed attuò una serie di vaste riforme sociali. Sankara sarà ricordato anche per essere stato il primo presidente africano ad aver denunciato la piaga dell'AIDS oltre che per le sue numerose critiche ai paesi più sviluppati sul problema del debito estero degli stati africani. Sankara verrà tuttavia fatto uccidere nel 1987 dal suo vice Blaise Compaoré, sostenuto da Francia e Stati Uniti, il quale ha retto il Paese per ventisette anni (rieletto per quattro mandati presidenziali). Il 31 ottobre 2014, dopo un'ampia sollevazione popolare contro una modifica costituzionale che gli avrebbe permesso un ulteriore rinnovo del mandato presidenziale, Compaoré si è dimesso e ha lasciato il posto ad una giunta militare provvisoria presieduta dal colonnello Yacouba Isaac Zida, in vista di nuove elezioni, che dovrebbero tenersi entro novanta giorni. Il 17 novembre arriva l'annuncio di un nuovo Presidente civile, Michel Kafando, mentre il colonnello Zida viene incaricato di formare un governo di transizione.
Geografia[modifica | modifica wikitesto]
Morfologia[modifica | modifica wikitesto]
L'altitudine media del Burkina Faso è di 400 m; si tratta quindi di una regione relativamente piana, con poche eccezioni localizzate.
La gran parte del territorio del Burkina Faso è costituito da un penepiano, in alcune zone mosso da poche colline, ultime vestigia di un massiccio del Precambriano. Il sudovest è invece dominato da un massiccio di arenaria; qui si trova la più alta vetta del paese, il Ténakourou (749 m s.l.m.). I bordi del massiccio sono costituiti da ripide scarpate, con dislivelli fino a 150 m.
Idrografia[modifica | modifica wikitesto]
Il vecchio nome del paese, Alto Volta, si doveva a quattro importanti fiumi che ne attraversano il territorio: il Komoé, il Mouhoun (precedentemente chiamato Volta Nero), il Nakambé ("Volta Bianco") e il Nazinon ("Volta Rosso"). Il Mouhoun e il Komoé sono i due unici corsi d'acqua con presenza di acqua tutto l'anno.
Il bacino del fiume Niger costituisce il 72% della superficie del Paese. I tributari (Béli, Gorouol, Goudébo e Dargol) hanno andamento stagionale; sono in secca per circa metà dell'anno, ma possono anche causare notevoli inondazioni.
Fra i numerosi laghi del Burkina Faso, i principali sono il Tingrela, il Bam e il Dem, oltre ai grandi bacini di Oursi, Béli, Yomboli e Markoye.
Clima[modifica | modifica wikitesto]
Il clima del Burkina Faso è principalmente tropicale, con due stagioni distinte: la stagione delle piogge, da maggio-giugno a settembre (più breve nel nord), con precipitazioni comprese fra i 600 e i 900 mm; e la stagione secca, in cui soffia l'harmattan, un vento secco e caldo proveniente dal Sahara.
Popolazione[modifica | modifica wikitesto]
Gli abitanti del Burkina Faso sono chiamati Burkinabè (pronunciato [burkiːnəˈbeː]).
La popolazione è concentrata nella parte centrale e meridionale del paese. A causa del forte tasso di disoccupazione, centinaia di migliaia di Burkinabé migrano stagionalmente nei paesi confinanti in cerca di lavoro.
Una campagna nazionale di iscrizione anagrafica straordinaria condotta nel 2009/2010 nell’ambito del programma Bravo! ha ridotto il numero di abitanti non presenti nei registri di stato civile da circa 3 600 000[5] a 1 140 000, portando al 95% la percentuale dei bambini di scuola primaria in possesso dell’atto di nascita.[6]
Demografia[modifica | modifica wikitesto]
L'aspettativa di vita in Burkina Faso è di poco inferiore ai 50 anni; l'età media degli abitanti è 17. Il tasso di crescita della popolazione, secondo una stima del 2000, è di 2,71%. Queste valutazioni tengono conto del forte impatto dell'AIDS (il 4% della popolazione ne è affetto) come causa di morte nel paese.
Etnie[modifica | modifica wikitesto]
I Burkinabé sono suddivisi in due grandi gruppi etnico-culturali: i Voltaici, i Mande e i Grussi, a cui si aggiungono circa 5 000 Europei. I Voltaici, più numerosi, includono il sottogruppo dei Mossi, che costituiscono circa metà della popolazione. I Bobo occupano la regione sud-occidentale di Bobo-Dioulasso mentre le aree aride del Sahel sono abitate da Tuareg, Peul e Hausa.
Religioni[modifica | modifica wikitesto]
Circa il 50% della popolazione è di fede islamica, e il 30% cristiana. Il restante 20% è costituito principalmente da seguaci delle religioni africane tradizionali animiste. Elementi della tradizione animista si ritrovano anche nelle pratiche di culto cristiane e musulmane dei Burkinabé.
Lingue[modifica | modifica wikitesto]
Il francese è l'unica lingua ufficiale del paese, ma quella più parlata è la Lingua More. Sono parlate numerose lingue locali e dialetti (ben 67)[7].
Ordinamento dello stato[modifica | modifica wikitesto]
Suddivisione amministrativa[modifica | modifica wikitesto]
Il Burkina Faso è suddiviso in 13 regioni, 45 province, e 351 dipartimenti.
Regioni:
Province:
Città principali[modifica | modifica wikitesto]
La capitale è Ouagadougou, chiamata dai locali "Ouaga", 1,475 milioni d'abitanti (2006). Altre città importanti sono Bobo-Dioulasso, Koudougou, Ouahigouya e Banfora.
Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]
Il Burkina Faso, in base alla Costituzione del 1991 è una repubblica semipresidenziale, dove il capo dello Stato, in carica per cinque anni, detiene il potere esecutivo, ed ha il potere di nominare il primo ministro.
Il parlamento è composto da 111 membri, mentre il potere giudiziario ha il suo vertice nella Corte suprema che tiene le sue sedute a Ouagadougou.
Istruzione[modifica | modifica wikitesto]
L'istruzione è obbligatoria per i ragazzi tra i 7 ed i 13 anni. Nonostante questo, ed il fatto che sia gratuita, il tasso di alfabetizzazione è molto basso: 28,5% nel 2005.
Nel paese esistono quattro università: due nella capitale Ouagadougou, una delle quali è la prestigiosa University of United Popolar Nations, partner dell'Università Popolare degli studi di Milano,e altre due, a Bobo-Dioulasso e a Koudougou.
Politica[modifica | modifica wikitesto]
Politica interna[modifica | modifica wikitesto]
Economia[modifica | modifica wikitesto]
Con un PIL procapite di 1 415 $, (dato del 2012 a parità di potere d'acquisto[2]) il Burkina Faso è uno dei paesi più poveri del mondo. Gran parte della sua economia è finanziata da aiuti internazionali.
L'elevatissimo tasso di disoccupazione causa un altrettanto notevole fenomeno di emigrazione; circa tre milioni di Burkinabé vivono stabilmente in Costa d'Avorio. Questo fenomeno causa periodicamente attriti con i paesi confinanti.
Agricoltura e allevamento[modifica | modifica wikitesto]
Dei 27,42 milioni di ettari di superficie territoriale, il 29 % ricade nel Sahel, il resto nella sottostante fascia sudanese. Dei 5,76 milioni di ettari coltivabili, 3,64 milioni sono coltivati; i pascoli occupano 16,75 milioni di ettari[8][9].
L’agricoltura è generalmente praticata da aziende familiari che coltivano da tre a sei ettari[10]. Si tratta di un’agricoltura di sussistenza, con prevalenza dunque delle colture alimentari (miglio, sorgo, fonio, mais e riso). Gli altri prodotti agricoli comprendono il cotone, principale prodotto di esportazione, il fagiolo dell’occhio, l’arachide, il sesamo, gli ortofrutticoli e la canna da zucchero. L’irrigazione interessa meno dell’uno per cento della superficie coltivata, sulla quale si pratica in genere un’agricoltura estensiva, con bassi rendimenti, crescenti da nord a sud, in parallelo con la pluviometria e la fertilità dei suoli[11].
L’allevamento, soprattutto di bovini (8,7 milioni di capi nel 2012), piccoli ruminanti (21,8 milioni di capi) e pollame (42 milioni di capi) rappresenta una fonte importante di reddito, contribuendo per il 19 per cento alle esportazioni (media 1994-1998). Anche per questa attività la produttività è molto bassa[12][13].
Foreste[modifica | modifica wikitesto]
Le foreste coprono circa 6,6 milioni di ettari e sono situate principalmente nei due parchi nazionali al confine con Bénin e Togo. I prodotti forestali principali sono la legna da ardere e da opera, il karité, la fauna e il miele. La deforestazione annuale è dell’ordine di 40.000-60.000 ettari, mentre la riforestazione si aggira sui 1.000 ettari[14].
Produzione agricola, commercio e sicurezza alimentare[modifica | modifica wikitesto]
Dal 2002 al 2011 il Prodotto interno lordo (PIL) è passato da 3.290 a 10.187 milioni di dollari, con una partecipazione del settore agricolo del 33,8 per cento nel 2011. Nello stesso anno, il settore impiega il 92 per cento della popolazione attiva, senza differenze di genere. Il bilancio cerealicolo nazionale della campagna agricola 2011-2012 presenta un saldo negativo di circa 158.000 tonnellate, compensato in parte dalle importazioni e dagli aiuti alimentari. Il 51 per cento delle famiglie contadine non riesce a coprire i propri fabbisogni cerealicoli[11][15].
Il 46,4 per cento della popolazione vive sotto la soglia della povertà, che colpisce in particolare la popolazione rurale (52,6 per cento); la sicurezza alimentare del 40 per cento della popolazione è a rischio. Le principali cause della povertà rurale sono le seguenti: scarsità e limitata fertilità delle terre coltivabili; sistemi di comunicazione e di trasporto insufficienti; ampie variazioni delle condizioni climatiche; produttività limitata caratteristica dell’agricoltura di sussistenza[16].
Risorse minerarie[modifica | modifica wikitesto]
Altre risorse, di minore rilievo, sono quelle minerarie: soprattutto rame, ferro, manganese (a Tambao) e oro. Infine, relativamente attivo è il settore dell'artigianato.
Commercio[modifica | modifica wikitesto]
A Ouagadougou si tiene ogni due anni una delle più importanti fiere di prodotti artigianali dell'intera Africa, il SIAO (Salon International de l'Artisanat de Ouagadougou).
Trasporti[modifica | modifica wikitesto]
Il paese dispone di una rete ferroviaria complessiva di soli 600 km, ma è in fase di costruzione una linea che collegherà la capitale a Tambao che si sta sviluppando in virtù dell'attività estrattiva.
Sono presenti anche circa 12 000 km di strade, di cui solo una piccola parte (circa il 16%) è asfaltata.
L'unico aeroporto internazionale si trova nella capitale Ouagadougou.
Cinema[modifica | modifica wikitesto]
Il cinema del Burkina Faso rappresenta una parte importante dell'industria filmografica dell'Africa Occidentale. Il contributo del Burkina Faso al cinema Africano risale alla costituzione del film festival FESPACO (Festival Panafrican du Cinéma et de la Télévision de Ouagadougou), lanciato come settimana del cinema nel 1969.
Molti dei produttori nazionali sono conosciuti a livello internazionale e hanno vinto premi internazionali. Per molti anni la sede della Federation of Panafrican Filmmakers (FEPACI) fu in Ouagadougou, salvata nel 1983 da un periodo di inattività dall'entusiastico intervento e contributo economico del Presidente Sankara (nel 2006 il Secretariat del FEPACI si trasferisce in Sudafrica ma la sede centrale dell'organizzazione rimane a Ouagadougou).
Tra i registi più conosciuti del Burkina Faso: Gaston Kaboré, Idrissa Ouedraogo e Dani Kouyate.
Il Burkina Faso produce anche famose serie televisive quali Bobodjiouf e Kayjetrabh. Tra i produttori più conosciuti a livello internazionale: Ouedraogo, Kabore, Yameogo, e Kouyate.
Ambiente[modifica | modifica wikitesto]
Il manto vegetale ricopre quasi tutto il territorio, salvo alcuni spuntoni rocciosi e le falesie delle zolle tabulari più alte. Si tratta della cosiddetta savana, detta in francese brousse, associazione mista arborea ed erbacea, molto rigogliosa nella stagione umida, mentre in quella secca il ciclo vegetativo si arresta. A seconda delle condizioni climatiche e altimetriche possiamo distinguere tre tipi di savana: arborea, erbacea e spinosa, i quali però non si succedono regolarmente, ma si alternano in modo alquanto irregolare, anche in rapporto alla funzione bioselettiva dei terreni e all'opera di deforestazione condotta dall'uomo e dagli incendi spontanei, che sono frequenti nella stagione secca. Nella parte meridionale del Paese domina però la savana arborea, anche se molto spesso è stata sostituita dalle colture. In quella centro-settentrionale compare invece più frequentemente la savana erbacea che talvolta cede il passo a quella spinosa, mentre verso nord trapassa insensibilmente nella steppa pre-desertica, con erbe basse e qualche pianta gommifera.
La vegetazione arborea è molto varia, ma presenta quasi dovunque adattamenti xerofili, per resistere alla lunga siccità. Le radici sono profonde, i tronchi molto grossi si allargano talvolta a bottiglia per immagazzinare l'acqua, il fogliame si sviluppa a ombrello per proteggere dall'arsura l'apparato radicale. L'albero più tipico è il baobab (Adansonia digitata), l'albero feticcio delle popolazioni africane. Non mancano le acacie, le mimose e le euforbie. Un albero caratteristico è il formaggere (del genere Bombax), che colpisce per la sua altezza (fino a 25 m), mentre alberi utili sono il karité (Butyrospermum parkii) che somiglia «ad un grande pero con frutti simili a noci, contenenti una polpa grassa che dà un burro molto apprezzato» (Migliorini), il nerè (Parkia biglobosa), che produce dei baccelli da cui si ricava un condimento, l'albero del kapok (Ceiba pentandra), che dà una fibra tessile, la palma dum e il tamarindo. Questi alberi sono anche coltivati attorno ai villaggi.
La fauna presenta in tutto il Paese caratteri di grande mobilità in rapporto all'andamento del ciclo climatico ed è costituita in massima parte da erbivori che conducono vita associata in branchi. Nel Nord ci sono elefanti, giraffe, antilopi e leoni. Più a sud accanto alle antilopi si possono trovare i bufali, numerosi roditori ed anche le termiti. La densità di questa fauna va lentamente rarefacendosi, per quanto il Burkina Faso sia ancora un Paese non raggiunto dai cacciatori.
Sport[modifica | modifica wikitesto]
Ogni anno a novembre si svolge il Tour du Faso. Inoltre sta avendo un notevole successo il calcio.
Tradizioni[modifica | modifica wikitesto]
Festività[modifica | modifica wikitesto]
L'11 dicembre si festeggia la Festa della Repubblica.
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ (EN) Population growth rate in CIA World Factbook. URL consultato il 28-2-2013.
- ^ a b Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
- ^ Tasso di fertilità nel 2011. URL consultato il 12 febbraio 2013.
- ^ (FR) Dati preliminari del censimento 2006 dal sito dell'Institut National de la Statistique e de la Démographie (PDF). URL consultato il 05-05-2008.
- ^ Cifra indicata dall'Institut national de la statistique du Burkina Faso, RGPH 2006, projection 2010.
- ^ Dati tratti dal sito del programma Bravo! che ha realizzato la campagna insieme al governo del Burkina Faso.
- ^ Tra essi circa 60 000 persone parlano un dialetto tuareg (Sudlow 2001: 6).
- ^ FAOSTAT (FAO) Data base della FAO – Ressources http://faostat.fao.org/site/377/default.aspx#ancor
- ^ Burkina Faso Country Pasture/Forage Resource Profile, FAO, Table 3 http://www.fao.org/ag/AGP/AGPC/doc/Counprof/BurkinaFaso/BurkinaFeng.htm
- ^ Fleur Wouterse, Social Services, Human Capital, and Technical Efficiency of Smallholders in Burkina Faso, International Food Policy Research Institute (IFPRI) Discussion Paper 01068, February 2011, pag. 7 http://www.ifpri.org/sites/default/files/publications/ifpridp01068.pdf
- ^ a b Aquastat Country Profile, FAO, pag. 2 http://www.fao.org/nr/water/aquastat/countries_regions/bfa/indexfra.stm
- ^ Burkina Faso Country Pasture/Forage Resource Profile, FAO http://www.fao.org/ag/AGP/AGPC/doc/Counprof/BurkinaFaso/BurkinaFeng.htm
- ^ http://faostat.fao.org/DesktopDefault.aspx?PageID=567&lang=fr#ancor
- ^ Kimsé Ouedraogo, L’étude prospective du secteur forestier en Afrique (FOSA), Burkina Faso, Rome, juillet 2001, pag. 2 e 3 ftp://ftp.fao.org/docrep/fao/004/X6775F/X6775F00.pdf
- ^ FAOSTAT (FAO) Data Base della FAO – Bilanci alimentari http://faostat.fao.org/site/368/DesktopDefault.aspx?PageID=368#ancor
- ^ Rural Poverty Portal, La pauvreté rurale au Burkina Faso http://www.ruralpovertyportal.org/country/home/tags/burkina_faso
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- La Geografia - dizionario enciclopedico - Gruppo Editoriale Fabbri, Bompiani, Sonzogno, Etas S.p.A., Milano (1984)
- David Sudlow, The Tamasheq of North-East Burkina Faso, Köln, Köppe, 2001 - ISBN 3-89645-380-7
- Carlo Batà "L'Africa di Thomas Sankara" - Edizioni Achab - www.edizioni-achab.it
- Vittorio Martinelli con Sofia Massai, La voce nel deserto, Zona Editrice, 2009
- Black Romeo, Carmen Gueye, Eidon Edizioni, 2013
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Burkina Faso
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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- (FR) Site officiel du Premier Ministère Governo
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