Se riscontri problemi nella visualizzazione dei caratteri, clicca qui

Cambogia

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Cambogia
Cambogia – Bandiera Cambogia - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Nazione, Religione, Re[1]
Cambogia - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Regno di Cambogia
Nome ufficiale ព្រះរាជាណាចក្រ កម្ពុជា
Preăh Réachéanachâkr Kâmpŭchea
Lingue ufficiali khmer[2]
Capitale Phnom Penh[2]  (2.009.264 ab. / maggio 2009)
Politica
Forma di governo Monarchia parlamentare[2]
Re Norodom Sihamoni[2]
Capo di Governo Hun Sen[2]
Indipendenza dalla Francia, 9 novembre 1953[2]
Ingresso nell'ONU 14 dicembre 1955
Superficie
Totale 181,035 km² (96º)
 % delle acque 2,5 %
Popolazione
Totale 14.138.255 ab. (2012) (69º)
Densità 83 ab./km²
Tasso di crescita 1,687% (2012)[3]
Nome degli abitanti Cambogiani
Geografia
Continente Asia
Confini Thailandia, Laos, Vietnam
Fuso orario UTC +7[2]
Economia
Valuta Riel[2] e largamente usato anche il Dollaro statunitense
PIL (nominale) 14 118[4] milioni di $ (2012) (119º)
PIL pro capite (nominale) 926 $ (2012) (158º)
PIL (PPA) 36 540 milioni di $ (2012) (103º)
PIL pro capite (PPA) 2 395 $ (2012) (146º)
ISU (2011) 0,523 (medio) (139º)
Fecondità 2,5 (2011)[5]
Consumo energetico 0,04 kWh/ab. anno
Varie
Codici ISO 3166 KH, KHM, 116
TLD .kh[2]
Prefisso tel. +855
Sigla autom. K
Inno nazionale Nokoreach
Festa nazionale 9 novembre[2]
Cambogia - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente Flag of the People's Republic of Kampuchea.svg Repubblica Popolare di Kampuchea
 

Coordinate: 12°44′N 105°40′E / 12.733333°N 105.666667°E12.733333; 105.666667

« La Cambogia è un Regno con un Re che regnerà in accordo con la Costituzione e i principi di libera democrazia e del pluralismo.
Il regno di Cambogia sarà uno stato indipendente, sovrano, pacifico e permanentemente neutrale e non allineato. »
(Costituzione della Cambogia, art.1[1])

Il Regno di Cambogia (in lingua khmer: ព្រះរាជាណាចក្រ កម្ពុជា, Preăh Réachéanachâkr Kâmpŭchea) è uno Stato (181.040 km², 14.494.293 abitanti al 30 luglio 2009, capitale Phnom Penh)[2] del Sud-est asiatico. Confina a nord con Thailandia e Laos, ad est col Vietnam, a sud ancora con Vietnam e il golfo del Siam, ad ovest ancora con golfo del Siam e Thailandia. La Cambogia è una monarchia costituzionale, l'attuale capo di Stato è il re Norodom Sihamoni e il capo del governo è Hun Sen.[2] La lingua ufficiale è il khmer.[2] La religione ufficiale è il Buddhismo e la maggior parte della popolazione ne pratica la dottrina Theravada.[6]

In seguito alla caduta del prospero Impero Khmer, la Cambogia subì per secoli l'influenza politico-militare dei paesi limitrofi, per poi diventare un protettorato francese nel 1863. Ottenuta l'indipendenza nel 1953, la Cambogia attraversò un periodo di instabilità e guerre con il coinvolgimento nel conflitto vietnamita, il colpo di Stato di Lon Nol, il regime di terrore dei Khmer Rossi e l'invasione vietnamita. A seguito delle elezioni del 1993, tenute sotto l'egida dell'ONU, è stata promulgata una nuova Costituzione: la Cambogia è attualmente una monarchia parlamentare indipendente basata su un sistema democratico multipartito.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Storia della Cambogia.

Preistoria[modifica | modifica wikitesto]

Una presenza umana antichissima sul territorio cambogiano, risalente all'Acheuleano, è testimoniata da ciottoli lavorati in quarzo e quarzite rinvenuti in terrazzamenti lungo il Mekong, nelle province di Kratié e Stung Treng, e nella provincia di Kampot.[7][8] Nella cava di Laang Spean, nella provincia di Battambang, abitata pare già nel periodo Hoabinhiano (6000 a.C.),[7] sono stati ritrovati manufatti in terracotta tra i più antichi del Sud-est asiatico.[9]

La fondamentale coltivazione del riso venne importata da popolazioni austroasiatiche Mon Khmer, che attuarono una lenta penetrazione da nord nel terzo millennio a.C. e costituiranno il nucleo della popolazione cambogiana.[10] Secondo i dati attualmente disponibili, si ritiene che il Neolitico in Cambogia ebbe una durata breve, meno di un migliaio di anni.[11] A partire da questo periodo compaiono dei caratteristici terrapieni circolari ("circular earthworks"), scoperti a partire dalla fine degli anni cinquanta nella provincia di Kampong Cham a cavallo del confine vietnamita, la cui funzione è ancora discussa.[12]

La transizione all'età del bronzo è ancora poco conosciuta, ma non ci sono prove di autorità od organizzazioni che si estendano al di là del singolo villaggio.[13]

L'entrata dell'area nell'età del ferro si stima sia avvenuta intorno al V secolo a.C.[14] A differenza del bronzo (importato dall'Isan, oggi regione thailandese), il ferro veniva estratto e lavorato anche in loco, ma la maggior parte dei siti finora rinvenuti e studiati di quest'epoca sono situati anch'essi in Thailandia, sull'altopiano di Khorat, nelle valli dei fiumi Mun e Chi. Dalle sepolture si evidenzia un aumento della disponibilità alimentare, della ricchezza, del commercio tra le comunità e dell'organizzazione sociale. Nella tarda età del ferro sono documentati i commerci con India e Cina. Spesso i siti rimarranno occupati anche in età storica, ad esempio gli strati preistorici di Non Dua si trovano sotto un templio angkoriano e il sito di Lovea si trova pochi chilometri a nord-ovest di Angkor stessa.[15]

I regni di Funan e Chenla[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Regno del Funan e Regno di Chenla.
Il regno di Funan
Il regno di Chenla

Il primo regno a sorgere nell'area indocinese fu il regno del Funan, presso il Delta del Mekong; la sua capitale è stata ritenuta per molto tempo Óc Eo, ma probabilmente questo sito era solo uno dei suoi centri più importanti.[16][17] L'area era adatta alla pesca e alla coltivazione del riso, che divenne la base dell'economia del regno.[18] Il regno doveva la sua prosperità al commercio e alla sua posizione nodale per il commercio via mare tra India e Cina; reperti testimoniano che il regno era in contatto anche con la Persia e l'Occidente (sono state trovate monete raffiguranti Antonino Pio e Marco Aurelio, oltre a monili di origine alessandrina).[17] È proprio grazie al commercio con l'India che si deve la diffusione dell'arte e della religione indiana nel regno e probabilmente delle tecniche di irrigazione indiane;[17] una seconda "indianizzazione" è attestata nel V secolo,[17] in cui l'élite culturale indianizzata, la corte, la struttura e l'ordinamento politico fu ispirato ai modelli indiani, la lingua largamente più utilizzata era il sanscrito, furono adottate le Leggi di Manu e fu introdotto un alfabeto basato sulla scrittura indiana.[18] Al suo apice, il Funan esercitava il controllo sul tratto basso del Mekong, il Tonle Sap e piccole aree nel Nord della Cambogia attuale, del Sud del Laos, del Sud della Thailandia e del nord della penisola malese.[18] Nel VI secolo, mentre la capitale fu spostata più a nord, ad Angkor Borei, sull'altopiano di Phnom Dà, le città thai assunsero sempre più potere nel commercio contribuendo, insieme alle guerre civili e ai contrasti dinastici,[18] al declino del regno del Funan che venne assoggettato dal regno di Chenla, un regno a nord del Funan.[17] Secondo le cronache cinesi del periodo, il regno di Chenla era stato un regno vassallo del Funan fin quando il suo sovrano non si ribellò dopo che i suoi predecessori avevano accresciuto la potenza del regno.[19] La rivolta del Chenla fu guidata da due fratelli: Bhavavarman e Chitrasena.[19] Nonostante le fonti che affermano che l'ultimo re del Funan morì nel 550, si pensa che il regno non fu assoggettato del tutto fino alla metà del secolo successivo, poiché in quest'ultimo periodo risulta che il Funan continuasse ad inviare ambascerie in Cina.[19] Durante il regno di Bhavavarman, l'esercito di Chenla - comandato da Chitrasena - fu impegnato in continui scontri con i regni vicini poiché questi non l'avevano riconosciuto ufficialmente.[19] La completa inglobazione del Funan nel regno di Chenla si completò nel 627 grazie al sovrano Isanavarman, figlio di Chitrasena - che aveva regnato dopo il fratello col nome di Mahendravarman.[19] In seguito Isanavarman conquistò il regno limitrofo di Aninditapura - situato nella valle del fiume Stung Sen - e fondò sul fiume una nuova capitale: Isanapura.[19] Come il Funan, anche il Chenla era composto da un popolo di etnia khmer. La nuova élite regnante si integrò a quella del Funan; le istituzioni, la politica e la cultura indianizzata fu mantenuta.[20] Lo sfascio del regno di Chenla trova le sue cause nel regno di Jayavarman I.[19] Il sovrano conquistò le regioni del Laos settentrionale e centrale senza però mai pacificare completamente queste zone e durante il suo regno alcune regioni presero una certa autonomia per mano di signori locali. Jayavarman non lasciò eredi maschi e dopo il suo regno il Chenla entrò progressivamente in crisi fino allo sfascio.

Impero Khmer[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Impero Khmer.
Cartina dell'Impero Khmer

Nell'VIII secolo le dispute tra fazioni interne alla corte portarono alla scissione del regno in Alto e Basso Chēn-la; quest'ultimo subì un costante periodo di instabilità, il re fu ucciso da un monarca di Giava e dal seguente conflitto ascese al trono Jayavarman II, che segnò la fine della sottomissione degli khmer da parte di Java e la nascita di uno stato khmer autonomo conosciuto allora come "Angkor".[17][20]

Jayavarman II si fece consacrare "sovrano universale"; le sue azioni da re e quelle di tutti gli altri sovrani khmer ci sono note grazie alle iscrizioni murarie incise nella pietra.[17] La seconda figura di rilievo nella storia del regno è Indravarman I (il cui regno va dall'877 all'889): è a lui che si deve la realizzazione del grande bacino di Lolei, sul fiume Roluos; quest'ultima fu un'opera importantissima, frutto dell'unione delle tecniche Funan e Chēn-la, che permetteva di raccogliere l'acqua del fiume e delle piogge e quindi di irrigare i campi indipendentemente dal regime del fiume o dalla stagione.[17] Il sistema di bacini che si creò aveva però bisogno di continua manutenzione e vigilanza, possibile solo con la presenza di un potere centrale forte e di una buona organizzazione amministrativa.[17] Indravarman inoltre, facendo costruire un tempio in onore agli antenati di Preah Ko e il tempio-montagna di Bakong, il primo tempio-montagna nella storia del regno,[21] ha dato inizio ad un ritmo di costruzione continuato da tutti i suoi successori: ogni sovrano infatti costruirà durante il suo regno un tempio degli antenati ed un tempio-montagna.[17] L'evoluzione architettonica arriva al suo apice nel XII secolo con la costruzione di Angkor Wat da parte del re Suryavarman II, sovrano celebrato per le sue vittorie, soprattutto sul Champa, e fervente visnuita.[17] I sovrani khmer sono prevalentemente shivaisti; il primo re buddhista fu Dharanindravarman, a cui succede il figlio Jayavarman VII, che edifica una rete di ospedali e di stazioni di sosta e templi di chiaro culto Mahayana.[17] È durante il regno di questo sovrano che l'impero raggiunge l'apice politico e culturale, controllando la maggior parte dell'area del Sud-est asiatico: parte dell'odierno Vietnam, Laos, Thailandia, Myanmar e penisola malese, inoltre il regno riceveva tributi da piccoli regni del Nord, dell'Est e dell'Ovest.[22] Seguirà il lento declino del regno e il potenziamento dell'emergente regno thai.[23] Alla sua morte vi è una violenta reazione dei brahmini che porterà alla distruzione di molte immagini di culto buddhista; fra la popolazione andava invece diffondendosi il Buddhismo Theravada.[17] All'apice della sua potenza il regno controllando la maggior parte dell'area del Sud-est asiatico: parte dell'odierno Vietnam, Laos, Thailandia, Myanmar e penisola malese, inoltre il regno riceveva tributi da piccoli regni del Nord, dell'Est e dell'Ovest e conduceva commerci con la Cina.[22] Per molteplici cause ancora da approfondire, si verificò un indebolimento del potere centrale; di conseguenza il sistema di irrigazione saltò.[17] Ne approfittarono della situazione i Thai, che per ben tre volte conquistarono e distrussero Angkor (nel 1335, nel 1353 e nel 1431). Alla terza distruzione di Angkor il centro politico si sposterà a sud, negli antichi territori dove si trovava il regno di Chēn-la.[17]

Dalla metà del XV secolo fino alla dominazione francese nel 1863, il regno khmer attraversò un periodo di stagnazione economica, sociale e politica e passò sempre più sotto l'influenza dei regni vicini di Thailandia e Vietnam; questi quattro secoli di declino sono chiamati dagli storici "anni bui" ("dark ages").[24]

Età moderna[modifica | modifica wikitesto]

Nei due secoli precedenti la conquista coloniale francese, la Cambogia fu sotto l'influenza degli stati vicini, ovvero Vietnam, regno Thai, Malesia e Cham.[25] Esse esercitavano la loro influenza sulla Cambogia aiutando una fazione a prendere il potere sugli avversari, che si rivolgevano a loro volta verso gli altri stati in cerca di supporto.[25] Dall'inizio del XVIII secolo i paesi che determinarono le lotte interne al paese per il potere furono Vietnam ed il regno Thai;[25] chiunque regnasse in Cambogia lo poteva fare solo con l'appoggio o siamese o vietnamita.[26] In cambio del loro supporto nelle varie lotte per il trono cambogiano i sovrani di queste due nazioni ricevevano donazioni territoriali.[26] Durante questo periodo di influenze straniere vi furono sporadiche rivolte popolari contro i Thai e specialmente i Viet, ma mai nessun leader o re cambogiano lottò contro entrambi gli invasori allo stesso tempo.[26] Infatti se una forza si ribellava al comando della fazione dominante lo faceva con l'appoggio dello Stato tra quello Thai e Viet che già non appoggiava il sovrano al comando.[26] In questo periodo non ci furono mai incurisioni cambogiane in territorio siamese o vietnamita.[26] Dal 1794 al 1806, mentre il Vietnam era impegnato nella fase finale della guerra civile, la Cambogia fu principalmente sotto l'influenza dei re Thai.[26] Dal 1806 al 1814 la Cambogia aveva un rapporto di doppia fedeltà con Thailandia e Vietnam, tra cui il primo era predominante, mentre dal 1814 al 1830 predominante fu il Vietnam rispetto al regno Thai.[26] Avendo supportato l'incoronazione di Nak Ong Chan nel 1813, il Vietnam fece della Cambogia un protettorato.[26] Dopo il 1830 l'influenza vietnamita aumentò[26] ed alla morte di Nak Ong Chan alla fine del 1834 la Cambogia divenne una regione del Vietnam sotto il controllo diretto dell'imperatore vietnamita[25] nel periodo compreso tra 1835 e 1845.[26] Il Vietnam cercò di cambiare la cultura cambogiana per imporre la propria: tentò di cambiare il linguaggio, i vestiti, l'agricultura e la religione, cercando d'imporre il Buddhismo Mahayana sino-vietnamita al posto del Buddhismo Theravada cambogiano.[25]

Dominazione francese[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Indocina francese.
Bandiera dell'Indocina francese

La dominazione francese inizia nel 1863: in quell'anno infatti la Francia accetta l'invito del re cambogiano di fare della Cambogia un protettorato così da fermare lo smembramento del paese da parte dei Thai e dei Vietnamiti.[22] Per i successivi 90 anni la Cambogia fu praticamente sotto il controllo della Francia che, tuttavia, mantenne indisturbati il Buddhismo, le istituzioni, tra cui la monarchia, e i ritmi della vita rurale e inoltre sviluppò gradualmente una pubblica amministrazione sulla traccia di quella francese.[22] L'amministrazione francese trascurò l'educazione, ma in compenso costruì strade, ponti, strutture portuali e altre opere pubbliche; inoltre restaurarono il complesso di Angkor e ne decifrarono le scritture.[22] L'amministrazione francese investì relativamente poco in Cambogia rispetto al Vietnam, comunque svilupparono la coltura degli alberi della gomma nella Cambogia orientale e sotto il loro controllo il regno esportò quantità abbastanza grandi di riso.[22] Con un trattato tra il governatore francese della Cocincina e il re Norodom nel giugno 1884 fu abolita la schiavitù, ci fu l'istituzione di terre a proprietà privata e l'establishment dei résident nelle città di provincia; le élite locali si ribellarono alla firma del trattato, soprattutto per l'abolizione della schiavitù, ma furono debellate.[27]

La Cambogia come parte dell'Indocina francese

Negli anni trenta la Francia iniziò a spendere di più per l'educazione in Cambogia; ciò portò ad importanti cambiamenti sociali nella capitale Phnom Penh.[28] Fece infatti la sua comparsa una nuova élite cambogiana educata nelle scuole francesi che negli ultimi anni del decennio continuò a crescere ed a promuovere l'indipendenza della Cambogia.[29] Nel 1936 uscì il primo numero del Nagaravatta, il primo giornale in lingua khmer contraddistinto da un forte spirito nazionalistico e indipendentistico.[28]

Durante la seconda guerra mondiale, i giapponesi invasero l'Indocina Francese, ma acconsentirono che il regime di Vichy partecipasse alla gestione del territorio.[30] Nel 1941 morì il re cambogiano Sisowath Monivong; al suo posto i francesi fecero re il suo nipote diciottenne Norodom Sihanouk.[31] Egli era ritenuto il più adatto dai francesi a causa della sua giovane età, la mancanza di esperienza e la sua malleabilità.[30]

Il 9 marzo 1945, negli ultimi mesi della guerra, nel tentativo di convincere la popolazione favorevole al Giappone, quest'ultimo sciolse l'amministrazione coloniale francese e spinse il paese a dichiarare la sua indipendenza dentro la "Grande area di prosperità dell'Asia orientale"; il 13 marzo il re Norodom Sihanouk dichiarò l'indipendenza della "Kâmpŭchea"; il 5 agosto 1945, il giorno della resa giapponese, fu fondato un nuovo governo con Son Ngoc Thanh primo ministro; in ottobre una forza alleata occupò Phnom Penh e arrestò Thanh per collaborazione con i giapponesi e lo trasferirono in Francia agli arresti domiciliari; i suoi sostenitori si trasferirono nel Nord-Ovest del paese, allora ancora sotto il controllo thailandese, e con il sostegno di questi ultimi costituirono la fazione degli Khmer Issarak.[30]

La Francia di De Gaulle voleva ripristinare l'Indocina Francese, sebbene avessero offerto alla Cambogia e ad altri paesi del Sud-est asiatico una limitata forma di auto-governo, ma né la popolazione urbana né quella comune era attratta da questo accordo.[32] Il re Sihanouk era in una situazione delicata, impegnato a negoziare con la Francia, a difendersi dalle accuse di collaborazionismo con i francesi da parte dei Khmer Issarak e dei Viet Minh ed a confrontarsi continuamente con i democratici, che gli si opponevano in tutto.[32] Alla fine del 1948 Sihanouk concluse un accordo con la Francia ed ottenne un'indipendenza parziale della Cambogia; nel 1951 invece, nel tentativo di ottenere approvazione dal popolo, chiese ed ottenne il rilascio di Son Ngoc Thanh, che poi fuggì per unirsi ai Khmer Issarak.[32] Nel giugno 1952 Sihanouk abdicò, sospese la costituzione, sciolse l'Assemblea Nazionale, assunse la carica di primo ministro, proclamò re suo padre, Norodom Suramarit, e mise in vigore la legge marziale, governando direttamente il paese per 3 anni fino al febbraio 1955.[32] Nel frattempo, nel marzo del 1953 Sihanouk si recò in Francia per trattare l'indipendenza totale della Cambogia, altrimenti il favore del popolo sarebbe andato a Son Ngoc Thanh ed ai Khmer Issarak; non avendo ottenuto nulla, denunciò la triste situazione della Cambogia ai media internazionali, dichiarando di restare in esilio finché la Francia non avesse garantito l'indipendenza del paese e non avesse compiuto quella che lui chiamava "crociata monarchica per l'indipendenza"; si ritirò quindi prima a Bangkok, poi nella zona militare autonoma comandata dal colonnello Lon Nol, presso la propria villa ad Angkor, organizzando la resistenza contro la Francia se questa non avesse concesso l'indipendenza.[32]

Il governo di Norodom Sihanouk[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: La Cambogia sotto il regime di Sihanouk.
Norodom Sihanouk nel 1956

La Francia avrebbe potuto sostituire Norodom Sihanouk con un'altra figura più malleabile, ma, essendo l'esercito francese in difficoltà per tutta l'Indocina, il governo francese stesso concesse l'indipendenza a Cambogia, Laos e Vietnam.[32] Norodom Sihanouk fece ritorno a Phnom Penh accolto in trionfo come un eroe; il giorno dell'indipendenza fu fissato al 9 novembre 1953.[32] Le fazioni non comuniste degli Khmer Issarak si unirono al nuovo governo, ma i comunisti Viet Minh attraversarono il confine cambogiano; le forze reali li fronteggiarono, ma non riuscirono a farli ritirare completamente.[33] Gli accordi di Ginevra stabilirono il ritiro delle truppe francesi e Viet Minh dal territorio cambogiano e che la Cambogia avesse un atteggiamento neutrale, garantendo di non chiedere aiuto militare esterno, a meno di minacce alla propria sicurezza.[33]

L'obiettivo di Sihanouk era quello di battere i democratici e per farlo fondò un nuovo partito: il "Sangkum Reastr Niyum", o "Sangkum", che dominò la scena politica cambogiana fino al colpo di Stato del generale Lon Nol del 1970.[34] In politica estera, Sihanouk si mantenne non allineato.[35]

Dalla metà degli anni sessanta la situazione per Sihanouk peggiorò. La guerra del Vietnam si allargò alle zone confinanti di Laos e Cambogia. Le forze Nord Vietnamite e i Viet Cong presero man mano il controllo di ampie zone del paese, utilizzandole come basi logistiche per gli attacchi al Vietnam del Sud, e statunitensi e sudvietnamiti reagivano con incursioni e bombardamenti. Sihanouk cercò di mantenere un equilibrio ormai minato, rinunciando agli aiuti militari americani e protestando contro le operazioni militari nordvietnamite. Dal 1966 al 1969 vi furono violenti focolai di insurrezione a carattere comunista che vennero repressi duramente e con difficoltà.[36] Durante una prolungata assenza di Sihanouk, che dopo le ormai consuete vacanze in Francia si era recato a Mosca e Pechino, il 18 marzo 1970 l'Assemblea Nazionale votò all'unanimità la deposizione da capo dello Stato di Sihanouk e affidò poteri d'emergenza al primo ministro Lon Nol, sostenuto dall'istruita classe media di Phnom Penh, ma avversato dalla popolazione rurale, ancora fedele a Sihanouk e incoraggiata da quest'ultimo a resistere all'usurpatore.[37] Non ci sono prove di un coinvolgimento degli Stati Uniti nel colpo di Stato di Lon Nol, ma ci sono ragioni per cui alcuni elementi del personale dell'intelligence militare americano potrebbero aver appoggiato la presa del potere da parte di Lon Nol. Nella corrispondenza diplomatica si possono trovare elementi che suggeriscono un ruolo americano nel colpo di Stato o almeno una preconoscenza americana.[38] Il nuovo governo era gradito all'esecutivo Nixon, che però si mosse in ritardo in suo aiuto, dubitando fosse realmente in grado di arginare le attività nordvietnamite.[39][40]

Coinvolgimento nel conflitto vietnamita e regime dei Khmer Rossi[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra civile in Cambogia, Kampuchea Democratica e Guerra cambogiano-vietnamita.
Bandiera della Kampuchea Democratica

Da Pechino, Sihanouk formò il Fronte Nazionale Unito Khmer ("FUNK") che si alleò con i Khmer Rossi di Pol Pot, alleati a loro volta dei Viet Cong; essendo i Viet Cong in guerra con gli Stati Uniti, la Cambogia venne coinvolta nel conflitto vietnamita; l'aviazione statunitense bombardò vaste zone del paese, uccidendo un numero imprecisato di persone; le stime vanno dai 30 000 ai 500 000 morti.[41] Quando Vietnam del Nord e Stati Uniti firmarono gli Accordi di pace di Parigi nel 1973, i Khmer Rossi non parteciparono al trattato e perciò lo scontro con gli Stati Uniti continuò.[41] Il 17 aprile 1975, nonostante gli aiuti statunitensi a Lon Nol, i Khmer Rossi presero Phnom Penh.[42]

I Khmer Rossi vinsero per varie ragioni. Il supporto continuo della Cina e del Vietnam del Nord, al contrario di quello statunitense verso Lon Nol, che diminuì col tempo; la corruzione dei leader politici e militari della repubblica di Lon Nol; la risolutezza e la disciplina delle truppe khmer rosse; l'attrazione per la visione dei Khmer Rossi di una nuova società che portò un nucleo di seguaci dediti alla causa; l'apporto di Norodom Sihanouk, che isolò diplomaticamente la repubblica di Lon Nol e la cui figura portò popolarità al fronte di liberazione nazionale promosso dal sovrano e di cui i Khmer Rossi presero il controllo.[43]

Le truppe comuniste entrarono nella città acclamate dalla popolazione, che vedeva nella loro vittoria la fine della guerra e della fame patita dai cittadini della capitale, che si era riempita di profughi durante il conflitto.[44] Anche chi era anticomunista pensava che la pace avrebbe comunque migliorato la propria vita.[45] I Khmer Rossi iniziarono subito la persecuzione di chiunque fosse stato legato al governo di Lon Nol e all'esercito.[46] Iniziò anche un esodo forzato dei civili verso le campagne.[47] In questo modo si intendeva imporre la creazione immediata di una società comunista basata sull'agricoltura, secondo ideali di socialismo agrario espressi già ad esempio nella tesi di laurea di Khieu Samphan nel 1959. Persino dottori, avvocati e chiunque avesse una laurea od un titolo di studio superiore, fu forzatamente allontanato dalle città ed utilizzato come mano d'opera nei campi, in quanto secondo quell'ideologia, il paese doveva essere costituito da persone uguali dedite solo all'agricoltura. Le truppe affermavano che l'ordine di evacuazione veniva dall'Ankgar, la leadership dei Khmer Rossi, entità astratta per gli stessi combattenti comunisti.[47] Lon Nol e i diplomatici statunitensi abbandonarono il paese;[42] gli appartenenti ai ranghi più alti della burocrazia e dell'esercito di Lon Nol vennero uccisi

Iniziò così un periodo di terrore generalizzato che durò 4 anni, fino alla conquista del paese da parte del Vietnam nel 1979; le stime del numero delle vittime del regime va dal milione e 200 000 morti del Dipartimento di Stato americano ai 2 milioni e 300 000 stimati da padre François Ponchaud.[48] I Khmer Rossi chiamarono il nuovo stato "Kampuchea Democratica".[49] La politica estera dei Khmer Rossi nell'area del Sud-est asiatico fu a carattere belligerante: all'inizio vi furono delle schermaglie con le truppe nordvietnamite, poi altri scontri si verificarono ai confini di Thailandia e Laos, con le truppe della Kampuchea impegnate a saccheggiare villaggi.[50] Le truppe cambogiane procedettero ad una serie di attacchi provocatori contro le truppe vietnamite per un periodo di 5 anni, arrivando al culmine nel biennio 1977-1978.[51] Il comportamento dei Khmer Rossi non ebbe apparentemente senso: la Cambogia era inferiore militarmente al Vietnam, e lo stesso rapporto di inferiorità vi era tra i rispettivi alleati Cina e Russia. All'origine degli attacchi dei Khmer Rossi contro il Vietnam vi sarebbero stati secondo lo storico Stephen J. Morris il risentimento cambogiano rispetto al vicino più forte ed il reciproco disprezzo che è sempre esistito tra le élite politiche dei due paesi. Inoltre la nuova visione ideologica rivoluzionaria dei Khmer Rossi li portò a voler dimostrare di essere più forti ed avanzati "ideologicamente" del nemico, fattore che avrebbe dovuto permettere alla Cambogia di vincere anche un paese militarmente più forte come il Vietnam.[52] Non bisogna inoltre dimenticare che sulle coste meridionali del Vietnam vive la minoranza dei Khmer krom, che il regime cambogiana voleva ricongiungere alla nazione. Tuttavia, il netto fallimento dell'esercito cambogiano portò delusione e paranoia tra i leader Khmer Rossi, che si convinsero che la loro situazione disperata fosse dovuta a traditori interni, i quali dovevano essere distrutti.[52] Il 7 gennaio 1979 Phnom Penh cede all'avanzata dell'esercito vietnamita; Pol Pot e gli altri gerarchi Khmer Rossi radunarono gli uomini, effettuando una nuova chiamata alle armi e continuando il conflitto nella zona nord e ovest della Cambogia, lasciando il paese ancora per molti anni in uno stato di insicurezza.[50]

La Repubblica di Kampuchea e il ripristino del Regno di Cambogia[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la cacciata dal potere degli Khmer Rossi, il 10 gennaio 1979 il Vietnam mise Heng Samrin a capo della neonata Repubblica Popolare di Kampuchea, suo stato satellite.[53] L'occupazione vietnamita del paese durò fino al settembre 1989, ma essa trovò resistenza; le truppe del regime di Heng Samrin furono afflitte da una vasta diserzione e dal morale basso; il resto delle truppe Khmer Rossi elusero l'esercito vietnamita e si rifugiarono nelle regioni di confine.[53] Il ritiro delle truppe vietnamite iniziò nel 1986 e finì nel settembre 1989. Le successive trattative di pace stabilirono il ritiro completo delle truppe vietnamite dal suolo cambogiano, l'intervento delle Nazioni Unite a visionare il cessate il fuoco e la presa di contromisure verso i Khmer Rossi.[53] Sotto l'egida dell'ONU si svolsero nel marzo 1993 le elezioni e parteciparono al voto più di 4 milioni di persone (ovvero più del 90% degli aventi diritto di voto) nonostante le forze degli Khmer Rossi cercassero di impedire alla popolazione di andare a votare.[53] Il 24 settembre 1993 fu promulgata la nuova costituzione che faceva della Cambogia una monarchia costituzionale a struttura democratica multipartito e di Norodom Sihanouk re.[53] Nel 1997 gran parte dei guerriglieri Khmer Rossi accettarono l'amnistia e deposero le armi, ponendo fine a trent'anni di guerra civile.[53]

Nel 2004 Norodom Sihanouk ha abdicato per problemi di salute.[53] Il Concilio reale del trono il 14 ottobre[54] ha nominato nuovo re all'unanimità Norodom Sihamoni, uno dei figli di Sihanouk, che è stato incoronato il 29 ottobre di quell'anno.[55]

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Cartina dettagliata della Cambogia

La Cambogia ha una superficie di 181.035 km²[56] e si trova nella porzione sud-orientale dell'Indocina.[57] Fisicamente corrisponde al basso bacino del Mekong e alla depressione del Tonle Sap, una vasta regione di colmamento fluviale delimitata verso la Thailandia e verso il golfo del Siam da bassi rilievi, ovvero i Monti Dângrêk e i Monti Cardamomi, mentre ad Est le ultimi propaggini della Catena Annamita lo separano dal Mar Cinese Meridionale.[57] Confina a Nord-Ovest con la Thailandia per circa 800 km,[58] a Nord con il Laos per circa 541 km[58] e ad Est con il Vietnam per oltre 1.200 km;[58] ha inoltre 443 km di costa affacciate sul golfo del Siam,[58] che si trova a Sud del paese.[56] Il confine dello Stato segue per la maggior parte il corso naturale dei fiumi ad eccezione del confine orientale col Vietnam, stabilito non seguendo confini naturali ma da vicissitudini politiche a partire già dal periodo coloniale.[56][59] I due paesi, pur attraversando momenti di aperta tensione, hanno comunque deciso di affrontare la questione confinaria attraverso commissioni di studio e trattati diplomatici già nei primi anni ottanta, a seguito dell'instaurazione del regime filo-vietnamita della Repubblica Popolare di Kampuchea.[59] Facendo seguito agli accordi dell'ottobre 2005 (basati sul trattato del dicembre 1985), causa di un forte dissidio interno con l'opposizione, che ha accusato Hun Sen di essersi piegato agli interessi vietnamiti, nel 2007 è iniziata una vasta operazione di posa di segnali confinari.[60] L'opera è tuttora in corso e la conclusione è prevista per il 2012.[61]

Geologia[modifica | modifica wikitesto]

Il territorio della Cambogia si può dividere geologicamente in due sezioni: la bassa pianura centrale e gli altopiani periferici.[62]

L'ampia regione pianeggiante, che occupa buona parte del paese, è stata creata dal Mekong, il cui corso è stato orientato dalla geomorfologia del territorio, caratterizzata appunto dall'esistenza in origine di un'ampia sinclinale.[62]

Nei rilievi che circondano la pianura affiorano le antiche formazioni paleozoiche, sovrastate da lembi di terreni del Mesozoico, che costituiscono i resti delle depositazioni sedimentarie accumulatesi quando la depressione cambogiana era occupata dal mare. In particolare, i Cardamomi e i Dângrêk fanno parte del più antico zoccolo paleozoico dell'Indocina; la catena del Khorat è composta di roccia arenaria; gli altopiani del Moi sono costituiti da un basamento molto antico.[62]

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

La Cambogia è una regione prevalentemente pianeggiante, con circa il 75% del territorio che si trova a meno di 100 m s.l.m., e presenta catene montuose relativamente basse.[58] La pianura alluvionale centrale presenta colline sinuose, mentre nella zona al di sotto di Phnom Penh la pianura diventa pianeggiante.[63]

La caratteristica peculiare è la depressione lacustre del lago Tonle Sap; quest'ampia pianura, densamente popolata, è in gran parte coperta da coltivazioni di riso.[58] Complessivamente la pianura centrale occupa i ¾ dell'intero territorio cambogiano ed è alta pochi metri sul livello del mare e depressa al centro in corrispondenza del lago Tonle Sap.[64] La pianura è totalmente drenata dal Mekong ma, causa il pendio troppo lieve, il drenaggio si effettua con difficoltà, per cui essa è soggetta una volta l'anno ad inondazione.[64]

Il resto del paese è costituito dagli altopiani che circondano la pianura centrale.[64] A Sud-Ovest si trova un territorio montuoso formato dalle due catene dei Cardamomi (che culminano a 1813 m[63]) e dei monti dell'Elefante, che fanno da barriera tra il bassopiano della pianura centrale e la zona costiera. Al confine settentrionale con la Thailandia si trovano i monti Dângrêk[65] (altezza media di 500 metri[58]). A Nord si trova anche una scarpata composta di arenaria del Khorat (alta dai 150 ai 400 m), sempre nella sezione settentrionale verso il confine thailandese.[64] Ad Est si trovano gli altopiani del Moi che raggiungono i 1200 metri.[64] Nella punta nord-orientale del paese si trova un'altra regione montagnosa formata dagli altopiani orientali e che raggiunge i 900 metri.[65]

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

Cartina fisica della Cambogia

L'idrografia cambogiana si riduce in pratica al Mekong,[64] uno dei fiumi più lunghi dell'Asia con i suoi 4500 km[64] ed il 10º più grande al mondo.[65] Esso drena il bacino di alimentazione interamente soggetto al ritmo monsonico. Il suo regime è molto ineguale: nella stagione secca la portata è di 15.000 m³ al secondo, mentre nella piena annuale (giugno-febbraio con picco in ottobre) di 60.000 m³ al secondo all'altezza di Phnom Penh.[64] Il livello del fiume si alza di 12 metri al di sopra del livello di magra, provocando l'inondazione di tutta la conca cambogiana.[64] Il deflusso delle acque è maggiore di quanto possano smaltire i bracci del delta e perciò viene smaltito da un altro braccio del Mekong, Tonle Sap, che sfocia nel Tonle Sap; il lago, che ha una superficie nella stagione secca di appena 250 km², raggiunge quindi i 10.000 km² di estensione ed una profondità massima i 15 metri.[64] La lenta crescita delle acque prosegue per tutta l'estate e il rientro nei limiti normali termina durante l'inverno, lasciando allo scoperto grandi quantità di limo.[64] Il Mekong nasce in Tibet, passa in Laos e quindi entra in Cambogia formando delle rapide tra le più vaste al mondo (circa 9 chilometri; ne riformerà altre a Nord-Est di Phnom Penh); da qui diventa navigabile.[66] Il Mekong scorre per 315 chilometri in Cambogia per poi dividersi in due braccia: il Bassac ed il Mekong vero e proprio.[66] Quindi si divide in numerosi tributari formando un delta di 49,520 km2.[66]

Nel Tonle Sap si pescano circa 80 000 tonnellate di pesce ogni anno, che insieme alla pesca nel golfo del Siam servono come alimento base della popolazione cambogiana.[67] Il Tonle Sap, riserva della biosfera dell'UNESCO dal 1997, presenta gravi problemi di inquinamento dovuti ai fitofarmaci usati nelle risaie poste intorno al bacino, al carburante di vecchi modelli di barche ancora utilizzate e, in generale, all'aumento dell'inquinamento delle acque; inoltre sia la fauna ittica che volatile sono in pericolo per la pesca e la caccia indiscriminata e la distruzione dell'habitat.[67] Lungo le sue coste vi sono una sessantina di insediamenti costituiti da abitazioni, in parte su palafitte, in parte galleggianti; si possono trovare addirittura villaggi galleggianti con templi, moschee, negozi e ristoranti.[67] Nell'antichità il Tonle Sap era la base del sostenimento di Angkor, l'antica capitale dell'Impero Khmer: esso forniva alla città cibo, acqua per l'irrigazione e limo; inoltre rappresentava l'"Oceano Sacro" della cosmologia induista.[67]

Clima[modifica | modifica wikitesto]

La Cambogia vista dal satellite

La Cambogia rientra nell'area monsonica, ma sul clima del paese risentono alcuni fattori locali come la vicinanza all'equatore, che tende a prolungare il periodo piovoso, e la presenza periferica di alteterre che riparano alquanto la depressione centrale, dove si hanno valori pluviometrici moderati, inferiori a 1500 mm annui (media annuale di Phnom Penh: 1125 mm).[64] La stagione delle piogge va da maggio a ottobre (cielo coperto, temperature moderatamente elevate); il massimo delle precipitazioni si concentra in ottobre, quando cadono i 2/3 delle piogge.[64] La stagione secca va da novembre a febbraio, con un minimo di precipitazioni in febbraio.[64] Vi è bel tempo e temperature relativamente fresche, che tendono ad aumentare in misura notevole fino alla seconda metà di maggio in cui, avvicinandosi la stagione piovosa, si vanno facendo torride.[64] Gli altopiani periferici hanno condizioni climatiche diverse: temperature più fresche e soprattutto un'umidità più diffusa ed abbondante, con precipitazioni superiori ai 2000 mm, ed una stagione secca ridotta a 3 mesi.[64] I monti Cardamomi, direttamente esposti al monsone di sud-ovest, ricevono sui loro versanti marittimi precipitazioni superiori a 5000 mm, tra i più alti valori della zona monsonica.[64]

Di seguito un grafico delle precipitazioni e delle temperature medie a Phnom Penh:[68]

Mese Gen Feb Mar Apr Mag Giu Lug Ago Set Ott Nov Dic Anno
Temperatura media (°C) 26 27 29 30 29 29 28 28,5 28 27 27 26 27,87
Piogge (mm) 7,6 10,2 35,6 78,2 144,8 147,2 152,4 154,2 226,1 251,5 139,7 43,2 1390,7

Copertura vegetale e suoli agrari[modifica | modifica wikitesto]

Benché le foreste coprano ancora il 60% del suolo cambogiano, la copertura della foresta pluviale primaria è scesa drasticamente dal 73% del 1965 al 3,1% nel 2005; ciò è dovuto al disboscamento illegale e al rapido sviluppo del paese.[69] Fiumi e paludi coprono il 3% della superficie del paese, mentre i territori coltivabili ne corrispondono al 20,5%, ma non tutti sono coltivati.[69] Oltre il 70% del territorio cambogiano è coperto dalla grande foresta monsonica; la sua relativa conservazione si deve alla tenue espansione demografica del paese: si calcola infatti che solo il 10% della superficie della Cambogia sia effettivamente coltivato, mentre il resto è costituito da regioni del tutto disabitate.[64] La foresta tropicale decidua ospita specie vegetali tipiche, come il teak, adatto ad un clima in cui una stagione piovosa si alterna ad una secca.[64] Sui versanti dei Cardamomi si passa invece alla foresta sempreverde, dove però l'intervento dell'uomo praticante da secoli la coltura itinerante, ha causato una larga degradazione che lascia sempre più spazio alla savana.[64] Infine nelle parti incolte della depressione cambogiana si estende la foresta paludosa.[64] Nella maggior parte dei casi il suolo delle zone periferiche del paese sono lateritici, ovvero provenienti dalla decomposizione superficiale delle rocce: trattasi quindi di suoli poveri, che non hanno mai favorito l'insediamento agrario.[64] Al contrario, i suoli di decomposizione basaltica che si estendono sugli altopiani del Sud-Est sono particolarmente fertili e si prestano alle piantagioni di albero della gomma.[64] La regione vitale della Cambogia è la depressione del Tonle Sap dove si estendono i suoli alluvionali, arricchiti ogni anno dalle inondazioni.[64]

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Musulmani di etnia Chăm

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

Il 90% della popolazione è di etnia khmer; le altre etnie minori sono Vietnamiti (5% della popolazione) e Cinesi (1%) più altre etnie tra cui le piccole tribù delle colline, i Lao e i Chăm (questi ultimi concentrati soprattutto nelle città e villaggi rurali e di pescatori situati sulle rive del Mekong o del Tonle Sap e nella provincia di Kampot)[6] che compongono il restante 4% della popolazione.[2]

I dati stimati del 2009 indicano che la speranza di vita media è di 64.27 anni per le donne e 60,03 anni per gli uomini mentre l'età media della popolazione è di 22,1 anni, in particolare 21,4 per gli uomini e 22,8 per le donne. Sempre secondo le stime del 2009 la media della mortalità infantile è di 54,79 morti su 1000 nati, in particolare per i neonati maschi è 61,84 morti e per le femmine 47,42.[2] Proprio la riduzione della mortalità infantile è uno degli obiettivi primari del governo cambogiano, che da 124 morti ogni 1000 nascite nel 1998 è passato alle cifre attuali, ma la crisi economica del 2009 sta rendendo vani gli sforzi dello Stato poiché ha aumentato i prezzi degli alimenti causando un aumento della malnutrizione acuta tra i bambini al di sotto dei 5 anni.[70]

Religione[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Religioni in Cambogia.
Un monaco buddhista theravada

La religione di Stato è il Buddhismo e il 93% della popolazione ne pratica la dottrina Theravada.[6] La Costituzione cambogiana concede la libertà di religione e ne condanna la discriminazione; le relazioni amichevoli tra i vari culti nella società ne contribuiscono al mantenimento.[6]

La radicata e antica tradizione buddhista ha inoltre il merito di aver fatto sì che l'alfabetizzazione nel paese sia sempre stata relativamente elevata.[71]

La tradizione Theravada è diffusa e radicata in tutte le province con ben 4100 pagode diffuse in tutto il paese. Dato che la maggior parte dei cambogiani di etnia Khmer è buddhista, c'è uno stretto legame tra Buddhismo, tradizione e cultura khmer e vita quotidiana. L'aderenza al Buddhismo è generalmente considerata intrinseca all'etnia e all'identità culturale del paese. Il ramo mahayana del Buddhismo è praticato da 150.000 seguaci e ha 63 templi diffusi in tutto il paese.[6]

La religione islamica è praticata in prevalenza dalle minoranze chăm e malesi. Secondo una stima del 2009 si tratta dell'1,6% della popolazione, circa 236.000 cambogiani,[72] per l'80% circa cham.[73] Secondo altre fonti i musulmani alla metà degli anni duemila erano circa mezzo milione, con 268 moschee attive. La persecuzione dei khmer rossi degli anni settanta li aveva grandemente ridotti, tanto che agli inizi degli anni novanta le moschee attive erano solo una ventina.[74] Si tratta in grandissima maggioranza di sunniti.

La comunità cristiana rappresenta il 2% della popolazione, benché sia in crescita. Per professare, le varie confessioni devono sottoporre la richiesta al Ministero degli Affari di Culto e Religione cambogiano.[6]

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

La lingua ufficiale è il khmer, parlato dal 95% della popolazione.[53] Il francese è ancora parlato nelle aree urbane; l'inglese è divenuta nel frattempo la seconda lingua del paese.[53] Entrambe le lingue erano considerate durante il regime di Pol Pot come segno di uno stile di vita corrotto e chiunque parlasse una di queste due lingue era soggetto ad esecuzione.[75] Queste restrizioni furono rimosse dopo la vittoria vietnamita e la conquista del paese, ma negli anni della ricostruzione del paese era poco sentito il bisogno di parlare altre lingue.[75] Dalla metà degli anni novanta è rinato un grande interesse per l'inglese poiché il parlare fluentemente questa lingua è associato al progresso economico. Contrariamente il francese, non essendo una lingua dello stesso peso dell'inglese nell'ambito del commercio internazionale, ha avuto meno successo.[75] Questo nonostante il sovrano Norodom Sihanouk abbia tentato di invertire questa tendenza facendo stampare i libri di testo scolastici in khmer e francese; una protesta da parte di mille studenti nella capitale fece tornare sui suoi passi il sovrano mostrando la loro preferenza per l'inglese.[75] Tuttavia l'apprendimento della lingua francese presso le giovani generazioni ha ricevuto un nuovo slancio in seguito all'adesione della Cambogia all'Organizzazione Internazionale della Francofonia, anche attraverso la creazione, in costante progresso, di percorsi di educazione francofoni (specie in campo scientifico) che vanno dalla scuola primaria all'università.[76]

Istruzione[modifica | modifica wikitesto]

Il tasso di alfabetizzazione della popolazione totale adulta dai 15 anni in avanti è del 74%: esattamente 85% per gli uomini e 64,1% per le donne.[53] Importante è stata l'antica tradizione buddhista del paese, che ha sempre fatto sì che la Cambogia, anche attualmente, avesse un basso tasso di analfabetismo rispetto alle altre aree della regione.[71] Molti bambini però lavorano invece di andare a scuola.[77] Ai docenti mancano invece adeguate qualificazioni; poiché le classi istruite e colte furono giudicate sovversive e quindi eliminate; ciò ha portato anche alla mancanza di un tessuto socio-culturale a cui i giovani possano ispirarsi.[78] Il tasso di studenti universitari è del 2%, contro una media del 20% nel resto dei membri dell'Asean.[78]

Ordinamento dello stato[modifica | modifica wikitesto]

Divisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Suddivisioni della Cambogia.
Le province della Cambogia

La Cambogia è suddivisa amministrativamente ad un primo livello in 23 province (khet) e nella capitale. A loro volta le province sono ulteriormente suddivise in municipalità (krong) e distretti (srok), mentre la capitale è suddivisa in 8 khan. I distretti presentano una suddivisione di terzo livello in comuni (khum) e quartieri sangkat. Le municipalità e i khan sono suddivisi in quartieri. Le entità amministrative e geografiche di base sono i villaggi (phum).

Province Nome khmer Capoluogo Codice
Bântéay Méanchey បន្ទាយមានជ Sisophon KH-1
Băttâmbâng បាត់ដំបង Battambang KH-2
Kâmpóng Cham កំពង់ចាម Kampong Cham KH-3
Kâmpóng Chhnăng កំពង់ឆ្នាំង Kampong Chhnang KH-4
Kâmpóng Speu កំពង់ស្ពឺ Kampong Speu KH-5
Kâmpóng Thom កំពង់ធំ Kampong Thom KH-6
Kâmpôt កំពត Kampot KH -7
Kândal កណ្ដាល Ta Khmau KH-8
Koh Kŏng កោះកុង Koh Kong KH-9
Kep កែប Kep KH-23
Kratié ក្រចេះ Kratié KH-10
Mondulkiri មណ្ឌលគីរី Sen Monorom KH-11
Oddar Méancheay ឧត្ដរមានជ័យ Samraong KH-22
Pailin ប៉ៃលិន Pailin KH-24
Phnom Penh ភ្នំពេញ់ Phnom Penh KH-12
Sihanoukville ព្រះសីហនុ Sihanoukville KH-18
Preăh Vihéar ព្រះវិហារ Tbeng Meanchey KH-13
Pursat ពោធិ៍សាត់ Pursat KH-15
Prey Vêng ព្រៃវែង Prey Veng KH-14
Ratanakiri រតនគីរី Banlung KH-16
Siem Reap សៀមរាប Siem Reap KH-17
Stung Treng ស្ទឹងត្រែង Stung Treng KH-19
Svay Rieng ស្វាយរៀង Svay Rieng KH-20
Takéo តាកែវ Takéo KH-21
(*)= Indice delle province e dei capoluoghi

Il 22 dicembre 2008, re Norodom Sihamoni ha firmato un decreto reale che ha trasformato le municipalità di Kep, Pailin e Sihanoukville in province e apportato modifiche a diversi confini provinciali.[79] Sulle targhe automobilistiche del Paese viene indicato il nome della provincia o distretto in cui il proprietario del veicolo è registrato.

Rivendicazioni territoriali[modifica | modifica wikitesto]

Vista dall'alto del tempio di Preah Vihear, oggetto della disputa tra Cambogia e Thailandia

La Cambogia è attualmente in disputa con la Thailandia per il possesso dell'area del tempio di Preah Vihear, al confine tra i due stati, e per alcune zone non di confine non marcate, mentre col Vietnam è in disputa per il possesso di alcune isole vicino alla costa sul confine marittimo tra i due stati.[2]

In particolare, la disputa per il territorio di Preah Vihear è diventata ormai una questione politica all'interno dei due paesi: in Thailandia il premier è stato accusato dai nazionalisti, che vogliono rovesciare il governo, di svendere un pezzo della storia del paese, mentre in Cambogia il premier Hun Sen l'ha strumentalizzata a proprio favore nella propria campagna elettorale.[80][81]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Tempio di Preah Vihear § Nuovo conflitto per la proprietà.

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Ordinamento scolastico[modifica | modifica wikitesto]

L'istruzione, gratuita e obbligatoria, prevede nove anni di scuola dell'obbligo.[53] L'istruzione superiore è data dalle università e dagli istituti superiori, che danno soprattutto un'educazione tecnica e professionale.[71] Il sistema, a causa di problematiche come la mancanza di qualificazione ed i salari bassi dei docenti o i bambini che preferiscono andare a lavorare, riesce a malapena a sopravvivere; le scuole private invece nascono ovunque finanziate da donatori e organizzazioni non governative.[78] Attualmente sono in atto forme di cooperazione tra la Cambogia e i paesi francofoni occidentali al fine di creare percorsi di studio in lingua francese, soprattutto in campo scientifico e tecnico.[76]

Sistema sanitario[modifica | modifica wikitesto]

Il servizio sanitario è totalmente a carico del malato e della sua famiglia. L'unico struttura ospedaliera gratuita, risulta esser l'ospedale di Emergency situato a Battambang, specializzato nella cura delle persone vittime delle mine antiuomo.

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

Ufficiali della marina di Cambogia

Le forze armate reali cambogiane, in lingua khmer Kangtorp Yuthipol Khemarak Phumin, sono composte attualmente da circa 125.000 uomini attivi e 200.000 di riserva, e operano sotto la giurisdizione del Ministero della Difesa Nazionale. Le forze armate sono costituite da quattro reparti indipendenti:

  • L'esercito, il più grande al mondo rispetto al numero degli abitanti, le cui spese per il suo mantenimento coprono quasi la metà del bilancio di spesa annuo.[82] Il servizio di leva è obbligatorio per gli uomini dai 18 ai 30 anni, con l'obbligo di 18 mesi di servizio.[2][82] L'esercito è formato da circa 85.000 uomini,[83] divisi in undici reparti di fanteria. L'attuale generale è Meas Sophea.
  • La marina, composta da circa 2.800 uomini, se si includono anche i marines.[84] Il reparto è sotto il comando del viceammiraglio Tea Vinh.
  • L'aviazione, la più piccola delle forze armate, formata da circa 2.500 uomini. Il loro comandante è Soeung Samnang.
  • La gendarmeria, fondata il 9 ottobre 1970, responsabile del mantenimento dell'ordine pubblico e della sicurezza interna, come un qualsiasi altro corpo di polizia. La gendarmeria reale è formata da 10.000 soldati, distribuiti in tutte le provincie della Cambogia. L'attuale comandante è il generale Sao Sokha.

A queste vanno aggiunte le forze speciali, formate da circa 5.000 uomini e comandante da Chhab Peakdey, che costituiscono una branchia dell'esercito.[85]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

Norodom Sihamoni, re di Cambogia

La Cambogia è una monarchia parlamentare, la cui costituzione prevede un sistema democratico multipartito.[53]

Il potere legislativo è bicamerale, ovvero esercitato da due camere: l'Assemblea Nazionale, composta da 123 membri eletti dal popolo con mandato di 5 anni, ed il Senato, composto da 61 di cui 2 scelti eletti dal re, 2 dall'Assemblea Nazionale ed i restanti eletti dai parlamentari a seduta comune.[2] Il re è nominato dal Concilio reale del trono, il primo ministro è nominato dal presidente dell'Assemblea Nazionale tra i membri del partito o coalizione maggiore e poi incaricato dal Re e i membri del consiglio dei ministri sono nominati dal primo ministro e incaricati dal re.[2] Il re, il primo ministro e il consiglio dei ministri costituiscono il ramo esecutivo del governo.[2] La magistratura è composta da un Consiglio Supremo, previsto dalla costituzione e formato nel 1997, da una Corte Suprema, corti inferiori e da una corte internazionale con giurisdizione sui crimini dell'era degli Khmer rossi.[2][53]

La costituzione riconosce e rispetta un'ampia gamma di diritti umani riconosciuti dalla comunità internazionale, tra cui la libertà di stampa e di religione;[6][53] l'articolo nº1 afferma infatti che il paese sarà governato rispettando i principi della libera democrazia e del pluralismo.[86]

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

La Cambogia è membro delle maggiori organizzazioni internazionali, incluse ONU e UNESCO;[2] dal 1998 è membro dell'ASEAN; è inoltre membro della Banca Mondiale, dell'Asian Development Bank e del Fondo Monetario Internazionale; dal 30 ottobre 2004 la Cambogia è diventata il 148º membro dell'Organizzazione Mondiale del Commercio.[53]

La Cambogia ha ambasciate in 21 paesi tra cui Francia, Stati Uniti, Cina, Russia, Germania e Cuba,[87] mentre in Cambogia sono presenti presenti 20 ambasciate straniere.[88]

Critiche[modifica | modifica wikitesto]

Corruzione[modifica | modifica wikitesto]

Nelle classifiche redatte da Transparency International che indicano gli Stati dal meno al più corrotto, la Cambogia negli ultimi anni si è posizionata 151º su 163 stati nel 2006,[89] 162º su 179 stati nel 2007[90] e 166º su 180 nel 2008.[91] In accordo con questa lista, nel 2008 la Cambogia è stato il secondo paese più corrotto del Sud-est asiatico, superato solo dal Myanmar, penultimo.[91] Nel 2005 la BBC riporta che la corruzione è dilagante nel mondo politico, nell'esercito e nella magistratura cambogiana;[86] sempre nel 2005, la banca Mondiale ha minacciato addirittura di sospendere i milioni di dollari di aiuto umanitario verso la Cambogia poiché tali soldi vengono illegalmente trasferiti in conti privati.[92]

Nonostante l'operato dell'UNTAC, risalente al 1992, per trasformare la Cambogia in un regime democratico, nel paese dilagano corruzione e mafia politica.[82] La notte prima delle elezioni è chiamata "Notte dei cani che abbaiano", durante la quale i politici ed i loro portaborse fanno gli ultimi giri di visite elargendo favori o facendo minacce, conquistandosi voti con promesse e paura.[82] Il Cpp, il partito governato da Hun Sen, è diventato inattaccabile grazie a questi metodi, conquistando il 98% dei voti nelle elezioni locali del 1º aprile 2007; l'unico altro paese in cui un partito abbia ricevuto tale maggioranza è stato l'Iraq di Saddam Hussein.[82] Il Cpp e il suo leader inoltre non esitano a manipolare la legge per raggiungere i loro scopi, riuscendo prima a far esiliare nel 2005 Sam Rainsy, capo dell'opposizione (poi riammesso nel paese solamente grazie al perdono del re), quindi anche l'ex leader democratico della Cambogia, il principe Norodom Ranariddh; inoltre Hun Sen esercita interferenze sul Comfrel, un organo indipendente con funzione di controllo sulle elezioni.[82]

Spesso anche esponenti del governo, dell'esercito e della polizia sono coinvolti o corrotti nell'ambito del traffico di narcotici e nel riciclaggio del denaro sporco.[2]

Speculazione straniera[modifica | modifica wikitesto]

La Cambogia è diventata negli ultimi anni il luogo ideale per gli speculatori, in fuga dai mercati europei paralizzati e in crisi ed attirati dal boom turistico del paese.[93] Molti speculatori fondiari, la maggior parte britannici, francesi e svizzeri, sono arrivati nel paese con l'obiettivo di comprare grandi aree per poi aspettare che il loro prezzo salga grazie all'aumento del turismo.[93]

La Cambogia permette alle aziende di poter formare società con il 100% di capitale straniero, di poter comprare terra e proprietà immobiliari e di poter essere titolari di contratti di concessione d'uso validi per duecento anni; nessun altro paese al mondo offre tali condizioni, nemmeno gli stati vicini di Thailandia e Vietnam, dove speculazioni edili e finanziarie sono all'ordine del giorno.[93] Nel luglio 2007 il primo ministro Hun Sen, contando sull'esile legame che lega i cambogiani alla loro terra e alla possibilità di sfidare la Thailandia come calamita turistica, ha dato il via ad una vendita intensiva di spiagge sulla terraferma e già nel marzo 2008 tutta la costa accessibile e sabbiosa era di proprietà privata.[93] Il governo ha venduto le terre dei contadini e dei pescatori a società straniere senza il consenso dei residenti; tutte le persone che vi abitavano o lavoravano sono state cacciate, alcuni sono stati picchiati perché non volevano lasciare le rovine delle proprie abitazioni, alcuni sono finiti in prigione; nessuno ha avuto un'adeguata indennità.[93] Gli accordi privati tra Hun Sen e queste società erano privati, non sono mai state fatte gare d'appalto e tutti i progetti erano segreti.[93] Secondo la Banca Mondiale ed Amnesty International, con questi accordi privati Hun Sen ha favorito la disgregazione sociale a scapito del benessere della popolazione.[93] Nell'agosto 2008 150.000 persone rischiavano lo sfratto, invece il 45% del territorio cambogiano era stato venduto.[93]

Le prime regioni ad essere state oggetto di queste speculazioni sono state le isole sulla costa, quindi è toccato alle spiagge sulla terraferma ed infine alle zone ad interesse turistico dell'entroterra, come Phnom Penh e le aree intorno al tempio di Angkor Wat.[93]

Diritti umani[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: condizione della donna in Cambogia.

Amnesty International afferma che un diritto inadeguato e le gravi deficienze nel sistema giudiziario fanno sì che in Cambogia vi sia una sistematica mancanza di protezione dei diritti umani: i partiti di opposizione a quello di Hun Sen, attivisti per i diritti umani e giornalisti hanno subìto minacce e intimidazioni; il Rappresentante speciale del Segretario generale per i diritti umani in Cambogia si è dimesso denunciando la mancanza di collaborazione del governo; migliaia di persone vengono forzatamente sgomberate dai terreni espropriategli a causa di dispute e progetti di riqualificazione industriale e urbana; la polizia effettua raid arrestando senza rispettare il codice di procedura penale della Cambogia e violando il diritto internazionale.[94] Per quanto riguarda la prostituzione la Cambogia, come i paesi vicini del Laos e Vietnam, è rimasta esclusa dal business sessuale a causa dei vari conflitti ed il divieto della prostituzione; fu l'arrivo delle truppe militari delle Nazioni Unite nel 1991 a dare avvio ad uno sviluppo senza precedenti della prostituzione: i soldati offrivano un'elevata domanda per il sesso a pagamento ed una valuta pregiata.[95] Ciò diede inizio ad un traffico di donne dalle aree rurali alle città.[95] Nel 1993, quando le truppe dell'ONU iniziarono il ritiro dal paese, si calcolarono circa 20000 prostitute nel paese.[95] Con il ritiro dei soldati il mercato della prostituzione iniziò a indirizzarsi verso la clientela locale.[95] Nel 1996 si contavano 57000 donne sfruttate nel circuito della prostituzione e nel 2002 il numero di prostitute minorenni era di almeno 16000 persone, un terzo del totale.[95]

Hun Sen in passato ha dovuto compiere alcune riforme e garantire maggior rispetto per i diritti umani per avere accesso ai finanziamenti di donatori esteri; con la scoperta dei nuovi giacimenti nel golfo del Siam e i profitti che ne ricaverà, alcuni esperti temono che il capo del governo possa fare a meno di tali finanziamenti e che quindi non garantisca rispetto per i diritti umani che prima era obbligato a garantire.[96]

Minori[modifica | modifica wikitesto]

Secondo l'Unicef la Cambogia è uno dei paesi con i maggiori problemi di traffico di bambini al mondo.[97]

Spesso sono gli stessi genitori (o i parenti in caso di orfani) che vendono i bambini spinti dalla povertà, dalla fame, dal degrado e dall'ignoranza.[97] I bambini oggetto di sfruttamento vengono obbligati a vendere per strada, a prostituirsi (sono 100 000 le prostitute minorenni e il 42% di esse ha contratto il virus dell'HIV) o vengono storpiati per costringerli ad elimosinare; altri vengono venduti dai propri genitori alle coppie sterili occidentali, che arrivano a pagare 2000 dollari per un bambino (il numero di adozioni è aumentato da 59 nel 1995 a 600 nel 2001, ma i numeri reali sono sconosciuti e le agenzie intermediarie sono moltissime).[97] Poiché molte nascite non vengono registrate all'anagrafe è impossibile stabilire il numero di minori venduti dai propri genitori.[97] Il 70% del traffico di bambini passa da Poipet, città al confine tra Cambogia e Thailandia.[97] Le organizzazioni non governative si stanno occupando del reinserimento nelle famiglie dei bambini venduti e poi fuggiti dai loro sfruttatori.[97]

Solo nella capitale Phnom Penh le organizzazioni umanitarie hanno contato 23 000 bambini che vivono in strada, nell'intero paese invece vi sono circa 380 000 orfani i cui parenti non possono mantenere.[97]

A causa della grande recessione e al seguente aumento dei prezzi del cibo, i casi di malnutrizione acuta tra i bambini al di sotto dei 5 anni sono cresciuti dal 9,6% del 2005 al 15,9% nel 2008, colpendo soprattutto i bambini delle aree urbane.[70]

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Il Fondo Monetario Internazionale scrive nel rapporto dell'economia cambogiana dell'8 dicembre 2009 che nella precedente decade l'economia cambogiana ha avuto un alto tasso di crescita (8% di crescita media).[98] Il CIA World Factbook riporta una crescita economica del 10% dal 2004 al 2007 grazie all'espansione del settore vestiario, del turismo, del settore edile e dell'agricoltura.[2] Il paese ha subito però un duro colpo dalla crisi economica globale.[98] Il CIA World Factobook riporta un calo dell'economia del 7% nel 2008.[2] Il rapporto del Fondo Monetario Internazionale riporta una contrazione del PIL a causa del vacillamento di settori chiave dell'economia cambogiana; le esportazioni e il turismo sono calati bruscamente ripercuotendosi sulla ristretta base di produzione, sull'alto numero di esportazioni e provocando una restrizione della domanda estera (anche il CIA World Factbook riporta una diminuzione delle esportazioni a causa della crisi[2]).[98] A.[2] L'abbassamento dell'afflusso di capitali esteri ha contratto l'attività edilizia.[98] D'altra parte, la diminuzione delle importazioni ha portato ad un abbassamento del deficit del paese facendo scendere bruscamente l'inflazione.[98]

Le stime del Fondo Monetario Internazionale riportano che il PIL nominale del paese nel 2012 era pari a 14,1 miliardi di dollari statunitensi, mentre il PIL a parità di potere d'acquisto risultava essere pari a 36,5 miliardi di dollari.[4] Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale il PIL pro capite nominale è stato pari a 926 dollari mentre a parità di potere d'acquisto risultava pari a 2.395 dollari.[4]

I principali prodotti del settore primario sono riso, gomma, grano, ortaggi, anacardi, tapioca e seta.[2] Le principali industrie sono tessili, turistiche, vestiarie, macinazione del riso, lignee e lavorazione del legno, produzione di gomma, edilizie e minerarie.[2] L'industria vestiaria, che occupa più di 320000 persone, dopo la scadenza del Accordo multifibre il primo gennaio 2005, è costretta a competere con i bassi prezzi di Cina, India, Vietnam e Bangladesh.[2] Il turismo è una delle risorse principali per l'economia cambogiana, ma, dopo l'incremento degli ultimi anni (2 milioni di turisti all'anno hanno visitato la Cambogia nel 2007 e nel 2008),[2] quest'industria ha risentito degli effetti della crisi economica mondiale e nella prima metà del 2009 si è contratta del 15%.[53] Anche il mercato dell'industria edilizia è in calo.[2]

Nel 2005 sono stati trovati giacimenti sfruttabili di petrolio entro le acque territoriali della Cambogia;[2] se attuabili, le estrazioni inizieranno probabilmente all'inizio della prossima decade,[53] mentre le autorità cambogiane sperano di iniziare a sfruttarle entro il 2009.[99] Secondo le previsioni dell'ONU, della Banca Mondiale e dell'Università di Harvard, grazie alla scoperta dei giacimenti la Cambogia potrebbe diventare protagonista del mercato mondiale dell'energia a livello regionale, se non mondiale, aumentandone l'importanza geostrategica.[99] Sempre secondo la Banca Mondiale le riserve energetiche complessive del paese ammontano a 2 miliardi di barili di petrolio e 283 miliardi di metri cubi di gas naturale e potrebbero fruttare fino a 1,5 miliardi di euro all'anno.[99] Inter press service riporta nel febbraio 2009 le dichiarazioni della Global Witness che affermano che il petrolio inizierà ad affluire nel 2011 e i ricavi saranno di 174 milioni di dollari in questo primo anno, mentre il picco delle estrazioni sarà nel 2021 e il ricavo arriverà a 1,7 miliardi di dollari.[100] Esperti affermano che gli enormi nuovi introiti derivanti da questi giacimenti possono permettere ad Hun Sen di fare a meno di finanziamenti esterni.[101] Inoltre il governo cambogiano ha accennato di un possibile avvio di un'industria mineraria, soprattutto nel nord del paese, con la possibilità di estrarre bauxite, oro, ferro e gemme preziose.[2]

Dal 13 giugno 2009, la Cambogia, assieme al Laos, non è più considerata dagli Stati Uniti un paese marxista-leninista, ma un paese che rispetta la libertà di mercato; grazie a questo riconoscimento, le imprese statunitensi che hanno rapporti commerciali con questi due paesi hanno diritto a ricevere fondi pubblici.[102]

Esportazioni[modifica | modifica wikitesto]

Varie banconote di Riel cambogiano

Il maggior prodotto da esportazione è il riso, altri sono pesce, legna, vestiario, calzature, gomma, tabacco e pepe.[2][53] I maggiori compratori di tali prodotti sono Stati Uniti, Germania, Regno Unito, Singapore, Giappone e Vietnam.[53] La crisi economica del 2008 ha diminuito le esportazioni del paese; solo le esportazioni della gomma sono diminuite del 15% a causa della caduta mondiale dei prezzi di mercato.[2]

Importazioni[modifica | modifica wikitesto]

I maggiori prodotti di importazione sono i prodotti di derivazione petrolifera, sigarette, oro, materiali per l'edilizia, macchinari, veicoli a motore e prodotti farmaceutici.[2] I maggiori fornitori sono Thailandia, Singapore, Cina, Hong Kong, Vietnam, Taiwan e Stati Uniti.[53]

Turismo[modifica | modifica wikitesto]

Il turismo è una delle risorse principali per l'economia cambogiana ed ha subito un grande incremento degli ultimi anni (2,015 milioni di turisti hanno visitato la Cambogia nel 2007 e 2,125 milioni nel 2008),[2][103] ma l'industria ha risentito degli effetti della crisi economica del 2008 e nella prima metà del 2009 si è contratta del 15%.[104]

Nel 2007 il 55,61% dei visitatori ha visitato la provincia di Siem Reap, dove si trova il sito di Angkor, mentre il restante 44,39% ha visitato Phnom Penh o altre località; nel 2008 invece è stato più bilanciato: 49,87% i visitatori arrivati nella provincia di Siem Reap mentre il restante 50,13% ha visitato Phnom Penh o altri località.[103]

Le destinazioni turistiche principali sono Phnom Penh, la provincia di Siem Reap (che ospita i siti di Angkor), le aree costiere di Sihanoukville, Kampot, Kep e Koh Kong, più altre destinazioni tra cui la Provincia di Battambang e il tempio di Preah Vihear.[105]

Il boom di turisti degli ultimi anni ha attratto molti speculatori stranieri che, abbandonando i mercati occidentali paralizzati dalla crisi, hanno deciso di investire in Cambogia grazie anche alle agevolazioni del governo.[93]

Trasporti[modifica | modifica wikitesto]

Un cambogiano naviga sul Tonle Sap

La guerra ha influito negativamente sul sistema di trasporti della Cambogia, ma gli aiuti internazionali (principalmente da Cina e Giappone) hanno permesso di ristabilire un sistema autostradale che rientra negli standard internazionali, soprattutto nelle tratte del Asian Highway Network che corrono sul territorio cambogiano (AH1 e AH2).[106]

Al di fuori delle tratte autostradali, lo stato delle strade è spesso precario, soprattutto durante o subito dopo la stagione delle piogge.[107] Nel 2004 la lunghezza complessiva del sistema stradale raggiungeva i 38257 km, di cui solo 2406 asfaltati.[2]

La Cambogia ha due linee ferroviarie, per un totale di 602 km[2] di ferrovia: la prima, costruita dai francesi tra il 1930 e il 1940,

Aeroporto internazionale di Siem Reap-Angkor

collega la capitale Phnom Penh a Paoy Paet, mentre la seconda, costruita tra il 1960 e il 1969, costruita con l'assistenza di Francia, Germania e Cina, collega Phnom Penh a Sihanoukville.[108]

Le vie d'acqua, costituite dai fiumi Mekong, Tonle Sap, dai loro affluenti e dal lago Tonle Sap, sono sempre state d'importanza fondamentale per il commercio all'interno del paese; infatti per molti villaggi, in assenza di strade e ferrovie, sono le uniche vie di transito.[108] I dati del Cia World Factbook del 2008 affermano che le vie d'acqua del paese sono lunghe totalmente 2400 chilometri.[2]

I due maggiori porti della Cambogia sono Phnom Penh e Sihanoukville, quest'ultimo costruito con l'assistenza della Francia nel 1960; vi sono inoltre altri cinque porti minori; di tutti i porti in Cambogia, Sihanoukville è il solo affacciato sul mare.[109]

Nel 2009 in Cambogia vi erano 17 aeroporti: 6 con piste asfaltate e 11 con piste non asfaltate.[2] L'aeroporto più grande è il Siem Reap-Angkor International Airport, da dove partono e arrivano la maggior parte dei voli internazionali. Il secondo aeroporto del paese è il Pochentong International Airport, a Phnom Penh. Gli altri maggiori aeroporti sono a Sihanoukville e nella provincia di Battambang.

Natura e ambiente[modifica | modifica wikitesto]

Flora[modifica | modifica wikitesto]

Foresta tropicale nella provincia di Banteay Meanchey

La flora delle zone più basse del paese è condizionata dall'agricoltura: la caratteristica principale del paesaggio è il riso, oltre ad altri cereali come il tabacco ed il granturco.[110] Nella parte settentrionale del paese, dominata dai rilievi, si trovano foreste di sempreverdi.[110] Nel Sud-Ovest del paese si trovano tratti di foresta primaria e tek.[110] Il tek è un albero molto comune in Cambogia nonostante non sia nativo della regione, ma sia stato importato nel XVII secolo ed è importante e prezioso perché fonte di legno resistente all'acqua.[110] Sempre in questa regione crescono, a temperature più elevate, pini.[110] Lungo i 440 chilometri di costa si trovano foreste di mangrovie, mentre lungo i fiumi dell'entroterra si trova comunemente il loto della Cambogia, che si trova anche in Cina e in India ed è considerato sacro e associato tradizionalmente al Buddha.[110]

Fauna[modifica | modifica wikitesto]

In Cambogia si possono trovare nelle campagne molte specie di grossa taglia che nel resto del mondo stanno diventando sempre più rare; non sono insoliti elefanti, leopardi, tigri e buoi selvatici.[110] Inoltre nelle acque del grande fiume Mekong presso il villaggio di Kampi (provincia di Kratiè) si possono vedere i rari delfini dell'Irrawwadi. La guerra che iniziò nel 1970, i bombardamenti statunitensi e il bracconaggio hanno causato un danno ambientale di vasta scala diminuendo drasticamente la popolazione di animali selvatici.[110] L'animale più insolito della Cambogia è il kouprey, una specie di bue scoperta nel 1937 che è diventato l'animale-simbolo del paese, e che è adesso quasi estinto.[110] La Cambogia ospita una popolazione di volatili ricca e variegata, che include pellicani, ardeidi, aironi, gru, pappagalli tropicali e martin pescatori.[110] Sono comuni anche cormorani, fagiani, galli cedroni e, specialmente nell'area del Tonlé Sap, specie di uccelli pescatori, presenti soprattutto quando le inondazioni portano nel lago una grande quantità di pesce.[110] Anche i serpenti sono molto comuni in Cambogia, e vi si trovano quattro specie particolarmente letali: il cobra, il cobra reale, la vipera di Russell e il bungaro fasciato.[110]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Arte buddhista (Phnom Sentuk, regione del Kompong Thom)

Cultura ed arte khmer trovano ispirazione fondamentale nella religione.[111] Nella prima metà del primo millennio dell'era volgare nel sud-est asiatico si svolse un processo chiamato dagli studiosi indianizzazione, parallelo e legato a fenomeni di urbanizzazione e al commercio marittimi tra Cina e India, di cui sono evidenti gli esiti, mentre le modalità sono ampiamente dibattute. Si trattò di un processo socioculturale pressoché unico nella storia delle civiltà umane,[112] che coinvolse la trasmissione e l'adozione da parte di numerosi regni e culture, tra i quali quella khmer, di religioni, mitologie e forme di espressione artistica estremamente affini a quelle indiane.

Il periodo classico della cultura khmer coincide con quello storico dell'Impero Khmer ed ancora oggi la cultura cambogiana vi trova ispirazione ed elementi fondamentali caratteristici in espressioni artistiche quali la danza tradizionale, l'architettura e la scultura. Il tempio di Angkor Wat è considerato il manifesto della millenaria cultura khmer. Nel contempo risulta fondamentale anche l'interscambio con i thai e i lao, due popoli che con quello khmer condividono buona parte della propria storia e cultura, nonché l'apporto delle tribù delle montagne del nord-est (i khmer loeu, termine coniato da Norodom Sihanouk) e degli elementi cinesi e malesi, coinvolti da secoli nelle attività commerciali.

Si assiste così ad una peculiare continuità di tradizione e cultura che attraversa cambiamenti continui dovuti alla travagliata storia cambogiana, a partire dalla fine dell'Impero Khmer (in cui la Cambogia si trovò contesa tra l'influenza thai e quella viet), per passare al periodo della colonizzazione francese, al travagliato periodo post-coloniale che sfociò nel tragico dominio degli khmer rossi, fino alle accelerazioni del periodo di globalizzazione attuale.[113]

Con il regime degli Khmer Rossi si ferma ogni tipo di arte, la lettura è bandita e punibile con la morte; dopo la dittatura il primo spettacolo a Phnom Penh tenne luogo nel 1980 al Teatro Nazionale con uno spettacolo di danza.[114]

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Il tempio di Angkor Wat ad Angkor, esempio dell'arte e dell'architettura durante l'Impero Khmer

Nella sua storia, l'arte in Cambogia è stata guidata e ispirata dalla storia e dai fondamenti religiosi del paese, quali i culti animistici indigeni, l'induismo e il buddhismo, questi ultimi arrivati dall'India al Sud-est asiatico nei primi secoli dopo Cristo portando con sé la scrittura in sanscrito e altri elementi.[115] I traffici commerciali misero in contatto la nascente cultura cambogiana con altre culture facendole assorbire influenze culturali Thai, giavanesi e cinesi.[115] Tra il nono e il XV secolo si forma l'Impero Khmer che si ispira all'India per politica, religione e letteratura; il linguaggio della corte è il sanscrito, ma il popolo parla khmer.[115] La capitale del regno è ad Angkor e i templi di Angkor Wat e Angkor Thom sono i testimoni della sua grandezza; l'arte, l'architettura, la musica e la danza di questo periodo sarebbero poi stati i modelli per il successivo sviluppo della cultura cambogiana.[115] L'arte della Cambogia antica si può dividere in tre periodi, periodo pre-angkoriano, angkoriano e post-angkoriano; all'interno di questi periodi si possono individuare ulteriori stili (o scuole). Per il periodo pre-angkoriano si possono individuare tre stili per l'architettura, di Sambor Prei Kuk e i posteriori di Prei Kmeng e di Kompong Prah, e ulteriori due per la scultura: le scuole di Prasat Andèt e Phnom Dà.[116] Per il periodo angkoriano si possono individuare gli stili del Kulen, del Bakheng, di Koh Ker, di Pre Rup, di Khleang, del Baphuon, il classicismo khmer (o stile di Angkor Wat), lo stile del Bayon e del post-Bayon.[117] Quindi si ha il periodo post-angkoriano, influenzata dall'arte di Ayutthaya e di altre regioni.[118][119] La città di Angkor e i suoi templi caddero in rovina inghiottiti dalla giungla dopo lo spostamento della capitale a Phnom Penh e del sempre minor controllo dei monarchi sul territorio a causa degli attacchi dei Thai; tuttavia uno stato cambogiano con capitale Phnom Penh sopravvisse fino al XIX secolo.[115] Dal XIX secolo inizia la dominazione francese; i francesi riscoprono le rovine dei templi di Angkor e intraprendono lavori per preservarle dagli inizi del XX secolo.[115] La cultura tradizionale cambogiana e le rovine dei templi di Angkor rischiarono di essere vittime della guerra civile in Cambogia e del regime dei Khmer rossi, i quali si erano opposti ad ogni tipo di religione ed educazione e proibirono tutti i tipi di arte della Cambogia e il suo linguaggio scritto.[115] Dal 1991, quando le fazioni in guerra della Cambogia siglarono un accordo di pace, organizzazioni internazionali hanno aiutato il nuovo governo a restaurare i siti archeologici a far rivivere le arti tradizionali del paese.[115] L'arte è rimasta in stasi fino ai nostri giorni, ma la situazione è difficile: esiste solo un indirizzo scolastico specifico e i materiali artistici non sono disponibili; per un artista è praticamente impossibile riuscire ad esporre un proprio lavoro.[120] Fra gli artisti serpeggia un senso di frustrazione e precarietà, giacché le condizioni di vita sono al limite della sopravvivenza; queste problematiche insieme all'esistenza tormentata da lutti e atrocità, come quelle subite sotto il regime dei Khmer Rossi, sono diventate il tema predominante dei loro lavori.[120] Anche gli sforzi legati alla riorganizzazione di una nuova identità dell'istruzione artistica sono promossi e sostenuti solo dall'azione individuale.[120] Inoltre l'isolamento e la conseguente mancanza di informazioni disponibili sulla realtà artistica internazionale e sulla relativa storia dell'arte hanno fatto sì che gli artisti cambogiani non abbiano adottato le tecniche collaudate nel corso di tutto il XX secolo; di conseguenza le uniche forme di arte espressiva praticate attualmente sono derivate dalla debole tradizione francese, ovvero la pittura o la scultura realistica e simbolica.[120]

Le arti tradizionali della cambogia sono la tessitura, la lavorazione dell'argento, l'arte di intagliare e lavorare il legno, la scultura della pietra e la pittura.[115] Con il cotone si tessono i krama e i sampot, elementi di vestiario tradizionali della Cambogia. I capi più pregiati possono essere tessuti in seta e avere finiture in oro e argento; i fabbri e gli argentieri riproducono gli oggetti antichi.[115]

Importante per la cultura tradizionale khmer è il poema epico del Reamker; i maestri musicisti, i coreografi e gli insegnanti di musica che sono sopravvissuti al genocidio dei Khmer rossi continuano ancora ad insegnare gruppi designati di studenti le rappresentazioni del Reamker.[121]

Architettura[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Architettura della Cambogia.
Sala del trono del palazzo reale di Phnom Penh; il palazzo reale è un tipico esempio di architettura classica khmer

Il periodo pre-angkoriano permette la definizione di tre stili architettonici: quello di Sambor Prei Kuk, identificabile nell'omonimo tempio, e quelli posteriori di Prei Kmeng e di Kompong Prah.[122] La successione di stili in questo periodo non si è però verificata dappertutto con la stessa cadenza e non è difficile imbattersi in un tempio che presenta caratteristiche di più stili insieme.[122] Sambor Prei Kuk è probabilmente il sito con i più antichi monumenti khmer attualmente conosciuti al giorno d'oggi; con Sambor Prei Kuk si ha una lontana prima configurazione, sia dei canoni di costruzione che simbolico-religiosi, di quello che sarà il tempio-montagna khmer del periodo angkoriano; inoltre, con la costruzione di questo sito, inizia l'uso dei materiali che saranno utilizzati dagli architetti delle successive grandi opere khmer: mattone (preferito in età pre-angkoriana e dal XIII secolo) e la pietra; il laterizio è usato per le parti del complesso meno nobili e l'arenaria per alcune decorazioni.[123]

L'architettura khmer del periodo angkoriano si distingue per la sua opulenza e grandezza ed era soggetta a rigidi, ma non paralizzanti, canoni tecnici e simbolici;[119] per quanto riguarda i materiali, a differenza del periodo pre-angkoriano si ha adesso anche un largo uso dell'arenaria.[124] Il classico tempio khmer è il tempio-montagna, termine nato nel XIX secolo per indicare i templi con cui si materializzava in terra il monte Meru, la dimora delle divinità e asse dell'universo secondo la cosmologia indù; ognuno di questi templi non era uguale all'altro, anche per quanto riguarda il loro valore specificatamente simbolico cui li si attribuiscono.[125] Per quanto riguarda le decorazioni, i templi erano decorati con raffigurazioni di divinità induiste e di Buddha; non a caso sono queste due religioni ad aver influenzato maggiormente l'antica cultura khmer.[115] Anche nel periodo angkoriano si possono distinguere vari stili: stile del Phnom Kulen, del Bakheng, di Koh Ker, di Pre Rup, di Khleang, del Baphuon, il classicismo khmer (o stile di Angkor Wat), lo stile del Bayon e del post-Bayon.[117]

Le sculture mostrano che le costruzioni di tutti i giorni nel periodo angkoriano erano in legno, come quelle della Cambogia odierna;[126] il legno, in generale, è stato il materiale più usato in tutte le epoche, ma il clima tropicale della Cambogia non ha permesso la conservazione di resti lignei.[124]

Durante il periodo post-angkoriano, caratterizzato per la sua visione severa e rigorosa dell'arte, la quasi totalità degli edifici, sia religiosi che non, è costruita in legno, facendo sì che le guerre e il clima tropicale non permettessero la conservazione di questo patrimonio architettonico, mentre i chedi edificati dal XVI al XIX secolo testimoniano un'influenza dell'arte di Ayutthaya.[119]

Molti edifici pubblici attuali, come il Palazzo Reale di Phnom Penh, sono decorati nello stile di architettura khmer; nel caso del palazzo reale, le decorazioni hanno per tema la figura divina indù Garuda.[115]

Attualmente sono patrimonio dell'umanità il sito di Angkor dal 1992[127] e il tempio di Preah Vihear dal 2008.[128][129] Sono candidati a diventare patrimonio dell'umanità i complessi di Banteay Chhmar, Banteay Prei Nokor, Beng Mealea e Preah Khan Kompong Svay, il gruppo di Sambor Prei Kuk, e i siti di Koh Ker, Angkor Borei e Phnom Dà, Oudong e Kulen, tutti candidati dal 1º settembre 1992.[130]

Scultura[modifica | modifica wikitesto]

Bassorilievo raffigurante delle "devata" ad Angkor Wat

Peculiarità generali della scultura antica cambogiana è la sua impronta di severità il suo adattamento di volta in volta al contesto politico-religioso del regno.[119] La scultura aveva il compito di narrare storie e miti di viaggi di uomini e gesta eroiche, divine, o del Buddha.[77]

Sono state identificate nel periodo pre-angkoriano cinque scuole di scultura a tutto tondo basandosi sulle modifiche nell'abbigliamento e delle acconciature delle statue nel corso del tempo; le scuole erano: quella di Sambor Prei Kuk (la più antica), quella di Prei Kmeng (caratterizzata da uno snellimento dei corpi e una semplificazione delle vesti e delle capigliature), la scuola di Prasat Andèt (impressività dei volti, qualità del modellato e realismo della veste), quella di Kompong Prah (schematizzazione dello stile di Prasat Andèt) e la scuola di Phnom Dà (isolata dal contesto artistico dell'epoca).[131] Più nota è la statuaria in bronzo di piccole dimensioni, giacché se ne è conservato un maggior numero di esemplari, di cui la maggior parte sono immagini buddhiste, soprattutto di bodhisattva.[131] I pochi esemplari di scultura a tutto tondo in legno pre-angkoriana sono invece tutti rappresentanti il Buddha e tutti ritrovati nel sud della regione.[131] Con un'ulteriore considerazione si deve dire che l'arte della regione ebbe rapporti stretti con l'arte delle regioni vicine e che gli sculturi di questo periodo utilizzano sempre sostegni per le loro opere.[131]

Statua raffigurante il re Jayavarman VII. Durante il suo regno furono scolpite numerose raffigurazioni del sovrano in vari momenti della sua età.[132]

Il periodo angkoriano inizia con lo stile del Kulen, che presenta una statuaria omogenea e un abbandono degli archi di sostegno; la plasticità delle opere dà sensazione di morbidezza e di agilità nelle prime fasi dello stile, mentre nell'ultima fase si ha un modellato più turgido.[133] Nello stile di Prah Ko si ha un'evoluzione radicale delle vesti delle statue, sia a tutto tondo che i rilievi.[134] Della statuaria dello stile del Bakheng, di non minore bellezza dell'architettura, ci sono arrivati pochi esemplari; le caratteristiche principali sono un'accentuazione della geometria del corpo umano; l'abbigliamento, è freddo e rigido, tipico dello stile dell'epoca, mentre i diademi cambiano poco rispetto allo stile di Prah Ko.[135] La statuaria dello stile di Koh Ker presenta un'originalità sotto gli aspetti iconografico, tecnico e decorativo, una grande forza di rappresentazione, dinamismo, aspetto colossale, deciso ammorbidimento del modellato; l'abbigliamento invece non presenta significativi cambiamenti.[136] Lo stile di Pre Rup presenta una scultura arcaicizzante e ripropone le formule elaborate degli stili di Bakheng, ma senza la sua rigorosità e grandezza, e di Koh Ker, senza però il dinamismo e la raffinatezza di quest'ultimo.[137] La scuola di Banteay Srei presenta morbidezza del modellato e dolcezza dei volti.[138] La statuaria dello stile di Khleang presenta pochi sviluppi rispetto a quella di Pre Rup; si ha una perdita della vitalità: la produzione è stereotipata, le statue fredde e i volti delle divinità si addolciscono tanto da divenire insipidi; importante è il rinnovamento della produzione buddhista, soprattutto di committenza mahayana.[139] Lo stile del Baphuon si colloca ai margini dell'arte khmer tradizionale: benché l'iconografia induista non cambia e rimane poco variata, quella buddhista presenta rilevanti cambiamenti: il Buddha è rappresentato seduto a gambe incrociate in atteggiamento di meditazione.[140] La statuaria durante il classicismo khmer (o stile di Angkor Wat) effettua un ritorno al passato: le vesti delle divinità si rifanno a quelle degli stili di Pre Rup, Koh Ker e Bakheng, anche se lo stile di Angkor Wat mantiene un'impronta peculiare; la statuaria di questa scuola presenta una maggiore ricchezza iconografica, morbidezza e una maggiore arditezza tecnica; la piccola statuaria in bronzo è in via di sviluppo.[141] Lo stile del Bayon presenta una rottura totale con gli stili precedenti, un ritorno al naturalismo ed è l'unico in cui si può parlare di ritrattismo; l'eccellenza dei bronzisti khmer continua ad essere costante anche durante questo periodo.[132] La statuaria dello stile del post-Bayon presenta originalità nella produzione, ma mancano ancora approfonditi studi stilistici.[118]

Nel periodo post-angkoriano la statuaria è principalmente in legno, mentre la pietra è utilizzata raramente e le opere in bronzo non si distinguono da quelle thailandesi. Le opere di questo periodo però non perdono il confronto con quelle del periodo angkoriano, da cui si differenziano molto per l'estetica; le più importanti appartengono al XVI secolo.[119]

Importante scultore odierno è Songnarikum Kim, uno dei pochi in attività nel paese ed uno dei principali artisti attuali; è anche uno dei pochi ad aver praticato l'arte del restauro prima e durante il regime dei Khmer Rossi.[120]

Pittura[modifica | modifica wikitesto]

La pittura è l'aspetto della cultura khmer meno conosciuta: infatti la maggior parte delle opere, prevalentemente pitture murali, conservatesi fino a tempi recenti hanno subito negli ultimi decenni così tanti danni che non si può praticamente farsene un'idea; la composizione e il cromatismo comunque sono affini alle opere ritrovate in Thailandia, meglio conservate.[119] I soggetti erano la vita del Buddha, gli jataka, il Ramayana o il Reamker (versione khmer del Ramayana[142]).[119] I principali pittori attuali sono Sothy Hout, Phalleang Yim, Radi Yin, Sothy Chhim, Dara Soun Chan e Monorith Chhea per quanto riguarda la pittura con tema guerra, violenza o Khmer Rossi; Sompear Hong Sot e Narath Tan invece dipingono tele riguardanti la cultura cambogiana che rischia di scomparire.[120]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Per molto tempo in Cambogia le storie sono state tramandate senza aver bisogno di trascriverle: queste venivano scolpite sulle pareti dei templi o dipinte su quelle delle pagode e potevano raccontare avventure di uomini, gesta eroiche o le vicende del Buddha.[77] Esempio di opera letteraria cambogiana dell'antichità è il Reamker, versione cambogiana del poema sacro indù del Ramayana.[77] I testi sacri erano sempre custoditi nei templi.[77]

Attualmente la Cambogia non ha una letteratura contemporanea: il regime dei Khmer Rossi, che puniva la lettura con la morte, ha ucciso chi sapeva leggere e scrivere.[77] Al giorno d'oggi i libri sono una rarità in Cambogia e non ci sono biblioteche a parte la Biblioteca Nazionale a Phnom Penh, riaperta nel 1980 e che sopravvive solo grazie alle donazioni.[77] Gli ultimi libri cambogiani sono quelli scritti dai sopravvissuti ai massacri degli Khmer Rossi, ma non esiste una letteratura del periodo successivo a Pol Pot tranne che racconti per bambini o libri su Angkor.[77] I cambogiani stessi non si interessano granché alla letteratura a causa della povertà e della continua lotta per la sopravvivenza.[77]

La stampa fu introdotta in Cambogia con il dominio coloniale francese e fu catalizzatore di nuove forme letterarie.[143] Le usuali forme di scrittura letterarie erano in versi.[143] La prima opera in prosa fu Suphat di Rim Kin, pubblicato nel 1938.[143]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

Assieme al Laos, la Cambogia è il paese musicalmente più interessato dell'Indocina; la musica cambogiana continua in molti aspetti fondamentali la tradizione iniziata durante l'Impero Khmer con una serie di prodotti sonori di grande originalità.[144]

La musica del Sud-est asiatico è il risultato di vari apporti stilistici: un sostrato indigeno, un primo superstrato indiano e un secondo cinese; questi tre elementi hanno diverso peso tra i vari paesi dell'area indocinese.[144] La base della musica cambogiana è indiana, ma di carattere antico, non dei modi moderni dell'espressività indiana: infatti, con la fine dell'Impero Khmer, l'India è stata esclusa dai successivi cambiamenti evolutivi della musica; anche la successiva influenza cinese ha avuto meno risultati che negli altri paesi della zona.[144] L'elemento strutturale della musica cambogiana è quindi di tipo indiano-khmer di tipo arcaico, con segni di origine cinese, poi giavanese e quindi europea.[144]

Come in tutto il Sud-est asiatico, la musica è considerata un'offerta alle divinità e ha carattere sacro; è trasmessa per tradizione orale e segue il principio organizzativo della stratificazione polifonica, ovvero il sovrapporre a una melodia di riferimento comune variazioni improvvisate della stessa melodia da parte degli altri strumentisti.[144] La scala musicale utilizza i 7 suoni della scala diatonale; il ritmo è sempre binario e l'accento principale cade sull'ultima pulsazione di ogni unità ritmica.[144]

Le orchestre possono essere di tre tipi: "pinpeat", "mohori" e "phleng khmer".[144] L'orchestra pinpeat è la principale e presenta xilofoni e carillon di gong di registro grave e acuto, oboe ("sralai"), flauto ("khloi"), tamburo a due membrane ("samphor") e cimbali a mano; è usata per accompagnare cerimonie o opere teatrali e danzate.[144] La mohori, usata soprattutto per l'intrattenimento, presenta rispetto al pinpeat l'aggiunta di cordofoni.[144] La phleng khmer è invece l'orchestra di tipo più arcaico e tradizionale.[144]

Le composizioni si suddividono in varie sequenze ("choan") che vengono di volta in volta rielaborate e sviluppate musicalmente.

Durante il regime degli Khmer rossi e la soppressione di ogni traccia culturale e artistica del paese tra il 1975 e il 1978, la musica tradizionale è forse la branca artistica che ha resistito di più a questo periodo.[144] Sono poi state istituite alcune istituzioni per salvaguardare e valorizzare il patrimonio musicale della nazione.[144]

Come negli altri paesi dell'Indocina, anche in Cambogia c'è una forte presenza di musica occidentale: in particolare, il jazz si è molto affermato nelle città.[144]

Tradizioni[modifica | modifica wikitesto]

Una danzatrice con addosso un sampot si esibisce in una danza tradizionale khmer

I capi di vestiario tradizionali tipici della Cambogia, tessuti in cotone, sono il krama, una specie di sciarpa rettangolare a motivi quadrati e a strisce colorata vivacemente, e il sampot, veste femminile, i cui modelli più pregiati sono tessuti in seta ed hanno rifinimenti in oro e argento.[115]

Le festività tradizionali principali in Cambogia sono il Songkran, la festa dell'indipendenza, il compleanno del re padre Norodom Sihanouk, il popolarissimo Water Festival, varie feste religiose, gli anniversari della costituzione e dell'accordo di Parigi più le feste internazionali.[115] Il saluto cambogiano è il sampeah, l'inchino a mani giunte mutuato dalla tradizione indiana e comune con il wai thailandese, il nop laotiano ed il namasté indiano, cingalese e nepalese.[145]

Sport tradizionali sono le arti marziali; tecniche tradizionali del popolo khmer sono il Bokator, da cui deriva la disciplina sportiva Pradal Serey, e il wrestling tradizionale khmer ("Bok Cham Bad" in lingua khmer). Gli alimenti principali sono composti da riso e pesce, essendo questi gli alimenti principali della popolazione.

Festività[modifica | modifica wikitesto]

In Cambogia si festeggiano, oltre alle feste internazionali, anche molte festività tradizionali e tipiche del paese.

In Cambogia si festeggiano due feste di capodanno, una il 1º gennaio ed è il capodanno internazionale, l'altro è il Songkran, ovvero il capodanno solare, che si festeggia il 14 15 e 16 aprile, ed è una delle maggiori feste dell'anno durante la quale gli Khmer puliscono e decorano la propria casa, fanno offerte e giocano a giochi tradizionali.[115] Il "Bonn Dak Ben" e il "Bonn Pchoum Ben" sono due parti della stessa festività che si festeggia in agosto/settembre; la prima consiste nella commemorazione degli spiriti dei morti, l'altra, attuata 15 giorni dopo, consiste nel portare offerte ai templi.[115] Il "Bonn Kathen" è un'altra festività religiosa, festeggiata in ottobre, lunga 29 giorni e consiste in un festival religioso e la popolazione marcia in processione verso i templi e i monaci cambiano da loro la loro vecchia roba con della nuova.[115] Il 18 giugno si festeggia il compleanno della regina madre, Norodom Monineath Sihanouk, madre di Norodom Sihanouk.[115] Il 24 settembre si festeggia il giorno della costituzione e il 23 ottobre l'accordo di pace di Parigi.[115] Il 30 e 31 ottobre e il 1º novembre si festeggia il compleanno del re padre Norodom Sihanouk.[115] Il Water Festival cambogiano, in lingua khmer chiamato "Bon Om Touk" o con altre varianti, è un'annuale e tradizionale festa cambogiana che si svolge durante la luna piena del mese di Kadeuk del calendario buddhista, si festeggia il 7, l'8 e il 9 novembre, ovvero durante la luna piena del mese Kadeuk del calendario buddhista; in questa occasione si festeggia per tutto il paese con festival, esibizioni e gare navali, fuochi d'artificio e baldoria generale.[115][146]

Danza[modifica | modifica wikitesto]

« La danza è l'anima, la storia e la tradizione della Cambogia. »
(Bopha Devi, figlia prediletta di Norodom Sihanouk e responsabile del Balletto Reale Khmer.[114])

La danza tipica della Cambogia è quella Khmer, tratta dal poema sacro del Rāmāyaṇa e riprodotta sulle pareti dei templi.[114] La storia della danza cambogiana si data a circa un migliaio di anni fa: fu frutto dell'influenza indiana sulle corti reali, che incoraggiarono questa forma artistica.[147] Le danzatrici in Cambogia erano mantenute nei ginecei dei templi induisti ed erano equiparate alle Apsaras, ovvero figure minori della mitologia indiana; fu Norodom Sihanouk nei suoi primi anni di regno a permettere alle danzatrici di poter danzare anche per la gente comune.[114] Sotto il regime degli Khmer Rossi la maggior parte delle danzatrici fu uccisa o mutilata; alla fine del regime la danza ha dovuto ripartire da zero, con fretta e fatica; si è dovuto ricucire tutti i costumi, ritrovare le danzatrici, gli artigiani che sapessero tessere le stoffe dei costumi e soprattutto le insegnanti e le coreografe.[114] La danza khmer è caratterizzata da una dettagliata attenzione per il più piccolo movimento della danzatrice:[147] negli spettacoli le ragazze cambiano espressione con lo sguardo o con movimenti del collo, i movimenti non sono plateali, ma minimi e aggraziati, i movimenti delle mani sono delicati e complicati;[114] una danzatrice è scelta soprattutto per l'aspetto fisico, per l'espressività del viso e per la lunghezza delle mani.[114]

Gastronomia[modifica | modifica wikitesto]

Esempio di cucina cambogiana: in basso a sinistra un riso al vapore; in alto un piatto con combava e citronella; in basso a destra del prahok in foglie di banano.

Il riso, anche sotto forma di tagliolini in zuppa (kyteow), è l'alimento principale della dieta cambogiana e il cibo per antonomasia, tanto che uno dei modi per riferirsi al generico cibarsi lo comprende (nyum bai o nam bai, alla lettera "mangiare riso").[107] Il pesce, di regola proveniente dalle acque del Tonlé Sap e del Mekong, ne è un'altra parte importante, spesso sotto forma di zuppa con erbe varie. La dieta comprende anche i molti frutti tropicali locali, anche in insalata: mango (svay, la varietà cambogiana è assai prelibata), ananas (menoa), durian, banane (chek). I turisti apprezzano molto il mangostano e il rambutan.[148]

La cucina cambogiana è in genere piuttosto povera di grassi. Tra gli ingredienti secondari e gli aromatizzanti più usati vi sono la combava, la citronella, aglio, salsa di pesce, salsa di soia, curry, tamarindo, zenzero, salsa di ostrica, latte di cocco, pepe nero e diverse erbe utilizzate fresche e tradizionalmente raccolte nelle risaie. Buona parte delle ricette tradizionali richiedono l'utilizzo di materie prime fresche e sono di epoca antica, prima dell'introduzione del peperoncino nella regione da parte dei portoghesi nel 1600. Anche per questo la cucina cambogiana è in generale meno piccante e più equilibrata nei sapori di altre della zona.[149]

Uno dei piatti nazionali khmer è l'amok, pesce d'acqua dolce cotto in una foglia di banano con latte e polpa verde di cocco e diversi aromatizzanti, tra cui il kroeung, un peculiare impasto speziato, usato in numerosissimi piatti in diverse varianti, in cui è comunque presente il galangal (il rizoma della "Kaempferia galanga"), spesso servito in un cocco verde scavato.

Prodotto caratteristico è il prahoc, una salsa salata di pesce fermentato dal forte odore. È un antico sistema per conservare le proprietà nutritive del pesce e arricchire così la cucina a base di riso, oggi usato come condimento in molti piatti. Altro piatto diffuso in Cambogia sono delle tagliatelle di riso con salsa di noce di cocco (khao phoune).[150] Esempio dell'influenza francese nella cucina è il consumo di baguette, che vengono tostate, inzuppate nel curry rosso e mangiate. Il curry rosso viene mangiato anche con riso o vermicelli di riso.

La bevanda nazionale è il cinese, che viene offerto al cliente all'inizio del pasto in quasi tutti i ristoranti khmer e cinesi del paese.[151][152] La birra però sta soppiantando il tè come bevanda più bevuta nel paese; è possibile trovarla addirittura nei piccoli villaggi rurali venduta in lattina in piccoli chioschi.[151] Il caffè è servito in quasi tutti i ristoranti.[152] Il vino è prodotto soprattutto col riso ed è diffuso fra le minoranze nella zona nord-orientali della Cambogia; si trovano poi altri due tipi di vino prodotti rispettivamente con zenzero e foglie di palma da zucchero (quest'ultima dà un vino più leggero).[151] Per quanto riguarda i liquori e i vini di marche straniere, essi si trovano a basso costo nonostante siano prodotti d'importazione.[151] Per quanto riguarda l'acqua, è da evitare quella del rubinetto per questioni di igiene, mentre per quanto concerne l'acqua imbottigliata in Cambogia, i Cambogiani tendono a fidarsi solo delle marche migliori.[152] Il ghiaccio viene invece preso dalle locali fabbriche di ghiaccio, residuo del periodo coloniale francese, che sono affidabili poiché depurano l'acqua prima della produzione.[152] In Cambogia si trovano anche tutte le marche più famose di bibite analcoliche.[152] Molto popolari in tutto il paese sono i frullati di frutta, in genere consumati dopo il pasto.[152]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

I giochi e sport più popolari sono le arti marziali, il combattimento fra galli, il calcio e una sottospecie di footbag giocato con un tipo di pallone chiamato sey. Le corse di Dragonboat sono molto diffuse, soprattutto durante il Water Festival. Tra le arti marziali praticate in Cambogia vi è il Bokator, tecnica di combattimento a mani nude non praticata a livello agonistico dato che un incontro porterebbe probabilmente alla morte di uno dei partecipanti. Dal Bokator è nata una disciplina moderna e praticata a livello di competizione sportiva, il Pradal Serey. Altro stile di combattimento tradizionale khmer è il wrestling tradizionale khmer.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ a b (EN) Constitution of Cambodia, Sito web del governo cambogiano. URL consultato il 12 luglio 2009.
  2. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap (EN) CIA, CIA - The World Factbook -- Cambodia, CIA, 26 giugno 2009. URL consultato il 10 luglio 2009.
  3. ^ (EN) Population growth rate su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  4. ^ a b c Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  5. ^ Tasso di fertilità nel 2011. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  6. ^ a b c d e f g (EN) Cambodia - International Religious Freedom Report 2005, Bureau of Democracy, Human Rights, and Labour of the US Department of State, 2005. URL consultato il 10 luglio 2009.
  7. ^ a b (EN) Miriam Stark, Pre-Angkorian and Angkorian Cambodia in Ian Glover, Peter S. Bellwood (a cura di), Southeast Asia: from prehistory to history, Routledge, 2005, ISBN 978-0-415-39117-7.
  8. ^ The Second Prehistoric Archaeological Excavation in Laang Spean (2009). URL consultato il 15 novembre 2009.
  9. ^ The Oldest Ceramic in Cambodia's Laang Spean (1966-68). URL consultato il 15 novembre 2009.
  10. ^ Higham, p.14
  11. ^ Higham, p.16
  12. ^ (EN) Gerd Albrecht, et al., Circular Earthwork Krek 52/62 Recent Research on the Prehistory of Cambodia in Asian Perspectives, vol. 39, 1-2, 2000, ISSN 0066-8435. URL consultato il 15 novembre 2009.
  13. ^ Higham, p.18
  14. ^ Higham, p.19
  15. ^ Higham, pp.19-23
  16. ^ Maud Girad-Geslan, pag.154
  17. ^ a b c d e f g h i j k l m n o Donatella Mazzeo
  18. ^ a b c d (EN) Early Indianized Kingdom of Funan, country-studies.com. URL consultato il 13 luglio 2009.
  19. ^ a b c d e f g D.G. Hall
  20. ^ a b (EN) The Successor State of Chenla, country-studies.com. URL consultato il 13 luglio 2009.
  21. ^ Maud Girad-Geslan, pag.166
  22. ^ a b c d e f (EN) Country - History, Sito web del governo cambogiano. URL consultato il 14 luglio 2009.
  23. ^ (EN) Cambodia - Historical Setting, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  24. ^ (EN) Cambodia's Struggle for Survival, 1432-1887, country-studies.com. URL consultato il 14 luglio 2009.
  25. ^ a b c d e Stephen J. Morris, pag.25
  26. ^ a b c d e f g h i j Stephen J. Morris, pag.26
  27. ^ (EN) Cambodia - French Colonialism, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  28. ^ a b Matthew Scott Weltig, pagg.16
  29. ^ Matthew Scott Weltig, pagg.16-17
  30. ^ a b c (EN) The Emergence of Nationalism, country-studies.com. URL consultato il 14 luglio 2009.
  31. ^ (EN) Kenton J. Clymer, The United States and Cambodia, 1870-1969: from curiosity to confrontation, Volume 1, Routledge, 2004, ISBN 0-415-32332-0.
  32. ^ a b c d e f g (EN) The Struggle for Independence, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  33. ^ a b (EN) The Geneva Conference, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  34. ^ (EN) Domestic Developments, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  35. ^ (EN) Nonaligned Foreign Policy, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  36. ^ (EN) Into the maelstrom: insurrection and war, 1967-75, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  37. ^ (EN) The March 1970 Coup d'Etat, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  38. ^ Kenton J. Clymer, pag.23
  39. ^ Geneva Jussi M. Hanhimaki, The Flawed Architect : Henry Kissinger and American Foreign Policy, Oxford University Press, 2004, pp. 72-73, ISBN 978-0-19-534674-9.
  40. ^ Henry Kissinger, Gli anni della Casa Bianca, SugarCo, 1980, pp. 365-378.
  41. ^ a b (EN) The Widening War, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  42. ^ a b (EN) The Fall of Phnom Penh, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  43. ^ Karl D. Jackson, pag.13-14
  44. ^ Matthew Scott Weltig, pag.6
  45. ^ Matthew Scott Weltig, pag.7
  46. ^ Karl D. Jackson, pag.3
  47. ^ a b Matthew Scott Weltig, pag.8
  48. ^ (EN) Revolutionary Terror, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  49. ^ (EN) Establishing Democratic Kampuchea, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  50. ^ a b (EN) The Fall of Democratic Kampuchea, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 14 luglio 2009.
  51. ^ Stephen J. Morris, pag.6
  52. ^ a b Stephen J. Morris, pag.17
  53. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t (EN) Scheda della Cambogia al dipartimento di stato americano, 05-2009. URL consultato l'11 luglio 2009.
  54. ^ (EN) Julio A. Jeldres, Prodigal Prince Ascends Throne (abstract) in Phnom Penh Post, 22 ottobre 2004. URL consultato il 13 ottobre 2009.
  55. ^ Monaci, tamburi e lettighe: si insedia il nuovo Re Il figlio Sihamoni chiude la lunga era di Sihanouk, Corriere della Sera, 30 ottobre 2004. URL consultato il 15 luglio 2009.
  56. ^ a b c Sean Sheehan; Barbara Cooke, pag.7
  57. ^ a b Vari, p.74
  58. ^ a b c d e f g (EN) Cambodia - Geography, Catalogo in linea della Library of Congress. URL consultato il 13 luglio 2009.
  59. ^ a b (EN) Ramses Amer, Border Conflicts between Cambodia and Vietnam in IBRU Boundary and Security Bulletin, vol. 5, nº 2, 1997, pp. 80-91. URL consultato il 15 settembre 2010.
  60. ^ (EN) Cambodia Tonight, Cambodia, Vietnam start installing border markers, 14 agosto 2007. URL consultato il 15 settembre 2010.
  61. ^ (EN) Vietnam Dailynews, Vietnam, Cambodia speed up border marker planting, 8 giugno 2010. URL consultato il 15 settembre 2010.
  62. ^ a b c Vari, p.74-76
  63. ^ a b Sean Sheehan, Barbara Cooke, p.9
  64. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x Vari, p.76
  65. ^ a b c Sean Sheehan, Barbara Cooke, p.10
  66. ^ a b c Sean Sheehan, Barbara Cooke, p.11
  67. ^ a b c d Pietro Tarallo, Un mondo d'acqua in La Repubblica delle Donne, 7 febbraio 2004. URL consultato il 9 agosto 2009.
  68. ^ Clima della Cambogia. URL consultato l'8 agosto 2009.
  69. ^ a b Sean Sheehan; Barbara Cooke, pag.8
  70. ^ a b CAMBOGIA - Phnom Penh: bambini delle aree urbane prime vittime della crisi economica, AsiaNews.it, 4 marzo 2009. URL consultato l'11 luglio 2009.
  71. ^ a b c Vari
  72. ^ (EN) Tracy Miller, Mapping the Global Muslim Population (PDF), Pew Research Center, 2009. URL consultato il 3 luglio 2015 (archiviato dall'url originale il 24 dicembre 2009).
  73. ^ Antonio Graceffo, Cham Muslims of Phnom Penh. URL consultato il 3 luglio 2015.
  74. ^ Milton Osborne, The 'Khmer Islam' community in Cambodia and its foreign patrons, Lowy Institute, novembre 2004. URL consultato il 3 luglio 2015.
  75. ^ a b c d Sean Sheehan; Barbara Cooke, pag.95
  76. ^ a b Le français dans le monde
  77. ^ a b c d e f g h i Susanne Mayer, Il paese senza libri in Internazionale, 26 maggio 2009, pp. 36-39.
  78. ^ a b c Paola Pavesi, Tutta colpa di Hun Sen? in la Repubblica delle Donne, ottobre 2009, pp. 78-84.
  79. ^ Vong Sokheng, Decree creates three new provinces in The Phnom Penh Post, 31 dicembre 2008, p. 3.
  80. ^ Al Consiglio di sicurezza la disputa sul tempio di Preah Vihear, AsiaNews.it, 24 luglio 2008. URL consultato il 13 luglio 2009.
  81. ^ Scontri tra militari thai e cambogiani attorno al tempio di Preah Vihear, AsiaNews.it, 3 aprile 2009. URL consultato il 13 luglio 2009.
  82. ^ a b c d e f Atlanta Colley, L'esperimento della Cambogia in [[Internazionale (rivista)|]], 13 luglio 2007, pp. 44-46.
  83. ^ Anthony H. Cordesman e Robert Hammond, The Military Balance in Asia: 1990-2011, Center for Strategic and International Studies, 16 maggio 2011, p. 70. URL consultato il 29 giugno 2015.
  84. ^ John Pike, Royal Cambodian Navy. URL consultato il 29 giugno 2015.
  85. ^ Cambodia Military. URL consultato il 29 giugno 2015.
  86. ^ a b (EN) Robin Lustig, Corruption dents Cambodia democracy, BBC News, 19 settembre 2005. URL consultato l'11 luglio 2009.
  87. ^ (EN) Embassies Abroad, Sito web del governo cambogiano. URL consultato il 15 luglio 2009.
  88. ^ (EN) Foreign Embassies, Sito web del governo cambogiano. URL consultato il 15 luglio 2009.
  89. ^ (EN) Classifica corruzione stati nel 2006, Transparency International, 2006. URL consultato l'11 luglio 2009.
  90. ^ (EN) Classifica corruzione stati nel 2007 secondo Transparency International, Transparency International, 2007. URL consultato l'11 luglio 2009.
  91. ^ a b (EN) Classifica corruzione stati nel 2008 secondo Transparency International, Transparency International, 2008. URL consultato l'11 luglio 2009.
  92. ^ (EN) World Bank threatens to suspend millions of dollars in aid for Cambodia, Associated Press, 16 gennaio 2005. URL consultato l'11 luglio 2009.
  93. ^ a b c d e f g h i j Adrian Levy, Scott-Clark Cathy, Un paese in vendita in Internazionale, 29 agosto 2008, pp. 36-40.
  94. ^ Rapporto annuale 2009 - Asia e Pacifico - Cambogia, Amnesty International. URL consultato il 30 novembre 2009.
  95. ^ a b c d e Paola Monzini, [=http://books.google.it/books?id=JlQSC3MR6yYC&pg=PA30&dq=cambogia&lr=&cd=186#v=onepage&q=cambogia&f=false Il mercato delle donne: prostituzione, tratta e sfruttamento], Donzelli Editore, 2002, ISBN 88-7989-693-8.
  96. ^ CAMBOGIA. E' iniziata la corsa per il petrolio cambogiano, Asia News.it, 19 febbraio 2007. URL consultato il 30 novembre 2009.
  97. ^ a b c d e f g Paola Zanuttini, Cambogia in Il Venerdì, 2001, pp. 53-57.
  98. ^ a b c d e IMF Executive Board Concludes 2009 Article IV Consultation with Cambodia, Fondo Monetario Internazionale, 8 ottobre 2009. URL consultato il 6 maggio 2010.
  99. ^ a b c Shawn W. Crispin, Sorpresa petrolifera per Phnom Penh in Internazionale, 16 febbraio 2007, pp. 90.
  100. ^ CAMBOGIA: La Chevron non risponde alle accuse di corruzione, Inter press service, 10 febbraio 2009. URL consultato il 28 novembre 2009.
  101. ^ E' iniziata la corsa per il petrolio cambogiano, AsiaNews.it, 19 febbraio 2009. URL consultato il 28 novembre 2009.
  102. ^ Usa: Obama promuove Laos e Cambogia, ANSA, 13 giugno 2009. URL consultato il 24 dicembre 2009.
  103. ^ a b Tourism of Cambodia - Executive Summary for 2008, tourismcambodia.com. URL consultato l'8 agosto 2009.
  104. ^ (EN) Scheda della Cambogia al dipartimento di stato americano, Dipartimento di Stato americano, 05-2009. URL consultato l'11 luglio 2009.
  105. ^ (EN) Tourists Destinations, Sito web del Ministero del Turismo cambogiano. URL consultato l'8 agosto 2009.
  106. ^ (EN) United Nations ESCAP, Fifty years of the Asian Highway (PDF), 11 settembre 2008. URL consultato l'8 giugno 2010.
  107. ^ a b Nick Ray, Daniel Robinson
  108. ^ a b (EN) Railroads, Countrydata.com. URL consultato il 15 luglio 2009.
  109. ^ (EN) Ports, Countrydata.com. URL consultato il 15 luglio 2009.
  110. ^ a b c d e f g h i j k l Sean Sheehan; Barbara Cooke, pagg.13-15
  111. ^ (EN) Country - Art and Culture, Sito web del governo cambogiano. URL consultato il 23 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2010).
  112. ^ Arte dell'Asia sudorientale su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 15 marzo 2011. URL consultato il 3 maggio 2015.
  113. ^ Leakthina Chau-Pech Ollier, Tim Winter (a cura di), 1. Introduction in Expressions of Cambodia: The Politics of Tradition, Identity and Change, Routledge, 2006, ISBN 9781134171965.
  114. ^ a b c d e f g Laura Putti, Una ballerina per dimenticare Pol Pot in la Repubblica, 14 aprile 1997, p. 21.
  115. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u (EN) Country - Art and Culture, Sito web del governo cambogiano. URL consultato il 23 maggio 2015 (archiviato dall'url originale il 6 luglio 2010).
  116. ^ Maud Girard-Geslan, pag.156-162
  117. ^ a b Maud Girard-Geslan
  118. ^ a b Maud Girard-Geslan, pag.197
  119. ^ a b c d e f g Maud Girard-Geslan, pag.198
  120. ^ a b c d e f Vari, pag.91-97
  121. ^ Mandakranta Bose, et al., The Ramayana in the Arts of Thailand and Cambodia in The Rāmāyaṇa revisited, Oxford University Press US, 2004, p. 325, ISBN 0-19-516833-X.
  122. ^ a b Maud Girard-Geslan, pag.156-160
  123. ^ Maud Girard-Geslan, pag.156-157
  124. ^ a b Maud Girard-Geslan, pag.156
  125. ^ Maud Girard-Geslan, pag.166
  126. ^ (EN) The Angkorian Period, country-studies.com. URL consultato il 14 luglio 2009.
  127. ^ Angkor, UNESCO. URL consultato l'11 ottobre 2009.
  128. ^ Preah Vihear, UNESCO. URL consultato l'11 ottobre 2009.
  129. ^ World Heritage List, UNESCO. URL consultato l'11 ottobre 2009.
  130. ^ Tentative Lists, UNESCO. URL consultato l'11 ottobre 2009.
  131. ^ a b c d Maud Girard-Geslan, pagg.160-162
  132. ^ a b Maud Girard-Geslan, pag.196
  133. ^ Maud.Girard-Geslan, pagg.163-164
  134. ^ Maud Girard-Geslan, pagg.164-169
  135. ^ Maud Girard-Geslan, pagg.169-172
  136. ^ Maud Girard-Geslan, pagg.174-176
  137. ^ Maud Girard-Geslan, pagg.176-179
  138. ^ Maud Girard-Geslan, pagg.179-181
  139. ^ Maud Girard-Geslan, pag.182
  140. ^ Maud Girard-Geslan, pag.185-186
  141. ^ Maud Girard-Geslan, pag.191
  142. ^ Susanne Mayer, Il paese senza libri in Internazionale, 26 maggio 2006, pp. 36-39.
  143. ^ a b c Sean Sheehan; Barbara Cooke, pag.107
  144. ^ a b c d e f g h i j k l m Vari, pag.98
  145. ^ (EN) Lambert M Surhone, Mariam T Tennoe, Susan F Henssonow (a cura di), Sampeah, Betascript Publishing, 2011, ISBN 613-5-31984-1.
  146. ^ (EN) Michael Aquino, http://goseasia.about.com/od/eventsfestivals/a/waterfest.htm, About.com. URL consultato il 12 luglio 2009.
  147. ^ a b Sean Sheehan; Barbara Cooke, pag.103
  148. ^ (EN) Cambodia Cooking Class. URL consultato il 2 dicembre 2009.
  149. ^ (EN) Satrey Khmer Online. URL consultato il 2 dicembre 2009.
  150. ^ (FR) Introduction à la cuisine khmère. URL consultato il 12 luglio 2009.
  151. ^ a b c d Nick Ray, Daniel Robinson, pag.67
  152. ^ a b c d e f Nick Ray, Daniel Robinson, pag.68

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Luoghi[modifica | modifica wikitesto]

Persone[modifica | modifica wikitesto]

Altro[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autorità VIAF: (EN252680724 · GND: (DE4029400-6
Asia Portale Asia: accedi alle voci di Wikipedia che trattano di Asia