Mar Tirreno

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Mar Tirreno
Parte di Mar Mediterraneo
Stati Italia Italia
Francia Francia
Coordinate 39°31′22″N 13°21′12″E / 39.522778°N 13.353333°E39.522778; 13.353333Coordinate: 39°31′22″N 13°21′12″E / 39.522778°N 13.353333°E39.522778; 13.353333
Dimensioni
Superficie 275000 km²
Profondità massima 3 785 m
Profondità media 2 000 m
Idrografia
Immissari principali Ombrone, Tevere, Garigliano, Volturno
Isole Corsica, Sardegna, Sicilia
Map of Italy-it.svg

Il mar Tirreno è quella parte del mar Mediterraneo che si estende a ovest della penisola italiana.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Confini[modifica | modifica wikitesto]

È compreso fra la Corsica, la Sardegna, la Sicilia, la Calabria, la Basilicata, la Campania, il Lazio e la Toscana; è collegato al mar Ionio tramite lo Stretto di Messina ed è diviso dal mar Ligure dall'isola d'Elba, con il Canale di Corsica a ovest e il Canale di Piombino a est. Il confine fra mar Tirreno e mar Ligure è quindi costituito dalla linea immaginaria che congiunge Capo Corso all'isola d'Elba e al canale di Piombino, lungo il 43º parallelo.[1] Questa suddivisione è ritenuta valida dall'Istituto Idrografico della Marina Militare Italiana, che usa perlopiù Mar Ligure nei portolani relativi alla costa toscana settentrionale.

Tirreno in rilievo.jpg

Tuttavia nella percezione comune e secondo una tradizione radicata, prevale l'idea che il confine settentrionale tra il mar Ligure e il mar Tirreno sia situato alla foce della Magra, in Liguria, e che quindi tutta la costa toscana si affacci sul Tirreno.[2][3][4] Questa versione tradizionale dei confini ha portato a varie conseguenze: vicino a Pisa negli anni trenta è stata fondata una località balneare denominata Tirrenia; il quotidiano di Livorno si chiama Il Tirreno e Viareggio e Castiglioncello sono popolarmente definite le Perle del Tirreno. Occorre tuttavia considerare che nelle carte dell'Ottocento il mare che bagnava la Toscana era talvolta chiamato semplicemente Mare Toscano.[5]

L'Organizzazione idrografica internazionale, in un suo documento del 1953,[6] adotta come confine la linea che congiunge Capo Corso (in Corsica) con l'isola Tinetto (nel golfo di La Spezia). Pertanto tutta la costa toscana e il golfo di La Spezia farebbero parte del mar Tirreno. Questo confine è in via di ridefinizione: infatti la stessa Organizzazione ha pubblicato nel 1985 una bozza del documento definitivo sui limiti dei mari che fa coincidere il confine sud-orientale del mar Ligure con quello lungo il 43º parallelo da Capo Corso a Piombino.[7]

Il confine fra il Mar Tirreno e il Mar Mediterraneo è costituito dalla linea immaginaria che congiunge Capo Boeo a Marsala in Sicilia con Capo Teulada in Sardegna

Caratteristiche[modifica | modifica wikitesto]

Pesca al tramonto nel Tirreno centrale

La sua profondità massima è di 3 785 m in una fossa vicino all'isola di Ponza.

Il mare si trova vicino alla faglia che divide l'Africa dall'Europa. Di conseguenza le catene montuose sottomarine e i vulcani attivi abbondano.

Il mar Tirreno è poco pescoso, sicché i suoi porti sono generalmente utilizzati per il trasporto dei passeggeri e delle merci. I principali sono Piombino, Civitavecchia, Cagliari, Olbia, Napoli, Milazzo, Palermo, Genova, Trapani e il porto di Gioia Tauro che è il più grande terminal per trasbordo del mar Mediterraneo.

I fiumi che lo formano soprattutto a regime torrentizio. I principali, da nord a sud, sono l'Ombrone, il Tevere, il Garigliano e il Volturno.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

I territori etruschi nell'VIII secolo a.C.

Prende il nome dall'antico popolo dei Tirreni (Tyrsenoi o Tyrrhenoi), meglio noti come Etruschi i cui territori nell'VIII secolo a.C. a nord si estendevano fino alla foce dell'Arno nei pressi di Pisa,[8] e che nei due secoli successivi ampliarono il loro raggio d'azione fino alla foce del fiume Magra in Liguria,[9] mentre a sud si estendevano fino alla Campania, detta per questo anche Etruria Campana.

Narra infatti lo storico greco Erodoto nelle sue Storie di come il re della Lidia (attuale Turchia occidentale) dopo anni di carestia avesse deciso di far emigrare una metà del suo popolo alla ricerca di una nuova patria. Guidati dal principe Tirreno, i Lidi sbarcarono quindi sulle coste occidentali della penisola italiana e, preso possesso della nuova terra, mutarono il loro nome in Tirreni dal nome dell'eroe eponimo che li aveva guidati. Costoro, secondo il racconto greco, non sarebbero altri che gli Etruschi. Dal loro nome greco fu quindi detto Tirreno il mare che dominarono per secoli (talassocrazia etrusca).

Secondo altre fonti, Tyrrhenoi sarebbe l'epiteto con il quale i greci chiamavano i pirati che nel mediterraneo occidentale abbordavano con piccole e veloci imbarcazioni chiunque vi si avventurasse.

Isole e arcipelaghi[modifica | modifica wikitesto]

Oltre alle isole maggiori che ne delimitano approssimativamente i confini, il Tirreno è caratterizzato dalla presenza di più di un arcipelago.

Nella parte settentrionale si hanno le isole dell'arcipelago Toscano (Elba, Pianosa, Montecristo, Giglio, Giannutri e Formiche di Grosseto), eccetto la Gorgona e la Capraia che sono bagnate dal Mar Ligure. Nel 1996 le isole dell'arcipelago Toscano sono entrate a far parte del Parco nazionale dell'Arcipelago Toscano, grazie al quale sono salvaguardate le sette isole maggiori dell'arcipelago e i fondali con tutta l'importante fauna. È attualmente il più grande parco marino d'Europa.[10]

Nella parte centrale del Tirreno si trova invece l'arcipelago Pontino (o isole Ponziane), del quale fanno parte Ponza, Palmarola, Gavi, Zannone, Ventotene e Santo Stefano. Di fronte alla città di Milazzo in Sicilia si trovano invece le isole Eolie: Stromboli, Alicudi, Filicudi, Lipari, Salina, Vulcano e Panarea.

Un altro arcipelago siciliano è quello delle Egadi, sito a ovest rispetto a Trapani e composto da tre isole: Levanzo, Favignana e Marettimo.

Sulla costa nordorientale della Sardegna si trova l'arcipelago della Maddalena, composto dalle due isole principali di La Maddalena e Caprera e da un gran numero di isolotti minori; alcuni chilometri più a sud si trovano l'imponente sagoma di Tavolara e l'isola di Molara.

Sono infine da annotare le quattro isole non facenti parte di arcipelaghi, ovvero Capri, Procida, Ischia e Ustica.

In tutti i casi cui si è accennato il turismo gioca un ruolo molto importante a causa della scarsa urbanizzazione dei luoghi[senza fonte]; spesso si è avuto quindi un afflusso di massa che ha trasformato le isole in siti assai affollati.

Per la posizione isolata più di un'isola ha ricoperto ruoli di penitenziario (Pianosa, Santo Stefano) o di luogo ospite di esuli volontari ed esiliati per motivi politici (Napoleone all'isola d'Elba, Augusto e Tiberio a Capri, Sandro Pertini e Altiero Spinelli a Santo Stefano).

Attività vulcanica sottomarina[modifica | modifica wikitesto]

Il Tirreno è un'area geologicamente molto attiva

I principali vulcani sono

Galleria fotografica[modifica | modifica wikitesto]

Isole principali[modifica | modifica wikitesto]

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ http://webcache.googleusercontent.com/search?q=cache:1XAFyU0-JCkJ:www.touringclub.it/quitouring/articolo/559/Dov-%C3%A8-il-confine-tra-il-Mar-Ligure-e-il-Tirreno+%22t.c.i.%22+%22confine%22+%22mar+ligure%22&cd=1&hl=it&ct=clnk&gl=it&source=www.google.it
  2. ^ Si vedano i numerosi riferimenti a questa versione tradizionale del confine in pubblicazioni anche recenti. Cfr. Giuseppe Lando Passerini (conte), Luigi Pietrobono, Il Giornale dantesco, Volume 16, Leo S. Olschki, Firenze 1908, p. 77.
  3. ^ AA.VV, Annali del Ministero di agricoltura, industria e commercio: Istruzione tecnica, economato, statistica, Parte 2, Editore Tipografia Claudiana, 1871, p. 110.
  4. ^ AA.VV, Miscellanea, Volume 206, 1858, p. 204
  5. ^ Emanuele Repetti, Dizionario geografico fisico storico della Toscana: contenente la descrizione di tutti i luoghi del Granducato, Ducato di Lucca, Garfagnana e Lunigiana, Firenze 1846, Volume 6, p. V.
  6. ^ Limits of Oceans and Seas
  7. ^ IHO Publication S-23 Limits of Oceans and Seas Draft 4th Edition, 2002 (in attesa di approvazione)
  8. ^ Giuseppe M. Della Fina, Etruschi: la vita quotidiana, Roma, L'Erma di Bretschneider, 2005, p. 11.
  9. ^ Giuseppe Franco, Orizzonti etruschi: una completa esplorazione del mondo etrusco, Milano, SugarCo, 1987, p. 22.
  10. ^ Silvano Landi, Il Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano: tra il verde e l'azzurro, Corpo Forestale dello Stato (PDF)

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

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