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Kazakistan

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Kazakistan
Kazakistan – Bandiera Kazakistan - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Kazakistan - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica del Kazakistan
Nome ufficiale (KK) Қазақстан Республикасы
(RU) Республика Казахстан
Lingue ufficiali kazako e russo[1]
Capitale Astana  (852.985 ab. / 2015)
Politica
Forma di governo Repubblica presidenziale (de jure)
Dittatura monopartitica (de facto)[2][3][4]
Presidente Nursultan Nazarbayev
Primo Ministro Kärim Mäsimov
Indipendenza Dall'URSS,
16 dicembre 1991 (dichiarata),
25 dicembre 1991 (riconosciuta)
Ingresso nell'ONU 2 marzo 1992
Superficie
Totale 2.724.902 km² ()
 % delle acque 0,475 %
Popolazione
Totale 17.498.145 ab. (2015) (63º)
Densità 6.4 ab./km²
Tasso di crescita 1,235% (2012)[5]
Geografia
Continente Asia, parziale Europa
Confini Cina, Russia, Kirghizistan, Uzbekistan, Turkmenistan
Fuso orario UTC +5/+6
Economia
Valuta tenge kazako
PIL (nominale) 225,600 milioni di $ (2014) (44º)
PIL pro capite (nominale) 13 236 $ (2014) (60º)
PIL (PPA) 420 600 milioni di $ (2014) (44º)
PIL pro capite (PPA) 24 100 $ (2014) (47º)
ISU (2014) 0,754 (alto) (69º)
Fecondità 2,6 (2010)[6]
Varie
Codici ISO 3166 KZ, KAZ, 398
TLD .kz, .қаз
Prefisso tel. +7
Sigla autom. KZ
Inno nazionale Meniñ Qazaqstanım
Festa nazionale 16 dicembre
Kazakistan - Mappa
Evoluzione storica
Stato precedente bandiera RSS Kazaka
(URSS URSS)
 

Coordinate: 48°N 68°E / 48°N 68°E48; 68

Il Kazakistan, chiamato anche Kazachstan[7], Kazakhstan[8] o Kazahstan[9], in italiano anche, raramente, Cosacchistan[7] o Cosacchia[10] (in kazako: Қазақстан, Qazaqstan; in russo: Казахстан, Kazachstan), è uno Stato transcontinentale, a cavallo tra Europa ed Asia, ed è un'ex repubblica dell'Unione Sovietica.

Confina ad est con la Cina, ad ovest e nord con la Russia e a sud con alcuni paesi dell'Asia centrale, ovvero il Kirghizistan, l'Uzbekistan e il Turkmenistan. Inoltre, ad ovest è delimitato per un tratto dalle coste del mar Caspio. Il Kazakistan è il più grande Stato del mondo non avente accesso al mare, in quanto il Mar Caspio è considerato un lago (dato che non permette l'accesso al commercio marittimo).

Storia[modifica | modifica wikitesto]

La Grande Moschea di Almaty.

La storia antica del Kazakistan è caratterizzata da un'assenza di fonti scritte sino al XV secolo, risulta quindi fondamentale la ricerca archeologica per i periodi precedenti; la ricerca però rimane carente per quelle informazioni e le datazioni precise riscontrabili solo in testi scritti.

Preistorico[modifica | modifica wikitesto]

La regione fu frequentata già a partire dal paleolitico inferiore da due differenti culture. La prima originaria della zona di Karatau con arnesi simili a quelli in pietra ritrovati nelle regioni dell'Asia sud occidentale. La seconda sviluppatasi nel Kazakistan settentrionale con caratteristiche analoghe nella lavorazione della pietra. Durante l'età dei metalli iniziarono a svilupparsi le prime culture. La cultura andronoviana (età del bronzo) sviluppò l'agricoltura e l'allevamento già introdotte nel neolitico. Nell'insediamento di Botaj nei pressi di Petropavlovsk (ora Petropavl) di epoca eneolitica si sviluppò l'allevamento degli equini. Le popolazioni vivevano in abitazioni seminterrate, muri in argilla e tetti di tronco d'albero con rami ricoperti d'argilla. Tra il XVII e il IX secolo a.C. si svilupparono insediamenti stanziali dediti alla pastorizia. In questo periodo si documentano i primi carri a ruote trainati da cavalli o cammelli.

Epoca storica antica[modifica | modifica wikitesto]

La prima fondamentale evoluzione storica, come detto solo attribuibile a rilievi archeologici, è lo sviluppo di società dell'età del bronzo. Lo sviluppo dell'età del bronzo in una società, sino ad allora e da tempo immemorabile, di allevatori dediti alla transumanza trasformò l'economia di tutta la regione, le comunità dei villaggi stanziali si trasformarono in seminomadi con culture spesso simili, ma differenziate. Tra queste si possono segnalare i Tasmola (V-III secolo d.C.) del Kazakistan centrale, i Saka (VII-VI secolo d.C.) e i Kanguj (III a.C. - VI d.C.) del Kazakistan meridionale, i Sauromati nel Priural'meridionale, Wusun (III a.C. - VI d.C.) nel Semireč'e e i Sarmati (III a.C. - VI d.C.) nel Kazakistan occidentale.

Queste popolazioni comunque in continuo spostamento aumentarono i contatti, e quindi gli scambi, tra l'Asia mongola, gli altipiani iranici e l'Europa orientale. Alcune popolazioni, come i Sarmati, vennero in contatto con l'Impero romano sino ad emigrare in parte nell'antico impero che controllava il Mar Mediterraneo. Altre popolazioni forse più tarde ma generate dal crogiolo di culture nomadi della steppa asiatica, nel quale il Kazakistan attuale era un punto di passaggio obbligato, attraversarono la steppa russa sino a fermarsi ai limiti dell'impero, come gli Sciti, o penetrarono in esso provocando distruzioni e razzie come nel caso degli unni.

Alto medioevo[modifica | modifica wikitesto]

Nell'Alto medioevo si assiste ad uno stanziamento e ad un inurbamento delle popolazioni nella zona meridionale del Kazakistan. I fattori scatenanti furono sicuramente due: la realizzazione di una via stabile per il commercio (Via della Seta) e lo svilupparsi di reti di insediamenti sogdiani, popolazioni prevalentemente stanziali.
Gli attuali popoli originari della regione derivano da etnie turco-mongole(Anche se si possono trovare comunque persone native Kazake di aspetto europeo,probabilmente discendenti delle popolazioni Iraniche dell'Asia Centrale), esse facevano parte dell'antico impero oirato. Nel IX secolo vi fu l'islamizzazione dell'intera area.
Nel XIII secolo passò nella regione l'invasione che portò i mongoli alla soglia dell'Europa, distruggendo i regni formatisi in precedenza.

I khanati[modifica | modifica wikitesto]

I kazaki riuscirono a costituirsi in Stato intorno al 1470, quando i sultani Janibek e Girei riuscirono a unificare stirpi diverse di popolazioni seminomadi in un'unica etnia nella parte sud occidentale dell'attuale regione. Nel XVI secolo si formarono numerosi khanati, che controllarono un vasto territorio dell'Asia centrale: in particolare, il khanato di Bukhara, poi diventato Emirato, il khanato di Khiva e il khanato di Kokand, situati tra il Mar Caspio e la valle del Ferghana, attualmente divisa tra Tagikistan Kirgizistan e Uzbekistan. L'invasione dei Calmucchi distrusse il regno kazako. Ad essa ne seguirono altre dall'est, che imperversarono, nel territorio dell'Asia centrale, tra il XVII e il XVIII secolo. Nonostante le invasioni, i khanati mantennero la loro influenza, registrando un forte sviluppo sotto il governo di Qasim Khan. Il regno resistette sino al 1718; con la morte di Tywka, ultimo khan dei kazaki, il potere passò nelle mani di khan provenienti dalle steppe mongole.

L'influenza russa[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Alash Orda e Repubblica Socialista Sovietica Kazaka.

La frammentazione del potere e la divisione delle tribù agevolò l'influenza russa sviluppatasi a partire dal 1781. I diversi gruppi lottarono per l'indipendenza, ma furono duramente repressi sino all'annessione all'impero russo tra il 1820 e il 1850. Alla fine dell'annessione vi fu un processo di russificazione del paese con un afflusso di contadini russi nelle nuove terre conquistate. Con la dissoluzione dell'impero russo e l'imminente Rivoluzione d'ottobre molti territori svilupparono movimenti nazionalisti e indipendentisti. Anche il Kazakistan ebbe in quel periodo un movimento nazionale di ispirazione islamica denominato Alash Orda che proclamò la propria indipendenza (Autonomia di Alash) nel dicembre del 1917 e controllò parte del territorio sino al maggio del 1919. A partire dal 1919 il territorio entrò definitivamente nell'area sovietica, come Repubblica Socialista Sovietica Kazaka parte integrante della futura Unione Sovietica. Nel 1920 parte del territorio si organizzò in repubblica autonoma russa e a partire dal 5 dicembre del 1936 si trasformò in Repubblica Socialista Sovietica adottando gli attuali confini. Il 26 marzo fu adottata la nuova bandiera di stato rossa con falce e martello in asta e fascia azzurra orizzontale nella parte bassa. Il Kazakistan come tutte le ex repubbliche sovietiche, esclusi gli stati baltici, anche dopo aver ottenuto l'indipendenza, è influenzato notevolmente dalla Russia soprattutto in economia, ricerca militare, spaziale missilistica e per il fatto che la Russia è il suo maggior partner d'acquisto.

L'indipendenza[modifica | modifica wikitesto]

Il 25 ottobre del 1990 il Kazakistan proclamò la sua sovranità e si dichiarò indipendente dall'Unione Sovietica il 16 dicembre 1991, aderendo alla Comunità Stati Indipendenti (CSI). Il parlamento elesse lo stesso anno Nursultan Nazarbayev Presidente assoluto. Il 2 marzo 1992 aderì all'ONU e nel maggio dello stesso anno divenne membro dell'UNESCO. Il 4 giugno 1992 adottò la nuova bandiera nazionale di colore celeste con un sole raggiante e un'aquila della steppa di colore giallo posti al centro. Fu alzata per la prima volta il 6 giugno. Nel 1994 si svolsero nuove elezioni legislative che videro vincitore il Partito d'Unità Nazionale del presidente in carica. Le contestazioni dell'opposizione provocarono un'invalidazione delle elezioni da parte della Corte Costituzionale e una reazione del presidente Nazarbayev che sciolse il parlamento attribuendosi per decreto il potere legislativo. Il 30 agosto del 1995 fu adottata la nuova costituzione che aumentò i poteri presidenziali e nel dicembre dello stesso anno si svolsero nuove elezioni legislative e vennero create due camere parlamentari. Sempre lo stesso anno s'istituì un referendum per prorogare il mandato presidenziale sino al 2001, rendendolo di fatto vitalizio. Nel 1995 venne firmato un trattato con Uzbekistan e Kirghizistan per l'istituzione d'uno spazio economico comune.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia del Kazakistan.

Il Kazakistan è un paese transcontinentale, a cavallo tra Europa ed Asia, ricomprendendo nel suo territorio il fiume Ural, che generalmente è accettato come confine tra i due continenti. Secondo alcune definizioni, che tengono conto unicamente di criteri geo-politici, si tratterebbe di uno Stato completamente asiatico (in questi casi il confine tra Europa e Asia non è posto sul fiume Ural ma lungo il confine del Kazakistan).

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Paese transcontinentale.

Geografia fisica[modifica | modifica wikitesto]

Quel che rimane del porto di Aralsk, una volta situata sulle rive del Lago d'Aral

Con i suoi 2,7 milioni di km², il Kazakistan è al nono posto tra i più vasti paesi del mondo e ha una superficie pari circa a quella dell'Europa occidentale. Il suo confine con la Russia, a nord e a ovest, lungo 6846 km, è uno dei più lunghi al mondo, secondo solo a quello tra Canada e Stati Uniti. Confina inoltre con il Turkmenistan, l'Uzbekistan e il Kirghizistan a sud, e con la Cina a est. Ha una lunga fascia costiera (1894 km) sul Mar Caspio e una molto più ristretta, di un migliaio di km, sul lago d'Aral, che condivide con l'Uzbekistan.

Il paese è principalmente pianeggiante, se si escludono le pendici montuose orientali e sud-orientali. Il Kazakistan sud-orientale occupa l'estremità settentrionale del Tian Shan e il monte Khan Tengri (7010 m), uno dei più alti picchi del Tian Shan, segna il confine tra la Cina, il Kazakistan e il Kirghizistan. A cavallo del confine, poco più a ovest, ci sono le catene montuose di Küngey Alatau, Zailijski Alatau, Kirghiz Alatau e Talassky Alatau, catene minori del Tian Shan che superano in molti punti i 4000 m.

Il confine orientale che divide il Kazakistan dalla Cina è un susseguirsi di catene montuose e di gole attraversate da strade o dalla ferrovia. Più a nord ci sono le colline Tarbagataj (tra i 2000 e i 3000 m) e, a nord delle sorgenti del fiume Irtyš, i monti Altaj (oltre 4000 m) che si estendono in parte oltre che in Kazakistan anche in Russia, Mongolia e Cina.

Al di fuori di questi territori gli unici altri rilievi notevoli del paese sono le colline Karatau, che in realtà sono un prolungamento del Tian Shan a nord-ovest di Taraz e di Shymkent, e una serie di altipiani che si estendono a ovest delle colline Tarbagataj e che in alcuni punti superano i 1000 m, come avviene per le colline Shyngghystau a sud di Semey.

Il nord del paese è pianeggiante, costituito soprattutto da steppa, spoglio di alberi, anche se la maggior parte della prateria originaria è stata trasformata in coltivazioni di grano o di altre piante alimentari. Più a sud la steppa diventa sempre più arida, trasformandosi in deserto o in semi deserto (con arbusti sparsi) su buona parte del terzo meridionale del paese.

L'altopiano di Ustyurt, un deserto sassoso, si estende dal lago d'Aral verso il Mar Caspio; a sud-est del lago d'Aral c'è il deserto di Kyzylkum che si divide tra il Kazakistan e l'Uzbekistan; il deserto argilloso di Betbakdala si estende tra il lago d'Aral e il lago Balkash; più a sud c'è il deserto Muyunkum e a sud del lago Balkash c'è il deserto Sary Ishikotrau.

I fiumi più importanti sono il Syr-Darya (l'antico Jassarte/Jaxartes), che scorre verso nord-ovest attraverso il Kazakistan meridionale e termina nel lago d'Aral; l'Ural, che scorre verso sud dai monti Urali in Russia e sfocia nel Mar Caspio; l'Ili, che proviene dalla Cina e termina nel lago Balkash; l'Irtyš, che attraversa il nord-est del Kazakistan in direzione della Siberia; e infine l'Ishim e il Tobol che attraversano il Kazakistan settentrionale in direzione nord e sono affluenti dell'Irtyš.

Il lago Balkash nella parte centro-orientale del paese è il quarto lago dell'Asia per superficie (17.400 km²), ma è poco profondo: solo 26 m nel punto più profondo. La metà orientale è salata mentre quella occidentale è di acqua dolce.

Il lago Chagan è un cratere artificiale creato dal test nucleare Chagan risalente al 15 gennaio 1965, il lago ha una capacità di 100.000 m³.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Come il resto della regione, il Kazakistan è caratterizzato da estati calde e da inverni molto freddi. Durante i mesi più caldi, luglio e agosto, le temperature massime mensili medie sono di 36 °C ad Almaty e di 38 °C a Semey.

Da novembre a marzo le mattine gelide sono frequentissime ad Almaty, e le temperature pomeridiane rimangono al di sotto degli 0 °C per almeno un pomeriggio su tre. Il terreno è coperto di neve in media per 111 giorni all'anno, mentre le cime dei monti Altaj sono innevate tutto l'anno. Di solito nebbia e foschia si dissolvono entro mezzogiorno. A Semey le mattine d'estate sono le uniche in cui il terreno non sia ghiacciato, mentre da ottobre ad aprile il ghiaccio è padrone. D'inverno non è raro che ci sia la neve, anche se nel caso delle pianure le precipitazioni di qualunque tipo sono molto scarse, la neve ghiacciata permane sul terreno in un sottile strato per 150 giorni all'anno. Le temperature medie giornaliere in gennaio sono di -2 °C ad Almaty e di -11 °C a Semey, mentre le temperature minime annuali possono arrivare a -26 °C ad Almaty e a -37 °C a Semey.

Le precipitazioni annue vanno da meno di 100 mm all'anno nei deserti a 1500 mm sui monti Altaj. Le precipitazioni estive nelle steppe sono dovute soprattutto a violenti temporali, che possono dare origine a brevi ma violente inondazioni locali.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Con la dissoluzione dell'Unione Sovietica erano presenti in numero paritario, poco meno del 40% della popolazione, etnie d'origine russa ed etnie di origine kazaka. Le prime immigrarono nel paese a partire dalla metà dell'Ottocento, le seconde traggono invece origine delle popolazioni nomadi presenti nell'Asia centrale. A questi gruppi principali s'aggiungono gruppi minori deportati durante il periodo sovietico, come gli Ucraini o i Tedeschi del Volga, o gruppi autoctoni quali Uzbechi, Tartari, Karatau, Dzungar e Kirghisi. La necessità di scelta della cittadinanza con la dissoluzione sovietica ha portato una parte della popolazione a optare per la cittadinanza russa, soprattutto gli individui emigrati durante l'ultimo periodo sovietico. In conseguenza di questo cambiamento negli anni novanta del XX secolo vi fu un calo delle popolazioni di ultima immigrazione, come i russi e gli ucraini, e un conseguente aumento in percentuale delle popolazioni autoctone.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Evoluzione demografica dal 1992 al 2003.

Evoluzione demografica del Kazakistan[11]

  • 1993: 17.093.000
  • 1996: 16.741.519
  • 2001: 14.841.900 (157ª nazione più popolosa al mondo. Densità: 6 ab/km².)

Etnie[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: kazaki.

I principali gruppi etnici del Kazakistan sono due: i kazaki e i russi. Seguono minoranze usbeche, ucraine, uigure, tatare e tedesche, questi ultimi presenti un tempo in numero molto consistente. Infine vi si trovano etnie minori, quali i coreani, i turchi, gli azeri, i bielorussi, i dungani e altri ancora.

Popolazione del Kazakistan per gruppo etnico 1926–2009
Gruppo
etnico
censimento 19261 censimento 19392 censimento 19593 censimento 19704 censimento 19795 censimento 19896 censimento 19997 censimento 20097
Numero  % Numero  % Numero  % Numero  % Numero  % Numero  % Numero  % Numero  %
Kazaki 3.627.612 58,5 2.327.625 37,8 2.794.966 30,0 4.161.164 32,4 5.289.349 36,0 6.534.616 39,7 8.011.452 53,5 10.096.763 63,1
Russi 1.275.055 20,6 2.458.687 40,0 3.974.229 42.7 5.499.826 42.8 5.991.205 40,8 6.227.549 37,8 4.480.675 29,9 3.793.764 23,7
Uzbeki 129.407 2,1 120.655 2,0 136.570 1,5 207.514 1,6 263.295 1,8 332.017 2,0 370.765 2,5 456.997 2,9
Ucraini 860.201 13,9 658.319 10,7 762.131 8,2 930.158 7,2 897.964 6,1 896.240 5,4 547.065 3,7 333.031 2,1
Uiguri 11.631 0,2 35.409 0,6 59.840 0,6 120.784 0,9 147.943 1,0 185.301 1,1 210.377 1,4 224.713 1,4
Tatari 79.758 1,3 108.127 1,8 191.802 2,1 281.849 2,2 312.626 2,1 327.982 2,0 249.052 1,7 204.229 1,3
Tedeschi 51.094 0,8 92.571 1,5 659.800 7,1 839.649 6,5 900.207 6,1 957.518 5,8 353.462 2,4 178.409 1,1
Coreani 42 0,0 96.453 1,6 74.019 0,8 78.078 0,6 91.984 0,6 103.315 0,6 99.944 0,7 100.385 0,6
Turchi 46 0,0 523 0,0 9.916 0,1 18.397 0,1 25.820 0,2 49.567 0,3 75.950 0,5 97.015 0,6
Azeri 20 0,0 12.996 0,2 38.362 0,4 56.166 0,4 73.345 0,5 90.083 0,5 78.325 0,5 85.292 0,5
Bielorussi 25.584 0,4 31.614 0,5 107.463 1,2 197.592 1,5 181.491 1,2 182.601 1,1 111.924 0,7 66.476 0,4
Dungani 8.455 0,1 7.415 0,1 9.980 0,1 17.283 0,1 22.491 0,2 30.165 0,2 36.945 0,2 51.944 0,3
Curdi 2.387 0,0 6.109 0,1 12.299 0,1 17.692 0,1 25.425 0,2 32.764 0,2 38.325 0,2
Tagiki 7.599 0,1 11.229 0,2 8.075 0,1 7.166 0,1 19.293 0,1 25.514 0,2 25.673 0,2 36.277 0,2
Polacchi 3.742 0,1 54.809 0,9 53.102 0,6 61.355 0,5 61.136 0,4 59.956 0,4 47.302 0,3 34.057 0,2
Ceceni 3 0,0 2.639 0,0 130.232 1,4 34.492 0,3 38.256 0,3 49.507 0,3 31.802 0,2 31.431 0,2
Chirghisi 10.200 0,2 5.033 0,1 6.810 0,1 9.474 0,1 9.352 0,1 14.112 0,1 10.925 0,1 23.274 0,1
Altri 108.016 1,7 124.611 2,0 286.441 3,1 315.347 2,5 340.834 2,3 372.996 2,3 206.879 1,4 157.215 1,0
Totale 6.198.465 6.151.102 9.309.847 12.848.573 14.684.283 16.464.464 14.981.281 16.009.597
1 Escludendo l'Oblast Autonomo dei Caracalpachi; fonte: [1]. 2 Fonte: [2]. 3 Fonte: [3]. 4 Fonte: [4]. 5 Fonte: [5]. 6 Fonte: [6]. 7 Fonte: [7]

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa cattolica in Kazakistan.

Musulmani 70%, Cristiani 25% (in maggioranza ortodossi, cattolici 1,14%), Buddisti 5%.

Geografia politica[modifica | modifica wikitesto]

Il Kazakistan è suddiviso in 14 province (oblystar, al singolare oblysy) e 3 città a statuto speciale (qalalar e al singolare qalasy); le province sono poi ulteriormente suddivise in distretti (audandar).

Città[modifica | modifica wikitesto]

Le tre città a statuto speciale sono:

Province del Kazakistan[modifica | modifica wikitesto]

Le 14 province sono:

Distretti del Kazakistan[modifica | modifica wikitesto]

Le province sono a loro volta divise in audan.

Arrows-folder-categorize.svg Le voci sui singoli soggetti sono elencate nella Categoria:Distretti del Kazakistan

Economia[modifica | modifica wikitesto]

Risorse[modifica | modifica wikitesto]

In termini di risorse naturali il Kazakistan è probabilmente il paese con la maggiore ricchezza pro capite al mondo. Il problema è condurre serie politiche di sviluppo e distribuire la ricchezza tra la popolazione, il che non è assolutamente facile in un paese dove la corruzione e il regionalismo sono profondamente radicati[senza fonte]. Il paese possiede circa il 60% delle risorse minerarie dell'ex Unione Sovietica; vengono estratte grandi quantità di ferro nel bacino di Kustanaj nel nord-ovest, notevoli quantità di carbone nei dintorni di Karaganda ed Ekibastuz, e inoltre petrolio, metano e diversi metalli usati nell'elettronica, nell'ingegneria nucleare e nella missilistica. L'ENI è uno dei più importanti partner privati del Kazakistan. Le relazioni con la compagnia italiana risalgono al 1992, quando venne firmato il primo accordo di ripartizione della produzione del campo di Karachaganak, nel nord del paese, di cui dal 1997 l'Agip è operatore e da cui già estrae il petrolio con una licenza per quaranta anni. Scoperto nel 1979 questo campo copre un'area di 450 km² e le compagnie si sono organizzate nel consorzio Karachaganak Integrated Organization (KIO) che vede la partecipazione di: ENI/Agip e British Gas (co-operatori al 32.5%), ChevronTexaco (20%) e la compagnia russa Lukoil (15%). Il progetto mira a espandere la produzione del campo, attiva dal 1984, dagli attuali 100,000 barili al giorno a più di 220,000 e ad aumentare la produzione di gas parallelamente.

Il Kazakistan ospita il 20% delle terre coltivate dell'ex URSS. Gran parte del nord fu trasformato in un unico campo di frumento dal programma delle Terre Vergini negli anni cinquanta. Nonostante lo scarso successo, il Kazakistan continua a coltivare un'incredibile quantità di frumento, pari a un terzo della produzione totale dell'ex URSS. Nelle aree coltivate del sud crescono frutta, ortaggi, tabacco, riso, canapa e cotone. Le aree più asciutte vengono usate per il pascolo stagionale di pecore, mucche, cavalli e cammelli.

Piantagioni di marijuana e oppio sono presenti in diverse parti del Kazakistan. Prima che cessasse la produzione legale nel '91, le piantagioni del Shymkent erano l'unica risorsa sovietica per la produzione di medicinali oppiacei. Cannabis e oppio crescono soprattutto nella Chu Valley, nel centrosud dello Stato (circa 138 000 ettari di cannabis e una vasta aerea di papaveri da oppio). Il programma governativo del Kazakistan contro il narcotraffico è cominciato, non senza difficoltà di attuazione, nel 1993.

Problemi e politiche[modifica | modifica wikitesto]

Dopo la disgregazione dell'URSS, il Kazakistan ha dovuto affrontare tutti i problemi che hanno colpito le repubbliche ex sovietiche: crollo dei sistemi di commercio e di distribuzione, inflazione senza controllo, mancanza di fondi per rinnovare gli impianti, esaurimento dei sussidi statali e crollo della produzione. Nel 1993 un terzo di un eccezionale raccolto di frumento fu perso a causa degli inadeguati metodi di mietitura, della mancanza di magazzini e dell'insufficienza dei trasporti.

Un altro problema è legato al fatto che molte delle più importanti aree industriali e agricole sono situate nel nord, popolato in prevalenza di Slavi. La perdita di Slavi e Tedeschi qualificati e specializzati a causa dell'emigrazione è stata dannosa per l'economia del Kazakistan.

La politica del governo per la rivitalizzazione dell'economia è stata coerente e si è basata sulla privatizzazione, sulla liberalizzazione dei prezzi e sull'apertura agli investimenti stranieri.[senza fonte]

Nel 1993 il Kazakistan ha introdotto la propria moneta, il tenge, che si è sganciata dalla parità nel 1992.

Anche se la strada è ancora lunga, l'economia ha iniziato a riprendersi.[senza fonte]

Con una percentuale religiosa del 70 per cento di musulmani, 25 per cento di cristiani e 5 per cento di buddisti, il Kazakistan è una dittatura fortemente personalistica, creata e guidata da Nursultan Nazarbayev che ha poteri esecutivi, legislativi e giudiziari diretti, indipendente dall'Unione Sovietica dal 16 dicembre 1991.

Privatizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Gran parte dell'economia del Kazakistan, gestita esclusivamente dallo stato fino al 1991, è stata privatizzata, comprese le compagnie televisive, elettriche e petrolifere. Circa 17.000 aziende sono state vendute. Il settore privato è dominato da un piccolo gruppo di importanti compagnie con interessi diversificati, che vanno dalle attività finanziarie e di investimento a negozi e ristoranti, tutte con legami stretti, spesso di parentela, con il governo.

La privatizzazione della terra e dell'agricoltura è stata più lenta, poiché i kazaki temevano che ciò avrebbe consolidato il dominio coloniale russo e avrebbe distrutto i diritti terrieri storici delle orde e dei clan. Molti kazaki vivono ancora nelle vecchie fattorie collettive, in genere molto povere.[senza fonte]

Cultura[modifica | modifica wikitesto]

Arte e architettura[modifica | modifica wikitesto]

L'arte kazaka contemporanea si inserisce nella grande tradizione dell'arte islamica cui, dal XIX secolo, si sono via via aggiunti gli influssi di correnti occidentali soprattutto attraverso la mediazione della cultura russa zarista e, più tardi, sovietica (realismo socialista, "forme nazionali" d'arte ecc.). Dopo l'indipendenza seguita alla caduta dell'URSS, si sono accentuate le tendenze a rinsaldare i legami con la tradizione artistica islamica.

Pittura e scultura[modifica | modifica wikitesto]

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Il bilinguismo (russo-kazako) tra gli scrittori è diffuso. Per quanto riguarda la letteratura in russo, questa s'inserisce nell'alveo della letteratura russa, in sostanza recependone moduli e generi, temi e motivi, e presentandosi fino a poco tempo fa come poco più di una variante regionale. Esiste una ricca letteratura orale trasmessa da cantastorie e narratori ambulanti, connessa col folklore turco e dell'Asia Centrale, che affonda le origini nella tradizione popolare ed è fatta oggetto di studio sistematico solo a partire dal XIX secolo. Una letteratura colta in lingua kazaka comincia a svilupparsi solo in tempi moderni e trova il suo "creatore" nella figura di Abaj Kunanbaev (1845 - 1904), poeta e traduttore dal russo, vissuto nel periodo in cui il mondo kazako entra a far parte dell'Impero russo. Questo periodo, in cui avviene la prima acculturazione in chiave europeizzante, è segnato anche dallo sviluppo di nuovi fermenti ideali e religiosi legati al movimento islamico riformista-modernista dei jadidisti. In seguito alla Rivoluzione bolscevica del 1917, la lingua kazaka adotta l'alfabeto cirillico mentre la letteratura si adatta ai dettami estetici del realismo socialista e delle "forme nazionali" dell'arte. Emerge in questo periodo la figura dello scrittore e pubblicista Magjan Jumabaev (1893-1938). L'indipendenza seguita al crollo dell'URSS segna una presa di distanza dalla precedente pesante russificazione culturale nel tentativo di riconquistare una nuova identità che rivaluti da un lato i legami con il mondo ancestrale dei turchi della steppa e, dall'altro, quelli con la tradizione islamica.

Letterati importanti[modifica | modifica wikitesto]

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • A. Bombaci, La letteratura turca, Sansoni-Accademia, Firenze-Milano 1969
  • G. Scarcia, Storia della letteratura turca, Fratelli Fabbri, Milano 1971
  • AA. VV., Imperi delle steppe. Da Attila a Ungern Khan, prefazione di F. Cardini, centro studi "Vox Populi", Pergine 2008
  • Steve LeVine, Il petrolio e la gloria. La corsa al dominio e alle ricchezze della regione del Mar Caspio, traduzione di Enrico Monier, collana Inchieste, il Sirente, Fagnano Alto, 2009, XXXII-512 pp., ISBN 978-88-87847-15-4.
  • Sugli Italiani del Cazachistan (ivi deportati dalla Crimea nel periodo staliniano) v.: Giulia Giacchetti Boiko e Giulio Vignoli, L'olocausto sconosciuto. Lo sterminio degli Italiani di Crimea, Settimo Sigillo, Roma, 2008.
  • A. Fais, L’aquila della steppa. Volti e prospettive del Kazakistan, prefazione di A. Dugin, Edizioni all'Insegna del Veltro, Parma, 2012
  • F. Indeo, Kazakhstan. Centro dell’Eurasia, prefazione di A. Ferrari, Sandro Teti Editore, Roma, 2014

Teatro[modifica | modifica wikitesto]

In Kazakistan, e più specialmente ad Astana, sono presenti i più grandi teatri del mondo. Il più famoso, il Kazakhstan Central Concert Hall, si trova ad Astana e rappresenta ogni tipo di opere.

Musica[modifica | modifica wikitesto]

La musica nel Kazakistan è tra le più "strumentali" del mondo, infatti non si serve solo di una quantità indefinita di percussioni ma anche accompagnamenti con oud (simili a liuti). Uno dei più famosi compositori kazaki è Kurmangazy Sagyrbayuly Un esempio di utilizzo della musica tradizionale dei nomadi kazaki si può trovare nell'opera Slow horizons del compositore israeliano Yuval Avital (per chitarra, ensemble tradizionale del Kazakistan di 12 musicisti, ballerini, un narratore e video) realizzata per il Nauryz 21 festival ad Almaty nel 2006.[senza fonte]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Politica interna[modifica | modifica wikitesto]

Il Kazakistan è una dittatura fortemente personalistica, creata e guidata da Nursultan Nazarbayev. Gli organi fondamentali dello Stato sono il presidente, di fatto vitalizio, il quale esercita poteri esecutivi, legislativi e giudiziari diretti; il senato, nominato dal presidente e dagli Enti amministrativi locali; la Majilis, specie di camera bassa dotata di poteri specificamente consultivi; la Corte costituzionale, di esclusiva nomina presidenziale. Tra i provvedimenti più interessanti da segnalare vi sono quelli che favoriscono economicamente in modo massiccio il rientro dei kazaki dall'estero e la fuoriuscita dei russi a suo tempo qui immigrati. Grazie a queste iniziative nel giro di pochi anni l'etnia kazaka, da minoritaria che era, è divenuta maggioritaria.

Politica estera[modifica | modifica wikitesto]

Il Kazakistan ha svolto in questi anni una politica estera basata sulla cautela e il pragmatismo: se da un lato ha puntato molto su relazioni di buon vicinato con la Russia, dall'altro non ha affatto disdegnato collaborazioni sostanziali con altre potenze quali gli Stati Uniti e la Cina. Anche dal punto di vista militare, questo paese ha sottoscritto accordi sia con la Russia che con gli Stati Uniti.[senza fonte]

Forze armate[modifica | modifica wikitesto]

Le forze armate del Kazakistan sono composte da circa 47.000 uomini, tra truppe di terra e aviazione. Il paese, nonostante abbia uno sbocco sul Mar Caspio, non ha una marina militare. Dal punto di vista organizzativo, le forze armate sono divise in quattro distretti.

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Ciclismo
Astana Pro Team, squadra ciclistica di cui ha fatto parte, sino al 2010, Alberto Contador. Altri ciclisti noti a livello internazionale che hanno militato nella squadra negli ultimi anni sono Aleksandr Vinokurov, ora general manager, e il siciliano Vincenzo Nibali, vincitore della Vuelta di Spagna 2010, del giro d'Italia 2013 e Tour de France 2014. La squadra è formata principalmente da corridori kazaki e italiani. Il general manager è Giuseppe Martinelli.
Hockey su ghiaccio
Barys Astana, squadra che milita in Kontinental Hockey League, comunemente considerato il secondo campionato hockeystico al mondo dopo la NHL.
Calcio a 5
Il Kairat il 28 aprile 2013 ha vinto la coppa Uefa Futsal (calcio a 5) battendo nelle finale di Tbilisi il Dinamo Mosca per 4-3.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Kazakhstan su The World Factbook, Central Intelligence Agency.
  2. ^ treccani.it-1
  3. ^ treccani.it-2
  4. ^ it.euronews.com
  5. ^ (EN) Population growth rate su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  6. ^ Tasso di fertilità nel 2010. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  7. ^ a b Bruno Migliorini et al., Scheda sul lemma "Kazachstan" in Dizionario italiano multimediale e multilingue d'ortografia e di pronunzia, Rai Eri, 2007, ISBN 978-88-397-1478-7.
  8. ^ Viaggiare Sicuri del Ministero degli Affari Esteri
  9. ^ Atlante storico, Novara, Istituto Geografico De Agostini, 1979, p. 101.
  10. ^ Europa – Carta Politica/Carta Fisica; Misano Adriatico, Belletti, 11ª ed.
  11. ^ Kazakhstan Population - Demographics

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