Siria
Siria | |||||||
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Dati amministrativi | |||||||
Nome completo | Repubblica Araba di Siria | ||||||
Nome ufficiale | الجمهوريّة العربيّة السّوريّة Al-Jumhūriyya al-ʿArabiyya al-Sūriyya |
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Lingue ufficiali | arabo | ||||||
Capitale | Damasco (1 614 297 ab. / 2009) | ||||||
Politica | |||||||
Forma di governo | Repubblica semipresidenziale | ||||||
Presidente | Bashar al-Asad | ||||||
Primo ministro | Wa'el Nader al-Halqi | ||||||
Indipendenza | 1946 | ||||||
Ingresso nell'ONU | Dal 24 ottobre 1945 1 | ||||||
Superficie | |||||||
Totale | 185 180 km² (86º) | ||||||
% delle acque | 0,06 % | ||||||
Popolazione | |||||||
Totale | 17 951 639 ab. (2014 (stime[1])) (61º) | ||||||
Densità | 128 ab./km² | ||||||
Tasso di crescita | −0,797% (2012)[2] | ||||||
Geografia | |||||||
Continente | Asia | ||||||
Confini | Turchia, Iraq, Giordania, Israele e Libano | ||||||
Fuso orario | UTC +2 | ||||||
Economia | |||||||
Valuta | Lira siriana | ||||||
PIL (nominale) | 60 043[3] milioni di $ (2010) (70º) | ||||||
PIL (PPA) | 106 890 milioni di $ (2010) (68º) | ||||||
ISU (2011) | 0,632 (medio) (119º) | ||||||
Fecondità | 2,9 (2010)[4] | ||||||
Varie | |||||||
Codici ISO 3166 | SY, SYR, 760 | ||||||
TLD | .sy, سوريا. | ||||||
Prefisso tel. | +963 | ||||||
Sigla autom. | SYR | ||||||
Inno nazionale | Humāt ad-Diyār | ||||||
Festa nazionale | 17 aprile (Giorno dell'indipendenza) | ||||||
1 è uno dei 51 Stati che nel 1945 diedero vita all'ONU. Membro della Lega Araba dal 1945 |
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Evoluzione storica | |||||||
Stato precedente | Mandato francese della Siria | ||||||
Coordinate: 35°13′N 38°35′E / 35.216667°N 38.583333°E
La Repubblica Araba di Siria (in arabo: الجمهورية العربية السورية, al-Jumhūriyya al-ʿArabiyya al-Sūriyya ), o semplicemente Siria (in arabo: سوريا, Sūriya ), è uno Stato del Vicino Oriente, grande 185 180 km², con 23 695 000[5] abitanti. La sua capitale è Damasco.
Confina a nord con la Turchia, a est con l'Iraq, a sud con la Giordania, a ovest con Israele e Libano. Sempre a ovest si affaccia sul Mar Mediterraneo. La Siria è una repubblica presidenziale. La lingua ufficiale è quella araba.
In italiano il nome Siria proviene (attraverso il latino: Syria) dal greco Συρία (Syrìa); ma un tempo era diffusa anche la forma Sorìa, presa dal nome arabo del paese. Oggi di questa forma rimane traccia solo nella denominazione del gatto soriano.
Dal 1963 il paese è governato dal partito Baʿth; il capo di Stato dal 1970 è un membro della famiglia Asad. L'attuale Presidente della Siria è Baššār al-Asad, figlio di Ḥāfiẓ al-Asad, che ha mantenuto il potere dal 1970 sino alla sua morte nel 2000. Dalla Guerra dei sei giorni del 1967, Israele occupa le Alture del Golan.
Nel corso del 2011 sono scoppiate delle sommosse popolari, nel più ampio contesto della primavera araba, e il governo della Libia ha ufficialmente interrotto le relazioni con il governo della Siria, a favore del Consiglio nazionale siriano.[6] Le sommosse sono degenerate in una guerra civile, ancora in corso, tra le forze governative e quelle ribelli. Secondo un comunicato della Associated Press al momento dell'ultima stima dell'ONU i morti erano calcolati fino a circa 100.000. Nello stesso comunicato della metà del 2014, l'ONU dichiarava che il conteggio delle vittime sarebbe stato sospeso[7].
Indice
Geografia[modifica | modifica wikitesto]
Idrografia[modifica | modifica wikitesto]
I fiumi principali sono:
- l'Eufrate che scorre nel paese per circa 690 km alimentato da due affluenti principali, il Belikh e il Khabur e dalle acque piovane raccolte nei numerosi wadi che solcano il territorio del paese;
- il Tigri, che segna per un breve tratto il confine con la Turchia;
- l'Oronte (Nahr al-ʿĀṣi) che attraversa il paese da sud a nord sfiorando le città di Homs e Hama e il cui corso è interrotto da numerose dighe, la più celebre delle quali è la diga di Zeyzun.
Sul territorio del paese si trovano alcuni bacini artificiali, il più grande è quello di Assad.
Il progetto della Turchia di costruire una serie di dighe sul Tigri e sull'Eufrate, che in conseguenza vedrebbero la loro portata ridotta in Siria e in Iraq, ha provocato un contenzioso per il quale sono ancora in corso le trattative[senza fonte].
Clima[modifica | modifica wikitesto]
La Siria presenta prevalentemente due aree climatiche differenti:
- la fascia costiera, lunga all'incirca 183 km, caratterizzata da un clima temperato.
- la parte montana, occupata in gran parte dalle due catene montuose principali: Laodicea a nord-ovest e Zawiyye a nord-est, fra cui si trovano la pianura di al-Ghabe ed il celebre fiume Oronte; le catene dell'Anti-Libano ed il monte Hermon.
- tutta l'area delle pianure interne attraversate dal fiume Eufrate è caratterizzata da un'ampia escursione termica.
- la regione desertica ( bādiya ) e le montagne al-Bishri ad est.
-
Colline a nord di Aleppo
-
Il deserto siriano, nei pressi di Tadmor
-
Cava di Basalto dismessa, a sud di Damasco
-
Coltivazioni al confine Siria-Giordania
Popolazione[modifica | modifica wikitesto]
Etnie[modifica | modifica wikitesto]
In massima parte la popolazione è costituita da arabi o aramei arabizzati (in totale 95%); per il resto curdi (4%, a nord-est), armeni (1%, a ovest), turchi (al centro e a nord) e altri.
Lingue[modifica | modifica wikitesto]
Lingua ufficiale è l'arabo. Nelle scuole sono insegnati l'inglese e il francese. Sono parlati da parte delle minoranze anche il curdo, l'armeno, l'aramaico e il circasso (sia cabardo che in minor numero occidentale).
Religioni[modifica | modifica wikitesto]
È garantita la libertà dei culti religiosi, anche se la costituzione prevede che il presidente debba essere di religione islamica.
La maggioranza della popolazione (64%) è di fede sunnita, mentre il 26% della popolazione appartiene ad altre correnti musulmane come i drusi (soprattutto a sud) e gli alauiti, un ramo degli sciiti; questi ultimi rivestono un ruolo politico particolare in quanto i comandi delle forze armate e lo stesso presidente appartengono alla minoranza alauita.
Circa il 10% della popolazione è di fede cristiana, presente soprattutto nel nord del paese e aderente per metà alla Chiesa greco-ortodossa di Antiochia e per il resto divisi fra Chiesa cattolica, nelle sue varie comunità (melchiti, maroniti, siri, armeno-cattolici, caldei, ecc.). Vi sono 500 000 fedeli della Chiesa ortodossa siriaca.
Altre chiese presenti nel Paese sono la chiesa apostolica armena, la Chiesa assira d'Oriente, oltre a piccolissime minoranze protestanti.
Nel 1982 padre Paolo Dall'Oglio, presente in Siria dagli anni ottanta del XX secolo, ha rifondato l'antico monastero «Mār Mūsā al-Habashī» (San Mosè l'Abissino), fondato nel VI secolo.
Sono rimaste nel Paese poche decine di ebrei, che vivono a Damasco, Kamichlié e Aleppo.
Storia[modifica | modifica wikitesto]
Antichità[modifica | modifica wikitesto]
La Siria subì nell'antichità una serie di dominazioni che le consentirono di sviluppare una fiorente civiltà: Ebla ne è il più significativo esempio. La regione fu influenzata direttamente prima dagli Egiziani, poi dai Babilonesi e infine, a partire dalla fine del IV secolo a.C. fu sottoposta a un vigoroso processo di ellenizzazione dalla dinastia dei Seleucidi. Il greco, lingua delle classi dirigenti e della cultura, si impose soprattutto nelle città, molte delle quali erano oltretutto di fondazione ellenica. Gli idiomi autoctoni (il siriaco, dialetto dell'aramaico, e altre parlate semitiche), continuarono tuttavia ad essere diffusi nelle zone rurali (e, in minor misura, in alcune realtà urbane) in ampie fasce di popolazione sia durante l'età seleucide che in epoca romana. Questa ebbe inizio nel 64 a.C. con la conquista della regione da parte di Pompeo e si protrasse per circa sette secoli, prima nel quadro di un Impero unitario, poi come parte dell'Impero romano d'Oriente. I Romani (e i loro eredi Bizantini) ne fecero un fiorente centro del commercio internazionale. Nell'antichità la regione siriana (che all'epoca includeva anche l'attuale Libano, parzialmente compreso nella cosiddetta Celesiria) diede i natali a un gran numero di letterati, filosofi, storici e uomini di cultura sia di lingua greca (Posidonio, Numenio di Apamea, Luciano di Samosata, Libanio, Giovanni Crisostomo, ecc.) che, con minor frequenza, di espressione latina (fra cui Ulpiano e Ammiano Marcellino) ed aramaico-siriaca (Sant'Efrem il Siro).
Summa[modifica | modifica wikitesto]
Nel VII secolo la Siria venne conquistata dagli arabi e fu amministrata dalla dinastia califfale omayyade (che ne fece il centro propulsore del Califfato), che eresse a sua capitale Damasco (in cui era stato per 20 anni governatore il primo califfo Mu'awiya ibn Abi Sufyan) e successivamente dalla dinastia califfale abbaside, in parte dai Selgiuchidi e quindi dai Fatimidi, dagli Ayyubidi e dai Mamelucchi. Il paese fu coinvolto nelle Crociate e subì l'invasione dei Mongoli.
Tra il 1517 e il 1920 fece parte dell'Impero ottomano, cui si ribellò alla fine della Prima guerra mondiale, reclamando l'indipendenza.
Colonialismo[modifica | modifica wikitesto]
Dopo un breve tentativo — stroncato dalle forze armate francesi — di dar vita a una monarchia indipendente sotto Faysal b. al-Husayn (Regno di Siria), dal 1920 al 1946 la Siria dovette sottostare a un Mandato francese, durante il quale si alternarono rivolte, collaborazione e negoziati per la piena indipendenza.[8]
Indipendenza[modifica | modifica wikitesto]
Nella seconda metà del maggio 1945 a Damasco dieci giorni di manifestazioni ininterrotte furono seguiti da un bombardamento di 36 ore, ma grazie alle pressioni della Gran Bretagna a luglio il comando delle forze armate passò in mani siriane. L'indipendenza fu riconosciuta a partire dal 1º gennaio 1946 e le ultime truppe straniere lasciarono la Siria il 17 aprile 1946.
A seguito dell'indipendenza si ebbe un periodo di instabilità, costellato da numerosi cambi di governo e tredici colpi di Stato, il primo dei quali nel 1949 a seguito della sconfitta nella guerra arabo-israeliana del 1948, cui fece seguito l'effimera unione con l'Egitto nella Repubblica Araba Unita (1º febbraio 1958 - 28 settembre 1961).
Caduta l'unione per un colpo di Stato, l'8 marzo 1963 s'impadronì del potere il partito panarabo Baʿth, che con un nuovo golpe militare, guidato da Salah Jadid, il 23 febbraio 1966 abbandonò la linea panaraba per una socialista e filo-sovietica. Infine dopo la sconfitta nella guerra dei sei giorni, con il secondo colpo di Stato interno al partito Baʿth, il 13 novembre 1970 prese la guida del paese Hāfiẓ al-Asad, a cui è succeduto il 17 luglio 2000 il figlio, Bashār al-Asad. Nel giugno 2014 si sono tenute le elezioni presidenziali, che hanno riconfermato al-Asad nel suo incarico. Secondo alcuni capi di Stato occidentali ed organizzazioni internazionali, le elezioni siriane sono state una mera farsa volta solo a dare ad al-Asad una parvenza di legalità, sebbene gli osservatori internazionali (provenienti da paesi vicini al governo in carica, come Russia e Iran) ne abbiano confermato la regolarità[9].
Guerra civile (2011-oggi)[modifica | modifica wikitesto]
Ordinamento dello Stato[modifica | modifica wikitesto]
L'attuale costituzione è stata adottata il 13 marzo 1973. Affida al partito Ba'th un ruolo di guida nella società e nello Stato. La forma dello Stato è repubblicana.
Il Presidente della Repubblica è il segretario generale del partito Baʿth e il capo del Fronte Progressista Nazionale (alleanza di 10 partiti legali egemonizzata dal Baʿth) ed è approvato per un mandato di 7 anni tramite un referendum a suffragio universale. Deve essere musulmano, ma l'Islam non è religione ufficiale. Ha il potere di:
- nominare i ministri, i funzionari pubblici e i vertici militari
- dichiarare guerra, legge marziale, amnistia
- promulgare leggi (soggette a ratifica del Consiglio Popolare eletto ogni 4 anni, salvo in caso di emergenza)
- emendare la costituzione
Il potere esecutivo è retto da un Primo ministro, mentre il potere legislativo viene esercitato dall'Assemblea del Popolo, costituita da 250 membri eletti a suffragio universale generalmente ogni quattro anni.
Dal colpo di Stato del 1963 è in vigore la legge marziale, che sospende la maggior parte delle garanzie costituzionali (e aumenta i poteri del presidente), ufficialmente motivata dallo stato di guerra con Israele e dalla minaccia del terrorismo.
Rivendicazioni territoriali[modifica | modifica wikitesto]
Le alture del Golan, nel Governatorato di Quneitra, sono state occupate da Israele nel 1967 durante la guerra dei sei giorni e annesse nel 1982. La Siria non ha mai riconosciuto l'annessione e fa della restituzione del Golan la condizione necessaria per la stipula di un trattato di pace.
La provincia di Hatay, in Turchia, il cui capoluogo è la storica città di Antiochia, è rivendicata dalla Siria come storicamente propria. Etnicamente mista da alcuni secoli, fu ceduta alla Turchia nel 1939, durante il mandato francese, senza che la Siria indipendente abbia mai riconosciuto la cessione.
Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]
La Siria è divisa, amministrativamente, in 14 province o governatorati (ﻣﺤﺎﻓﻈﺎﺕ muḥāfaẓāt, singolare: محافظة muḥāfaẓa), dotati di un consiglio provinciale eletto e di un governatore nominato dal governo nazionale:
- Governatorato di Damasco (arabo: ﺩﻣﺸﻖ Dimašq)
- Governatorato del Rif di Damasco (arabo: ریف دمشق Rīf Dimašq)
- Governatorato di Quneitra (arabo: القنيطرة al-Qunayṭra)
- Governatorato di Dar'a (arabo: درعا Darʿā)
- Governatorato di al-Suwayda (arabo: السويداء al-Suwaydāʾ)
- Governatorato di Homs o Emesa (arabo: حمص Ḥimṣ')
- Governatorato di Tartus o Tortosa (arabo: طرطوس Ṭarṭūs)
- Governatorato di Laodicea o Laodicea (arabo: اللاذقية al-Lādhiqīyya)
- Governatorato di Hama o Epifània (arabo: حماه Ḥamā)
- Governatorato di Idlib o Ebla (arabo: ادلب Idlib)
- Governatorato di Aleppo (arabo: ﺣﻠﺐ Ḥalab)
- Governatorato di al-Raqqa (arabo: الرقة al-Raqqa)
- Governatorato di Deir el-Zor o Dura-Europos (arabo: ﺩﻳﺮ ﺍﻟﺰﻭﺭ Dayr al-Zōr))
- Governatorato di Hassaké (arabo: الحسكة al-Ḥasaka)
I governatorati sono divisi in distretti o aree (manātiq, sing.: mintaqa), 60 in tutto, e questi a loro volta in sotto-distretti (nawahi, sing.: nahiya), 206 in tutto, che comprendono città, cittadine e villaggi.
Città principali[modifica | modifica wikitesto]
Le città principali in ordine di abitanti sono:
Città della Siria | ||||||
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n. | Nome | Abitanti | Provincia | |||
Traslitterazione | Originale | Censimento 1981 | Stima 2006 | |||
1. | Damasco | دمشق | 1 112 214 | 1 580 909 | Damasco | |
2. | Aleppo | حلب | 985 413 | 1 626 218 | Aleppo | |
3. | Homs o Emesa | حمص | 346 871 | 798 781 | Homs o Emesa | |
4. | Hama o Epifània | حماة | 177 208 | 477 812 | Hama o Epifània | |
5. | Latakia o Laodicea | اللاذقية | 196 791 | 347 026 | Latakia o Laodicea | |
6. | Deir el-Zor o Dura Europos | دير الزور | 92 091 | 252 588 | Deir el-Zōr o Dura Europos | |
7. | al-Raqqa o Callinico | الرقة | 87 138 | 182 394 | al-Raqqa o Callinico | |
8. | al-Bab | الباب | 30 008 | 137 565 | Aleppo | |
9. | Idlib o Ebla | إدلب | 51 682 | 135 619 | Idlib o Ebla | |
10. | Dumā | دوما | 51 337 | 114 761 | Rif di Damasco | |
11. | al-Safīra | السفيرة | 21 197 | 100 980 | Aleppo | |
12. | Salamiyya | سلمية | 35 909 | 98 595 | Hama | |
13. | al-Hajar al-Aswad | الحجر الأسود | 23 563 | 92 267 | Rif di Damasco | |
14. | Tartus o Tortosa | طرطوس | 52 589 | 91 269 | Tartus o Tortosa | |
15. | al-Thawra | الثورة | 44 782 | 89 815 | al-Raqqa | |
16. | Kamichlié | القامشلي | 92 990 | 86 129 | Hassaké | |
17. | Hassaké | الحسكة | 73 426 | 81 809 | Hassaké | |
18. | Ma'arrat al-Nu'man | معرة النعمان | 25 579 | 77 433 | Idlib | |
19. | Dar'a | درعا | 49 534 | 73 523 | Dar'a | |
20. | Dāriya | داريا | 34 048 | 73 362 | Rif di Damasco | |
21. | Manbij | منبج | 30 812 | 70 346 | Aleppo | |
22. | Jable | جبلة | 24 784 | 68 368 | Laodicea | |
23. | A'zaz | اعزاز | 16 557 | 60 737 | Aleppo | |
24. | al-Suwayda | السويداء | 43 414 | 60 533 | al-Suwaydāʾ | |
25. | Abu Kama | أبو كمال | 17 507 | 60 505 | Deir el-Zōr |
Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]
Ordinamento scolastico[modifica | modifica wikitesto]
L'istruzione è gratuita e obbligatoria dai 6 agli 11 anni, corrispondenti ai 6 anni della scuola elementare. La scuola dell'obbligo è seguita da 3 anni di formazione professionale oppure generale e da 3 anni di istruzione professionale oppure accademica; quest'ultima è requisito obbligatorio per l'ammissione all'università. Il tasso di alfabetizzazione è l'86% per i maschi di almeno 15 anni e il 73,6% per le femmine.
Sistema sanitario[modifica | modifica wikitesto]
Il sistema sanitario siriano è tutt'ora nel completo caos:2 ospedali su 3 sono stati distrutti nella guerra o sono inservibili;il 38% delle attrezzature mediche è andato perduto,comprese quasi tutte le ambulanze.Oltre la metà dei medici è fuggita,alcuni sono stati imprigionati o uccisi.I pochi medici rimasti in Siria,quasi tutti non possono affrontare le emergenze di pronto soccorso.I vaccini che possono essere distribuiti sono crollati dal 91% al 68% negli ultimi 3 anni di guerra;molte malattie già debellate (come la poliomielite,nel 1995) hanno fatto la loro ricomparsa e i casi di contagio sono in vertiginosa crescita.Anche le mamme,adesso,hanno seri problemi;infatti 3 donne su 4 non hanno accesso ad attrezzature per il parto (prima della guerra disponibili al 96%).La speranza di vita siriana,ha subito un lieve calo:passando da 75,02 anni,a 74,71 anni.Stanno operando in Siria numerose associazioni per i servizi umanitari, quali Save the Children.
Forze armate[modifica | modifica wikitesto]
Il presidente della Siria è il comandante in capo delle forze armate siriane.
Sono divise in: Esercito Arabo Siriano, Marina Militare Araba Siriana, Aeronautica Militare Araba Siriana, Forze Aeree di Difesa Arabe Siriane, Polizia e Forze di Sicurezza.
Politica[modifica | modifica wikitesto]
Politica interna[modifica | modifica wikitesto]
Formalmente la Siria è una repubblica retta dal gruppo etnico-religioso degli alauiti, al cui vertice è dal 1970 la famiglia Assad, titolare della Presidenza della Repubblica in forma ormai ereditaria; attualmente la carica è ricoperta da Bashar al-Assad.
Il Presidente è anche segretario generale del partito Baʿth e capo del Fronte Progressista Nazionale, alleanza di 10 partiti legali egemonizzata dal Baʿth. I suoi poteri, già enormi ai sensi della Costituzione del 1973, sono ulteriormente aumentati dal fatto che dal 1963 (data della presa del potere da parte del Baʿth) è in vigore la legge marziale. Bashar al-Asad ha allentato la repressione dei dissidenti ma ha messo in chiaro che la sua priorità è lo sviluppo economico e non la liberalizzazione politica.
Economia[modifica | modifica wikitesto]
- Prodotto Nazionale Lordo (PNL): 60 miliardi di dollari;
- PNL pro capite: 4 000 dollari.
- Punti deboli: Inflazione 2007: 5,5% (Stime del governo. Osservatori indipendenti stimano cifre fino al 30%).
- Disoccupazione: 8,5%.
- Punti di forza: Ha un forte apparato industriale.
L'economia è nel complesso forte; rivestono tuttora, notevole importanza, le attività agricole e pastorali. Il petrolio, non particolarmente abbondante, riesce comunque a soddisfare buona parte della domanda interna. Lo sviluppo dell'economia è ostacolato da un assetto della regione ancora instabile e da una posizione politica poco chiara nella lotta al terrorismo internazionale e nel gioco delle alleanze tra gli Stati dell'area e gli Stati Uniti; un'ambiguità che condiziona gli scambi anche con i paesi occidentali.
Il presidente siriano Bashar al-Assad, ha approvato il bilancio per il 2009 che prevede un altro anno difficile. Le spese di bilancio ammontano a 638 miliardi di sterline siriane (circa $ 13,7 miliardi). Il bilancio è stato calcolato sulla base del prezzo di $ 51 per un barile di petrolio. Secondo gli attuali prezzi del petrolio, i siriani temono che il deficit sarà superiore alle aspettative. I prezzi di petrolio e di altre merci che sono state elevate nei mercati globali hanno portato ad un brusco aumento del tasso di inflazione.[10]
Risorse[modifica | modifica wikitesto]
Turismo[modifica | modifica wikitesto]
Prima delle sommosse scoppiate nel 2011, la Siria era destinazione turistica per il suo ricco patrimonio storico e archeologico:
Il numero di turisti che hanno visitato la Siria nel 2009 è pari a 6 091 889[5]
Aeroporti civili[modifica | modifica wikitesto]
- Aeroporto internazionale di Aleppo - 36°10′51″N 37°13′28″E / 36.180833°N 37.224444°E
- Aeroporto internazionale Basil al-Asad (Laodicea) - 35°24′04″N 35°56′55″E / 35.401111°N 35.948611°E
- Aeroporto internazionale di Damasco - 33°24′41″N 36°30′56″E / 33.411389°N 36.515556°E
- Aeroporto di Deir el-Zor - 35°17′07″N 40°10′34″E / 35.285278°N 40.176111°E
- Aeroporto di Dimashq-Mezze - 33°28′40″N 36°13′24″E / 33.477778°N 36.223333°E
- Aeroporto di Kamichlié - 37°01′26″N 41°11′36″E / 37.023889°N 41.193333°E
- Aeroporto di Palmira - 34°33′58″N 38°18′03″E / 34.566111°N 38.300833°E
- Aeroporto di Rasin el-Abud - 36°11′15″N 37°34′56″E / 36.1875°N 37.582222°E
- Aeroporto di Tabqa - 35°45′17″N 38°34′00″E / 35.754722°N 38.566667°E
Arte[modifica | modifica wikitesto]
Poesia[modifica | modifica wikitesto]
Molto sviluppata fin dall'epoca della prima conquista araba della Siria, all'epoca del secondo Califfo 'Omar ibn al-Khattāb, ha avuto il suo massimo splendore durante il periodo califfale omayyade (661-750).[senza fonte]
Note[modifica | modifica wikitesto]
- ^ CIA World Factbook. URL consultato il 14 dicembre 2014.
- ^ (EN) Population growth rate su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
- ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
- ^ Tasso di fertilità nel 2010. URL consultato il 12 febbraio 2013.
- ^ a b Syrian Central Census Bureau
- ^ Libya NTC Recognises Syrian National Council, Closes Syrian Embassy, Naharnet, 10 ottobre 2011. URL consultato il 15 ottobre 2011.
- ^ UN decides to stop updating Syria death toll in http://bigstory.ap.org/article/un-decides-stop-updating-syria-death-toll.
- ^ Report of the Commission Entrusted by the Council with the Study of the Frontier between Syria and Iraq su World Digital Library, 1932. URL consultato l'8 luglio 2013.
- ^ http://lainfo.es/it/2014/06/05/gli-osservatori-internazionali-ratificati-elezioni-trasparenti-in-siria/
- ^ Bilancio siriano, Assad tira la cinghia, Doron Peskin & Gil Feiler, Infoprod 22.12.08
Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]
- Mirella Galletti, Storia della Siria contemporanea. Popoli, istituzioni e cultura, Bompiani, 2006
Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]
Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]
- Wikinotizie contiene notizie di attualità su Siria
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Siria
- Wikivoyage contiene informazioni turistiche su Siria
Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]
- Scheda della Siria dal sito Viaggiare Sicuri - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
- Sito dell'Ambasciata Italiana a Damasco
- Syria sul World Factbook
Controllo di autorità | VIAF: (EN) 251202834 · GND: (DE) 4058794-0 |
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