Sierra Leone

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Sierra Leone
Sierra Leone – Bandiera Sierra Leone - Stemma
(dettagli) (dettagli)
Unity, Freedom, Justice
(Traduzione: Unione - Libertà - Giustizia)
Sierra Leone - Localizzazione
Dati amministrativi
Nome completo Repubblica della Sierra Leone
Nome ufficiale Republic of Sierra Leone
Lingue ufficiali inglese
Capitale Freetown  (1.070.200 ab. / 2004)
Politica
Forma di governo Repubblica presidenziale
Presidente Ernest Bai Koroma
Indipendenza 27 aprile 1961
Ingresso nell'ONU ottobre 1961
Superficie
Totale 71.740 km² (116º)
 % delle acque 0,2 %
Popolazione
Totale 5.867.536 ab. (2012) (107º)
Densità 76 ab./km²
Tasso di crescita 2,277% (2012)[1]
Nome degli abitanti Sierraleonesi
Geografia
Continente Africa
Confini Guinea, Liberia
Fuso orario UTC
Economia
Valuta Leone
PIL (nominale) 3 789[2] milioni di $ (2012) (156º)
PIL pro capite (nominale) 615 $ (2012) (172º)
PIL (PPA) 7 970 milioni di $ (2012) (149º)
PIL pro capite (PPA) 1 541 $ (2013) (167º)
ISU (2011) 0,336 (basso) (180º)
Fecondità 4,9 (2011)[3]
Varie
Codici ISO 3166 SL, SLE, 694
TLD .sl
Prefisso tel. +232
Sigla autom. WAL
Inno nazionale High We Exalt Thee, Realm of the Free
Festa nazionale 27 aprile
Sierra Leone - Mappa
 

Coordinate: 8°30′N 11°55′W / 8.5°N 11.916667°W8.5; -11.916667

La Repubblica della Sierra Leone è uno Stato dell'Africa Occidentale, sulla costa dell'oceano Atlantico. La nazione confina con la Guinea a nord e a est, e con la Liberia a sud-est. La vicenda della liberazione degli schiavi rimasti nei territori della Sierra Leone è stata ricordata nel nome della capitale Freetown, "città libera".

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Lo stato della Sierra Leone fu venduto nel 1788 da un re indigeno all’Inghilterra, e quindi divenne subito colonia inglese. La vendita era stata fatta con uno scopo ben preciso, quello di dare rifugio agli africani senza patria ed agli schiavi liberati.

Come colonia della Corona britannica ebbe un governatore incaricato di nominare un Consiglio esecutivo assistito da un Consiglio legislativo. La legge inglese si applicò con le modifiche richieste dalla situazione ambientale. La colonia fu divisa in due provincie ciascuna presieduta da un commissario europeo. Ogni commissario ebbe l’incarico di dirimere tutte le questioni di una certa rilevanza lasciando quelle di minore peso ai capi indigeni, possessori di appositi tribunali.

La colonizzazione iniziò e, dopo una serie di fallimenti, nel 1791 si costituì una compagnia che nel 1807 cedette tutti i diritti alla Corona inglese. Nel 1872 anche la regione di Falaba passò sotto protettorato inglese.

Nel 1898 ci fu una ribellione degli indigeni contro gli inglesi, ma anche contro gli africani europeizzati; fu domata e tutto tornò sotto controllo.

Nel 1904 le isole Los furono cedute alla Francia. Lo sviluppo dell’esplorazione portò nel 1926 alla scoperta di alcuni giacimenti di platino, di ematite e di oro, e se ne avviò subito lo sfruttamento. La zona degli altopiani interni risultò la più ricca di minerali, specialmente diamanti.

Alla fine della seconda guerra mondiale la Gran Bretagna iniziò in tutte le sue colonie africane una politica di preparazione all’autonomia e lo fece a tappe nel 1946, nel 1951 e nel 1956. L’intento era quello di formare stati a sé stanti ma sempre membri del Commonwealth. Questo avvenne anche in Sierra Leone e nel 1958 si costituì un Ordine del Consiglio che portò il Consiglio Esecutivo ad essere formato interamente da africani.

L’Assemblea dei rappresentanti si formò con 51 membri eletti più 2 nominati dal governatore. Piano piano molte vertenze prima sottoposte al giudizio del governatore, passarono nelle mani dei commissari distrettuali indigeni, e ciò per abituare gli africani ad assumersi intanto le responsabilità amministrative, che sarebbero poi state seguite da quelle politiche.

Il 16 marzo 1961 il premier britannico accolse nel Commonwealth la Sierra Leone come membro indipendente, a partire dal successivo 27 aprile. Nell’ottobre dello stesso anno anche le Nazioni Unite promossero l’ammissione della Sierra Leone.

Il governo del giovane stato fu, all’atto della sua indipendenza, retto da una coalizione, United Front, presieduta dal conservatore Milton Margai, esponente del Sierra Leone People’s Party: governatore generale come rappresentante della Corona britannica, e quindi capo dello Stato, fu l’africano Henry Josiah Lightfoot Boston, mentre l’opposizione fu alla guida di Siaka Stevens, capo dell’All People’s Congress.

Nel 1964 alla morte di Margai, il governo passò nelle mani del fratello Albert con risultati disastrosi, in quanto egli applicò un regime totalitario ed inefficiente, e ciò fece lievitare il partito d’opposizione. E nelle elezioni del marzo 1967 il partito di governo perse la maggioranza e mentre Stevens si apprestava ad assumere il potere, si verificò un colpo di Stato militare promosso da D. Lansana. I partiti furono aboliti, la Costituzione fu sospesa; ne nacque il"Consiglio Nazionale Riformatore" capeggiato dal colonnello T. A. Juxson-Smith, che assunse l’incarico con la promessa di restaurare in breve tempo il governo civile. Non essendosi ciò verificato ancora nel 1968, un altro comando militare intervenne e mise Stevens nelle condizioni di formare il governo. Quindi il Sierra Leone People’s Party passò all’opposizione.

Contrasti, disordini, antagonismi tribali e regresso nella economia furono le componenti per dichiarare lo stato d’emergenza, che iniziò nel novembre 1968 e si chiuse nel febbraio 1969. Nel 1970 ritornarono le difficoltà, si formò un altro partito di opposizione, l’Union Democratic Party che ebbe vita breve e poi ancora si tornò allo stato d’emergenza.

Dopo alcuni colpi di stato ed attentati falliti, il 19 aprile 1971 fu proclamata la Repubblica, Stevens presidente, S.I. Koroma premier, capitale Freetown.

Alle elezioni del maggio 1973 partecipò il partito di Stevens come partito unico. Fu portata una variazione alla Costituzione, per cui la carica di Koroma fu divisa in due parti: quella di vicepresidente e quella di primo ministro, ed egli mantenne la prima per poter poi eventualmente succedere al presidente. Tenne però anche il Dicastero delle Finanze. Primo Ministro divenne C. A. Kamara.

Le elezioni del 1977 furono vinte dall’All People’ Congress e nel marzo 1978 fu dichiarato partito unico, sotto la cui ala confluirono, al governo di unità nazionale, anche esponenti di altri settori.

Per la politica estera, alla fine degli anni 70, la Sierra Leone, dopo aver abbandonato la sua ideologia filo-occidentale, strinse rapporti di amicizia e di cooperazione con i paesi comunisti. Prima fra tutti la Cina popolare che si impegnò a costruire opere pubbliche e ad elargire aiuti; poi la Libia che divenne il principale fornitore di petrolio e la Liberia.

Ma sopraggiunsero anni di instabilità e disordini. Nel 1981 fu nuovamente necessario ricorrere allo stato d’emergenza che durò fino al 1985, quando Stevens si dimise. (Morì nel 1989). Nel ritirarsi dalla politica egli, disattendendo le aspettative del vicepresidente, nominò quale suo successore il generale J. S. Momoh, che fu eletto presidente nell’ottobre 1985 a suffragio universale ed entrò in carica a novembre. Pur essendo militare, al governo nominò ministri civili.

Nel 1987 ci fu un tentativo di colpo di Stato ad opera del vicepresidente F. Minah, che fu condannato a morte.

Nel 1991 fu introdotto il multipartitismo. Il 30 aprile 1992 ancora un colpo di Stato di giovani ufficiali fu elaborato dal capitano V. E. M. Strasser, diventato il più giovane capo al mondo di Stato dato che prese il potere tre giorni dopo il suo 25 ° compleanno. Il governo fu guidato da un Consiglio Supremo dello Stato e da un Consiglio di Segretari di Stato, misti tra civili e militari. Strasser nel 1993, formando il nuovo governo, promise il ritorno alla democrazia entro tre anni.

Ma ciò non si verificò perché il paese continuò ad essere dilaniato da violenze di ogni tipo. Strasser dovette combattere contro il Fronte Rivoluzionario Unito (R.U.F), che dopo aver sostenuto la guerra civile accanto ai guerriglieri liberiani nel loro paese, ora stava turbando la vita politica in casa propria, con molte azioni delittuose, fra cui il saccheggio delle miniere di diamanti, unica vera fonte di ricchezza della Sierra Leone.

Questi ribelli, nel corso della prima metà del 1995, erano pericolosamente avanzati fino a pochi chilometri dalla capitale. Moltissimi abitanti abbandonarono le loro case e fuggirono ma molti altri subirono una vera e propria strage.

Nel giugno del 1995 le forze armate del paese, insieme a mercenari sudafricani di Executive Outcomes e alle forze militari nigeriane e guineane, sferrarono un forte contrattacco e riuscirono a debellare i guerriglieri ed a ricacciarli nelle zone di confine con la Liberia.

Geografia[modifica | modifica wikitesto]

La Sierra Leone si trova nella parte occidentale dell'Africa e del Golfo di Guinea (Oceano Atlantico), a nord-ovest della Liberia.

Morfologia[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Geografia della Sierra Leone.

Il territorio comprende un'estesa pianura costiera, formata dai detriti trasportati dai numerosi corsi d'acqua che l'attraversano. Procedendo verso l'interno, un ripido gradino segna l'inizio di una serie di tavolati che si susseguono con altitudini crescenti. I rilievi più elevati, a est, appartengono ai Monti Loma. La costa è orlata di lagune e profondamente incisa dagli estuari.

Idrografia[modifica | modifica wikitesto]

I principali fiumi della Sierra Leone sono il Great Scarcies, Little Scarcies, Selim, Pong e Moa.

Clima[modifica | modifica wikitesto]

Il clima è tropicale; le piogge, abbondanti sulla costa, diminuiscono nelle regioni interne.

Il clima tropicale di questa regione è di tipo caldo-umido, caratterizzato da inverni asciutti e da abbondanti precipitazioni concentrate nei mesi che vanno da maggio a ottobre e causate dai monsoni provenienti da sud-ovest; per questo motivo, nelle regioni costiere, esse raggiungono una media superiore ai 3.800 mm annui. Nelle regioni montuose la temperatura è resa mite dall’altitudine.

Popolazione[modifica | modifica wikitesto]

Nel rapporto sullo sviluppo umano dell'ONU del 4 novembre 2010, la Sierra Leone risulta alla 180ª posizione al mondo su 187 (stati con ISU Basso) relativa all'Indice di sviluppo umano.[senza fonte]

Demografia[modifica | modifica wikitesto]

La Sierra Leone è uno degli stati africani con la più alta densità di popolazione, le stime parlano di sei milioni di abitanti; la cifra è approssimativa a causa dell'alto numero di profughi della guerra civile.

La popolazione è divisa in varie etnie, per lo più appartenenti al ceppo sudanese. È presente una minoranza Krumen. I creoli discendenti dai colonizzatori europei e dagli schiavi africani liberati rientrati dall'America nell'Ottocento, costituiscono ormai un'esigua minoranza.

La Sierra Leone ha anche uno dei più alti tassi di mortalità infantile della terra (77‰).

Lingue[modifica | modifica wikitesto]

La lingua ufficiale della Sierra leone è l'inglese il cui uso è però limitato ad una minoranza più colta. La lingua principalmente usata a nord del Paese è il temne mentre a sud si parla prevalentemente il mende. Il krio, un misto di inglese e creolo è la lingua usata da circa il 10% della popolazione anche se è capita dalla quasi totalità di essa. Sono in uso anche dei dialetti sudanesi parlati dalle tribù dei Temné e dai Mende.

Religioni[modifica | modifica wikitesto]

La religione dominante è l'Islam, che copre circa il 60% della popolazione; i cristiani sono il 30%, mentre il restante 10% è legato a religioni animiste locali. Non mancano poi compenetrazioni tra le religioni rivelate e i tradizionali culti tribali.

Ordinamento dello Stato[modifica | modifica wikitesto]

Suddivisioni amministrative[modifica | modifica wikitesto]

Province della Sierra Leone.

La repubblica della Sierra Leone amministrativamente è suddivisa in province, che a loro volta si suddividono in distretti, che a loro volta si suddividono in 'Chiefdom.[4]

Attualmente sono state istituite quattro provincie, anche se una di queste è denominata Area Occidentale, e al di sotto di queste quattordici distretti, due dei quali afferenti l'Area Occidentale.

Città principali[modifica | modifica wikitesto]

Città Popolazione
Freetown 1.070.200
Kissy 405.734
Kenema 328.539
Bo 189 297
Koidu 157.800
Makeni 148.900

Altre importanti città sono Kailahun, Port Loko, Kabala, Moyamba, Kambia, Magburaka e Bonthe.

Istituzioni[modifica | modifica wikitesto]

Politica[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Politica della Sierra Leone.

La Sierra Leone elegge a livello nazionale un Capo di Stato, il Presidente, ed il Parlamento. Il Presidente è eletto per cinque anni dal popolo. Il Paese ha un sistema multipartitico, con due o tre partiti più forti più un altro di minor successo.

Economia[modifica | modifica wikitesto]

In Sierra Leone dominano le industrie estrattive (ferro, bauxite e soprattutto diamanti), nonostante la presenza di scambi commerciali d'altro genere (palma da olio). Le prospettive economiche si basano sulla risorsa che finora ha più influito in negativo sulle vicende del paese: i diamanti. Il governo ha già dato in concessione alcune aree per l’estrazione delle pietre preziose, sperando così di migliorare la bilancia commerciale e poter destinare buona parte degli introiti alla ricostruzione del paese. Però sembra che questa risorsa cominci a scarseggiare, infatti sembra che molti cercatori di diamanti si lamentino del fatto che non ci sono più molti diamanti e lo Stato ha fatto delle ricerche verificandone la veridicità.

Ambiente[modifica | modifica wikitesto]

La vegetazione della Sierra Leone, ricca di numerose essenze, ha molto sofferto per la distruzione sconsiderata dell'uomo. La fitta foresta equatoriale, estesa una volta in tutta l'ampia regione pianeggiante del Paese, caratterizzata da forte piovosità, si conserva attualmente solo in alcune zone sud-orientali, al confine con la Liberia, sulla catena della penisola di Sierra Leone, lungo la riva destra del Sewa (distretto di Koinadugu) e in altre piccole aree (in totale 301.000 ha parno una fascia di caducifoglie)'. Lungo i fiumi si ha inoltre la foresta a galleria e sul litorale si sviluppano in immense distese le mangrovie. Nel retroterra troviamo la palma da olio e parecchie altre varietà di palme. Caratteristici sono inoltre i baobab giganteschi, l'albero del pane, quello del burro e un albero simile alla quercia da sughero che fornisce agli indigeni il materiale per le loro imbarcazioni. Fra i legni pregiati predominano l'ebano e il teak, seguono numerose altre piante come il legno corallo (Baphia nitida), il tolmah o albero dello zolfo ed alcuni alberi produttori di gomma e poi caffè, cotone, miglio e zenzero. Fra le spezie comune è il pepe sia nero che bianco. La fauna, che è quella tipica dell'Africa occidentale, offre numerosi e vari esemplari. Pantere, leopardi, elefanti, scimmie, nonché numerosi rettili tra i quali si distingue il Boa constrictor lungo circa 3 metri e grosso come un braccio umano, vivono nelle foreste. Antilopi e bufali sono invece frequenti in terreni più aperti. I fiumi sono ricchi di ippopotami, lamantini, coccodrilli e varie specie di testuggini e nelle cavità del terreno si nascondono camaleonti e rospi. Rari sono gli uccelli (gufi, gazze, falchi, pappagalli) al contrario degli insetti che abbondano in specie e numero. Soprattutto durante la stagione delle piogge costituiscono stuoli sterminati che di frequente celano la pericolosa mosca tse-tse e l'anofele.

Arte[modifica | modifica wikitesto]

Scultura[modifica | modifica wikitesto]

Tra le attività artistiche tradizionali più diffuse vi è la scultura, come evidenziato dalle statuette in steatite di vario stile e di varie epoche, anche antiche, rinvenute grazie a scavi e ricerche. Si tratta di figure umane inginocchiate, sedute o a cavallo, caratterizzate dalle mani che sostengono il volto e talvolta dalla presenza di armi e scudi. Presso i Mende è storicamente rilevante l'utilizzo di maschere, quali il bundu, una sorta di casco contraddistinto dal viso femminile scolpito sul retro.[5]

Musica[modifica | modifica wikitesto]

  • Peter Kai Kapindi

Letteratura[modifica | modifica wikitesto]

Cinema[modifica | modifica wikitesto]

Sport[modifica | modifica wikitesto]

Tradizioni e festività[modifica | modifica wikitesto]

Le festività celebrate in Sierra Leone sono: Capodanno; Pasqua; Festa dell'indipendenza, Anniversario della rivoluzione, Natale e Boxing day. Si festeggiano anche le principali ricorrenze islamiche. Il lunedì di Pasqua, sulle spiagge di Freetown, si festeggia il Kite-flying day, il giorno nazionale degli aquiloni.

Cleaning day[modifica | modifica wikitesto]

Fino a qualche anno fa, l'ultimo sabato di ogni mese nelle maggiori città si teneva il cleaning day, giornata dedicata alla pulizia della città. Ad ognuno era assegnato un tratto di strada e chi veniva trovato a non fare nulla poteva essere multato con sanzioni fino a 130 dollari.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ (EN) Population growth rate su CIA World Factbook. URL consultato il 28 febbraio 2013.
  2. ^ Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013
  3. ^ Tasso di fertilità nel 2011. URL consultato il 12 febbraio 2013.
  4. ^ Chiefodms della Sierra Leone
  5. ^ "Le Muse", De Agostini, Novara, 1965, Vol. III, pag.466

Altri progetti[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

Controllo di autorità VIAF: (EN126078121 · GND: (DE4054908-2 · BNF: (FRcb119377630 (data)
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