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Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord

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Coordinate: 50°52′34.16″N 4°25′19.24″E / 50.876156°N 4.422011°E50.876156; 4.422011

Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord
North Atlantic Treaty Organization
Organisation du Traité de l'Atlantique Nord
Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord
Paesi aderenti alla NATO
Abbreviazione NATO / OTAN
Tipo Alleanza militare
Fondazione 4 aprile 1949
Scopo collaborazione militare
Sede centrale Belgio Bruxelles
Segretario generale Norvegia Jens Stoltenberg
Lingue ufficiali inglese, francese[1]
Membri 28 (2009)
Bilancio 746 milioni di [2] (2001)
Sito web
La bandiera della NATO

L'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (in inglese North Atlantic Treaty Organization, in sigla NATO,[3] in francese: Organisation du Traité de l'Atlantique du Nord, in sigla OTAN), è un'organizzazione internazionale per la collaborazione nella difesa.

Il trattato istitutivo della NATO, il Patto Atlantico, fu firmato a Washington, D.C. il 4 aprile 1949 ed entrò in vigore il 24 agosto dello stesso anno. Attualmente, fanno parte della NATO 28 stati del mondo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Le origini[modifica | modifica wikitesto]

Il Patto Atlantico traeva origine dalla percezione che il cosiddetto mondo occidentale (costituito da Stati Uniti d'America, Canada, Regno Unito, Francia, Norvegia, Italia ed altri Paesi dell'Europa occidentale), dopo la Seconda Guerra Mondiale, stesse cominciando ad accusare tensioni nei confronti dell'altro paese vincitore della guerra, ossia l'Unione Sovietica, con i suoi Stati satellite.

Iniziava, infatti, a svilupparsi nelle opinioni pubbliche occidentali il timore che il regime sovietico potesse "non accontentarsi" della spartizione geografica generata, al termine della Guerra, da varie conferenze di pace e che, radicalizzando i contenuti ideologici della società, volesse iniziare una mira espansionista per l'affermazione globale dell'ideologia comunista. Ciò generò un movimento di opinione che - anche grazie alle varie attività in tal senso organizzate dagli Stati Uniti d'America - iniziò a svilupparsi in modo generalizzato nei Paesi occidentali e che identificò una nuova assoluta necessità di garantire la sicurezza del mondo occidentale dalla minaccia comunista; la NATO, quindi, rispondeva all'esigenza di allearsi e di mettere a fattor comune i propri dispositivi di difesa, per reagire "come un sol uomo" ad un eventuale attacco.

Il ponte aereo di Berlino[modifica | modifica wikitesto]

Tale sentimento ebbe una significativa spinta dopo i fatti di Berlino del 1948. La città tedesca, simbolo del nazismo e Capitale della Germania hitleriana, dopo Jalta venne a trovarsi nel territorio della Germania Est, ossia sotto influenza sovietica, e venne suddivisa in 4 zone, tre delle quali controllate dai Paesi occidentali e la quarta (la parte orientale della città) dall'Unione Sovietica. Berlino Est divenne Capitale della Germania Est.

Dopo alcuni mesi durante i quali i sovietici avevano iniziato a manifestare disagio e dissenso sulla situazione territoriale e logistica "anomala" di Berlino (enclave occidentale in territorio orientale), che permetteva alle genti sottoposte al regime socialista di transitare facilmente all'Ovest trovandovi rifugio, il 24 giugno 1948 decisero di chiudere il corridoio terrestre attraverso il quale Berlino Ovest era connessa al mondo occidentale, impedendo, di fatto, il suo approvvigionamento logistico: il successivo ponte aereo, organizzato dal mondo occidentale per assicurare la sopravvivenza della popolazione di Berlino Ovest, è entrato nella storia.

La vicenda dell'"assedio" a Berlino Ovest, fece naturalmente forte impressione alle popolazioni occidentali e, di fatto, rese matura la decisione di istituire un'Alleanza del mondo occidentale contro la minaccia sovietica.

I Paesi fondatori[modifica | modifica wikitesto]

Il concetto informatore dell'Alleanza: la "difesa collettiva"[modifica | modifica wikitesto]

Il concetto informatore di questa nuova "Alleanza" era quello della "difesa collettiva", riportato nell'Art. 5, che recita:

« Le parti concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in America settentrionale, deve essere considerato come un attacco contro tutte e di conseguenza concordano che, se tale attacco armato avviene, ognuna di esse, in esercizio del diritto di autodifesa individuale o collettiva, riconosciuto dall'articolo 51 dello Statuto delle Nazioni Unite, assisterà la parte o le parti attaccate prendendo immediatamente, individualmente o in concerto con le altre parti, tutte le azioni che ritiene necessarie, incluso l'uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza dell'area Nord Atlantica. »

Questa misura era concepita in modo tale che se l'Unione Sovietica avesse lanciato un attacco contro uno qualsiasi dei paesi membri, questo sarebbe stato trattato da ciascun paese membro come un attacco diretto, ed era rivolta soprattutto a una temuta invasione sovietica dell'Europa occidentale. Le trattative si svolsero tra i firmatari del trattato di Bruxelles (Regno Unito, Francia e Benelux), Stati Uniti, Canada, Norvegia, Danimarca, Islanda, Portogallo ed Italia. L'Unione Sovietica protestò vivacemente, affermando la natura aggressiva nei suoi confronti del Patto. Da lì a pochi anni essa avrebbe dato vita ad un'Alleanza militare contrapposta alla NATO: il Patto di Varsavia.

La creazione degli organi politici dell'Alleanza Atlantica impiegò circa un anno di lavori, tra il maggio 1950 e lo stesso mese del 1951; nelle riunioni a Londra ed a Bruxelles i ministri degli Esteri si accordarono per la creazione di un Consiglio Permanente, dotato di potere esecutivo, affiancato da tre comitati, di difesa economica e finanziaria, di difesa e militare, inglobati poi nel Consiglio Permanente nella conferenza di Londra del maggio 1951.

La "guerra fredda"[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Guerra fredda e Organizzazione Gladio.

Con la nascita del Patto di Varsavia iniziò la "Guerra fredda", così definita in quanto, in realtà, mai combattuta sul campo, ma per la quale i due blocchi prepararono i loro dispositivi militari in modo così meticoloso e credibile che fu sviluppato il concetto di "pace armata" (attuato anche con armi nucleari potenzialmente distruttive per l'umanità intera). Dopo la caduta del muro di Berlino, che simboleggiò la fine del socialismo reale e soprattutto dell'URSS, la NATO ha radicalmente cambiato la sua visione strategica, avviando un processo di radicale trasformazione. Dopo i fatti dell'11 settembre 2001 è avvenuto un nuovo cambiamento nelle strategie dell'Alleanza, che adesso, a processo di trasformazione ormai compiuta, si configura come l'organizzazione mondiale principale per la lotta effettiva al terrorismo internazionale.

Il disposto dell'art. 5 del Trattato, mai attuato durante la Guerra fredda, venne invocato per la prima volta nella storia il 12 settembre 2001 dagli Stati Uniti, in risposta all'attacco terroristico del giorno precedente a New York.

Dalla caduta del muro di Berlino ad oggi[modifica | modifica wikitesto]

Dalla caduta del muro di Berlino in poi, la NATO ha progressivamente perso la propria caratteristica di "Alleanza Difensiva" per orientarsi sempre più come un ambito di collaborazione militare tra Paesi aderenti. Dopo gli eventi dell'11 settembre 2001, gli Stati Uniti hanno richiesto l'intervento dell'Alleanza sulla base dell'Art. 5 del trattato. In linea generale, la NATO oggi rappresenta l'organizzazione militare più utilizzata per l'imposizione del pieno rispetto della Carta dell'ONU e delle norme e convenzioni di Diritto umanitario e di Diritto bellico, delle risoluzioni del Consiglio di sicurezza dell'ONU relative a situazioni di crisi di importanza globale.

I principi generali che regolano le attività dell'Alleanza sono mutati nel tempo, adattandosi ai continui cambiamenti del panorama geopolitico internazionale, ed attualmente possono essere riassunti nei seguenti punti:

  • ogni attività dell'Alleanza avviene sulla base di decisioni prese a consenso unanime, anche ai livelli organizzativi più bassi;[4]
  • ogni paese contribuisce alle capacità militari della NATO secondo un rigido principio di volontarietà;
  • le truppe o i materiali messi a disposizione della NATO, dalle varie Nazioni, sono sotto comando permanente della nazione che li esprime, e vengono assegnati alla NATO ed impiegati da un Comandante NATO, solo in caso di necessità;
  • le truppe assegnate alla NATO durante un'operazione (per esempio, ISAF), vengono impiegate dal comandante NATO secondo criteri di impiego delle truppe definiti in un "piano operativo" (OPLAN) approvato a livello di "Comando strategico" (Comando Alleato per le operazioni, Allied Command Operations, ACO). Tuttavia, le "regole di ingaggio" (rules of engagement, ROE), ossia la caratterizzazione pratica delle azioni militari, sono espressamente concordate con il Governo della Nazione di appartenenza delle truppe che, per verificarne la loro osservanza, mantiene nell'Area di Operazioni un proprio Rappresentante Nazionale di alto livello (Senior National Representative, SNR);
  • i costi di funzionamento dell'Alleanza sono ripartiti tra i paesi membri in funzione dei loro PIL;
  • nessuna attività (operativa, logistica e addestrativa) viene operata in ambito NATO senza che sia preceduta da un'apposita consultazione (in ambito NATO non esistono votazioni in quanto dette consultazioni si basano sul principio del silenzio-assenso), in cui ogni paese membro ha facoltà di esprimere la propria volontà;
  • Tutti i paesi membri della NATO hanno la stessa importanza e uguale peso al tavolo negoziale. Ognuno di essi ha facoltà, a tutti i livelli decisionali, di rompere l'unanimità esprimendo il proprio parere contrario alle varie questioni poste sul tavolo del Comitato Atlantico o di ogni altro comitato ad esso subordinato. In pratica il parere contrario di un qualsiasi Alleato, anche il più piccolo, equivale a un veto in quanto impedisce il reaggiungimento del consenso stabilito dal Trattato Atlantico.
soldati italiani inquadrati in ISAF proteggono un compagno ferito

Cronologia storica essenziale[modifica | modifica wikitesto]

I confini della NATO (blu) e del Patto di Varsavia (rosso)
La NATO in Europa nel 1973.
Vertice della NATO 2002 a Praga (Repubblica Ceca)
  • 28 maggio 2002 Viene avviata la "collaborazione per la pace" (Partnership for Peace, PfP) con la Russia.
  • 21 novembre 2002: Durante il vertice di Praga (Repubblica Ceca) altri sette Stati sono invitati ad aprire dei colloqui per l'unione all'Alleanza: Estonia, Lettonia, Lituania, Slovenia, Slovacchia, Bulgaria e Romania.
  • 10 febbraio 2003: Francia e Belgio rompono la procedura del tacito assenso riguardante la tempistica delle misure protettive a favore della Turchia in caso di una possibile guerra con l'Iraq. La Germania, pur non usando il suo diritto di rompere la procedura, annuncia il suo supporto al veto.
  • 16 aprile 2003: La NATO accetta di prendere il comando, in agosto, dell'ISAF (International Security Assistance Force) in Afghanistan. La decisione viene presa su richiesta della Germania e dei Paesi Bassi, che guidavano l'ISAF al momento dell'accordo. Il progetto viene approvato all'unanimità. Il passaggio del controllo alla NATO avvenne l'11 agosto, ed è, nella storia della NATO, la prima missione al di fuori dell'area nord-atlantica.
    Lo stemma dell'Operazione ISAF sotto Comando NATO
    .
  • 19 giugno 2003: Inizia una radicale ristrutturazione dottrinale ed organizzativa della NATO. Viene creata un'organizzazione militare bicipite: sono infatti istituiti ACO (Allied Command for Operations), con sede in Europa e responsabile delle Operazioni correnti e ACT (Allied Command for Transformation), con sede negli Stati Uniti e responsabile della definizione delle strategie future.
  • 29 marzo 2004: Si completa il processo di adesione di Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania, Romania, Slovacchia e Slovenia. È il quinto e più grande allargamento nella storia dell'alleanza.
  • Dal 2007 due italiani rivestono importanti ruoli di vertice, il segretario generale delegato è l'ambasciatore Claudio Bisogniero, e il presidente del comitato militare è l'ammiraglio Giampaolo Di Paola.
  • Nel 2008 Albania e Croazia sono state ufficialmente invitate a far parte dell'Alleanza. La Repubblica di Macedonia, invece, è stata momentaneamente esclusa per motivi di discordia con la Grecia.
  • Nel marzo 2009 la Francia ha annunciato, dopo 43 anni di assenza, di voler rientrare nel Comando Militare Integrato dell'Alleanza (eliminando così le storiche rivalità golliste con gli americani durante la Guerra Fredda e le difficili relazioni del 2003 riguardo alla guerra in Iraq).
  • Nell'aprile 2009 l'Albania e la Croazia hanno completato il processo di adesione: è il sesto allargamento nella sessantennale storia dell'Alleanza Atlantica.
  • Tra il 23 e il 24 marzo 2011 l'Alleanza Atlantica interviene militarmente nella prima guerra civile libica in aiuto ai ribelli e alla popolazione civile. Conducendo operazioni aeree e navali contro le forze lealiste del regime di Mu'ammar Gheddafi per tutta la durata della guerra fino all'uccisione del Colonnello il 20 ottobre 2011, l'Alleanza si ritirerà più tardi il 31 ottobre dello stesso anno.

Le modalità di adesione[modifica | modifica wikitesto]

Mappa cronologica delle adesioni alla NATO.
L'allargamento della NATO nell'Europa dell'Est.

L'art. 10 del Trattato del Nord Atlantico descrive come gli stati possano entrare nella NATO:[7]

« I membri possono invitare previo consenso unanime qualsiasi altro Stato europeo in condizione di soddisfare i principi di questo trattato e di contribuire alla sicurezza dell'area nord-atlantica ad aderire a questo trattato. Qualsiasi Stato così invitato può diventare un membro dell'organizzazione depositando il proprio atto di adesione al Governo degli Stati Uniti d'America. Il Governo degli Stati Uniti d'America informerà ciascun membro del deposito di tale atto di adesione. »

Questo articolo pone due limiti generali agli stati per l'accesso:

  • solo stati europei sono candidabili per l'ingresso
  • i candidati devono essere approvati da tutti i membri attuali

Il secondo criterio significa che ciascun stato membro ha diritto di veto, ovvero può decidere di porre delle condizioni per l'ingresso di un paese. In pratica la NATO ha formulato un insieme di criteri-base che devono essere soddisfatti per aspirare all'accesso, ma in alcuni casi ci possono essere dei criteri aggiuntivi. I casi più importanti sono:

Non è invece mai stato un criterio riconosciuto quello secondo cui la NATO non si sarebbe estesa ad Est se l'URSS avesse consentito la riunificazione della Germania: questa rivendicazione russa[8] del contenuto di un colloquio tra Gorbacev e James Baker, infatti, non è mai stata accettata dalla diplomazia USA[9], che anzi negli anni Novanta sfidò l'irritazione russa propiziando l'ingresso della Polonia, dell'Ungheria e della Repubblica Ceca nell'Alleanza.

Piano d'azione per l'adesione (MAP)[modifica | modifica wikitesto]

Come procedura per i paesi che vogliono aderire (pre-adesione) esiste un meccanismo chiamato Piano d'azione per l'adesione o Membership Action Plan (MAP) che fu introdotto nel vertice di Washington del 23-25 aprile 1999. La partecipazione al MAP prevede per un paese la presentazione di un rapporto annuale sui progressi fatti nel raggiungere i criteri stabiliti: la NATO provvede poi a rispondere a ciascun paese con suggerimenti tecnici e valuta singolarmente la situazione dei progressi.

Questi paesi sono all'interno del MAP:

È previsto che entrino nel MAP i seguenti paesi:

Dialogo intensificato[modifica | modifica wikitesto]

L'altro meccanismo di pre-adesione è il Dialogo intensificato o Intensified Dialogue che è visto come passo precedente prima di essere invitati al MAP.

I paesi attualmente in questa fase sono:

  • Ucraina Ucraina dall'aprile 2005 a seguito della decisione nel maggio 2002 del Presidente Leonid Kučma di voler aderire all'Alleanza Atlantica
  • Georgia Georgia dal settembre 2006
  • Montenegro Montenegro dall'aprile 2008
  • Bosnia ed Erzegovina Bosnia ed Erzegovina dall'aprile 2008
  • Serbia Serbia dall'aprile 2008 (la Serbia è stata invitata ad entrare nel programma quando lo riterrà opportuno)


Rapporto con paesi terzi[modifica | modifica wikitesto]

██ Stati membri NATO

██ Stati EAPC - PfP

██ Stati del Dialogo mediterraneo

Un doppio schema tecnico-diplomatico di accordi è stato creato per aiutare la cooperazione tra i membri NATO e altri "paesi partner".

Partenariato Euro-Atlantico (EAPC)[modifica | modifica wikitesto]

Il Partenariato Euro-Atlantico, o Euro-Atlantic Partnership Council (EAPC), fu creato il 27 maggio 1997 al vertice di Parigi ed è un forum di regolare consultazione, coordinamento e dialogo tra la NATO e i partner esterni. È la diretta conseguenza del partenariato per la pace. I 23 paesi partner sono:

Ex Repubbliche sovietiche:

  • Armenia Armenia
  • Azerbaigian Azerbaigian
  • Bielorussia Bielorussia
  • Kazakistan Kazakistan
  • Kirghizistan Kirghizistan
  • Georgia Georgia
  • Moldavia Moldavia
  • Russia Russia (attualmente i temi caldi del Consiglio NATO-Russia sono: lotta al terrorismo internazionale con speciale riguardo alla stabilizzazione e messa in sicurezza dell'area Afghanistan-Pakistan, progressivo disarmo nucleare con anche il problema dello scudo missilistico in Europa dell'Est e il cruciale fattore Iran, questione del precipitoso allargamento NATO a Georgia e Ucraina e quindi a ridosso dei confini russi del cosiddetto "Near Abroad")
  • Tagikistan Tagikistan
  • Turkmenistan Turkmenistan
  • Ucraina Ucraina
  • Uzbekistan Uzbekistan

Paesi neutrali con economia di mercato durante la guerra fredda:

  • Malta Malta (è entrata nel PfP nell'aprile 1995, ma il suo governo ritirò l'adesione nell'ottobre 1996 e decise di riaffiliarsi il 20 marzo 2008. La NATO l'accetta durante il summit di Bucarest del 3 aprile 2008.)
  • Svezia Svezia
  • Svizzera Svizzera

Paesi neutrali con economia socialista durante la guerra fredda:

Paesi "in attesa":

  • Cipro Cipro l'ammissione al PfP è bloccata dalla Turchia, per via della disputa con la Grecia.

Partenariato per la pace (PfP)[modifica | modifica wikitesto]

Il Partenariato per la pace o Partnership for Peace (PfP) fu creato nel 1994 ed è basato su relazioni individuali e bilaterali tra la NATO e il paese partner: ciascuno stato può decidere l'intensità della collaborazione. È stato il primo tentativo di dialogo della NATO con paesi esterni, ma ora è considerato il "braccio operativo" del partenariato Euro-Atlantico. È costituito in maniera principale, da membri operativi della NATO, ad esempio, membri START1991, e collaborano in tema di giustizia, per garantire i principali diritti internazionali, come i patti Bilaterali tra stati nel mondo, svolgono in tema politico-sociale la cooperazione al sostentamento umanitario. La sua azione operativa permette in diversi ambiti, quali sociale, politico, economico, giuridico, medico, ingegneristico, scientifico, artistico, la tutela e la conservazione di diritti umani nel mondo, promuovendo la cultura pacifica nei popoli.

Organizzazione[modifica | modifica wikitesto]

Come già detto, la NATO rappresenta non soltanto una mera iniziativa di cooperazione militare, ma si configura come fondamentale strumento di collaborazione politica tra i Paesi membri, soprattutto nell'ambito dei processi decisionali afferenti materie di politica estera.

Per questo motivo, la NATO ha una duplice struttura: politica e militare. In linea con quanto accade normalmente nell'ambito dei Sistemi istituzionali democratici dei Paesi membri, anche in questo caso la parte militare ha una posizione subordinata rispetto a quella politica, che, nelle sue diverse articolazioni, è espressione diretta della volontà dei popoli dei Paesi membri.

Struttura politica[modifica | modifica wikitesto]

Vertice dei Ministri della Difesa a Poiana Braṣov (Romania) nel 2004.

L'Alleanza è governata dai suoi 28 Stati membri, ognuno dei quali ha una delegazione presso la sede centrale della NATO a Bruxelles. Il più anziano membro di ciascuna delegazione è chiamato "Rappresentante permanente". L'organizzazione politica della NATO è basata sulla regola del consenso unanime e comprende:

  • il Consiglio del Nord Atlantico (North Atlantic Council, NAC), è formato dai Rappresentati permanenti ed è l'organismo con l'effettivo potere politico all'interno della NATO. Si riunisce almeno una volta a settimana e occasionalmente vengono realizzati con l'integrazione di Ministri degli esteri, Ministri della difesa o Capi di Stato e di governo: questi incontri sono quelli in cui solitamente l'alleanza prende le decisioni politiche più importanti.
  • l'Assemblea parlamentare (Parliamentary Assembly), è formata da legislatori dei parlamenti dei Paesi membri integrati da quelli di 13 paesi associati. È ufficialmente una struttura parallela ma staccata dalla NATO: il suo scopo è quello di riunire deputati dei paesi NATO per discutere di temi relativi alla sicurezza e alla difesa.
  • il Segretario generale (Secretary General, NATO SG) proviene da uno dei Paesi membri europei, presiede il Consiglio e rappresenta la NATO a livello internazionale, ed è affiancato dal Vice Segretario generale (Deputy Secretary General, NATO DSC).[10]

Struttura militare[modifica | modifica wikitesto]

Exquisite-kfind.png Lo stesso argomento in dettaglio: Struttura militare della NATO ed Elenco comandi e basi NATO.
Il presidente USA e i primi ministri dei sette nuovi stati membri

L'organizzazione militare della NATO è articolata in vari comandi con sedi nei diversi paesi membri. Al vertice è costituita da:

È formato dai rappresentati militari dei Paesi membri ed ha il compito di decidere le linee strategiche di politica militare della NATO. Provvede inoltre alla guida dei comandanti strategici, i cui rappresentanti partecipano alle sedute del Comitato, ed è responsabile per la conduzione degli affari militari dell'Alleanza. Il rappresentante militare è l'altra figura rilevante della delegazione permanente dei Paesi membri presso la NATO ed è un ufficiale con il grado di generale di corpo d'armata o corrispondente che proviene dalle forze armate di ciascun paese membro.

Dal Military Committee dipendono:

  • International Military Staff (IMS), responsabile dell'amministrazione degli Enti militari
  • Allied Command Transformation (ACT) con sede Norfolk negli Stati Uniti, responsabile della redazione delle strategie future e dell'elaborazione della dottrina operativa, logistica ed addestrativa NATO.
  • Allied Command Operations (ACO) con sede Mons in Belgio, responsabile delle attività di comando sulle forze NATO impiegate in operazioni, nonché in capo agli enti territoriali dislocati in Europa.

Cronologia dei segretari generali[modifica | modifica wikitesto]

Anno Presidente
4 aprile 1952 → 16 maggio 1957 Regno Unito lord Hastings Lionel Ismay
16 maggio 1957 → 21 aprile 1961 Belgio Paul-Henri Spaak
21 aprile 1961 → 1º agosto 1964 Paesi Bassi Dirk Stikker
1º agosto 1964 → 1º ottobre 1971 Italia Manlio Brosio
1º ottobre 1971 → 25 giugno 1984 Paesi Bassi Joseph Luns
25 giugno 1984 → 1º luglio 1988 Regno Unito Lord Carrington
1º luglio 1988 → 13 agosto 1994 Germania Manfred Wörner
13 agosto 1994 → 17 ottobre 1994 Italia Sergio Balanzino (ad interim)
17 ottobre 1994 → 20 ottobre 1995 Belgio Willy Claes
20 ottobre 1995 → 5 dicembre 1995 Italia Sergio Balanzino (ad interim)
5 dicembre 1995 → 6 ottobre 1999 Spagna Javier Solana
14 ottobre 1999 → 17 dicembre 2003 Regno Unito George Islay MacNeill Robertson
17 dicembre 2003 → 1º gennaio 2004 Italia Alessandro Minuto-Rizzo (interim)
1º gennaio 2004 → 31 luglio 2009 Paesi Bassi Jaap de Hoop Scheffer
1º agosto 2009 → 30 settembre 2014 Danimarca Anders Fogh Rasmussen
1º ottobre 2014 Norvegia Jens Stoltenberg

Stati membri[modifica | modifica wikitesto]

I membri della NATO sono attualmente 28. Di questi, 22 sono anche membri dell'Unione europea, mentre 24 di questi sono membri a vario titolo (membri effettivi, membri associati, paesi osservatori, partner associati) dell'Unione dell'Europa Occidentale (UEO) che con il Trattato di Lisbona è passata sotto il controllo UE. Per questo negli ultimi anni il peso dell'UE è andato sempre più in crescendo nelle decisioni NATO. Di seguito l'elenco dei 28 membri:

Adesione Stato Allargamento Note
4 aprile 1949 Belgio Belgio (fondatori)
Canada Canada
Danimarca Danimarca
Francia Francia[11] La Francia si è ritirata unilateralmente dal Comando Militare Integrato nel 1966. Da allora partecipa solo alla struttura politica: le sue Forze Armate non sono più state reintegrate nell'Alleanza sino all'annuncio ufficiale di rientro del 2009
Islanda Islanda
Italia Italia
Lussemburgo Lussemburgo
Paesi Bassi Paesi Bassi[11]
Norvegia Norvegia
Portogallo Portogallo
Regno Unito Regno Unito[11]
Stati Uniti Stati Uniti[11]
18 febbraio 1952 Grecia Grecia primo allargamento La Grecia ha ritirato le proprie forze dal comando militare dal 1974 al 1980 per via delle cattive relazioni greco-turche risultanti dall'invasione turca di Cipro nel 1974.
Turchia Turchia
9 maggio 1955 Germania Germania secondo allargamento Come Germania Ovest. La Saarland è stata riunita nel 1957, mentre i territori di Berlino Ovest e della Germania Est sono stati riuniti il 3 ottobre 1990.
30 maggio 1982 Spagna Spagna terzo allargamento La Spagna entra però a far parte della struttura militare integrata solamente nel 1998.
12 marzo 1999 Rep. Ceca Rep. Ceca quarto allargamento
Polonia Polonia
Ungheria Ungheria
29 marzo 2004 Bulgaria Bulgaria quinto allargamento
Estonia Estonia
Lettonia Lettonia
Lituania Lituania
Romania Romania
Slovacchia Slovacchia
Slovenia Slovenia
4 aprile 2009 Albania Albania sesto allargamento
Croazia Croazia

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ NATO Communiqué Washington, 17th September 1949
  2. ^ (EN) NATO handbook: The military budget su nato.int
  3. ^ La sigla della denominazione inglese è quella utilizzata correntemente nella lingua italiana.
  4. ^ vedere, al riguardo, il sito ufficiale della NATO http://www.nato.int/cps/en/natolive/topics_49178.htm
  5. ^ Vedi DOP. La pronuncia classica, Còssovo /ˈkɔssovo/, è variamente attestata: cfr. «La battaglia di Còssovo in cui l'impero di Serbia perì» (Giosuè Carducci); «Ti chiaman di Còssovo al piano» (Gabriele d'Annunzio). L'accentazione Cossòvo /kosˈsɔvo/, all'albanese, è invece priva di riscontro storico, sebbene attestata nell'uso giornalistico contemporaneo. Del resto, Cossovo è un nome serbo (Kosovo Polje, la "Piana dei Merli").
  6. ^ (EN) Comunicato stampa NATO - (2001) 124 - 12 settembre 2001
  7. ^ Trattato del Nord Atlantico, Washington D.C., 4 aprile 1949
  8. ^ (EN) Bill Bradley, "A Diplomatic Mystery", in Foreign Policy, no. 174 (September 2009): 30.
  9. ^ (EN) Mary Elise Sarotte, "Not One Inch Eastward? Bush, Baker, Kohl, Genscher, Gorbachev, and the Origin of Russian Resentment toward NATO Enlargement in February 1990", in Diplomatic History, 34, no. 1 (January 2010): 119-140.
  10. ^ La nomina di Anders Fogh Rasmussen nel 2009 è stata particolarmente difficoltosa, in quanto aveva incontrato inizialmente la forte opposizione della Turchia. Solo grazie al decisivo intervento del Presidente del Consiglio italiano Silvio Berlusconi (avvenuto in modo molto "visibile" durante il vertice NATO di Strasburgo) la situazione si è risolta e la nomina ha potuto avere luogo. Al riguardo, vedere http://euobserver.com/13/27915 e http://www.todayszaman.com/tz-web/detaylar.do?load=detay&link=171626.
  11. ^ a b c d Ai sensi dell'Art. 6 del Trattato i territori mutuamente difesi dall'alleanza sono, oltre alle nazioni costituenti l'Alleanza, le isole situate sotto la giurisdizione di una delle parti della regione dell'Atlantico settentrionale a nord del Tropico del Cancro.

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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Collegamenti esterni[modifica | modifica wikitesto]

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