Periferie della Grecia

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Le periferie (in greco περιφέρειες, perifereies) sono gli enti territoriali più grandi in cui si suddivide la Repubblica Greca. Esse sono tredici: nove sulla terraferma e quattro consistenti in gruppi di isole.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Istituite nel 1987, le periferie erano a loro volta suddivise, fino al 2010 in 51 nomarchìe (o prefetture). Dal 2011 sono suddivise in 74 Unità periferiche.

Precedentemente, e secondo una suddivisione tradizionale che ancora oggi è in uso comune nel linguaggio quotidiano, la Grecia moderna era divisa in 10 Regioni. Talvolta le moderne periferie hanno nomi uguali o simili a quelli di dette regioni storiche, ma non vanno confuse con quelle, che non corrispondevano a un livello di governo locale così come le regioni italiane prima della regionalizzazione del 1970-1977. Inoltre, i territori delle periferie sono stati delimitati avendo riguardo anche alla popolazione, e sono pertanto diversi da quelli delle vecchie regioni storiche: per esempio la Periferia del Peloponneso è decisamente più piccola dell'omonima regione storica, e non copre l'intera penisola che tradizionalmente ne porta il nome.

Un precedente storico dell'istituto si ebbe nel 1971, quando la Giunta militare che allora governava la Grecia istituì sette periferie. Queste furono poi abolite nel 1973, a seguito della caduta della dittatura.

Le periferie attuali sono state istituite con la legge 1622/1986 e con il decreto presidenziale attuativo 51/1987, ed erano concepite come livello di decentramento e rappresentanza periferica del governo centrale (dunque non come enti territoriali veri e propri) una volta resi elettivi i nomarchi-prefetti posti a capo delle nomarchìe (o prefetture). A capo delle periferie era un periferiarca, assimilabile al Prefetto italiano in quanto rappresentante locale del governo centrale.

Riforme del 1997 e del 2010[modifica | modifica wikitesto]

Con la riforma Capodistria del 1997, e poi definitivamente con la legge 3852/2010 (piano Callicrate, entrato in vigore con il 1º gennaio 2011), sono state progressivamente trasformate in enti territoriali a tutti gli effetti, e sono oggi rette da organi elettivi, rinnovati ogni 5 anni. Molti dei poteri delle soppresse nomarchìe o prefetture sono stati trasferiti alle rinnovate periferie.

Il livello di decentramento e di rappresentanza è ora assicurato dalle Diocesi (διοικήσεις), che sono in numero di sette e corrispondono ciascuna da una a tre periferie. A capo delle Diocesi è posto un Segretario generale, più o meno comparabile al prefetto italiano.

Al di fuori dal sistema delle periferie esiste una regione autonoma, corrispondente alla penisola del Monte Athos e ufficialmente chiamata Ayion Oros (cioè "Monte Sacro"); si tratta di uno stato monastico sotto la sovranità della Grecia (limitata agli affari esteri e all'ordine e sicurezza pubblica per le materie più importanti), situato sulla più orientale delle tre penisole della Calcidica (Macedonia Centrale), che si affacciano sul Mare Egeo.

Delimitazione territoriale[modifica | modifica wikitesto]

Queste sono le 13 periferie della grecia:

  1. Attica
  2. Grecia Centrale
  3. Macedonia Centrale
  4. Creta
  5. Macedonia Orientale e Tracia
  6. Epiro
  7. Isole Ionie
  8. Egeo Settentrionale
  9. Peloponneso
  10. Egeo Meridionale
  11. Tessaglia
  12. Grecia Occidentale
  13. Macedonia Occidentale
Mappa delle Periferie greche

Sotto, invece, le sette Diocesi (διοικήσεις) create con la legge 3852/2010 (piano Callicrate):

Diocesi della Grecia

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