Single, madre di una bambina, imprenditrice fai-da-te che si era costruita una carriera iniziando a lavorare — ancora giovanissima — appena trasferitasi a Los Angeles dalla natia Pittsburg (Pennsylvania). L’America piange Katie May, una donna bellissima, modella di Playboy e «social influencer», ovvero modello di riferimento per centinaia di migliaia di ragazzine statunitensi: Katie è morta, stroncata da un attacco cardiaco. Aveva solo 34 anni e la sua fama aveva ormai valicato l’Oceano.
Sbarcata sulla West Coast per lavorare nel mondo delle pubbliche relazioni, aveva iniziato poi la carriera da modella (a partire da alcune note firme della lingerie) quando la società di Pr per cui lavorava era fallita. Poi aveva scoperto i social network: il suo profilo mskatiemay su Instagram aveva più di un milione di follower ed era considerata la Regina di Snapchat. «Quando ho cominciato avevo appena di che tirare avanti — aveva raccontato Katie in gennaio — ho lavorato duramente per la mia carriera, ne ero orgogliosa. Poi l’economia crollò e la mia società chiuse. La mia vita è stata un incredibile viaggio finora, con un sacco di palle curve e lezioni lungo la strada: la più importante delle quali, devo dire, è stata essere una madre single». I suoi numerosi fan hanno aperto una pagina per raccogliere fondi per la figlia di sette anni: «Katie aveva un cuore e un’anima grandi, chiunque abbia avuto la fortuna di conoscerla ci aiuti a creare un trust che si prenda cura della sua bambina».