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    LA SIGNORIA DEGLI SFORZA
Testo ed immagini tratti da:
"Gradara nella storia, nell'arte e nel turismo."
edito da PAMAGRAPHICOLOR Autore: Delio Bischi


Pio II° con breve del 27/12/1464 cedette Gradara al Signore di Pesaro Alessandro Sforza che, come scrive il Michelini Tocci con felice espressione, subito riservò al castello, come ad un'amante lungamente desiderata e contesa, le attenzioni più vigili... Ad Alessandro, morto il 31411473, successe il figlio Costanzo, sposo di Camilla D'Aragona. I Malatesti, rimasti Signori di Rimini, vagheggiavano il ritorno a Gradara. L'occasione parve presentarsi favorevole quando Sisto IV scomunicò Costanzo. Roberto Malatesta, figlio di Sigismondo (morto a Rimini il 13/10/1468), fomentò il 9/6/1481 una ribellione nella Rocca di Gradara e, contando su amici fidati, tentò di fare uccidere il Vicario sforzesco e impadronirsi della Rocca. lì tentativo falli ed i congiurati riuscirono a fuggire. L'anno dopo Roberto Malatesta detto il Magnifico, per aver difeso valorosamente Roma dalle soldatesche del Duca di Calabria, ebbe per i figli poco prima di morire, da Sisto IV, l'ambito e sospirato premio: Gradara. Ma per breve tempo.
Infatti Papa Alessandro VI, annullando la bolla del suo predecessore, sancì che Gradara ritornasse nel distretto Pesarese. A Costanzo Sforza, morto il 4/7/1483, successe il figlio legittimato Giovanni che, vedovo di Maddalena Gonzaga, nel giugno 1493 sposò la famosa Lucrezia Borgia, non iam neptls, sed Pontiflcls fi/la, come dirà una cronaca audace del tempo! La bella e giovane Lucrezia è superbamente ritratta dal Mantegna nella Pala della Vittoria finita al Louvre. Fu in onore di Lucrezia che Giovanni Sforza restaurò ed abbellì il castello e la Chiesa di 5. Giovanni. Resta a ricordo una epigrafe che ancor oggi si legge sopra la porta maggiore del castello: Arcem vetustate et tormentls pene dirutam saluti et memoriae Joannes Sforthia instaura vlt anno MCCCCLXXXXIV. Giovanni fu molto liberale con i cittadini di Gradara esentandoli da dazi e gabelle. Ma Alessandro VI che ambiva di costruire con le Marche e le Romagne uno Stato per il figlio naturale Cesare Borgia detto il Valentino, costrinse lo Sforza il 18/11/1497 ad accettare l'annullamento del matrimonio con Lucrezia, per propria esplicita dichiarazione di impotenza e con bolla del 1/10/1499 lo dichiarò decaduto proclamando in sua vece il Valentino. Con la morte di Alessandro VI - 10/8/1503 - crollò il dominio dei Borgia e Giovanni Sforza, che nel frattempo si era rifugiato a Mantova, riprese il possesso di Gradara. possesso che gli venne poi confermato da Giulio Il. Lo Sforza, dalla terza moglie, Ginevra Tiepolo, avrà finalmente, e proprio in Gradara, il 24 febbraio 1510, il sospirato figlio, Costanzo II°, riabilitandosi così dalle accuse di impotenza di cui anni prima l'aveva gratificato Alessandro VI. Lo stesso anno, il 27 luglio, si spense nella prediletta Gradara, dove, come scriverà il Gregorovius, passava la più gran parte del suo tempo nella solitudine. Dopo due anni morirà anche il piccolo erede.