lunedì 29 aprile 2013

Heston e Jamie all'MTC!!!

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Tranquilli: son fuori concorso ;-)
E, ovviamente, il titolo è un'aggiustatina (ma proprio -ina) alla realtà: che non vede la partecipazione diretta dei due personaggi in questione (lo so, è un duro colpo per tutti), ma quella di due Signorine Grandi Firme del nostro gioco, Fabiana e Diana. Le proposte sono arrivate quasi in contemporanea e senza che l'una avesse avuto sentore di che cosa frullava per la mente all'altra: erano due strappi alla regola tanto consapevoli quanto irresistibili, vista la qualità dei due autori, ma per me son state un richiamo inevitabile per la creazione di uno spazio nuovo, capace di dare alle due ricette il risalto che meritano. 
Di Jamie Oliver è stato detto di tutto e di più e, quel che più conta, quasi sempre bene. Il "quasi" è riferito alle sue ricette, che per qualcuno sono troppo semplici o troppo slegate dalla tradizione: ma si tratta davvero di un dettaglio: perchè la grande forza di questo eterno ragazzone sta nella serietà, nell'entusiasmo, nella fiducia che lui ripone nella cucina e nel cibo sano. Da decenni persegue un progetto di rieducazione alimentare nel suo Paese che sconfina anche in proposte sociali concrete e divertenti (penso al Fifteen's), sostenute da una Fondazione che porta il suo nome e che ha fatto della fratellanza nel cibo una vera missione. Ultimamente, si è votato ad una cucina veloce che, però, a differenza degli odiosi esempi italici, si basa tutta sulla ottima qualità delle materie prime, su cotture leggere, sulla povertà di grassi che viene bilanciata dalla freschezza degli ingredienti, dei colori, delle presentazioni. Ogni volta che vedo un suo programma, mi si stringe il cuore, al pensiero di quanta strada abbia fatto questo figlio di birraio dell'Essex, nel campo della diffusione della cultura del cibo- e di quanta ne abbiamo fatto noi, nello stesso periodo, andando a ritroso. Tanto lui esalta la nostra cucina, come modello da raggiungere, quanto noi la ripudiamo, in nome di scatolette e altri prodotti industriali, quelle stesse che Jamie cerca di cancellare per sempre dalla dieta dei suoi connazionali, alla luce dello scempio dei loro effetti, dal tasso allarmante di obesità infantile, in poi. 
Mi fermo qui, solo perchè incalza Hernst Blumenthal che, al momento, è al top della lista degli chef che preferisco. Definirlo un genio è riduttivo, ancorchè generico e si rischia davvero di perdere di vista la peculiarità del suo essere un passo avanti al resto del mondo- vale a dire una sperimentazione sempre calibrata da una raffinatissima sensibilità per le materie prime e da un estremo rispetto per la tradizione. Blumenthal non è colui che crea, in modo solipsistico ed esclusivo: non è il figo che se la tira- e se non ti piace quel che propongo, è un tuo problema. Le sue proposte sono l'apice di un equilibrio sottile, fra tecnica, genialità, cultura e rispetto: per il cibo, per la cucina, per il cliente. Che non si sente mai solo, ma viene sempre accompagnato in un percorso divertente ed esaltante, tenuto per mano da uno chef che parte da lui e a lui ritorna, facendolo volare sulle montagne russe del gusto. 
Ad interpretare i loro chili sono due amiche di straordinaria bravura. Fabiana è il fiore all'occhiello del nostro gioco, un lusso che non ci saremmo mai potute permettere, se non fosse per la generosità e l'umiltà di questa strepitosa chef, che ruba tempo al riposo per pensare a noi. Diana, invece, è "un pezzo che ci manca": con la sua simpatia, la sua classe e quel sense of humor che le scorre nel DNA ha rappresentato uno degli appuntamenti più attesi dell'MTC degli albori. Ci voleva il chili, a farla riaffacciare qui sopra- e a farlo nella stessa immutata maniera. 
Ad entrambe va il nostro grazie, caloroso e sincero- in attesa che arrivino Hernst e Jamie, a congratularsi come si deve ;-)

Fabiana feats Heston: il chili con carne


credits: Fabiana Del Nero- Tagli e Intagli
di  Fabiana Del Nero- Tagli e Intagli
Chili con carne, burro speziato, muffin di granturco
Heston Blumenthal…..ma non ti fischiano mai le orecchie????
No, perché in effetti sono almeno 4 anni che non faccio altro che nominare il “vate della cucina contemporanea” in continuazione, sia nel quotidiano, fra i fornelli del risto, sia fra i miei più modesti e personali spazi e pure durante le sessioni gastronomiche che di tanto in tanto sono chiamata a tenere.
Amo il suo approccio sperimentale, amo l’idea che una ricetta possa essere migliorata con la ricerca, l’intelligenza, la tecnica e la curiosità, amo che non si rifiuti o si etichetti a priori ciò che non si è provato.
Questo genio ha aperto mille vie che in tanti hanno seguito facendole più o meno proprie, nel frattempo lui continua ad andare avanti …… esattamente la mia idea di lavoro, questa è passione allo stato puro!
Anche riguardo al CHILI il discorso è stato analogo, Blumenthal ha ampiamente frequentato ed osservato le innumerevoli gare che si svolgono annualmente da un capo all’altro dell’America cercando di carpire i personalissimi segreti dei competitors: triplo risciacquo della carne, spolverata di cacao, burro di arachidi, spruzzata di Jack Daniel’s…il suo resoconto è esteso, interessante, talvolta pure sorprendente( c’è anche chi come ingrediente speciale usa la banana per legare il tutto!!!), poi naturalmente lo chef entra nelle segrete del suo laboratorio, prova, elabora, stravolge, completa e ne esce un piatto con ingredienti e tecniche che appartengono solo a lui, ma un pochetto pure a me dato che questa sua ricetta io la propongo ormai da un paio d’anni e non intendo smettere, a meno che non mi denunci per plagio, chiaro;)
Passiamo al sodo, per 4 persone servono
Per i fagioli rossi:
150 g fagioli rossi secchi
500 g pomodori ciliegini sul ramo( fatto NON trascurabile)
Salamoia al 10%, quindi 500 g di acqua per 50 g di sale
Per il chili:
500 g polpa dimanzo
1 cipolla grande
2 bacche di anice stellato
1 carota grande
3 spicchi d’aglio
1 peperoncino verde fresco
30 g passata di pomodoro
375 g vino rosso
3 pomodori medi
Olio evo
Burro speziato(ricetta a seguire)
Brodo di manzo( ricetta a seguire)
Per finire il piatto:
2 peperoni rossi
3 limoni
Sale e pepe nero
Panna acida
Burro speziato
Muffin al granoturco( ricetta a seguire)
Formaggio grattugiato cheddar.
Per il burro speziato:
2 cucchiai di olio d’oliva
1 ½ cucchiaino di cumino macinato
1 cucchiaino di peperoncino in polvere
1 ½ di paparika affumicata
1 cucchiaino di ketchup
½ cucchiaino di salsa Worcestershire
½ cucchiaino di Marmite
125 g burro salato a temperatura ambiente
Per il brodo di manzo:
1 kg di ossa di manzo tritate
350 g di coda di bue sezionata
1 kg di stinco di manzo a dadini
500 g di cipolle affettate finemente
1 bacca di anice stellato
500 g di carote pelate e affettate finemente
375 g di vino rosso
Olio di semi di arachide o vinaccioli
Per i muffins di granturco:
120 g farina “00”
120 g farina di mais
20 g lievito in polvere
1 cucchiaino di sale
40 g zucchero semolato
280 g latticello
100 g latte intero
2 uova grandi
50 g burro fuso
3 peperoncini jalapenos conservati e tagliati a dadini
credits: Fabiana Del Nero- Tagli e Intagli


C’è poco da fare, la ricetta richiede attenzione e dedizione, è semplice ma piena zeppa di “trucchetti” che serviranno in molte altre occasioni.
Il primo sta proprio nella salamoia nella quale per 12 ore verranno messi in ammollo i fagioli rossi.
Il giorno prima:
Si scioglie il sale nell’acqua, si ottiene la salamoia, vi si immergono i fagioli, si copre, si passa in frigo per una notte.
I fagioli non si romperanno in cottura, le bucce non si staccheranno come spesso capita!
Il giorno prima possiamo anche preparare il burro speziato, versiamo l’olio in una padella e friggiamo rapidamente cumino e peperoncino.
Versiamo tutto in una ciotola e aggiungiamo la paprika affumicata, il ketchup, la Worcestershire, la Marmite e il burro.
Si lavora finchè il tutto sarà ben amalgamato, in frigo si conserva 1 settimana, in freezer 1 mese.
Prepariamo prima anche il brodo di manzo e cominciamo con il preriscaldare il forno a 190°
Ungiamo le ossa e i pezzi di coda, disponiamo in teglia e passiamo in forno per 1 ora, girando ogni 20 minuti, eliminiamo il grasso e mettiamo da parte la carne.
Aggiungiamo poca acqua e con un cucchiaio di legno raschiamo letteralmente il fondo della teglia, conserviamo il liquido a parte.
Questa è l’occasione per rispolverare la pentola a pressione, mettiamo un fondo d’olio, quando sarà ben caldo rosoliamo la carne a dadini in modo che prenda colore, togliamo e mettiamo da parte.
Sfumiamo con poca acqua e conserviamo anche questo liquido.
Adesso possiamo lavare la pentola e poi rimetterla al fuoco con un nuovo fondo d’olio nel quale, una volta caldo ,rosoleremo la cipolla e l’anice stellato finchè il tutto risulterà ben caramellato.
Uniamo le carote e proseguiamo la cottura finchè saranno ben morbide e a loro volta caramellate, poi introduciamo il vino rosso e portiamo a bollore per ridurre ad uno sciroppo, occorrerà circa mezz’ora.
Ora possiamo aggiungere le carni e il fondo diluito e preservato, diluiamo con 2 litri di acqua e portiamo al bollore eliminando le impurità che salgono in superficie.
Chiudiamo la pentola, arrivati alla massima pressione riduciamo il calore e cuociamo per 2 ore….temo non ci siano scorciatoie!!!!
Lasciamo raffreddare completamente, scoperchiamo, filtriamo e riponiamo in frigo per tutta la notte( tanto già ci stanno sonnecchiando i fagioli!).
Prima di utilizzare il brodo eliminiamo lo strato di grasso dalla superficie.
Blumenthal raccomanda questo fondo scuro per sughi di carne, piatti robusti, zuppa di cipolle e ovviamente chili!


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credits: Fabiana Del Nero- Tagli e Intagli



Il giorno “fatidico”:
Mettiamo i pomodori senza i rami nella pentola a pressione con 50 g di acqua, chiudiamo e portiamo alla massima pressione, abbassiamo e cuociamo per 20 minuti.
Sfiatiamo, scoperchiamo e cuociamo ancora 10 minuti.
Allontaniamo dal fuoco e passiamo i pomodori in una ciotola con i loro rami che infonderanno un sapore delizioso di pomodoro fresco.
Blumenthal è proprio in fissa con gli aromi, spiega dettagliatamente la differenza fra gusto, aroma e sapore.
L’infusione è un ottimo sistema per estrarre note aromatiche e migliorare il gusto di un piatto, in questo caso si estraggono dai rami di pomodoro molte note aromatiche che daranno freschezza al concentrato di pomodoro peraltro già ricchissimo di umami.
Scoliamo i fagioli e li mettiamo nella pentola a pressione, uniamo i pomodori( senza rami) e acqua sufficiente a coprire a filo, non di più.
Chiudiamo, raggiunta la massima pressione cuociamo per 20 minuti, poi lasciamo raffreddare e teniamo da parte.
Prendiamo ora una pentola bella capiente e mettiamo un fondo d’olio, scaldiamo molto bene ed aggiungiamo un po’ per volta il manzo già tagliato a tocchetti.
Deve dorare, non stufarsi!! Togliamo e scoliamo.
A questo punto è necessario sfumare il fondo di cottura con poca acqua, lasciarla evaporare e versare tutto sulla carne in modo che nessun sapore vada perso.
Questo è un altro dei consigli più presenti nelle ricette di Blumenthal, recuperare ed utilizzare i fondi significa introdurre ulteriori livelli di sapore e complessità nei piatti.
Disponiamo nuovamente un fondo d’olio e aggiungiamo la cipolla tritata e le bacche di anice stellato.
Cuociamo per circa 10 minuti finchè la cipolla comincerà a prendere colore, poi uniamo l’aglio, il peperoncino verde privato dei semi e tagliato, la carota pelata e ridotta a dadini, cuociamo finchè le carote saranno ammorbidite, circa altri 10 minuti.
Cipolla e anice stellato sono una combinazione eccellente che io ho adottato nella mia cucina con grande successo, i due ingredienti reagendo insieme provocano note di garofano, cannella, timo, pepe nero e peperoncino, accentuando le note carnose e spingendo il piatto ad un livello superiore.
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credits: Fabiana Del Nero- Tagli e Intagli


Arrivati a questo punto possiamo unire la passata di pomodoro, mescolare bene e cuocere ancora qualche minuto, finchè tutti gli ingredienti saranno diventati di un bel color mattone.
Uniamo il vino rosso e lasciamo ridurre di due terzi, eliminiamo le bacche di anice e buttiamole.
Uniamo 50 g di burro speziato, la carne già rosolata, poi i pomodori tagliati a dadini e il brodo di manzo.
Lasciamo sobbollire per 3 ore a fuoco dolce, naturalmente mescolando con discreta frequenza.
Nel frattempo prepariamo questi specialissimi muffins cominciando con il preriscaldare il forno a 180°.
Setacciamo farina “00”, farina di mais, lievito, zucchero e sale in una ciotola.
Facciamo la conca ed uniamo latticello, latte, le uova appena battute, il burro fuso e raffreddato, mescoliamo ed amalgamiamo per bene.
Uniamo anche i peperoncini e mescoliamo ancora.
Versiamo il preparato in 12 stampini di silicone riempiendoli fino a ¾ .
Inforniamo per 20 minuti, poi raffreddiamo su di una griglia.
Tagliamo le estremità dei peperoni, eliminiamo semi e parti interne bianche, li tagliamo a metà e disponiamo in teglia con la pelle rivolta verso l’alto, pennelliamo con olio di semi di arachide o vinaccioli e disponiamo sotto il grill finchè compariranno sulla superficie vesciche e macchie nere.
Togliamo e passiamo in una terrina, copriamo con pellicola e lasciamo raffreddare poi peliamo e cubettiamo finemente.
Uniamo i peperoni ed i fagioli alla carne, alziamo la fiamma.
Correggiamo la sapidità del piatto e uniamo solo ora il pepe nero.
Spremiamo i limoni, grattugiamo la scorza ed uniamo il tutto.
Aggiungiamo ancora un po’ di burro speziato, darà ricchezza, lucidità e maggior piccantezza al piatto.
Serviamo con il cheddar grattugiato, la panna acida, la buccia dei pomodori fritta e resa croccante e i muffins di granturco che, credetemi, sono speciali!










Diana feats Jamie Oliver: il Chili con carne!


credits: Diana Monaco

di Diana Monaco
Buongiorno a tutti Voi,
Mi riaffaccio qui, dopo una lunga latitanza cuciniera, dirvi che non ho voglia di cucinare è una cosa nota da tempo, a me e familiari affini, pero’ questa volta,  l’intingolo messicano/texano mi ha solleticato le papille, io sono per le cotture lunghe, gli intrugli del tipo pentolone della strega, gli arrosti e via cosi’.
Voi siete tutte bravissime e assolutamente preparate io mi sono sentita un’inetta e incapace e mi sono ritirata nelle mie stanze, pero’ curiosando sempre l’MTC e le vostre performances….
Che dire? Cerco di copiare qualche volta e di carpire i segreti che voi sciorinate a piene mani e per questo ringrazio sempre, ora rieccomi qui con una ricetta liberamente tratta da Jamie Oliver che mi piace moltissimo proprio per la sua cucina facile e veloce, proprio come piace a me.
Inboccalupo a tutti.
Diana


                                                                                    CHILI CON CARNE
                                                                                       di Jamie Oliver 



credits: Diana Monaco

INGREDIENTI
per 6 persone
2 cipolle medie
2 spicchi d’aglio
2 carote medie
2 gambi di sedano
2 peperoni rossi
Olio d’oliva
1 cucchiaino di cumino
1 cucchiaino di cannella
1 – 2 peperoncini
Sale e pepe nero a mulinello
400 gr di ceci biologici
400 gr di fagioli rossi biologici
2 cucchiai abbondanti di concentrato di pomodoro siciliano (di Silvana specialissimo)
500/600 gr. di carne Angus a tocchetti
1 mazzetto di coriandolo fresco
2 cucchiai di aceto balsamico
400 gr di riso basmati
Guacamole e tacos 1 lime

Pelare tagliare a tocchetti  sminuzzando per bene le carote le cipolle il sedano l’aglio, togliere il picciolo ai peperoni, levare i semi interni e tagliare le falde a pezzi. Scaldare la vostra pentola specialissima Staub a fuoco medio-alto. Versare abbondante olio e le verdure precedentemente tagliate. Aggiungere il peperoncino a pezzettini compresi i semi (!) la cannella il cumino una bella presa di sale e pepe. Mescolate spesso per circa 7/8 minuti finche’ gl’ingredienti non si saranno ammorbiditi e leggermente colorati.
Aggiungere i ceci, i fagioli e il concentrato di pomodoro, mescolare ed unire la carne, mescolare ancora aggiungere un bicchiere di acqua tiepida.
Staccare le foglie del coriandolo dai gambi, posizionare le foglie nel frigo e triturare finemente i gambi, mescolarli alla carne.
Aggiungere l’aceto balsamico e finire con sale e pepe.
Portare ad ebollizione, poi abbassare molto la fiamma e lasciate sobbollire per circa 2 ore con il coperchio leggermente scostato, mescolare di tanto in tanto per evitare che si attacchi.

Il chili l’ho accompagnato con riso basmati soffice (ora vado a spiegare il metodo)
Portare ad ebollizione dell’acqua salata in una pentola grande, intanto mettete in un colino il riso sotto l’acqua corrente per un minuto circa sciacquandolo bene, finchè l’acqua non sara’ limpida.
Gettare il riso nella pentola e aspettare che il riso inizi a danzare nell’acqua.
Da questo momento far sobbollire il riso per 5 minuti, scolarlo in uno scolapasta. Versate nella pentola 2,5 cm. dii acqua, rimetterla sul fuoco, riportare ad ebollizione ed abbassare il fuoco, nel frattempo sullo scolapasta avrete posizionato un coperchio oppure un foglio di alluminio, rimettere lo scolapasta sulla pentola e far finire la cottura del riso per circa 8/10 minuti.
Togliete dal fuoco il riso sara’ pronto, bello separato e pronto per il chili.
Ho accompagnato il chili con i tacos di Alessandra e la salsa guacamole.

domenica 28 aprile 2013

Un vero cow boy, all'MTC!


 
credits: Roger Edison- Chuck Wagon Recipes


di Francesca Carloni

Roger Edison vive a San Antonio, Texas con moglie e due figli: Jessica e Austin. A quest’ultimo ha trasmesso la passione per la vita all’aperto, per le tradizioni del West e per il mondo dei cowboys.
Cuoco esperto, tiene viva la tradizione culinaria texana assieme ai suoi amici, (su tutti: Lesley Tennessen esperta di cucina col Dutch Oven e Omar Alvarez) fra le altre cose partecipando col suo Chuckwagon (originale del 1898), ai vari raduni culinari in Texas e diffonde la cultura dei cowboys anche utlizzando i mezzi moderni della comunicazione: blog e social networks.
Se i cowboys si distinguono anche per altruismo e generosità, Roger Edison è IL cowboy: si è messo completamente a disposizione per aiutarci in questo progetto di approfondimento della cucina texana mandandoci pagine e pagine di informazioni, diverse ricette e decine di fotografie, coinvolgendo anche alcuni dei suoi amici. Più di così non potevamo sperare…


credits: Roger Edison- Chuck Wagon Recipes


1. Chi erano veramente i cow boys? E chi  sono i cow boys oggi?* Come vivono, come tengono vive le loro tradizioni? (Vale a dire: non tutti i cowboys vivono in fattorie o hanno bestiame, come mantengono vive le loro tradizioni?)
I Cowboys, inizialmente intesi come pastori di mandrie, iniziarono la loro attività in Texas. I Vaquero spagnoli lavoravano già con piccole mandrie nella regione settentrionale di quello che allora era il Messico e guidarono alcune delle prime mandrie da San Antonio de Bexar a New Orleans durante la Rivoluzione Americana,  rifornendo l’esercito spagnolo alla fine del 1700 ed evitando nel contempo che le truppe britanniche guadagnassero l'accesso al sud degli Stati Uniti. Molti degli Anglo - Americani che arrivarono in Texas cercavano terreni e spesso una nuova vita. Alcuni trovarono nell'allevamento del bestiame un grande mezzo di sostegno. La maggior parte erano individui che lavoravano sodo, per lo più credenti cristiani. Anche se non tutti coloro che lavoravano col bestiame erano uomini virtuosi , la maggior parte viveva seguendo leggi non scritte e valori fondamentali che in seguito sarebbero diventati noto come il "Codice del West." Questa influenza dei Vaquero che portò all’evoluzione del cowboy americano, raggiunse il nord del continente americano fino al Canada e il sud fino all’Argentina, come cavalieri e allevatori, anche se il Cowboy non diventò un’icona che fino a dopo la guerra civile americana.

 
credits: Roger Edison- Chuck Wagon Recipes


Alla fine della guerra nel 1865, molti uomini tornarono alle loro case negli stati del Nord e del Sud ed il bestiame in Texas era stato lasciato incustodito, vagante per le terre aride. Al tempo in cui gli ex allevatori stavano ottenendo indietro le loro mandrie, e ricostruivano i loro ranch, il bestiame in Texas era abbondante e con poco valore. Negli stati del Nord c’era un disperato bisogno di carne di manzo e di grasso ma vi era poco o addirittura nessun bestiame. Nel 1867 a Abilene, Kansas, l’ imprenditore Joseph G. McCoy avviò una struttura per la spedizione di bestiame. Il bestiame del Texas poteva essere venduto da $ 12 a $ 20 dollari americani e, a volte raggiungeva i $ 40 dollari a capo. Non essendoci in Texas una ferrovia che portasse in Kansas, ciò significava camminare con le mandrie per centinaia di chilometri, attraversando fiumi, terre aspre e aride e affrontando vari pericoli. Sebbene dal Texas si conducevano le mandrie di bestiame molto prima della guerra civile, portando il bestiame nel Missouri, nell’Ohio, a New Orleans e persino in California, furono i lunghi viaggi verso nord che contribuirono a creare la leggenda del cowboy americano. Una stima di oltre 25.000 uomini a alcune donne (anche se rare) che dal 1885 guidarono mandrie di oltre 10.000.000 Texas Longhorns (mucche texane) e 1.000.000 cavalli lungo i numerosi sentieri della transumanza.


Un ex ranger texano, Charles Goodnight, vide la possibilità di far fortuna nel settore dei bovini. Aggiungendo un chuckbox, (un tipo di dispensa) alla parte posteriore di un carro con un piano di lavoro reclinabile, creò il chuckwagon. La sua invenzione fornì la possibilità di avere una cucina portatile durante i lunghi viaggi e nutrire i cowboys che prima potevano contare solamente sul cibo che riuscivano a trasportare nella loro bisaccia. Goodnight insieme al socio Oliver Loving condussero le loro mandrie in New Mexico, in Colorado e infine in Wyoming. Questo sentiero divenne noto come il sentiero Goodnight-Loving. Molto più tardi, il rapporto fra questi due personaggi venne raccontato in un romanzo scritto dal premio Pulitzer del 1985 Larry McMurtry e più avanti trasformato in serie TV con Tommy Lee Jones nella parte di Woodrow Call e Robert Duvall nella parte del Capitan Augustus “Gus” Mc Crea. 

credits: Roger Edison- Chuck Wagon Recipes
L’Artista occidentale Frederick Remington e Charles Russel catturarono il "Wild West" con la loro arte. Nei romanzi Dime spesso venivano scritti racconti fittizi sul West che in seguito conquistarono i cuori degli americani così come le nazioni europee. L'affascinante vita del cowboy venne riportata anche nei tanti film di Hollywood dei vari cowboys cantanti e dei "bravi ragazzi che indossano cappelli bianchi." Immagini che anche oggi hanno influenzato il mondo. L'eredità sarebbe ulteriormente cresciuta nel 1960 con l’attore americano Clint Eastwood protagonista del film western di Sergio Leone con musica di Ennio Morricone, "Il buono, il brutto e il cattivo." Più di 600 film western sono stati girati nei successivi 20 anni in Europa spesso coniati come "Spaghetii western". Anche se per il cowboy sul sentiero delle mandrie non c’era niente di affascinante. I giorni erano lunghi, passati in mezzo allo sporco, e spesso in solitudine. l cowboys vivevano e lavoravano all'aperto sia col gelo dei mesi invernali o sudando nelle piste polverosa sotto il sole cocente dei mesi estivi. E anche se il lavoro era sgradevole, almeno era una possibilità per lavorare. Mentre la maggior parte dei cowboys erano di origini anglofone, molti altri di diverse etnie avrebbero partecipato ai viaggi con le mandrie lavorando come mandriani, cecchini o cuochi.



Ci sono ancora molti veri Cowboys che lavorano nei raduni o gestiscono ranch in America. Di questi ultimi, alcuni sono di piccole dimensioni, mentre altri sono enormi, come il King Ranch, grande quanto il Texas del Sud, operativo dal 1853 su quasi un milione di acri di terra (400 ettari!). Tuttavia, non tutti i cowboys oggi lavorano con i bovini e anche se molte persone cercano opportunità di carriera in altre professioni, lo stile di vita da cowboy rimane nel profondo del loro cuore: una cultura dell’essere cowboy che va al di là di essere solo un vero cowboy in attività. Molti Cowboys partecipano ai Rodeo professionali sia attraverso il PRCA (Professional Rodeo Association) o il PBR Professional Bull Riders Association ques’utlima associazione si è sviluppata anche a livello internazionale. La PBR opera in Australia, Brasile, Canada, Messico oltre che negli Stati Uniti. Agli altri Cowboys, basta indossare il cappello e godersi la vita che amano fuori dal lavoro che hanno, oltre a quello di essere un cowboy.
Il Cowboy americano continua ad influenzare il mondo. Uomini come Kjell Nelsen che gestisce il "Capital-N-Ranch" un ranch situato in Svezia e, Linda Ohgren anche lei in Svezia, hanno contribuito a portare le gare equestri americane EXCA Estreme Cowboy Association nei loro paesi. Daniele Percher insegna danza western in Francia, mentre Helene Ambrois, di Reims, Francia, suona il violino medio esibendosi in tour di musica Country-Western in tutta Europa. Nupong Siribodhi gestisce un sito di moda western in Thailandia : sito web http://www.thaicowboys-indians.com/ .
L’ ex Miss Rodeo della Nuova Zelanda, Lisa Jones, gestisce un ranch nell'entroterra australiano ed è stata a lungo influenzata dallo stile dei cowboys sia attraverso l’effettivo lavoro in vari ranch sparsi per tutto il mondo sia attraverso la musica, la moda, i film o i rodei.


2. In che misura la vita del cow boy rappresenta i valori fondamentali della identità americana- il rispetto per la libertà, l'ottimismo, 'amore per il lavoro duro, la self reliance, la fede in Dio?

I Cowboys sanno che la staccionata non si ripara da sola, che gli animali hanno bisogno di essere accuditi e che il lavoro non finisce mai. Non si va a casa e si lascia il lavoro indietro, perché questo lavoro è la loro vita e richiede il meglio di loro stessi ogni giorno di ogni settimana, Sabato e Domenica inclusi. Il Cowboy è una persona orgogliosa, che non cerca aiuto in giro e vuole essere autosufficiente. Tuttavia, hanno imparato a fare affidamento sulle altre persone, come ad esempio i vicini, per assicurarsi che le loro proprietà non vengano oltrepassate, oppure chiedendo assistenza per un dato compito, e ciò contribuirà ad aumentere le abilità di chi li assiste. Credo che l’America nel suo insieme sia molto Patriottica. I nostri antenati emigrarono da tutte le parti del mondo verso questa terra cercando libertà e un’ opportuntià, e avevano bisogno di essere ottimisti, con l’approccio positivo del “IO POSSO” per compiere qualsiasi impresa. La fede di Dio, la fede nella famiglia e la convinzione del "io posso farcela" ha contribuito a domare la frontiera occidentale. In quanto, lo stesso pensiero positivo e le convinzioni rendono possibile qualsiasi impresa.
3. Hai un figlio di 12 anni, che sta seguendo le tue orme: come vedi la sua vita da cow boy nell'America che verrà?
Mio figlio Austin, ora 15 anni, è veramente un texano alto. Già più alto di me misura 1 metro e 90 e pesa 84kg. Gli piace la vita da cowboy e le uscite nella natura selvaggia, cavalcare e dare una mano a cucinare nel nostro “chuckwagon”. Come qualsiasi padre, voglio che mio figlio abbia tutte le cose che non sono riuscito ad avere io e spero che riesca ad andare anche oltre con tutti i suoi sforzi. E’ anche un esperto di computer si interessa di programmazione. Il mio piano è di fargli frenquentare la scuola di base così che possa poi iscriversi ad un college (università) di sua scelta. Ovunque lo porterà il suo cammino, cercherò sempre di sostenerlo nei suoi sogni e per ottenere tutto ciò che si è prefissato. Mia figlia, più grande di Austin, ama la vita da cowboy. Tuttavia lei è un’ artista hip hop con una società che si chiama Raedium Media, LLC assiciata con G20 Music Group, LLC. I suoi più bei ricordi di vita sono quelli a cavallo con il suo papà.


4. Qual è il film o il libro che meglio traduce i valori dei cow boy, sullo schermo/sulla pagina?
"Lonesome Dove" e "Return to Lonesome Dove" sono entrambi grandi film e tappe obbligata per chi ama i western. Le azioni, le trame ed i comportamenti degli uomini sono mostrati attraverso questa mini serie che è possibile vedere tramite Netflixs. Molto apprezzato è il libro di Larry McMurtry con semplici citazioni o frasi. Nel film “Lonesome Drive” il cartello del ranch "Hat Creek Cattle Company e Livrea Emporium" riporta sotto una citazione scritta, "Uva uvam Videndo Varia Fit" (“l’uva cambia colore [matura] vedendo altra uva”). Forse come Cowboys, ci distinguiamo dagli altri uomini e dovremmo essere d’esempio per tutti.
5. Che cosa mangiano i cow boys? come si procurano il cibo, dove lo cucinano, quali sono le ricette della loro tradizione?
La cottura nei ranch si è certamente modernizzata tanto quanto la cucina domestica. Tuttavia, mentre normalmente le famiglie cercano di grigliare all’aperto i loro cibi preferiti , ai Cowboys piace la carne. Mia figlia è vegana e anch’ io amo mangiare verdura, frutta e noci, ma mi piace anche il manzo di qualità, l’agnello e il maiale. Viviamo lungo la costa del Golfo del Texas e ci piace anche pescare. Sono sposato con una donna che cucina molto bene, con un tocco gourmet e prepara pasti eccellenti in casa.
Tuttavia, durante i viaggi con le mandrie, il cibo non era ancora confezionato come avviene oggi. Non c'era la ghiacciaia o il frigorifero per mantenere i cibi freschi. Dato che le distanze percorse con le mandrie potevano spaziare da poche centinaia di miglia a oltre 1000 miglia (più di 1600 km!) occorrevano diversi mesi per giungere a destinazione. Il cibo quindi consisteva principalmente in prodotti secchi come fagioli, mais, riso, farina, zucchero, melassa e chicchi di caffè. I cibi in scatola erano costosi o non disponibili all’inizio dell’era dei viaggi con le mandrie, anche se nel corso dei successivi 20 anni, l’inscatolamento migliorò rendendo più facilmente reperibili ingredienti come latte in polvere o latte condensato. Poteva essere trasportata la carne di maiale salata e carne essiccata e se il carro portava le uova, esse venivano messe sotto a del lardo in modo tale da poterle conservare bene. Mentre i bovini maschi venivano stati castrati prima del viaggio, a volte le femmine (mucche) erano mescolate nel branco. Se davano alla luce un vitello lungo il percorso, veniva macellato per la carne, in quanto un vitello non sarebbe stato in grado di stare al passo con la mandria. Da quando le terre videro il sorgere di fattorie e ranch, in alcune occasioni durante il viaggio, era possibile approviggionarsi di ingredienti freschi, barattandoli con un manzo anche se i cowboys mangiavano più spesso i prodotti secchi in quanto il bestiame rappresentava anche fonte di denaro. Talvolta si usava mangiare anche selvaggina. I cowboys avvistavano cervi, bufali, conigli, volpi e simili, ma la caccia vicino alla mandria non era permessa, in quanto gli spari avrebbero spaventato gli animali che avrebbero cominciato a fuggire disperdendosi, e rimettere insieme una mandria dispersa ci sarebbero volute ore o un’intera settimana. Inoltre, per muovere una mandria era necessaria la presenza di tutti gli uomini, e ciò significava aver rare occasioni di tempo libero per cacciare. Un pezzo di pellame veniva tirato fra due assi del carro a mò di amaca, ed era chiamato ​​"Ventre dell’Opossum" e serviva per trasportare legna da ardere. Ogni volta che un mandriano si imbatteva in un ramo d'albero a terra, lo prendeva al lazzo e lo trascinava sul carro. Quando non si trovava legna, per i falò veniva usato lo sterco di vacca secco. I cuochi usavano per lo più forni da campo in ghisa (cast iron dutch ovens), anche se alcuni cibi potevano essere fritti in padella o arrostiti allo spiedo. Il caffè era sempre caldo al campo e l'acqua veniva conservata in una botte di legno da 30 galloni (115 litri), che veniva legata alle assi laterali del carro. La riserva d’ acqua durava circa tre o quattro giorni ed era quindi necessario dirigere la mandria verso corsi d'acqua per sia per abbeverare gli animali che per il rifornimento di acqua per cucinare.

credits: Roger Edison- Chuck Wagon Recipes
I cuochi provenivano da diverse culture etniche quindi i modi di cucinare variavano da un’equipaggio all’altro. Anche se il cibo principale dei Cowboys erano semplici ricette di fagioli, con pane di mais o biscotti a lievitazione naturale (sourdough bisquits), alcuni cuochi aggiungevano del peperoncino ai fagioli o cucinavano il Napitos che è un cactus. I dessert erano poco frequenti anche se magari qualche cuoco con del talento poteva, in rare occasione, preparare qualcosa di speciale come un “cobbler” con fichi d'India conosciuto anche come “Prickly Pear” (tr.Pera spinosa) che è un bocciolo di frutta rossa che cresce sulle piante di cactus. Anche i dewberries (le more selvatiche) si trovavano facilmente in Texas e in parti dell’ Oklahoma, stati che molte mandrie attraversavano durante gli spostamenti e con essi venivano cucinati (come con le more) degli ottimi dessert. Altri piatti includevano gli stufati. Un tipo, in particolare, veniva chiamato “Son of a Gun Stew” (tr."Son of a Gun” = “canaglia, mascalzone”). La carne che non era immediatamente cucinata veniva essiccata durante la notte o avvolta in un sacco di tela bagnato e mantenuto al fresco in modo da durare un giorno o due in più di due.

credits: Roger Edison- Chuck Wagon Recipes
Greg Martin of Oklahoma, USA cooking Cowboy Baked Beans


6. Vuoi condividere con noi la tua ricetta del Chili con Carne?

Una volta considerato forse come cibo contadino, il Chili con Carne sarebbe cresciuto fino a diventare uno dei cibi più sani al mondo. La data di origine è sconosciuta anche se i texani hanno cucinato chili fin dai primi anni del 1800. Peperoncini comuni come il Jalapeno diventano dolci se cucinati a fuoco lento per lungo tempo. Mentre alcuni cuochi lasciano i semi e i gambi, molti cuochi tendono a rimuoverli in quanto conferiscono più piccantezza. Man mano che la carne invecchia, perde il suo sapore fresco ed essendo i peperoncini un modo fantastico per eliminare il sapore cattivo della carne vecchia, questo potrebbe essere un motivo per cui questa ricetta si è diffusa. La carne viene tagliata in piccoli cubetti e i peperoncini tagliati per eliminare semi e il gambo. I Texani si vantano nel dire che non è un vero chili se ci sono i fagioli. Anche se, quando la carne era scarsa, non era improbabile che i cuochi lungo i viaggi con le mandrie aggiungessero fagioli per rendere il piatto un po’ più sostanzioso. E così fecero anche molti coloni, anche se le vere ricette del chili diventarono popolari attraverso le Chili Queens di San Antonio. Come scendeva il tramonto su San Antonio, soldati e cowboy si godevano la vita notturna della città. Donne di origine messicana indossavano abiti dai colori vivaci e si allineavano sulla Military Avenue per vendere il loro chili. Portavano grandi calderoni di chili cucinato durante il giorno che riscaldavano su piccoli fuochi accesi vicino ai marciapiedi. I soldati fuori servizio assegnati al vicino presidio, che in seguito divenne conosciuto come Fort Sam Houston, si concedevano spesso quel piatto che veniva loro venduto per 5 centesimi. La saga delle Chili Queens risale quasi 200 anni fa. I loro tavoli di fortuna, i fuochi e le pentole di chili, il caffè e tamales, le lanterne, e la folla di abitanti di San Antonio, di ogni tipo: Anglo o Tejanos, uomini d’affari, Cowboys o soldati, le famiglie e trovatori riempivano la notte con la musica, le signorine filtravano con i clienti vendendo i loro piatti di chili fino al mattino presto, quando il gallo cominciava a cantare ed i clienti erano già da tempo andati via, almeno fino alla notte successiva. Le Chili Queens hanno eseguito tali rituali fino all'inizio del 1930 quando il dipartimenti di salute della città trovò malsano vendere cibo in questo modo. Ciò che una volta era chiamato come “Il bacio incantato di Alamo Plaza”, divenne poi solo un pezzo di storia.
credits: Roger Edison- Chuck Wagon Recipes


Il chili autentico era preparato con carne di manzo essiccata pestata insieme con grasso di rognone e peperoncini secchi (in una sorta di pemmican (http://it.wikipedia.org/wiki/Pemmican)), ottenendo una miscela secca destinata a durare a lungo poi da reidratare e stufare, un cibo veloce e nutriente per i cowboys. Dal momento che oggi abbiamo carni fresche, questa è la nostra ricetta popolare per il vero TEXAS Chili Con Carne:
Ingredienti
3 peproncini freschi interi come Choricero, Costeño o New Mexico.
2 piccoli peperoncini rossi piccanti come Arbol o Cascabel,
2 peperoncini Chipotle interi in scatola in salsa Adobo (salsa o marinata piccante), più 2 cucchiai di salsa,
3 peperoncini interi fruttati come Ancho o Mulatto.
2 litri di brodo di pollo
1,8 kg di spalla di manzo
2 cucchiai di olio vegetale
1 cipolla grande, tritata finemente
4 spicchi d'aglio medi, grattugiati finemente
1/2 cucchiaino di cannella in polvere
1 cucchiaio di cumino macinato
1/4 di cucchiaino di spezie miste macinate
2 cucchiaini di origano secco
2 cucchiai di masa
sale kosher e pepe nero macinato fresco
Procedimento
1. Lavare i peperoni poi tagliarli a metà, rimuovere i semi e i gambi. Mettere i peperoncini in una casseruola e aggiungere la metà del brodo di pollo. Fate sobbollire a fuoco medio-alto fino a quando i peperoncini sono completamente teneri, circa 15 minuti. Togliere i peperoncini e tritarli fini poi mescolateli nuovamente dentro al brodo. E’ possibile anche tritarli con un frullatore ad immersione fino ad ottenere una salsa completamente liscia. Tuttavia, i vecchi Cowboys avrebbero usato un tamis per ridurre in purea prima dell’avvento dell’ energia elettrica.
2. Tagliare la carne in quadrati di circa 2,5 cm eliminando tutto il grasso e le cartilagini. Poi scaldare l'olio in un capiente Dutch Oven (forno da campo) a fuoco alto (circa 180°C) fino a che si crei del fumo. Insaporire metà della carne con sale e pepe e fate cuocere senza mescolare fino a quando sia ben rosolata sul lato inferiore, circa 6 minuti. Trasferire la carne in una ciotola grande, aggiungere la restante metà di carne cruda e mettere da parte. Rimettere il Dutch oven sul fuoco. Aggiungere le cipolle tritate e cuocere mescolando spesso fino a che diventino traslucide e morbide, circa 2 minuti. Aggiungere l'aglio, la cannella, il cumino, il pimento e l’origano, e fate cuocere, mescolando continuamente per circa 1 minuto. Aggiunere la carne messa da parte, la salsa di peperoncini e il restante brodo. Mescolare per amalgamere.
3. Portare a ebollizione a fuoco alto, poi ridurre lentamente l’ ebollizione a circa 225 gradi (F). Continuare a mescolare di tanto in tanto fino a quando la carne è completamente tenera da 2 ore e 1/2 a 3 ore.
4. Aggiungere sale e pepe a piacere. Quindi aggiungere un cucchiaino di masa e mescolarlo al chili. Aggiungerne un secondo cucchiaino se non ha raggiunto la densità desiderata.
5. Per risultati ottimali, lasciare raffreddare il chili durante la notte e riscaldare il giorno dopo prima di servire. Guarnire con coriandolo, cipolle tritate, scalogno, formaggio grattugiato, avocado, e tortillas calde a piacere.


7. Parliamo di cibo: qual è la ricetta che meglio simboleggia la cultura del cow boy e le vostre tradizioni? E 'ancora preparata al giorno d'oggi?

Le Fajitas sono forse il mio piatto preferito, ma più probabilmente la bistecca di pollo fritto meglio rappresenta il cibo tradizionale del Cowboy. Come i viaggi per i sentieri si conclusero con l’avvento della ferrovia, anche con l’avvento di cibi in scatola e la diffusione di questo tipo di imballaggio, si aggiunsero altri alimenti base alla dieta dei Cowboys. Inoltre, mangiare al ranch dava loro la possibilità di avere bistecche, uova fresche per la prima colazione, frittelle, migas e molti alimenti che non erano disponibili durante i viaggi con le mandrie. Dolci come il cobbler di pesca e la torta di mele divennero molto popolari ad ogni fine pasto al ranch. Oggi, qualsiasi cosa si cucina in casa, è possibile cucinarla anche cucinare nel Dutch oven, dal Chili a dolci deliziosi. Altri alimenti come la carne alla griglia, che non era alle origini un cibo da cowboys, oggi è parte integrante della nostra cucina. Siccome molte persone di diverse culture migrarono in America e alcuni divennero Cowboys, portarono molto delle proprie tradizioni e del proprio passato. 

credits: Roger Edison- Chuck Wagon Recipes
Roger, mentre prepara il caffé
8. Ai raduni cucinate seguendo le ricette ed  attrezzatura originali o avete modernizzato qualcosa? 
Le gare di cucina con i carri dispensa hanno regole stabilite dall’organizzatore, i quali amano indirizzare queste competizioni verso la cottura tradizionale sulle braci con i forni da campo (Dutch ovens). Ogni carro deve cucinare abbastanza cibo per circa 50 persone. Il giudizio finale tiene conto dell’autenticità di ogni carro e del campo creati negli anni attorno al 1860, e della qualità del cibo diviso in 5 categorie da giudicare e premiare: la carne, i fagioli, le patate, il pane e il dessert. Il più delle volte, il piatto di carne è una bistecca fritta di pollo e il dessert è spesso il cobbler di pesche. Tuttavia, in alcuni raduni, tra i quali la Sulpher Creek Challenge "Iron Chef" per ciascun carro vengono sorteggiati diversi tipi di carne (manzo, maiale e capra) e come dessert una scelta di mele, ciliegie o pesche come ingredienti. Una volta, la squadra che venne sorteggiata per cucinare la capra lasciò la carne marinare tutta la notte nel latte per ammorbidirla e vinse il primo premio, mentre nella preparazione del dolce (in cui le ciliegie sono normalmente una scelta vincente) fallirono, avendo aggiunto troppa vaniglia nella preparazione del cobbler. Io feci il giudice e non cucinai durante quell’evento. 

Francesca Carloni- Burro e Zucchero 


sabato 27 aprile 2013

Cucina Tex Mex: i Biscochitos


credits: Loredana- La cucina di mamma loredana


... e i dolci? non ne pubblichiamo più, di dolci???
...insaziabili....



Biscochitos 
da Martha's American Food- Martha Stewart
realizzazione di Loredana- La cucina di mamma loredana

credits: Loredana- La cucina di mamma loredana
 



Ingredienti
Per 4 dozzine

    200 gr zucchero , più altro per la finitura
    280 gr di strutto
    1 uovo grande
    1 cucchiaino di estratto di vaniglia puro
    2 cucchiai di Grand Marnier, o Triple Sec
    Scorza finemente grattugiata di 1 arancia
    400 gr farina più altra per il piano di lavoro
    1/2 cucchiaino di lievito in polvere
    1/4 cucchiaino sale da tavola
    2 cucchiaini di semi di anice ( aumentare se piace un gusto più deciso)
    2 cucchiai di acqua ( se necessaria)
    1/2 cucchiaino di cannella in polvere


credits: Loredana- La cucina di mamma loredana


    Nella ciotola di un mixer elettrico con gancio a k, mescolare 1 tazza di zucchero e lo strutto a medio-alta velocità fino ad avere un composto chiaro e spumoso (circa 3 minuti): procedendo con le fruste elettriche mescolare fino ad avere una consistenza cremosa.
Aggiungere l'uovo, farlo inglobare bene.
Unire la vaniglia, il Grand Marnier e la scorza di arancia grattugiata, mescolare bene.

 Setacciare la farina, il lievito ed il sale. Inserire poco alla volta al composto, a bassa velocità.
Aggiungere i semi di anice e , se occorre, i due cucchiai di acqua per ottenere un composto che si stacchi dalle pareti formando una palla. Nel mio caso non sono stati necessari, anzi ho dovuto utilizzare un po’ di farina per dare la forma all’impasto una volta terminato.
Far riposare avvolto in una pellicola in frigo per almeno 30 minuti.

credits: Loredana- La cucina di mamma loredana

Preriscaldare il forno a 180 gradi.
Preparare la finitura unendo in una ciotola dello zucchero e la cannella.

    Su una superficie infarinata abbondantemente, stendere la pasta allo spessore di mezzo centimetro. Tagliare nelle forme desiderate, fino ad esaurire tutto l’impasto, utilizzare sempre la farina per il piano di lavoro per evitare che si attacchi, rendendo difficile staccare i biscotti formati.
Cospargere ogni biscotto con la miscela di cannella-zucchero.
Adagiare su delle teglie coperte con carta forno. Cuocere in forno, una teglia alla volta, dai 12 a 14 minuti; biscotti devono essere dorati, ma non marroni.


 Loredana- La cucina di mamma loredana

venerdì 26 aprile 2013

Cucina Tex Mex: Southwestern Corn Chowder




Cristiana- Beuf à la mode

Testo e foto di Cristiana- Beuf à la mode

Volevo far la splendida, ma scrivere un post sulla storia di un piatto non è cosa semplice.
allora il termine chowder sta per calderone, dal latino caldarium, è un tipo di pentolamolto grande, caratterizzata dal fondo tondeggiante e dal manico incernierato in modo da poter essere ripiegato.



Altra possibile etimologia la parola inglese jowter, equivalente al venditore ambulante di pesce.
Le chowder più famose sono proprio quelle a base di pesce, come la Manhattan o la New England Clam Chowder, pare che la versione a base di mais sia nata successivamente e che al giorno d’oggi sia spesso servita come variante vegetariana.
Leggenda narra che grazie ad un mix di mais, patate, erbe, spezie e carne chiamato allora pottage nel 1623 Massasoit, gran sachem (capo) del Wampanoag, venne salvato dagli anziani pellegrini del Mayflower, grazie al quale visse altri 34 anni.
La ricetta ufficiale più antica si può trovare nella Boston Cook Book (1884) di Mary Lincoln, fondatrice di una famosa scuola di cucina di Boston.
Altre ricette simili attraversano il paese. Alcune utilizzano farina per addensare, altre tuorli d’uovo; alcune mais fresco, altre in scatola.
L’uso di latte, panna o latte condensato varia da ricetta a ricetta.
Strano, ma vero: tra coloro che hanno fatto sì che la ricetta si arricchisse e migliorasse vi sono gli Shakers, quaccheri noti oltre che per il proprio stile di vita a dir poco austero anche per le proprie capacità gastronomiche.
La zuppa viene spesso e volentieri servita come antipasto, accompagnata da cracker o frittelle dolci di mais.

SOUTHWESTERN CORN CHOWDER
 da Martha's American Food- M. Stewart
realizzata da   Cristiana- Beuf à la mode

Cristiana- Beuf à la mode


 
5 fette di bacon (peso totale, circa 150 g)
1 cipolla, tagliata a cubetti di circa 1 cm
1 carota, tagliata a pezzetti di circa 1 cm
2 gambi di sedano, tagliati a pezzetti di circa 1 cm
1 piccolo peperoncino (poblano), privo di semi e di picciolo, tagliato a pezzettini
mezzo cucchiaino di cumino macinato
un pizzico di pepe di Cayenna
sale grosso e pepe macinato di fresco
225 ml di vino bianco secco
mezzo kg di patate bianche, sbucciate e tagliate a cubetti di circa un cm 
1 litro di brodo di pollo
mezzo kg circa di mais, meglio se fresco(se usate un prodotto surgelato, non fatelo scongelare)
225 ml di panna fresca non montata
30 g circa di coriandolo fresco tritato, più un po' per guarnire
Facoltativo: salsa piccante (Tabasco e similari) per servire

Scaldare una casseruola capiente, a fuoco medio. Aggiungere il bacon e far cuocere, mescolando di tanto in tanto, per circa 5 minuti, fino a quando sarà croccante. Con l'aiuto di una spatola, trasferirlo su carta da cucina, per asciugarlo dal grasso. 
Nella pento,a aggiungere le cipolle e far cuocere, mescolando di tanto in tanto, fino a quando sono morbide (circa 4 minuti). Unire le carote, il sedano e il peperoncino; cuocere fino a quando le verdure sono tenere, circa 5 minuti. Aggiungere il cumino e il pepedi cayenna, aggiustare di sale e di pepe. 
Alzare la fiamma al massimo: aggiungere il vino. Cuocere, mescolando spesso, fino a quando il liquido sarà completamente evaporato, dai 2 ai 3 minuti. Unire poi le patate e il brodo e portare a bollore. Ridurre la fiamma (cottura medio-bassa) e far sobbollire la zuppa, fino a quando tutte le verdure saranno tenere, all'incirca 20 minuti. 
Aggiungere il mais e la panna e, facendo attenzione a non far prendere il bollore, portare il mais a cottura (altri 5 minuti): unire il coriandolo, aggiustare di sale e di pepe e mescolare bene. 
Servire, guarnendo con un'ulteriore spruzzata di coriandolo e le fette di mais spezzettate. 
Se lo desiderate, potete accompagnare la zuppa anche con una salsa piccante, come il Tabasco


Note di Cristiana
Trovandola abbastanza sostanziosa l’ho servita come piatto unico.

Varianti: l’uso del brodo di pollo fatto in casa e il mais in scatola….

Sono una fan delle zuppe e in questo caso ho apprezzato l’accostamento del piccante del chili in polvere con il dolce del mais.

Note di Menuturistico
Variante di terra (e se non fosse per il bacon, totalmente vegetariana) della celeberrima Clam Chowder, piatto nazionale del New England, è una delle zuppe più diffuse nel territorio del Sud Ovest, nonchè una delle più corroboranti. 
Interessante l'utilizzo del solo grasso di maiale, per preparare la base della zuppa, con la stufatura delle cipolle. 
L'abbondante coriandolo può non incontrare i nostri gusti: il consiglio non è di sostituirlo col prezzemolo (sono simili solo nell'aspetto, ma il sapore è diverso), quanto semmai di metterne meno. 
Se siete come la sottoscritta, che non tollera il brodo di pollo, usate o un brodo di verdure molto ricco oppure preparate un brodo di carne, con il dado fatto in casa, usandone una dose leggermente inferiore a quella che utilizzate normalmente: il sapore sarà meno invasivo del solito brodo di carne, ma ugualmente in grado di essere una buona base per far risaltare gli altri sapori. 
Per quanto riguarda il peperoncino, va bene un peperoncino fresco, qualsiasi: assaggiatene un micro pezzetto, prima, e regolatevi di conseguenza.