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Doctor Who – 5×01 – The Eleventh Hour

“You’re Scottish, fry something.”

Il Dottore è tornato! Finalmente, dopo quasi due anni di pausa, con il solo sfogo di uno speciale ogni tanto, Doctor Who torna con un’intera stagione… e che stagione se il buongiorno si vede dal mattino. Tutto nuovo: nuovo Dottore, nuova companion, nuovo autore, nuovo TARDIS, nuova sigla e nuovo tema musicale (per fortuna, vecchio compositore).

C’è poco da dire senza spoilerare, quindi poche chiacchiere e andiamo a vedere cosa è successo in “The Eleventh Hour”… Allons-y!
O forse “allons-y” ora non si può più dire?? Vediamo cos’è successo nell’episodio.

Il Dottore precipita sulla terra nel 1996 e incontra una bambina scozzese di nome Amelia Pond. Sul muro della sua stanza c’è una crepa nell’universo dalla quale è scappato un misterioso “Prigioniero Zero”. Il Dottore sta ancora riprendendosi dalla rigenerazione e il TARDIS si sta ricostruendo dai danni subiti; costretto da questo a ripartire subito, il Dottore promette alla bambina di tornare dopo 5 minuti. Torna invece dopo dodici anni. Amelia Pond è diventata la graziosa (!!!!!!) Amy Pond che, un po’ restia a credere al Dottore dopo questo lungo “vado un attimo a prendere le sigarette”, lo aiuta a fare in modo che gli alieni alla caccia del Prigioniero Zero lo ricatturino ed evitino nel frattempo di distruggere per l’ennesima volta la Terra. Alla fine il Dottore se ne va a fare quello che dovrebbe essere un breve giretto per collaudare il nuovo TARDIS e torna dopo due anni. Perfetto, siamo quindi arrivati al 2010 ed Amy Pond accetta di partire con lui, a patto che la riporti a casa entro il mattino seguente perché ha degli impegni. Lui non lo sa, ma il mattino seguente lei si deve sposare…

Fine.

Sorpresi dalla brevità del riassunto? :–) Insomma, è ormai considerato delitto contro l’umanità non guardare Doctor Who, per cui se non l’avete visto… vedetelo! E poi tornate qui.

Caso più unico che raro, questo episodio ha il doppio scopo di introdurre un nuovo universo… che però è sempre quello vecchio. Nuovi personaggi (tranne uno), nuove ambientazioni, nuovo tutto, tranne che… in realtà non lo è. Una specie di Skins, ma sotto acido (il che, ora che ci penso, è tutto dire.)

C’erano tantissime aspettative su questo episodio, il primo di una nuova gestione e quindi una specie di incognita. Ma era davvero un’incognita? Personalmente non ho mai avuto alcun dubbio sul nuovo head writer Steven Moffat (che certo non è l’ultimo arrivato) e di conseguenza anche sulle sue scelte  per gli attori. L’unica mia paura nei mesi scorsi era relativa al compositore della colonna sonora (che è un elemento fondamentale di Doctor Who e i compositori geniali non abbondano), ma la paura è svanita quando è stato annunciato che Murray Gold sarebbe rimasto nel ruolo che occupa fin dal 2005.

E tutto è stato esattamente come si poteva immaginare che sarebbe stato.

Fin dalla sigla e dalle primissime scene che seguono (la lunga inquadratura notturna nel giardino di Amelia) si capisce subito che siamo nel dominio di Steven Moffat e lo si continua a vedere quando si parla di mostri oltre le crepe di un muro, porte che si vedono solo con la coda dell’occhio, battute sul cibo, lievi insinuazioni sessuali… ci sono tutti i suoi marchi di fabbrica. E nonostante questo, l’episodio non rappresenta un brusco cambiamento rispetto all’era RTD. Il tono e i personaggi rimangono simili ed epici esattamente com’erano prima.

Ma arriviamo subito a quello che ha fatto tanto discutere in questi ultimi 16 mesi: lo sconosciuto Matt Smith. L’alto, dinoccolato e goffo Matt Smith. Il capellone Matt Smith. È un buon Dottore? Porca miseria, eccome! Ovviamente il ricordo del grande David Tennant è vivissimo. Ma lo era anche quello di Chris Eccleston quando è arrivato Tennant. Come dice Moffat, non ci sono 11 Dottori, c’è un unico Dottore, interpretato da 11 persone… ed è l’apporto dell’attore ad avere l’influenza maggiore sulle eventuali differenze. Finora questo Dottore sembra più esagitato del precedente, ma l’abbiamo visto soltanto subito dopo la rigenerazione… ricordiamoci di quando Tennant saltò fuori dal TARDIS con la giacca di Eccleston e incontrò Mickey e Jackie. Devo ammettere comunque che non mi aspetto un Matt Smith molto meno agitato, in futuro. Finora si preannuncia davvero come un grande Dottore.

E subito dopo Matt, l’attenzione era tutta puntata su Karen Gillan. Che dire di Amy Pond? Il Moff (bastardo!) c’è andato pesante col suo personaggio… invece di farle semplicemente incontrare il Dottore ed avere così la vita cambiata dalla sua presenza (come le precedenti companion), Amy Pond incontra il Dottore da piccola… quanto basta per farlo diventare il suo “amico immaginario”, farlo sparire e cambiarle la vita con la sua assenza. Con il risultato di trasformare una bambina che prega e chiede favori a Babbo Natale (non è meraviglioso che preghi Babbo Natale?) in una ragazza che ha smesso di credere alla magia del suo Dottore immaginario (dopo quattro psichiatri) e che probabilmente ha perso completamente la fiducia nel prossimo. Il Dottore stesso deve sudare per riuscire a convincerla ad aiutarlo. Riuscirà a fare ammenda dei suoi ritardi (almeno con Rose era stato in ritardo solo di un anno… e se l’era portata dietro!) nelle prossime puntate/stagioni? Karen è bravissima nell’interpretare l’atteggiamento ambivalente di Amy: in parte la bambina che partirebbe subito felice, in parte la adulta ferita e scettica. E bravissima è la sua cuginetta che la interpreta da bambina! Ridateci baby!Amelia prima o poi!
La vita di Amy, fra l’altro, appare… interessante. Orfana (avremo un altro “Father’s Day”? Saranno veramente morti?) vive – o viveva – con la zia manco fosse Qui, Quo, Qua… ha il ragazzo (Rory, un Mickey meno sfigato di quanto fosse Mickey all’inizio) e di lavoro fa la “kissogram”. (Qualche telespettatore, probabilmente lo 0,00001%, si è lamentato che in un programma per famiglie questo sia esagerato. Gente, andate a farvi un giro… fa la kissogram, non Belle de Jour).

Sarà bello vedere finalmente il Dottore tornare a viaggiare con una companion, dopo tutto questo tempo da solo. RTD aveva detto che l’idea dietro al Dottore solitario era anche quella di poter poi lasciar dare al suo successore un ulteriore tocco di freschezza riprendendo una companion full-time… e sarà sicuramente così!

Pure l’ambientazione è innovativa: un paesino inglese invece della solita Londra. Un paesino dove tutti si conoscono (il tipo dell’auto, la nonnina… Jeff e la sua cronologia internet) e dove ci sono le salite! È un dettaglio insignificante, ma mi ha subito colpito la scena sulla salita dietro la chiesa. Non credo di averne mai viste in DW (ora arriverà nei commenti una lunga lista di salite…).

E il TARDIS! I magnifici interni del nuovo TARDIS. Il cambiamento rispetto al precedente non è, anche qui, netto… il set è molto più grande, ci sono molti più livelli e molti più aggeggi, ma l’aspetto familiare rimane quello… anni luce dagli antichi interni TARDIS asettici, che non mi hanno mai dato più di tanto. Chissà che non sia anche la volta che vedremo davvero altre stanze. Magari la piscina, in biblioteca o ovunque sia ora. Un episodio intero nel TARDIS non mi dispiacerebbe affatto.

La storia dell’episodio (il “mostro della settimana”) in realtà è un aspetto secondario in un episodio introduttivo come questo. Un prigioniero scappa, un prigioniero viene preso, la Terra viene salvata. I dettagli poco importano, quello che importa è come i personaggi vengono (re)introdotti e come interagiscono tra di loro. E come episodio introduttivo “The Eleventh Hour” funziona perfettamente. Ci fosse stata ancora qualche anima in UK che non conoscesse Doctor Who, vedendo questo episodio non si è sicuramente sentito tagliato fuori.

Si cominciano inoltre già a inserire gli elementi che probabilmente saranno le costanti di questa stagione. Le crepe nell’universo, la “pandorica” che si aprirà, il silenzio che cadrà… per ora sono solo parole. Così come lo erano “Bad Wolf”, “Torchwood” o “Harold Saxon” anni fa. Vedremo presto a cosa porteranno questi archi narrativi… RTD era un maestro in questo, ma anche Moffat non è certo da meno!

Infine torniamo all’inizio: la nuova sigla e la nuova musica. Il nuovo tema è bellissimo, recupera ulteriori echi delle vecchie versioni dei vecchi Dottori e allo stesso tempo mantiene il suo nuovo aspetto epico, pur in maniera più sottile e dark. E così la musica all’interno dell’episodio, la scena in cui la piccola Amelia va a prepararsi per andarsene col Dottore (povera!!!) è meravigliosa anche per l’altrettanto meraviglioso tema musicale che la accompagna (il tema di Amy, forse?) e altrettanto splendido è il tema che accompagna la “vestizione” del Dottore, il confronto con gli alieni, la carrellata finale in camera di Amy e il trailer della stagione. Quando esce il CD??

Trivia:
– Gli anni (1996-2008-2010) che ho dato non sono ufficiali al momento, ma dovrebbero essere corretti. In realtà il cartellino di Rory dice “1990”, ma non può essere! Al limite sarà la sua data di nascita.
– Il Dottore prende il suo nuovo “costume” in un ospedale, così come hanno fatto il terzo e l’ottavo Dottore! Secondo me Moffat ha incluso un ospedale solo per poter fare questa scena. (Personalmente penso che mi mancheranno le scarpe di Tennant.)
– Il Moff si cita, con il “timey-wimey” di “Blink”, i cowboy nella stanza (da “The Girl in the Fireplace”) e le varie “biblioteche”. Ma niente banane nella scena iniziale!
– E a proposito di “The Girl in the Fireplace”… l’analogia con quanto succede con Amy Pond è evidente: il Dottore le compare da bambina e poi di nuovo da adulta. Chissà se le analogie continueranno…
– Il Dottore ne sa più di noi di social network… Facebook, Twitter e… Bebo?
– Quell’onda su quel vecchio strumento del TARDIS che il Dottore zittisce alla fine… ha la stessa forma della crepa nella camera di Amy.
– Gli ascolti sono stati ottimi e perfettamente in linea con gli anni scorsi, nonostante ci sia in giro qualche giornale che afferma il contrario (e che probabilmente non sa fare due conti :–) )
– Quando il Dottore dice “I’ve put a lot of work into it”, riferendosi alla Terra… cita se stesso nello speciale parodistico non canon “The Curse of Fatal Death” scritto da Moffat (il suo primo Who!) nel 1999.
– I bastoncini di pesce nella crema pasticcera… BLEARGH!

The Eleventh Hour è stato scritto da Steven Moffat.

(Grazie a Morry per l’aiuto!)

Laz

Front-end developer. Comic book translator. Heinleiner. Browncoat. AFOL. Geronimo!
"No power in the 'verse can stop me."

30 Comments

  1. Spammowarrior 7 aprile 2010 at 11:33

    pienamente d’accordo.

    tuttavia mi ha sorpreso che moffat, che sembrava volesse dare un taglio netto col passato (nuovo tardis, nuova sigla, nuovo logo, addirittura nuova numerazione) abbia deciso di prendere un nuovo dottore così simile al precedente. non che mi lamenti, eh.

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  2. Bellissimo episodio! Le anticipazioni finali mi hanno fatto andare in visibilio, la stagione sembra ben lanciata. Ora, speriamo che moffat regga bene le trame, ora che è showrunner! Vediamo poi come si evolverà il dottore, secondo me ha in serbo qualche sorpresa ma è ancora presto dirlo!

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  3. splendido, semplicemente splendido…
    come tutti, ero preoccupato per il nuovo attore, ma sembra promettere più che bene… e la gillian toglie il fiato (Moffat, grazie)…
    il nuovo tardis sembra bello, ma quelle poche inquadrature non ce lo hanno fatto apprezzare al massimo…
    bentornato Dottore!!

    p.s.: i bastoncini nella crema sono una delle cose più disgustose che abbia visto in tv XD

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  4. Quoto tutto.
    Re-styling fantastico e convincente. Già amo Matt Smith e Karen Gillian alla follia. Ottimo, davvero ottimo. C’è poco da dire. Volevo aggiungere che anche la fotografia sembra molto più curata e meno “televisiva” rispetto alla versione precedente, cosa che rende il tutto ancor più incisivo.
    Clap clap.

    Lunga vita al nuovo Dottore!

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  5. Non posso che unirmi al coro positivo!
    Episodio convincente ben oltre le mie aspettative. Matt Smith mi piace un sacco, già lo amo, mentre per apprezzare la Gillian penso di aver bisogno di un altro paio di episodi, ma parte comunque da una valutazione alta che potrà solo migliorare col tempo. Inoltre mi pare molto più fashion delle precedenti companion, dico solo smalto rosso *_*
    Tutti promossi!

    P.s. La scena iniziale, dove il Doctor mangia dituttoedipiù mi ha fatto morire dalle risate! XD

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  6. Bell’episodio, attori fantastici, fotografia più seria, storia convincente. Buon dosaggio di drama+comedy. Finalmente il dottore torna in sè e si fa valere salvando lui la situazione, senza l’aiuto delle solite companion superdonne. Non che Amy non abbia pure lei un bel caratterino, pur essendo tanto adorabile con le sue faccette e la sua storia heartbreaking… Amy Pond, the girl who waited, you’ve waited long enough. Aawww!!
    Mi è piaciuto più di quanto mi aspettassi. Bella anche la recensione, meno riassuntone del solito e più analisi!! Bravo Laz!

    Spammowarrior ha scritto:

    tuttavia mi ha sorpreso che moffat, che sembrava volesse dare un taglio netto col passato (nuovo tardis, nuova sigla, nuovo logo, addirittura nuova numerazione) abbia deciso di prendere un nuovo dottore così simile al precedente. non che mi lamenti, eh.

    Uhm bisogna anche considerare che sino alla scena in cui si vedono i vari dottori nella bolla e poi appare il faccione di Eleven a dissolvere quello di Ten, il dottore stava ancora “cuocendo”, era ancora nel periodo di transizione. Appena si vede glorioso nel nuovo look, è cominciato il puro Eleven. Ricordi Ten che dopo la regeneration parlava come Nine (esempio che non scorderò mai: Ten super sorridente che dice: FANTASTIC!) ecco :p dal prossimo episodio potremo vedere appieno la vera essenza del nuovo dottore.

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  7. la scena sul tetto dell’ospedale, quando si vedono tutti i dottori, quanto è stata magnifica? strappalacrime!

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  8. Irone Povero 7 aprile 2010 at 15:48

    Mi ricordo, tanto tempo fa al suono di Ohara Man Ohara Man…
    Commovente…
    La scena dell’ospedale e in generale tutto, mi ha ricordato parti passate della mia vita.
    Un 5 più a questa magnifica serie!

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  9. Laz e Morry, avete dimanticato una delle autocitazioni del Moff “DUCK!!!”. Ci mancava solo un “no, seriously”.

    Io ho amato Nine e ho amato Ten, ma soprattutto sono stata un’instancabile Docath/Rose shipper. La cosa che mi è piaciuta di più però è proprio questa: finalmente, dopo quattro anni, un dottore con la fronte sgombra dal peso dell’universo. Con The End of Time sembra avere saldato i conti con il suo passato, remoto e recente, e quindi anche con Rose. Il proverbiale voltapagina.

    E fa bene vederlo fare a un personaggio di fiction.

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  10. Dopo qualche episodio visto qui e lì, ho deciso di cominciare a seguire il doctah a partire da questa stagione e da questo dottore… WOW. Stupendo. Bellissima la scena sul tetto dell’ospedale, dove il Dottore in pratica dice: “Ma lo sai chi sono? Sono il Dottore. Paura, eh?”

    P.S. Bastoncini di pesce e crema pasticcera? E perché no? :)

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  11. Pixie_blue_eyes 8 aprile 2010 at 13:27

    Beh direi che il Dottore si adegua benissimo ai gusti strampalati degli scozzesi, questo è persino peggio dei Mars fritti nel burro che son capaci di mangiarsi quelli lì!!!!!!
    Come tutti ho aspettato in trepidante attesa questo nuovo Dottore e devo dire che le aspettative sono state soddisfatte! ;-DDD
    Dopo la prima intervista mi era sembrato un tipo simpatico e strambo al punto giusto però gli ultimi minuti di The End of Time non mi avevano convinto per niente (sarà lo shock fresco x la dipartita di Ten…) e poi quel Geronimo urlato un po’ a caso…quindi mi sono accinta alla visione abbastanza perplessa e, a parte il Geronimo che continua a non piacermi, son rimasta bene impressionata dal nuovo attore, promette bene! (mitica la sua faccina sporca di crema XDDD)
    Come Stefy anch’io su Amy non mi pronuncio ancora, ma non è male il caratterino che si ritrova scommetto che con Doctor saranno scintille!!!
    Il Moff si riconferma sempre grande nel saper dare un’impronta personale pur non allontanandosi per niente dall’eredità lasciatagli da RTD, ma di questo non avevo dubbi…
    Devo dire che il nuovo TARDIS mi piace molto di più di quello vecchio, mentre il nuovo cacciavite con la lucina verde non va, doveva essere BLU!!!(Sarò io fissata con questo colore ma ho pensato esattemente la stessa cosa per quanto riguarda la spada laser di Luke nel Ritorno dello Jedi…Ok non centra niente ma è la prima cosa che mi è venuta in mente quando il Dottore ha acceso il nuovo cacciavite sonico: lo sapevo è verde!!!!)
    Adoro il nuovo logo mentre invece la nuova sigla non mi ha molto convinto…
    Anch’io son convinta che un nuovo inizio faccia bene al nostro Dottore però spero che comunque non sia proprio un colpo di spugna definitivo perchè lo spessore del personaggio è dato proprio da tutto ciò che si porta dietro, ma di questo sono fiduciosa dopo tutto lo stesso Moffat ha tenuto a precisare che si tratta sempre dello stesso Dottore solo con una faccia diversa!

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  12. Io semplicemente non l’ho ancora scaricato.Sarà una figata ma son sentimentale e non ho nessuna voglia di affrontare tutti questi cambiamenti.Il che è ridicolo perchè la serie è costruita proprio su questo..Ma al cuor non si comanda e Tennant sarà sempre il mio Doctor.

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  13. L’ho visto or ora! Pensate che sono stata via 10 giorni e avrei circa 20 cose da vedere (dura la vita del telefilmomane!), ma ho dovuto assolutamente vedere per primo il Dottore!
    Che dire… dopo 20 minuti dall’inizio dell’episodio mi sono trovata ad esclamare “Va bene, Matt Smith, mi hai convinto, sei il Dottore!”. Nonostante io abbia amato David Tennant, non ero prevenuta nei confronti dell’11 Dottore, ed è stato facile conquistarmi. Anche se mi ci vorrà un po’ per abituarmi alle mancanza di sopracciglia di Matt Smith, magari può farsene prestare un po’ da Zachary Quinto!
    L’aria di nuovo si respirava da tutte le parti, non vedevo l’ora di entrare nel nuovo TARDIS, anzi mi dispiace l’abbiano fatto vedere per così poco, anche se so che in futuro avremo modo di guardarcelo per bene.
    Amy mi piace, mi ricorda un po’ Donna, ma forse perchè entrambe hanno i capelli rossi!
    Per finire, trovo adorabile il fatto che Matt Smith si sia portato la famiglia sul set!! E come erano orgogliosi di lui! Voglio anche io l’autografo del Nonno del Dottore!

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  14. Matt Smith spacca.
    Amy è bella fresca e pure divertente!
    Bentornato Dottore! :D

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  15. Ah, volevo aggiungere una cosa: per ora la nuova sigla non mi esalta molto. Non mi piace molto il nuovo arrangiamento, ma probabilmente ci farò l’abitudine!

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  16. anonimo imbonitore 9 aprile 2010 at 03:15

    Sbaglio o hanno fatto un errore con la conta delle camere al piano? Con la porta con il filtro percettivo io ne contavo 5, di camere, non 6…

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  17. non avevo mai visto il doctor who(me ne vergogno) e mi è piaciuto davvero tanto,molto molto molto bello,non vedo l’ora di vedere la seconda puntata

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  18. “Sbaglio o hanno fatto un errore con la conta delle camere al piano? Con la porta con il filtro percettivo io ne contavo 5, di camere, non 6…”

    E’ vero, all’inizio pensavo ci fosse una sesta camera a sinistra in fondo, nascosta dalla rampa di scale che salgono, ma guardando bene, lì non c’è nulla!

    Rispondi

  19. […] cosa potrebbe accadere. Certo, chi di noi ha fatto bene attenzione a Flesh and Stone (e forse anche The Eleventh Hour), come avevamo detto allora, immagina cosa potrebbe succedere… ma come si possa giungere a […]

    Rispondi

  20. […] l’episodio invece va a iniziare dove è iniziato il season premiere. Nel 1996 la piccola Amelia prega Babbo Natale, ma non compare nessun Dottore, questa volta. In […]

    Rispondi

  21. […] i pezzi hanno trovato la loro naturale collocazione: Matt Smith si è rivelato essere un ottimo undicesimo dottore, mentre Benedict Cumberbatch è Sherlock […]

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  22. […] i pezzi hanno trovato la loro naturale collocazione: Matt Smith si è rivelato essere un ottimo undicesimo dottore, mentre Benedict Cumberbatch è Sherlock […]

    Rispondi

  23. Vespero ha scritto:

    La cosa che mi è piaciuta di più però è proprio questa: finalmente, dopo quattro anni, un dottore con la fronte sgombra dal peso dell’universo.

    Già. Spessore umano ZERO.

    Vabbè che qui siete adoratori di Moffat a prescindere, ma almeno un minimo di obiettività concedetevela ogni tanto. Il plot è una brutta copia di ”Girl in the Fireplace”, e Matt Smit fa una pessima imitazione di Tennant. E il Monster Of The Week è un’idea così logora e stravista che non so neanche da dove cominciare a citare i precedenti. Opening davvero deludente.

    Scusate per la voce fuori dal coro.

    Rispondi

  24. […] Trovate il nostro commento dettagliato all’episodio su Serialmente. […]

    Rispondi

  25. Simone ha scritto:

    P.S. Bastoncini di pesce e crema pasticcera? E perché no?

    Oh, finalmente qualcuno che ha i miei stessi gusti!!!

    Rispondi

  26. ”mmm..pane e burro” ^__^
    *__* fffffiiiiuuuu (fuori dalla porta)
    ”e resta FUORI!!” è.é

    ho riso per ore!

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  27. @ hihihi!!:
    anche io!!!! ma è bellissima anche la scena dei BAD BAD BEENS!!!!!! :D :D :D :D
    volevo anche precisare una piccola cosa…. la crema assieme ai fish fingers non è crema pasticcera ma custard, che è una tipica crema inglese, ed è tutta un’altra cosa!

    Rispondi

  28. […] un po’ e ricominciare più tardi ancora. E per lui sono passati più di 200 anni da “The Eleventh Hour“. In una situazione come questa non è difficile credere che entrino in gioco dinamiche […]

    Rispondi

  29. […] teoria no, ma in pratica… sì, è un season premiere come non ce n’erano più da “The Eleventh Hour“. È un “companion premiere”, che è pure meglio! Anche se in realtà non […]

    Rispondi

  30. […] sia stato troppo breve. Io sono uno che apprezza il fatto che ancora oggi ci sono cose di “The Eleventh Hour” non del tutto chiare, una trama intera “sprecata” nel corso di mezza stagione mi […]

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