Quartieri di Napoli

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I quartieri di Napoli sono i settori che, all'interno della città, si individuano per particolari caratteristiche geografiche e topografiche, funzionali e storiche.

Cenni storici[modifica | modifica wikitesto]

Attraverso prammatica sanzione emanata il 6 gennaio 1779, Re Ferdinando IV ordinò che si ripartisse la città di Napoli in 12 quartieri per poter stabilire e far risiedere in ognuno di essi un giudice della Gran Corte Criminale, allo scopo di favorire la pubblica sicurezza dei cittadini. Col passare del tempo i quartieri sono diventati 30, e pur non avendo più nessuna funzione amministrativa continuano ad essere usati nel linguaggio quotidiano come riferimenti geografici. Con le delibere del consiglio comunale n° 13 del 10 febbraio 2005, n° 15 dell'11 febbraio, n° 21 del 16 febbraio, n° 29 del 1º marzo e n° 68 del 21 marzo, la città di Napoli viene divisa in 10 municipalità[1]. In precedenza il comune era suddiviso in 21 circoscrizioni[2], costituite dai 30 quartieri cittadini.

Quartieri[modifica | modifica wikitesto]

Altri toponimi[modifica | modifica wikitesto]

Il rione La Loggetta in una foto di Paolo Monti (Fondo Paolo Monti, BEIC)

Di seguito si riporta un elenco di toponimi non ufficiali (alcuni lo sono stati in passato, ad esempio nella legge sul risanamento) relativi a zone di Napoli notoriamente conosciute ma non aventi valore amministrativo. Spesso essi sono relativi contrade o piccoli borghi un tempo esterni alla città e successivamente inglobati nel tessuto urbano.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Comune di Napoli - Il Comune - le municipalità - ambiti territoriali
  2. ^ Comune di Napoli - Il Comune - la riforma del decentramento amministrativo - le vecchie circoscrizioni

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]