Mostra Giovan Battista De Rolandis e il Tricolore

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Domenica 20 marzo nel Castello di Castell’Alfero è stata inaugurata la mostra "GIOVAN BATTISTA DE ROLANDIS E IL TRICOLORE", dedicata al martire del Risorgimento Italiano ideatore della Coccarda tricolore da cui deriva la Bandiera Italiana.

In esposizione documenti che illustrano le gesta del giovane, gli sviluppi storici e la cronologia del Tricolore di fine '700, oggetti di Giò e la Coccarda originale del 1794 utilizzata a Bologna nella sommossa contro il Papato, proveniente dal Museo Europeo degli Studenti dell'Università di Bologna.

Presente all’inaugurazione, oltre a varie autorità, il giornalista Ito De Rolandis, che ha messo a disposizione dell’Amministrazione molto materiale appartenuto al suo avo Giovan Battista De Rolandis, oltre a documenti sulla nascita della Bandiera Italiana, sulle cui vicende lo stesso Ito ha scritto nel 2008 il volume "ORGOGLIO TRICOLORE", edito da Lorenzo Fornaca Editore.

La mostra è stata allestita nelle sale del castello, unitamente alla mostra "LE CELEBRAZIONI DELL’UNITA’ D’ITALIA" del castellalferese Carlo Borgna, in cui sono esposti immagini, cartoline, francobolli e documenti legati alle celebrazioni del 1911 e del 1961.

 

Mostra "G.B. De Rolandis e il Tricolore"

questa esposizione è giunta alla sua terza edizione ed illustra la vita del giovane castellalferese e le vicende di fine '700 che portarono alla nascita del Tricolore italiano, con oggetti appartenuti a Giò e documenti di fine settecento che cronologicamente documentano i fatti che portarono alla nascita del Tricolore Italiano.

La mostra su De Rolandis è composta da una serie di tavole elaborate dagli alunni della Scuola Media G.B. De Rolandis di Castell’Alfero, da varie teche contenenti gli oggetti appartenuti al martire, da vari documenti settecenteschi, libri, immagini. 

Da segnalare la presenza in mostra della Coccarda tricolore originale utilizzata a Bologna nella sommossa contro il Papato del 13-14 novembre 1794, intentata dal De Rolandis con il bolognese Luigi Zamboni ed altri studenti. La Coccarda proveniente dall'Università di Bologna rimarrà a Castell’Alfero sino a giugno e sarà anche esposta in alcuni Raduni Nazionali di varie Armi, che si svolgeranno a Torino in occasione del 150°.

Entrambe le mostre saranno aperte dal 20 marzo al 5 giugno 2011, nei seguenti orari e date.

ORARI DI APERTURA ORDINARIA:

dal lunedì al sabato in orario 10-12, domeniche di maggio: visite programmate con inizio alle 15,30 – 16,30 – 17 ,30

APERTURE STRAORDINARIE:

  • 25 aprile (tutto il giorno ore 10–18) in occasione della Fiera Regionale Viviverde
  • 14 maggio (sera ore 21-24) in occasione della 7Notte Europea dei Musei

Sono possibili visite in altre date e orari, solo per scolaresche, gruppi e su prenotazione.

 PROFILO STORICO DELLA COCCARDA

Il 14 novembre 1794 Giovanni Battista De Rolandis e Luigi Zamboni incitarono i bolognesi contro l’allora governo papale assolutista e tirannico. I partecipanti a tale sommossa indossarono, come distintivo, una coccarda tricolore, sull’esempio della Rivoluzione Francese, nella quale il verde aveva sostituito l’azzurro, mantenendo gli altri due colori, il bianco ed il rosso. La sollevazione fallì e gli insorti furono imprigionati. Invano l’avvocato difensore dei due, Antonio Aldini, cercò di sminuire l’accusa. Un mese dopo l’impiccagione dell’astigiano ventenne De Rolandis, avvenuta il 23 aprile 1796, a Bologna entrò Napoleone con le sue truppe. Dai documenti costitutivi della nascente Repubblica Cispadana emerge chiaramente come la prima bandiera trasse ispirazione dal tricolore della coccarda bolognese su preciso impulso del Bonaparte. Aldini fu nominato primo Ministro e fu chiamato a Parigi per ratificare l’incarico. Passando da Asti consegnò alla famiglia De Rolandis di Castell’Alfero l’unica coccarda rimasta. Il cimelio, tutt’ora proprietà della Famiglia De Rolandis, è stato conservato con cura, esposto al Museo del Risorgimento di Torino, poi nel Museo Europeo degli Studenti dell’Università di Bologna ed oggi si trova a Castell’Alfero.

Per informazioni e prenotazioni:  Comune di Castell’Alfero tel. 0141/406.611

 

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