Bologna, la prof albanese corregge Salvini: "Quelle minacce non sono nostre, ecco perché"

Bologna, la prof albanese corregge Salvini: "Quelle minacce non sono nostre, ecco perché"

Il ministro dell'Interno aveva pubblicato sui social una lettera sgrammaticata che tirava in ballo gli stranieri. Ma la docente, che insegna nel dipartimento di Lingue dell'Alma Mater, precisa: "Noi non facciamo quel tipo di errori grammaticali"

BOLOGNA - Quella pesante lettera di insulti e minacce non l'ha scritta un albanese. Enkelejda Shkreli ne è certa. Non perché sia una detective. Ma perché è albanese, parla perfettamente italiano ed è docente a contratto del dipartimento di Lingue dell'Università di Bologna. Ma soprattutto perché conosce il suo popolo e gli errori grammaticali che commette quando parla o scrive nella nostra lingua.

Così la professoressa Shkreli, attraverso il sito albanianews.it, ha inviato una lettera al ministro dell'Interno Matteo Salvini. Per dirgli che non è giusto che venga presa di mira la sua comunità. Sabato il vicepremier ha ricevuto una missiva inquietante, che ha subito pubblicato su Facebook. Tra gli insulti c'era scritto: "Ai tre albanesi puntati su di te". Con un'acca dimenticata chissà dove. Il protagonista ha commentato: "Letterina di minacce, soprattutto alla grammatica italiana, arrivata al Ministero...Si tira dritto, baci e abbracci!".

Insomma, la detective (della lingua) Shkreli, che nel suo Paese è stata parlamentare per due legislature, si presenta: "Ho notato sul timbro della busta 'Bologna', e allora visto che sono albanese e vivo a Bologna, mi sono sentita due volte chiamata in causa. E non solo, ma siccome non c’è due senza tre, tu menzionavi la grammatica ed io sono linguista, anzi sociolinguista, allora scatta il tre e ti rispondo". Per dire cosa? "Un albanese quando sbaglia la grammatica dell’Italiano, sbaglia sulle doppie o sugli articoli. L’errore 'ai' per 'hai', è tipico dell'italiano popolare". Tipico di "un italiano incolto che ha il dialetto per madrelingua".  Nella lettera "le doppie sono tutte regolari, così come sono regolari anche gli articoli".

Ed è impossibile, dice la prof, anche l'utilizzo da parte di un albanese di alcune espressioni come "l'italianissima locuzione 'puntati su di te'. No caro, non è una locuzione nostrana, è vostrana". E ancora, "la metafora del 'maiale cornuto' non è dell’albanese, e non fa parte nel nostro linguaggio di imprecazione o rabbia". La cortese risposta si chiude con un invito e persino con gli auguri di Natale: "Non sarà mica una lettera pubblicata in modo irresponsabile a disturbare una convivenza di duemila anni e passa tra i due popoli. No sicuramente! Ti consiglierei di leggere un po' più di Sociolinguistica nel tempo libero. È una disciplina che rende l’uomo migliore di quanto sia".
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05 dicembre 2018 - Aggiornato alle

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