L'angolo del buonumore

Leggo fumetti e strisce da quando ero bambino, e più volte mi è capitato di citarli qui sul blog, anche come ausilio didattico e divulgativo. Non mi era mai capitato però di essere una (involontaria) fonte per una sceneggiatura di una striscia. Mai dire mai. Ieri noto che i trackback dell'articolo sul miele rimandano a un sito di webcomics e lì scopro con enorme piacere che sono servito da ispirazione (con tanto di citazione della fonte!) per la bella striscia che vedete qua sotto.

Ho chiesto il permesso all'autore, Paolo "eriadan" Aldighieri di riportare qui la striscia sul blog per farvi sorridere un po' ;)
miele-eriadan

Ne approfitto per farvi sorridere ancora un po', con una foto questa volta, scattata da me. Senza commento ;)

fotocarbonara800

Alla prossima

Dario Bressanini

185 commenti RSS

  • Grazie Tullio per la differenza tra julienne et filanger per la cipolla, in effetti ignoravo che a seconda del taglio la cipolla potesse sciogliersi o mantenersi salda...ma... questa è Scienza!

  • Oh, la direzione del taglio rispetto alla fibra dell'alimento è fondamentale in molti aspetti della cucina. Basti pensare alla carne, dove il rispetto della fibra è fondamentale per ottenere delle bistecche piutosto che delle tagliate (essendo queste ricavate tagliando per il lungo il pezzo di carne, di modo che poi affettandole si ottengono delle mini-bistecchine che poi il commensale taglierà nuovamente nel piatto).
    Lo stesso dicasi per le patate, se taglio rondelle controfibra otterò più morbidezza, mentre affettandole per il lungo avrò delle lamelle che friggendo si gonfieranno divinamente (le pomme soufflèes della cucina classica, misura 5cm per 3, spesse 3mm e con gli angoli spuntati).
    Se interessa il procedimento di frittura, come primo passo si sbianchiscono a 140° circa, evitando di far prendere colore, effettuando una precottura, si scolano, si porta l'olio a 180-90° e si friggono sino a termine; il rigonfiamento avviene durante questo secondo passaggio, e la forma delle fette (rettangoli con gli angoli mozzi) è funzionale al risultato, nonchè di valore estetico, fondamentale per abbindolare il cliente.
    Molto spesso difatti la mania della precisione in alta cucina tende per lo più a "venedere" il piatto al cliente: delle patate velocemente spezzettate avranno lo stesso sapore di altre tornite a guisa di sferette, ma il lavoro di cesello è un valore aggiunto che valorizza una materia altrimenti troppo poco "nobile". Risultato, il cliente paga ed è soddisfatto. E questo è... Marketing!

  • Tullio, ma allora anche la cipolla andrebbe tagliata per il lungo?

  • Zeb, infatti i miei antenati sono stati mezzadri e scalpellini.

  • Marina, la cipolla si taglia per il lungo se si vuole che mantenga corpo in cottura, mentre di traverso se lo scopo è sciglierla nel mezzo di cottura: per esempio in una minestra di cipolle (la classica soupe a l'oignon) taglieremo le cipolle trasversali alla fibra, di modo che "fonda" in cottura, mentre per un'insalata, o per un saor di sarde, o magari se in un brasato ci piace sentire in bocca la cipolla consistente, taglieremo per il lungo. Tutto dipende da che risultato vogliamo ottenere.

  • @Tullio
    Considerazioni interessantissime, grazie. Sarebbe possibile avere qualche riferimento per un totale profano della cucina molto incuriosito da queste sottili =) distinzioni?

  • @Andrea
    Purtroppo la moda imperante della cucina negli ultimi anni è andata a detrimento della qualità non solo dei piatti stessi ma anche della bibliografia in merito. Non voglio lasciarmi andare a velenosissime reprimende e maledizioni sui vari ricettari che qualsiasi balordo di passaggio riesce a pubblicare, anche perchè domani non avrei ancora finito. Ciò premesso, esistono alcuni testi più o meno sacri che andrebbero presi in considerazione.
    Per dettagli tecnici ed introduttivi ad una certa cucina può essere utile il manuale "Tecniche di cucina" della Alma-Plan.
    Bibbia fra le bibbie è il Pellaprat con la sua "Arte della cucina moderna", al pari con l'opera di Escoffier, recentemente ripubblicata.
    Molto simpatici ed utili "Cuochi si diventa" e "Le ricette degli altri" di Allan Bay.
    Personalmente la mia guida base è un'enciclopedia degli anni 80' della Time's life, tradotta dalla mondadori: "Cucinare meglio", curata da Richard Olney, all'epoca uno dei più importanti critici e gastronomi sulla scena. Su ebay si trovano ancora usati, sono dei veri gioielli, li consiglio con tutto il cuore.
    Infine consiglio di leggere caldamente Gualtiero Marchesi, anch'egli di recente ripubblicazione.
    Spero d'esser stato d'aiuto

  • Come per tutte le cose affascinanti capita non ci sia una risposta semplice =). Qual pubblicazioni tra quelle citate consiglieresti a un (quasi totale) neofita? La moltitudine mi disorienta!

    Grazie ancora, mi copio la tua risposta nelle note personali ;)

  • Visto ora che forse il piu adatto per iniziare è quello della Alma,grazie ancora

  • Guarda, terra terra ti dico che il manuale dell'alma è molto teorico e descrittivo, mentre i volumi della cucinare meglio (tematici fra l'altro) sono molto più pratici e focalizzati sull'esecuzione. Dipende cosa ti serve sapere, visto che sul manuale dell'alma non troverai ricetta alcuna, solo conoscenze sulle tecniche di preparazione e cottura dei vari alimenti (non COME cuocere, ma quali sono le tecniche, cosa sono e come si chiamano). Prendilo più come un dizionario illustrato delle conoscenze base della cucina, a partire dagli utensili sino ai vari addittivi chimici (eh eh eh).

  • Tullio, grazie della risposta

  • ALESSIO DI MICHELE 9 ottobre 2014 alle 18:47

    Qualche tempo fa Greg & Lillo (610, Rai radio 2 dalle h. 17 alle 18 circa) preconizzarono una sintesi ancora più mostruosa: in un finto servizio gastronomico di nouvelle cuisine presentarono l' amatriciana col miele, ed il commentatore sveniva in diretta.

  • Il conformismo anche culinario degli italiani, specie di quelli che non sano cucinare, è straordinario. Quando molti anni fa frequentavo l'università gourmet e gastronomi non facevano a meno della panna neanche sulle cozze e ne consideravano l'uso indispensabile, adesso invece la panna è vietata anche quando un goccio renderebbe le cose più facili. E tutti a ripeterlo anche se francamente non credo che chi si scandalizza sia davvero in grado di creare o di riconoscere una carbonara decente senza l'ausilio di un po' di panna o latte mischiati all'uovo. Anzi dirò di più: lo spirito della carbonara lo prevede. E' insieme al tiramisù, l'unica vera ricetta nata dal dopoguerra, senza alcun precedente genetico, visto che essa è il risultato di un influsso dei prodotti e del cibo americano, spesso l'unico che si trovasse nel primo dopoguerra,. dunque è filogeneticamente collegata anche al latte e ai derivati.

  • Alberto Guidorzi 10 ottobre 2014 alle 10:29

    Alberto Capece

    Premetto, io sono un agronomo e non so niente di cucina, ma lo stesso concetto di " conformismo" che tu usi per il cucinare,sta influenzando grandemente la politica agricola del nostro paese, rendendolo sempre più arretrato e sempre più dipendente dall'estero in fatto di derrate alimentari.

    Faccio un esempio, il parmigiano reggiano quando ero un bambino si faceva con latte munto da vacche alimentate esclusivamente con fieno di erba medica, una vacca per essere alimentata con semi schiacciati e stemperati in acqua doveva essere ammalata o in post-parto.

    Ora invece non sempre vede erba medica e il fieno è solo un riempitivo per far iniziare la ruminazione, mentre la vera alimentazione è data da granoturco e soia che compongono mangimi bilanciati con aggiunta di altri elementi. Purtroppo per chi è contro, granoturco e soia sono quasi sempre contenenti DNA OGM.

    Tu trovi che il parmigiano reggiano sia scaduto di qualità? Io sinceramente no, avendoli gustati tutti e due, ma con una differenza che lo scarto di forme di formaggio non conformi era enormemente maggiore un tempo di adesso e ti assicuro che non le buttavamo.

    E' "il saper fare" che bisogna affinare sempre più e conservare, per il resto la scelta è la più varia possibile, si tratta di sperimentare in continuazione.

  • grazie ancora Tullio, adesso sfoglierò e comprerò qualche libro =)

    Andrea

  • @ Alberto
    E’ più conformista chi usa la panna o chi non l’usa? E’ uno di quei casi in cui il peccato di conformismo è nell'occhio di chi guarda; e non porta a niente di buono nel ramo "facciamo un bel piatto di carbonara".
    Spero che nessuno di noi faccia un uso archeologico di una ricetta; per questo motivo non utilizziamo nella carbonara né il bacon né l'uovo in polvere delle razioni K. Ci andava anche il latte (in polvere) o la panna? si?
    Sarà stato nello spirito dei tempi calarci tutti gli assi dal mazzo dei lipidi, ma non è più nello spirito dell’oggi; oggi vogliamo sottolineare (magari volta per volta) l’uso di un buon guanciale, delle uova, di un certo pecorino, o di un pepe dall’effetto mentolato.
    E non faremo certo a meno in assoluto della buona panna, quando servirà: magari, chissà, proprio sulle cozze.

  • Anni fa ero a Montpellier, unico italiano in compagnia di 3 francesi e mi hanno portato in un locale, dove abbiamo preso delle cozze, un pentolone intero di cozze a testa, con la PANNA.
    L'idea all'inizio non mi attirava, ma all'estero mi piace provare piatti nuovi... e con mia grande sorpresa mi sono piaciute molto.

  • Lo sbuzzo non s'insegna, e manco s'impara...

  • "Sbuzzo"? Pardon ma temo il mio vocabolario manchi del termine ;)

  • Dal dizionario Romagnolo: significato, prov · alias ..... Sbuzzo, Stimolo, avere lo sbuzzo: impulso ad agire, stimolo, creatività, slancio, spontaneità

  • Grazie mille, e visto che siamo in tema di localismi, mandi.

  • Ho avuto una discussione con una collega tedesca:

    In Germania lo speck è Bacon, poco carne rossa molto lardo.
    Viceversa quel che noi consideriamo speck sembra sia più simile a quel che loro definiscono prosciutto della foresta nera.

    Dato che siamo in USA non ci siamo ancora procurati né speck italico nè prosciutto per cui la cosa resta un po' teorica

  • quello che fanno e facevano come speck i contadini in Alto Adige 50-60 anni fa (ero lì in uno sperduto paese di montagna, quindi esperienza diretta) erano i mezzi maiali (la parte attaccata alla pelle) appesi negli atri dei masi ed affumicati col fuoco ivi acceso.

  • Qui a Bologna gli "spaghetti in bolognaise sauce" le faceva Marco Fadiga nel suo il Bistrot, credo solo come provocazione, nel suo perlomeno discutibile stile. Sara' per questo ha chiuso il locale, per passare ad altro, a settembre?

  • Buona sera, sono una new entry nel blog. Visto che la pagina in questione tratta del Buonumore , quale migliore occasione per segnalare un sito , dove, tra i tanti vaneggiamenti, ve n'è uno alla seguente pagina:

    //www.morasta.it/risolto-finalmente-il-rebus-dellacqua-distillata/.

    MI scuso per l'eventuale poca pertinenza del mio intervento, ma non ho potuto resistere dal segnalarvelo.
    Cordiali saluti a tutti.

  • Stefano, in effetti è una roba ridicola. Ma è un fan di Valdo Vaccaro, l'alcalinista già noto nel post dell'acqua alcalina. Giuro, giuro che durante le vacanze scrivo un post per spiegare cosa piffero è il pH, che molti ne parlano ma non sanno manco che cosa sia :D

  • ho seguito il link di Stefano e ho dato un'occhiata al sito (MorAsta, si chiama) per la questione dell'acqua distillata, la quale, per come è trattata colà, induce solo risate, però amare, perché in fondo dispiace di vedere una tale degenerazione del potenziale umano, come peraltro avviene nella pletora fiorente di siti di deficienti alcalini bio-crudisti antivaccinisti rettiliani.

    Poi ho guardicchiato un po' in giro, in quel sito, e tra un consiglio vegan-anticancro-garantito e l'altro, ho trovato questo:
    http://www.morasta.it/r-faurisson-le-camere-a-gas-sono-una-menzogna-storica-giovanni-paolo-ii-sapeva-video/

    Il cerchio si chiude, oso dire, perché veramente il sonno della ragione produce, durante il suo evolvere, veri mostri, mostri che dovrebbero rispondere in sede legale delle oscenità che, sino a oggi, possono diffondere con impunità, parrebbe, mentre che se dai, a ragione, dell'imbecille a qualcuno, specialmente se è un politico o ha uno straccio di carica istituzionale, metti nei guai te stesso e chi ti ospita, specialmente.

    E poi, caro Dario, ci facciamo ancora scrupoli verso i dilettanti poco urbani che a volte scrivono cacca, culo e sciemo nei loro commenti. ;)

  • Ma scusate, l'acqua distillata non è quella che si usa nei ferri da stiro? Cioè il mio deumifdificatore ne fa 5 litri al giorno. Che per carità non contiene minerali. Poi lasciamo perdere faurisson, irving e compagnia, almeno su questo sito.... Meglio la dieta alcalina a questo punto.

  • Yop, sai bene che cacca si può dire in questo blog. Anche in svizzero. Quello che non mi piacciono sono gli insulti alle persone (a parte me). A volte scappano e non me ne accorgo, e mi dispiace.

  • Zan zan! Che siam vicini al Zac Zac, mi sa, andando avanti così. Lo Tristo Mietitore incombe, col pH a giusta portata per acidificar qualsiasi cosa, manco fossimo mumme di Kamut! (R), perlamordiddio...

  • Ha incombuto mentre scrivevi, Stello. Finora, siamo ancora tutti qui... ;)

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  • Pochi giorni fa in un Restaurant non italiano, in quel di Londra, ho aperto il menu of the day ed al primo posto c'era scritto: "Spagetti bolonaise". Ho fatto la posta ai camerieri e la cosa che hanno portato ad un tavolo vicino che richiamasse quel piatto erano spaghetti al pomodoro, senza carne. Come cinquant'anni fa ce la siamo passata ridendo e mangiando un Sunday Roast e birra.

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