Magiari

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Nota disambigua.svg Disambiguazione – "Ungari" rimanda qui. Se stai cercando altri significati, vedi Ungari (disambigua).
Magiari
Magyarok
Feszty vezerek.jpg
Rappresentazione artistica della conquista ungherese della pianura pannonica, raffigurante i leggendari "sette capi magiari". Dettaglio del ciclorama di Árpád Feszty intitolato "L'arrivo degli Ungheresi".
 
Luogo d'origineUngheria Ungheria
Popolazione13.2-14.5 milioni
Linguaungherese
ReligioneCattolicesimo
Protestantesimo (Riformismo, Luteranesimo e Unitarianismo)
Cattolicesimo greco e Atei

I magiari o ungari sono un gruppo etnico e linguistico di origine ugrica: in questo senso il termine può essere sinonimo di ungheresi; quest'ultimo termine è usato per periodi storici successivi alla creazione dello stato ungherese e quindi anche per l'attuale popolazione europea.

Ungari e magiari sono termini usati principalmente in contesto storico (soprattutto per le epoche precedenti al X secolo d.C.), dai linguisti e per indicare l'etnia ungherese indipendentemente dalla cittadinanza. "Magyar" è semplicemente la parola ungherese che significa "ungherese".

In origine i Magiari erano solo una (la principale) delle sette tribù ungare che conquistarono l'attuale Ungheria nell'896 e da cui discendono gli attuali ungheresi; da qui il nome si è esteso a tutto il popolo.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Distribuzione degli ungheresi in seguito al Trattato di Trianon del 4 giugno 1920. Circa 3 milioni di questi si trovarono a vivere nei territori ceduti dall'Ungheria.
Le migrazioni degli ungari
Incursioni ungare nel X secolo. L'invocazione «De sagittis Hungarorum libera nos, Domine!»[1] risale a questo periodo

Dopo che le popolazioni ungare si mossero in fasi successive, prima da Jugra (la mitica terra d'origine degli Ungari, a ridosso degli Urali centrali) alla Magna Hungaria, da qui alla Levédia e poi ad Etelköz (dove furono condotte da Álmos), il condottiero dei Magiari Árpád (figlio di Álmos), secondo la tradizione, guidò gli Ungari da Etelköz al bacino dei Carpazi e più precisamente nella pianura del Danubio medio e nella Pannonia, nell'896. Gli Ungari erano una popolazione etnicamente affine ad altre originarie delle steppe dell'Asia centrale quali Unni, Bulgari e Avari. Occuparono la Pannonia, lasciata libera dopo la distruzione degli Avari sotto il regno di Carlo Magno all'inizio del IX secolo. Alla fine del IX secolo e nel X secolo razziarono in molte zone l'Impero carolingio (vedasi la Cronologia delle incursioni ungare): dapprima i margini, come in Moravia nell'894 ed in Italia settentrionale e centrale (899), poi nella Lorena e in Borgogna. Queste razzie, sebbene non fossero di grossa portata in termini di movimento di popolazioni se non in determinate zone dell'impero, erano caratterizzate da forza (abilità della cavalleria magiara) e sete di depredare i molti tesori dell'Impero mal difesi. La forte depredazione avvenuta nel Nord Est dell'Italia ha portato a nominare una parte della pianura veneto-friulana Vastata Hungarorum. Molti ricchi monasteri in Europa, come anche interi villaggi, vennero saccheggiati e/o scomparirono, arrivando così a far vacillare l'impero, anche perché più o meno contemporaneamente ci furono le invasioni dei Normanni e le continue incursioni dei Saraceni.

Nel 907, il regno slavo della Grande Moravia, potentato dell'Europa centro-orientale ai confini dell'impero carolingio, fu sconfitto e subì il definitivo collasso a causa delle nuove popolazioni, che andarono ad occupare definitivamente il bacino carpatico, ma l'espansione magiara ad occidente fu bloccata definitivamente dalla battaglia di Lechfeld (10 agosto 955). Nel 1001, grazie al papa Silvestro II e all'incoronazione a Re di Ungheria di Stefano I d'Ungheria (che divenne poi Santo Stefano, patrono d'Ungheria), nato come Vajk, figlio di Geza, principe e guida dei magiari, i magiari si convertirono al Cristianesimo ed il nuovo Regno d'Ungheria divenne parte integrante dell'Europa.

Sin dalle proprie origini nell'XI secolo, il multietnico Regno d'Ungheria occupò la Pannonia e l'intera zona dei Carpazi. Nel XVIII secolo le minoranze etniche, quindi non magiare, nel Regno d'Ungheria arrivarono a costituire, nel complesso, fino al 62% dell'intera popolazione.[senza fonte] Dopo la prima guerra mondiale il regno fu diviso dal Trattato del Trianon ed all'Ungheria restò meno di un terzo del proprio territorio.

Animazione delle migrazioni ungare dal XII secolo a.C. all'896 d.C.

L'origine delle parole "Ungari" e "Magiari"[modifica | modifica wikitesto]

Circa l'origine della parola "Ungheria" (dal latino Hungaria), è opinione diffusa, ma poco attendibile, che essa derivi dal nome di una popolazione seminomade, gli Unni, che furono circa 400 anni prima in Pannonia e che avrebbero avuto alcune similitudini con lo stile di vita e il modo di guerreggiare dei Magiari. In passato, infatti, era molto diffusa nella storia e nella letteratura l'erronea identificazione degli Unni con gli Ungari.

Altri invece pensano che il nome derivi da Ungur o Onogur, che nelle lingue turche, come in proto-bulgaro o in turco, significa dieci frecce ovvero dieci tribù. Gli Onogur (da cui "Ungari"), quindi, erano tutte e dieci le tribù. Infatti, secondo alcuni storici, questo nome deriverebbe da un'alleanza tra dieci tribù ungare e turco-avaro-bulgare. Secondo lo storico Gyula László, questa denominazione dimostrerebbe il carattere "turco" dell'élite che governava gli ungari, ovvero il fatto che il territorio occupato dagli ungari fosse già abitato da popolazioni magiaro-turco-bulgare denominate onogur. Gli "ungari", quindi, sarebbero i popoli sotto il dominio di tribù magiare, turche e bulgare. Questa teoria detta della "doppia conquista della patria" (da parte di turchi e di magiari, cioè), dopo una certa fama durante i primi decenni del '900 (in relazione alla diffusione di panturchismo e turanismo) e anche durante il regime socialista, è stata notevolmente ridimensionata e quindi rigettata dagli studi più recenti.

Da non trascurare è pure il fatto che la terra d'origine degli Ungari nelle steppe si chiami, nelle lingue locali (e non in ungherese), Jugra (corrispondente all'omonima regione siberiana), parola che con evidenza contiene la stessa radice di "ungari" o "ugri". "Ungheria", quindi, verrebbe da "Jugra" passando per il latino "Hungaria".

Secondo il linguista e storico András Róna-Tas, che nel 1984 ipotizzò che gli antichi Ungheresi fossero un popolo ugrofinnico di costumi turchi, la parola magyar sarebbe di origine ugrofinnica e consisterebbe di due parti: magy- (da mans, come nel nome del popolo dei Mansi o Voguli, oggi stabilitisi nella Siberia occidentale, e in Mos, nome di uno dei due gruppi principali in cui si dividono gli Ostiacchi) e -er, "uomo, creatura", usato per denominare un altro gruppo uralico. Dall'unione di queste due parole si sarebbe quindi formato manser > magyer (forma priva di armonia vocalica attestata fino al XIII secolo) > magyar[2].

Secondo la mitologia ugrica il popolo magiaro deriverebbe da due mitici gemelli: Hunor e Magor. Come è facile notare, i due nomi contengono la radice l'uno di Ungaro (ma anche di unno) e l'altro di Magiaro.

Nomi come quelli dei sovrani unni "Attila" e "Ildikó" (abbreviazione del nome dell'ultima moglie di Attila, la gota Crimilde) sono comuni tra gli ungheresi di oggi, sebbene siano di origine germanica. Stando alla testimonianza dell’ungherese fra’ Giuliano, che viaggiò attraverso la Bulgaria del Volga nel XIII sec., nel limitrofo territorio dell’attuale Baschiria si trovavano ancora comunità magiarofone, ossia i discendenti di quella parte dei Magiari che non intrapresero il viaggio verso Occidente. Comunità che di lì a poco sarebbe stata spazzata via dall'avanzata mongola.

Minoranze etniche e linguistiche[modifica | modifica wikitesto]

Nel 2001 in Ungheria vi erano circa 9.416.000 magiari. I magiari sono stati il principale gruppo etnico ad aver vissuto nel territorio del Regno d'Ungheria durante il II millennio. In seguito alla sua dissoluzione causata dal Trattato del Trianon, molti magiari sono divenuti minoranze etniche di Romania (circa 1.410.000), Slovacchia (circa 521.000), Serbia (circa 294.000), Ucraina (circa 157.000), Austria (circa 41.000), Repubblica Ceca (circa 20.000), Croazia (circa 17.000) e Slovenia (circa 7.700). Inoltre forti colonie ungheresi sono presenti in molti Paesi del mondo, tra cui Stati Uniti (circa 1.500.000), Canada (circa 270.000), Israele (circa 250.000), Germania (circa 120.000) e altri Paesi dell'Europa occidentale (circa 85.000), dell'Oceania (circa 65.000), del Sud America (circa 50.000), del Nord Europa (circa 45.000), dell'Asia (circa 40.000) e dell'Africa (circa 10.000).

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Stefano d'Ungheria, Esortazioni al figlio. Leggi e decreti, tradotta da Dag Tessore, Roma, Città Nuova, 2001, p. 18, ISBN 978-88-311-1426-4.
  2. ^ (EN) András Róna-Tas, "The Migration and Landtaking of the Magyars", in The Hungarian Quarterly, vol. XXXVII, nº 144, inverno 1996. URL consultato il 18 marzo 2015 (archiviato dall'url originale il 15 aprile 2007).

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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