Vudù

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Oggetti per il rito vudù a Port-au-Prince (Haiti)

Il vudù è una religione africana e afroamericana dai caratteri sincretici e fortemente esoterici.

La parola deriva dal termine africano vodu, che letteralmente significa "spirito", "divinità", o ancor più letteralmente "segno del profondo". Il nome è meno utilizzato anche in differenti altre forme di traslitterazione e pronuncia, tra cui vodou in creolo, vaudou in francese, vodun o vodoun in fon, vodu, vudu, vodon, vudun, voudon, voudun, voudou, voudoun e diffusamente come voodoo secondo la grafia anglosassone. Esistono infine altri tre termini, ovvero sevi loa (o sevi lwa, o ancora sevi lua), luduismo e naniguismo. I fedeli vengono designati con aggettivi quali vudù, in forma minuscola ma anche in questo caso variabile come precedentemente elencato, vuduista o naniguista.

La si ritiene generalmente come una delle religioni più antiche al mondo, sempre se si vuole considerare la forma moderna, nata tra il Seicento e il Settecento pressoché contemporaneamente in America Latina e in Africa occidentale, come una continuazione diretta della forma originale. La religione vuduista attuale combina infatti elementi ancestrali estrapolati dall'animismo tradizionale africano che veniva praticato nel Benin prima del colonialismo. Oggi il vudù è praticato da circa sessanta milioni di persone in tutto il mondo, e ha recentemente acquisito il privilegio di essere riconosciuto come religione ufficiale in Benin, dove è fiorentemente organizzato in una Chiesa alla quale aderisce l'80% della popolazione, e a Haiti dove è praticato da gran parte della popolazione. A differenza di quanto comunemente si ritiene, il vudù non è un fenomeno legato solo alla magia nera, ma una religione a tutti gli effetti, ed è dotato di un profondo corpus di dottrine morali e sociali, oltre che di una complessa cosmologia.

Storia[modifica | modifica wikitesto]

Il moderno vudù è la derivazione di una delle religioni più antiche del mondo, presente in Africa sin dai primordi della civiltà umana.

Cerimonia vudù a Jacmel (Haiti)

Diffusa in varie aree africane già da prima delle colonizzazioni europee, la profonda saggezza filosofica del vudù si è poi diffusa nelle Americhe, in conseguenza alla deportazione degli schiavi neri nelle nuove colonie, dove venivano sfruttati per il lavoro forzato. Risale proprio a questo periodo — tra il XVII e il XVIII secolo — la codifica del vudù così come lo si può conoscere al giorno d'oggi: nato dalla sintesi delle varie espressioni spirituali africane e di alcuni elementi cattolici.

Il vudù rappresentò per gli schiavi africani uno spiraglio di luce nella miseria della schiavitù[1]; una fede comune che poteva farli sentire parte di una cultura valorizzata, nonché parte di una comunità. Tuttavia il vudù dovette affrontare una dura lotta contro l'oppressione esercitata dal cattolicesimo: la Chiesa cattolica combatté strenuamente contro l'espressione religiosa africana, a causa del suo insieme di superstizioni e magia nera. Il vudù venne — a partire dal 1800 circa — presentato al mondo sotto i riflettori.

Con le deportazioni nelle Americhe, il vudù incominciò a diffondersi nelle isole caraibiche, e successivamente in tutta l'America Centrale. Col tempo la religione vuduistica si ibridò con quella cattolica, individuando la presenza di un Dio supremo e di numerosi intermediari; ebbero origine quindi religioni attraverso i tre secoli che separano la nascita del vudù moderno e l'epoca attuale, con un apogeo da parte dei cattolici riscontrato negli anni cinquanta, e una prosecuzione sino ai tempi correnti per quanto riguarda l'avversione dei protestanti.

Nonostante le repressioni, il vudù attirò un numero sempre maggiore di adepti, proprio grazie a quell'alone di proibito e misterioso che la sua condanna aveva originato. In tempi moderni il vudù sta godendo di una discreta diffusione negli Stati Uniti e nell'America Meridionale: a Haiti il riconoscimento ufficiale della religione vuduista — praticata da quasi tutta la popolazione, parallelamente al cristianesimo — risale al 2003. In Africa occidentale è in corso un revivalismo: in Benin è riconosciuto in qualità di religione ufficiale dal 1996 ed è praticato dai quattro quinti della popolazione; viene inoltre amministrato da una comunità organizzata e viene insegnato nelle scuole. Numerosi credenti nel culto vudù sono infine presenti in Ghana e in Togo.

Cosmologia[modifica | modifica wikitesto]

La cosmologia vuduista si presenta come estremamente complessa e ricca.

Il Vudù postula l'esistenza di una divinità suprema, forse concepita sulla base del Dio cristiano, che nella tradizione africana sarebbe indicato con nomi quali Mawu, Olorun o Gran Met (dal francese Grand Maître, ovvero "Grande Maestro"), ma questa divinità suprema, se esiste, è lontana e inconoscibile.

Gli elementi sovrannaturali con cui l'uomo può interagire, e che rappresentano le divinità percepibili del vudù, sono i loa, spiriti collettivi, in grado di presiedere a diversi fenomeni, di cui acquisiscono le qualità.

Ad esempio il loa Papa Legba è raffigurato come un vecchio ad un crocevia, e il suo dominio sono le strade, i passaggi e la comunicazione. In quanto tale viene invocato sempre per primo durante i riti vudù, perché accolga la preghiera di aprire i canali attraverso cui gli altri loa, specifici per ogni problema, potranno recepire le preghiere dei fedeli. Per queste qualità è associato, e spesso venerato, nelle sembianze del San Pietro della tradizione cristiana.

Papa Ghede è la somma collettiva degli spiriti dei morti e contemporaneamente l'oltretomba in cui risiedono gli stessi spiriti dei morti, che possono essere interrogati attraverso di lui.

Altri loa particolarmente caratteristici sono Erzulie (associata alla fertilità, e mutuata sull'immagine della Madonna cristiana), Ogoun (associato al denaro e al potere terreno in ogni sua forma), Damballa (il Serpente del Cielo).

I loa, detti anche 'cavalieri divini', durante i rituali possono possedere (o 'cavalcare') i fedeli predisposti alla possessione. I posseduti acquistano le movenze e i manierismi dei loa, e spesso in seguito riferiscono di non ricordare nulla di quanto hanno detto o fatto.[2]

Zone di diffusione del vudù

Ecclesiologia[modifica | modifica wikitesto]

Il vudù si presenta generalmente con un'organizzazione costituita da un sistema di congregazioni. Ad Haiti e in Benin esistono due vere e proprie Chiese vuduiste che amministrano molte di queste congregazioni e gestiscono le cerimonie religiose, oltre che i seminari per la formazione del clero vuduista; in Benin la Chiesa del vudù è un'istituzione molto importante nella società e nella vita dei cittadini, essa gestisce infatti parecchi servizi pubblici, quali ospedali, scuole, college ed alcuni enti per la beneficenza. Il clero vuduista è costituito da sacerdoti e sacerdotesse, che svolgono generalmente le medesime funzioni; i sacerdoti di sesso maschile vengono chiamati oungan (anche ungan o houngan), le donne vengono chiamate mambo. Ogni congregazione vuduista possiede poi i propri alti sacerdoti e alte sacerdotesse, chiamati rispettivamente papaloa e mamaloa; questi sacerdoti capi hanno il compito di gestire al meglio gli interi collegi clericali, avendo alle spalle molti anni di esperienza. Esistono inoltre alcune decine di cosiddetti "Roi" (Re), che godono di un prestigio particolare e insieme formano la leadership della cosiddetta "Chiesa" Beninese. Sono i discendenti degli antichi sovrani del Dahomey e hanno diverse specializzazioni; Towakon Guedehongue II, ad esempio, benché gli sia spesso attribuito il titolo di "Papa" del Vodou, non è altro che uno dei tanti Roi, specializzato nella supervisione sulla correttezza dei rituali nei vari Hounfour. Il clero offre servizio in templi, gestiti dalle congregazioni e diffusi sul territorio; oggi esistono templi vuduisti in particolare in America centrale e in Africa occidentale, sebbene luoghi di culto si possano trovare anche in tutti gli Stati Uniti e in alcuni Paesi europei, in particolare in quelli in cui le attività del vudù sono più radicate. Ad esempio esiste un Hounfour a Fyé, in Francia, chiamato "La Mandragore"; è l'unico Hounfour europeo ufficialmente riconosciuto in Benin. I templi sono considerati dei luoghi in cui l'essere umano può entrare in contatto con la Divinità, ed è per questo che vi si svolgono i rituali. Gli edifici di culto sono decorati con vari elementi, tra cui un ingente quantità di candele, raffigurazioni di santi e oggetti considerati legati ai loa. Questi ultimi sono celebrati e richiamati mediante l'utilizzo dei veve, le geometrie sacre. Durante i rituali sono molto frequenti i sacrifici animali, in particolare — tipico della tradizione vuduista — è il rituale che prevede lo sgozzamento del galletto. Possono essere utilizzate anche le famose bambole vudù . Altra caratteristica importante dei riti vuduisti è il forte misticismo, vale a dire il forte contatto che viene teso tra il mondo divino e il mondo umano, portando ad un'unione rituale tra uomini e dèi sotto forma di possessione rituale.

Le liturgie prevedono infatti la possessione divina, attraverso cui una divinità loa o lo spirito di una persona defunta si impossessa del corpo del celebrante — solitamente un membro del clero — interagendo con i partecipanti al rito. Nei momenti di estasi il posseduto viene detto uno zombi ovvero una persona viva sotto il controllo di un ente che in realtà non appartiene al suo corpo. Si crede infatti che durante i rituali di possessione, una delle due anime del posseduto lasci il corpo per permettere alla divinità di penetrarvi.

Il concetto di anima nel vudù[modifica | modifica wikitesto]

Nel vudù l'anima è concepita come distinta in due corpi numistici, vale a dire il grande angelo guardiano e il piccolo angelo guardiano. La prima parte dell'anima è considerata quella più materiale, e per questo strettamente legata al corpo, tanto da lasciarlo solo in seguito alla morte. La seconda è considerata invece la parte più sottile, in grado di lasciare spesso il corpo — anche durante il sonno —, e quella più soggetta ad influssi esterni, tanto che si ritiene se ne possano impossessare, imprigionandola, persone che praticano la magia nera, attraverso la quale riuscirebbero a controllare il piccolo angelo guardiano e, direttamente, la persona cui l'anima appartiene, rendendola uno zombi. I sacerdoti vuduisti possono, in questo caso, proteggere il malcapitato preparando un vaso della testa (in francese pot de tête), ovvero una sorta di amuleto nel quale racchiudono anticipatamente il piccolo angelo guardiano impedendo che venga catturato. Quando una persona muore, la sua anima ascende al paradiso. Durante la vita ogni essere umano possiede inoltre un proprio maestro della testa (met tet, derivato dal francese maître tête). Questa entità corrisponde all'angelo custode della tradizione cristiana, un nume dunque che porta consiglio e protezione alla persona cui è associato. Eticamente il vudù esercita una morale che enfatizza la valorizzazione della vita umana e il rispetto della natura. Quest'ultima, essendo il vudù una religione panteistica è considerata sacra e permeata dalle divinità. La religione vuduista sta rappresentando, in particolare nelle regioni meridionali del Togo, una forza particolarmente fervente che lotta per la salvaguardia delle zone boscose considerate sacre e al contempo vi si celebrano molto spesso i rituali vuduisti.

Per quanto riguarda la vita umana, un insegnamento che può essere utilizzato come esempio principale della forza etica che caratterizza il vudù, è il valore che questo dà alle persone con handicap fisici o mentali perché considera manifestazione mistica qualsiasi cosa che sia speciale o semplicemente diversa.

Magia[modifica | modifica wikitesto]

Come tutte le religioni antiche anche il vuduismo ha numerosi cerimoniali legati alla magia e particolarmente vasto sembra essere l'arsenale della magia distruttiva o nera.

Per quanto non esistano prove dell'efficacia di tali magie, non vi possono essere dubbi sulla presa di queste superstizioni sul popolo: perfino François Duvalier, presidente a vita di Haiti dal 1957 al 1971, riuscì a tenere Haiti nella morsa della paura, spacciandosi come la reincarnazione dell'entità Baron Samedi, in grado di scagliare potenti maledizioni (affermò che la morte di John Fitzgerald Kennedy era dovuta ad una sua maledizione) e usò i "Tonton Macoutes" (Zii Sacco di Iuta) per far sparire gli avversari politici.

Zombie[modifica | modifica wikitesto]

Secondo la tradizione magica del vudù, alcuni potenti stregoni sarebbero in grado di riportare alla vita i morti, creando i cosiddetti zombi. Sembrerebbero esserci numerose testimonianze a tal proposito; la scrittrice statunitense Zora Hurston, ad esempio, riuscì a fotografare una zombie ad Haiti: si sarebbe trattato di Felicia Felix Mentor, deceduta nel 1907, ricomparsa misteriosamente nel 1936 sotto forma di zombie. Al di là delle leggende, il professor Heinz Lehamann, dopo aver esaminato diversi zombie, afferma che in realtà si tratterebbe di malcapitati a cui è stata somministrata una potente droga che indurrebbe uno stato di morte apparente prima e di vita vegetativa poi.

Vuduismo e Cristianesimo[modifica | modifica wikitesto]

Nonostante alcune persone affermino che i Cristiani avessero convertito sotto minaccia di morte gli schiavi e che questi avessero adottato l'iconografia Cristiana per camuffare gli antichi riti africani, non v'è nessuna prova che le cose siano andate così. Vi è prova che i Cristiani obbligarono gli schiavi a battesimi di massa, ma la loro influenza si limitò a questo. C'è da ricordare che il Vuduismo originale africano era già di per sé una mescolanza di varie religioni native e che per gli schiavi immigrati in America era del tutto normale e spontaneo accettare nuove religioni ed integrarle al Vuduismo: questo fu probabilmente il destino anche del Cristianesimo, soprattutto negli aspetti più vicini alla sensibilità pagana: la molteplicità dei santi e i loro diversi attributi.

È indubbio che il Cattolicesimo perseguitò alcuni aspetti del vudù, che per la cultura cristiana ricordavano l'iconografia pagana e satanista: sacrifici animali, l'importanza ritualistica del sangue e di animali che i Cristiani considerano maligni (serpenti in particolar modo), possessioni e magia nera.

Un rapporto quindi doppio: da una parte una persecuzione degli aspetti più incomprensibili e presumibilmente malvagi, dall'altra una integrazione spontanea degli elementi ritenuti simili.

Note[modifica | modifica wikitesto]

  1. ^ Dubois, Laurent, "Vodou and History" in Comparative Studies in Society & History, 43, no. 1 (January 2001): 92.
  2. ^ Maya Deren, I Cavalieri Divini del Vudù, Milano, il Saggiatore, 1997, ISBN 88-428-0427-4.

Bibliografia[modifica | modifica wikitesto]

  • Luisa Faldini Pizzorno, Il Vudù. Xenia, Milano, 1999, ISBN 88-7273-355-3
  • Rosamaria Nassetti, Magia Vaudou. Edizioni Mediterranee, Roma, 1988
  • Jean-Dominique Burton, Vaudou/Voodoo/Vudù, 5 Continents Editions, 1997, ISBN, 978-88-7439-443-2
  • Alessandra Brivio, Il vodu in Africa. Metamorfosi di un culto, Viella, Roma, 2012, ISBN 978-88-8334-976-8

Voci correlate[modifica | modifica wikitesto]

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