24 agosto 2020 - 07:52

Sabrina Beccalli, Alessandro Pasini ammette avances sessuali

La ricostruzione del delitto di Ferragosto nell’ordinanza del gip. Il corpo della 39enne non è stato trovato nella cisterna. L’unico indiziato sostiene che è morta di overdose, versione ritenuta non credibile

di Giovanni Gardani

Sabrina Beccalli,  Alessandro Pasini  ammette avances sessuali
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Hanno parlato gli amici della compagnia «di giro», i conoscenti, i vicini di casa. Il sottobosco di Crema, tra il quartiere San Bernardino, via Porto Franco e i bar «Sombrero» e «Pinocchio». Così le dodici pagine di ordinanza del gip Giulia Masci — che ha previsto la custodia cautelare in carcere per Alessandro Pasini, il 45enne unico indiziato per l’omicidio e la distruzione di cadavere di Sabrina Beccalli, 39 anni, scomparsa all’alba di Ferragosto — hanno ricostruito l’ultima notte della donna. Che ha cercato Pasini, in quelle ore, e pure con insistenza, riuscendo a incontrarlo. Lo dice un amico, un terzo uomo, che rivela come Sabrina conoscesse Pasini perché «spesso andava a casa di Ale per fare uso di stupefacenti» e perché «quando è euforica per il consumo di alcool le veniva voglia di sballarsi».

L’ultima notte di Sabrina inizia al bar «Sombrero» assieme a questo amico, lo stesso che suggerirà successivamente agli inquirenti che l’uomo ripreso dal varco elettronico di via Albergoni, con un tatuaggio all’avambraccio sinistro e uno alla gamba destra, può essere Pasini. Sabrina resta al bar «Sombrero» fino all’una del 15 agosto. Beve molto, spiegano i testimoni, poi viene riportata a casa ma alle 2 telefona all’amico con cui era al «Sombrero», che intanto si è spostato al bar «Pinocchio», dove si trova Pasini. Sabrina chiede di poter parlare con lui e una vicina di casa sente distintamente le parole della donna: «Passamelo che gli voglio parlare». Pasini dapprima si nega («Ho altri impegni»), poi esce dal locale. Sabrina, invece, alle 4 lascia il suo appartamento a bordo della Panda. La porta dell’alloggio verrà ritrovata aperta alle 9.30 del 15 agosto con due testimoni (uno è il figlio di Sabrina).

Alle 5 di Ferragosto, dopo che Sabrina e Alessandro si sono ritrovati a casa della ex di Pasini (il 45enne era tornato a Crema il 4 agosto, dopo avere rotto con la compagna, rimasta in Sicilia), una vicina sente una donna chiedere aiuto e chiama il 112 (particolare che certifica la testimonianza). Quella donna è Sabrina che, secondo Pasini, è morta di overdose (versione ritenuta non credibile) e viene ritrovata dal 45enne «piena di sangue dal naso e dalla bocca, riversa in bagno priva di sensi».

Pasini dice di avere scoperto Sabrina morta dopo essersi addormentato, ammettendo di avere poco prima provato, invano, ad avere un rapporto sessuale con la 39enne. Pasini racconta agli inquirenti di avere avvolto il corpo di Sabrina in una coperta e di averlo caricato in auto, ripulendo l’appartamento e aspettando le 15 per portare la Panda col corpo a Vergonzana. L’uomo spiega pure di avere tagliato il tubo del gas, per fare saltare l’appartamento e cancellare le prove. Il resto è storia nota, mentre il cadavere non si trova: la cisterna di liquami in campagna, svuotata in 24 ore, non ha restituito nulla.

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