"Ho assistito alla vita qualche volta da seduto, qualche volta in piedi, partecipando al banchetto o rimanendo a bocca asciutta, ma sempre con grande piacere". Piero Chiara
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"Da dove era venuto con quella faccia severa con quell'aspetto composto e a prima vista distinto? Da qualche importante città, da una famiglia di rango, da una lunga abitudine alla riservatezza? Solo dopo qualche mese si seppe che veniva in seguito a trasferimento d'ufficio, dal capo-luogo della provincia, ma che era di Cantévria, un paesucolo della Valcuvia, a pochi chilometri da Luino"
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Nel tardo pomeriggio di un giorno d'estate del 1946 arrivavo, al timone di una grossa barca a vela, nel porto di Oggebbio sul Lago Maggiore. L'inverna, il vento che nella buona stagione si alza ogni giorno dalla pianura lombarda e risale il lago per tutta la sua lunghezza, mi aveva sospinto, tra le dodici e le diciotto, non più in su di quel piccolo abitato lacustre, dove decisi di pernottare.
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"Le storie che racconto sono manipolazioni di fatti in parte da me vissuti, o in parte da me conosciuti direttamente oppure indirettamente. […] Il mio autobiografismo non è che l'utilizzazione di una vasta casistica immagazzinata dalla memoria. Naturalmente quel che manca a raggiungere l'effetto narrativo, lo aggiungo. Nessuna realtà è buona per sé".
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