RASSEGNA STAMPA

10 MAGGIO 2001
PIETRO BIANUCCI
"Questi batteri sono alieni"
E' polemica tra gli scienziati
Sono batteri abbastanza simili a quelli conosciuti. Hanno un patrimonio genetico scritto nella stessa molecola di Dna, si riproducono normalmente, sono sensibili agli antibiotici. Ma c'è un particolare che rende eccezionali queste microscopiche creature: il geologo Bruno D'Argenio (Cnr) e il biologo Giuseppe Geraci (Università di Napoli) li hanno scoperti dentro il reticolo cristallino di una decina di meteoriti provenienti da varie parti del mondo.
Sono dunque batteri extraterrestri, in alcuni casi hanno una età di 2 miliardi di anni, e hanno resistito a temperature e pressioni eccezionali, mentre le meteoriti penetravano nell'atmosfera a velocità di decine di chilometri al secondo. Se confermata (e non mancano i dubbi nel mondo scientifico, a cominciare da quelli del maggiore esperto italiano di esobiologia Martino Rizzotti e di Luigi Colangeli, dell'Osservatorio astronomico di Capodimonte a Napoli), la scoperta è rivoluzionaria per tre motivi: 1) dimostra che la vita è diffusa nell'universo e non è una esclusiva del nostro pianeta; 2) prova che la vita può resistere in condizioni fino a ieri inimmaginabili; 3) indica che la vita potrebbe essere arrivata sulla Terra dallo spazio, convalidando l'ipotesi della "panspermia cosmica" sostenuta anche dal premio Nobel Francis Crick, uno dei due scopritori della doppia elica del Dna. Ennio Marsella, vicedirettore dell'Istituto del Cnr dove è avvenuta la scoperta, riporta nell'articolo qui accanto altri particolari sui "batteri alieni". Alla luce dei primi dati, diventa più credibile l'identificazione di microbi fossili in una meteorite marziana annunciata dalla Nasa e si può davvero pensare che microorganismi viventi esistano tuttora non solo su Marte ma anche nei profondi oceani che pare esistano sotto la crosta ghiacciata di due satelliti di Giove, Europa e Ganimede. Anche Titano, satellite di Saturno dove nel 2004 scenderà la sonda europea "Huygens", diventa una possibile culla di vita primordiale, e così pure le comete. Nel 2012 la sonda "Rosetta" porterà un laboratorio biochimico sulla cometa Wirtanen. Chissà che cosa troverà. Ma già da oggi possiamo sentirci meno soli.
inizio pagina
vedi anche
L'immagine del mondo