Cronologia sintetica della vita e delle opere

a cura di Massimiliano Sala


Nel fornire la biografia che segue si è mantenuta la suddivisione cronologica suggerita da Leon Plantinga nella sua monografia su Clementi. All'interno delle varie sezioni sono state inserite le opere del compositore, tenendo presente che spesso la data delle stampe non coincide con la data di composizione delle stesse. Per quanto riguarda la numerazione delle opere ci si è rifatti a quella di Alan Tyson, riportata in: TYSON, Alan. Thematic Catalogue of the Works of Muzio Clementi, Tutzing, Schneider, 1967. Per ulteriori informazioni scrivere a


1752-1773: Muzio [Filippo Vincenzo Francesco Saverio] Clementi nacque a Roma il 23 gennaio 1752 — battezzato il giorno dopo nella Chiesa di S. Lorenzo in Damaso — primo di sette figli di Nicolò Clementi, argentiere, e Magdalena Kaiser.
Secondo il profilo biografico riportato nel
Quarterly Musical Magazine (1820), Clementi iniziò giovanissimo lo studio della musica sotto la guida di Antonio Baroni (1738-1792), suo parente, maestro di cappella alla basilica di S. Pietro. A sette anni fu affidato all'organista Cordicelli per apprendere il basso continuo e, successivamente, studiò con Giuseppe Santarelli (1710-1790). Infine, tra gli undici e dodici anni, apprese il contrappunto da Gaetano Carpani.
All'età di 13 anni era già così esperto da assicurarsi il posto di organista presso la chiesa di S. Lorenzo in Damaso. In questi anni egli aveva al suo attivo già un Oratorio
Martirio de' gloriosi Santi Giuliano (di cui ci rimane il solo testo) e una messa.
Nel 1766, durante una sua visita a Roma, Sir Peter Beckford conobbe Clementi e rimase stupito delle sue qualità al clavicembalo. Deciso a portarlo in Inghilterra con sé, per assicurare un intrattenimento musicale alla sua casa nel Dorset, Beckford stipulò un contratto con il padre di Clementi, concordando di fargli versamenti trimestrali finché il figlio non avesse compiuto il ventunesimo anno di età.
Probabilmente Clementi partì già alla fine del '66 o agli inizi dell'anno successivo per il Dorset: le notizie sulla sua permanenza nella residenza di Sir Beckford sono piuttosto scarse. Dalle fonti in possesso sembra che Clementi dedicasse otto ore della sua giornata al clavicembalo, esercitandosi sulle composizioni di Johann Sebastian Bach e del figlio Carl Philipp Emanuel, di Georg Friedrich Händel, di Alessandro e Domenico Scarlatti,di Bernardo Pasquini.
In questo periodo la sua produzione fu poco attiva, comprendendo solo le Sonate WO 13 e 14 e le Sei Sonate per clavicembalo o pianoforte dell'Opera 1.

1774-1780: Fra la fine del 1774 e l'inizio del 1775 Clementi si spostò a Londra dove la sua attività nei concerti pubblici fu sporadica fino al 1779. Gli unici riferimenti riguardano due concerti per cembalo nel 1775 e tre nel 1779.
In questi primi anni fu impegnato come maestro al cembalo al King's Theatre e pubblicò le variazioni su
The Black Joke (WO2 1777), le Sonate per pianoforte o clavicembalo con accompagnamento di flauto o violino Op. 2 (1779, composte probabilmente nel 1770), i tre Duetti a quattro mani e le Sonate per pianoforte o clavicembalo con accompagnamento di flauto o violino Op. 3 (1779), e le Sei Sonate per pianoforte o clavicembalo con accompagnamento di violino o flauto Op. 4 (1780).

1780-1785: Nel 1780 Clementi intraprese un viaggio che lo portò in un lungo tour per l'Europa, esibendosi a Parigi per Maria Antonietta, a Salisburgo, a Monaco e a Vienna per l'imperatore Giuseppe II — occasione in cui ebbe la famosa gara con Mozart.
Nell'autunno 1783 ritornò a Londra, passando per la Svizzera e la Francia e fermandosi a Lione dove tenne un concerto. A Londra iniziò a dare lezioni a Johann Baptist Cramer e nei primi tre mesi del 1784 diede cinque concerti in Hanover Square, alcuni dei quali insieme al suo nuovo allievo.

Patent Square Grand by Clementi & Co. - 1802
 

Nell'aprile 1784 ripartì alla volta di Lione, innamoratosi di M.lle Marie Victoire Imbert-Colomés, alla quale dedicò l'Op. 8. Dopo un soggiorno a Berna, ritornò a Londra prima della fine dell'anno e qui vi rimase per quasi diciotto anni.
In questo periodo pubblicò
le cinque Sonate per pianoforte o clavicembalo e un Duo per due pianoforti o due clavicembali Oeuvre 1 (1780-1781), nonché l'Op. 5, Tre sonate per pianoforte o clavicembalo con accompagnamento di violino e tre Fughe e l'Op. 13, per pianoforte con accompagnamento di violino o flauto. Inoltre le opere per pianoforte o clavicembalo Opp. 7-12, Due sonate per pianoforte o clavicembalo con accompagnamento di violino e tre Fughe Op. 6.

1785-1790: in questi anni Clementi raggiunge l'apice della sua notorietà come compositore e esecutore agli Hanover Square Grand Professional Concerts (Morning Herald, 27 gennaio 1786), componendo anche molta musica da camera e sinfonica.
Dopo il 1790 la Sua attività di esecutore si concluse, nonostante egli fosse all'apice della sua carriera; una recensione del
Morning Chronicle del 25 febbraio 1790 di un concerto che Clementi aveva sostenuto il giorno prima al Covent Garden riporta: "But the performance beyond all others to astonish, was Clementi's concerto on the Piano Forte: what brilliancy of finger, and wonderful execution! The powers of the instrument were never called forth with superior skill, perhaps not equal; for however we venerate the expression of the late Schroeter, he scarcely equalled Clementi's rapidity".
Egli probabilmente cessò di suonare — come riportato da Leon Plantinga — perché preoccupato della reputazione e della posizione sociale che avevano in Inghilterra strumentisti e cantanti. Preferì dedicarsi all'attività compositiva, editoriale e artigianale.
In questo periodo scrisse molta musica per pianoforte o clavicembalo,
Opp. 16, 17, 20, 23, 24, 25, WO 12 (1786-1790), musica da camera come le Sonate per pianoforte o clavicembalo con accompagnamento di flauto e violoncello Opp. 21 e 22 (1788), tre Duo per due esecutori su un pianoforte Op. 14 (1786), due Sinfonie Op. 18 (1787) e i Musical Characteristics Op. 19, una raccolta di preludi e cadenze per clavicembalo o pianoforte, composti nello stile di più autori (1787).

1791-1802: Dal 1791 al 1793 la posizione di Clementi quale compositore soffrì molto della presenza di Haydn a Londra; solo dopo la partenza di quest'ultimo per Vienna, nel '93, Clementi ritornò ad avere una stagione molto attiva, anche come direttore d'orchestra. In questi anni scrisse sicuramente tre nuove Sinfonie.
 

Franz Joseph Haydn (1732-1809)
 

Haydn ritornò ancora a Londra fra il '94 e il '95 e la 'fama' di Clementi subì un nuovo crollo. Nel frattempo cresceva il numero dei suoi allievi privati, che contavano, oltre a J. B. Cramer, anche John Field, Benoît-Auguste Bertini, Miss. Parke, Arthur Thomas Corfe, Benjamin Blake, Mme. Bartolozzi, Miss Theresa Jansen e altri. Egli era molto corteggiato quale insegnante, assicurandosi giornalmente un numero molto elevato di allievi.
I guadagni delle lezioni private furono investiti da Clementi nell'attività editoriale, fondando nel 1798 una nuova casa editrice in collaborazione con John Longman, la
'Longman, Clementi e Co.'. Nel 1801 egli aggiunse nuovi soci e la ditta divenne 'Clementi, Banger, Hyde, Collard e Davis'. Essa durò fino al ritiro di Clementi nel 1830, stampando, vendendo musica e costruendo pianoforti.
 

Nella produzione clementiana di questo periodo non non si contano lavori sinfonici, anche se si presume che alcune sue sonate fossero in origine dei concerti o sinfonie. È rimasta una versione manoscritta di un concerto per pianoforte e orchestra con l'orchestrazione di Johann Schenk (1797) tratto dalla sua sonata Op. 33 n. 3. Sono state pubblicate in questi anni le Opere 26, 33, 34, 36, 37, 40, WO 5 e WO 8 per pianoforte o clavicembalo.
Le pubblicazioni da camera, invece, comprendono le
Sonate per pianoforte con accompagnamento di violino o violoncello Opp. 27, 28, 29, 35, le Sonate per pianoforte con accompagnamento di flauto e violoncello Op. 32 e WO 6, la Sonata per pianoforte con accompagnamento di violino Op. 30 e la Sonata per pianoforte con accompagnamento di flauto Op. 31; inoltre i Valzer per pianoforte con accompagnamento di tamburino e triangolo Opp. 38-39, le Due Canzonette per voce e clavicembalo o pianoforte WO 4; infine è del 1801 la sua Introduction to the Art of Playing on the Piano Forte.

1802-1810: All'inizio dell'estate del 1802 Clementi intraprese un viaggio che lo portò in giro per il continente per ben otto anni, la cui prima tappa fu Parigi. Tale viaggio aveva soprattutto scopi commerciali, ossia vendere pianoforti e trattare con editori e compositori i diritti per la stampa e la circolazione di nuove musiche; in questo periodo, però, insegnò molto e tenne numerosi concerti in occasione di accademie private. Fra gli allievi di questo periodo, oltre al citato J. Field che lo accompagnò in Russia e si stabilì a Pietroburgo come maestro di musica presso il generale Markloffsky, si ricordano i pianisti tedeschi Karl Zeuner, Alexander Klengel e Ludwig Berger (maestro di Mendelssohn).

John Field (1782-1837)
 

In questi anni passò da Parigi, Vienna, S. Pietroburgo, Berlino, Dresda, Praga, Zurigo, Lipsia e fu anche in Italia, sicuramente a Roma, Milano e Napoli. In questo periodo Clementi iniziò anche le trattative con Beethoven per acquistare i diritti delle sue musiche per i 'Domini Britannici': tale accordo si concluse con un contratto nel 1807.
Nel settembre del
1804, tra i due soggiorni viennesi, Clementi si sposò con Caroline Lehmann, una buona pianista incontrata a Berlino l'anno precedente. Con lei intraprese il viaggio in Italia. Purtroppo l'anno successivo la giovanissima moglie morì, lasciandogli in eredità il figlio Carl.
In questo periodo Clementi pubblicò solo la
Sonata Op. 41; inoltre lavorò molto ai suoi lavori sinfonici, mai pubblicati, e alla revisione di opere per l'edizione delle Oeuvres complettes della Breitkopf & Härtel. Solo il sesto volume di questa edizione fu corretto e pubblicato sotto la direzione dell'autore; degli altri Clementi non si mostrò affatto soddisfatto. Rimangono comunque manoscritte alcune sue revisioni delle Sonate 1-3 dell'Op. 5, delle Sonate 4-6 dell'Op. 13, dei Musical Characteristics Op. 19, del Capriccio Op. 17 e del Duo e della prima Sonata dell'Oeuvre I.

1810-1832: Nel 1810 Clementi è di nuovo a Londra dove la sua società aveva iniziato a prosperare.
Il 6 luglio del 1811 si sposò una seconda volta con Emma Gisborne, dalla quale ebbe quattro figli, Vincent, Caecilia Susannah, Caroline e John.
Il 24 gennaio 1813 trenta compositori fondarono la Philharmonic Society e Clementi, J. B. Cramer e il fratello François, William Ayerton e William Dance ne assunsero la direzione. In questa istituzione si eseguiva solo musica orchestrale, da camera e di complessi vocali. Fu così che Clementi iniziò nuovamente ad esercitare il suo talento quale sinfonista e maestro alla tastiera. In questi anni scrisse e pubblicò molti arrangiamenti pianistici di opere altrui, fra le quali anche l'
ouverture del Don Giovanni di Mozart e The Seasons di Haydn. Nel 1813 fu nominato membro della Accademia Reale di Musica Svedese.

Johann Baptist Cramer (1771-1858)
 

Alla fine del 1816 intraprese un nuovo viaggio sul continente, presentando i suoi nuovi lavori orchestrali soprattutto a Parigi, all'interno dei Concerts Spirituels. Ritornò a Londra solo nel giugno del 1818, fermandosi anche a Francoforte. Nel 1821 fu nuovamente a Parigi per eseguire le sue sinfonie, presentandole anche a Monaco e Lipsia. A Londra era molto apprezzato come sinfonista: nel 1824 i suoi lavori orchetrali figurarono in cinque dei sei programmi dei Concerts of Ancient and Modern Music del King's Theatre.

Nel 1826 Clementi finì il suo monumentale Gradus ad Parnassum e ripartì alla volta di Parigi, per far uscire simultaneamente il terzo volume della sua opera a Parigi, Londra e Lipsia. Inoltre andò a Baden e, probabilmente, nuovamente in Italia, tornando a Londra solo nell'autunno del 1827.
Il 17 dicembre del
1827 venne tenuto in suo onore all'Hotel Albion un grande banchetto, organizzato da J. B. Cramer e Moscheles. Dal diario dello stesso Moscheles si apprende che Clementi, in quell'occasione, improvvisò al pianoforte su un tema di Händel. Nel 1828 apparì per l'ultima volta in pubblico al primo concerto della Philharmonic e nel 1830 si ritirò dalla società.

Il 10 marzo 1832, dopo una breve malattia, il compositore morì all'età di ottant'anni e la sua salma fu sepolta nell'Abbazia di Westminster il 29 marzo. Ad accompagnare la salma c'erano J. B. Cramer, Field, Moscheles. La lapide originaria fu sostituita nel 1877 con quella odierna, in cui Clementi è ricordato come il 'padre del pianoforte'.

In quest'ultimo periodo Clementi pubblicò i tre volumi del Gradus ad Parnassum Op. 44 (1817, 1819, 1826), l'Appendix to the Art of Playing on the Piano Forte Op. 43 (1811), composizioni pianistiche Opp. 46-50 e WO 10-11. Inoltre compose molta musica rimasta manoscritta e incompleta, fra cui i cinque Duettini per pianoforte a quattro mani WO 24-28, due tempi presumibilmente dello stesso Nonetto, per archi e strumenti a fiato, WO 30-31, il Canone finito a tre per due violini e viola WO29, quattro Sinfonie WO32-35, un'Overtura in Re e un Minuetto Pastorale WO36.



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