Anticamente
Motta era chaiamata Motta di Sparto o dei Punici. Motta in lingua fenicia significa
"fortezza" ed DAffermo proviene dal cognome di uno dei suoi
proprietari, tale Muzio o Mario DAffermo, vissuto ai tempi di Re Martino.
L'origine di Motta D'Affermo risale al periodo romano, confermata dai
ritrovamenti archeologici di una necropoli. All'epoca l'abitato sorgeva dirimpetto alla
vicina città di Halaesa.
Nei pressi dell'originario insediamento romano viene edificato il convento
bizantino di S. Maria di Sparto, che certamente aveva una "motta" per permettere
la conduzione dei fondi agricoli di proprietà.
Nel corso della conquista Araba la popolazione si trasferisce nei pressi
della motta, posta in luogo più elevato e sicuro.
Il castello edificato a difesa del nuovo centro abitato e il relativo
territorio entrano a fare parte dei possedimenti della famiglia dei Ventimiglia. Al tempo
del re Martino, questi possedimenti passano a Muzio d'Affermo, i cui discendenti l'avranno
in eredità fino al secolo XVI, quando i feudatari assumeranno perfino il titolo di
Marchese per privilegio di Filippo III. Pertanto è comprensibile che il Centro venga
denominato Motta D'Affermo.
Le piccole Chiese di S. Pietro e di S. Antonio costituiscono la
testimonianza della architettura medievale, precedente agli interventi di trasformazione
del periodo rinascimentale, evidenziate dal compimento della Chiesa Madre, che costituisce
un flulcro per le edificazioni di nuove abitazioni. Nel XV secolo si ricostruisce la
Chiesa di S. Maria (Aedificium anno 1453 conditum) in belle forme classiche; del
corredo antico in essa si conserva una acquasantiera in marmo.
Nel 1557 il feudo passa a Vincenzo Bonaiuto, nel 1607 a Modesto
Gambacorta. Nel 1623 Gregorio Castelli diviene signore di Motta; al nipote Carlo viene
conferito il titolo di Principe di Torremuzza. Lerede, Gabriele Lancellotto, è
ricordato per la fama di erudito e uomo di scienza.
In questo periodo il territorio produce olio, manna e seta. Il paese si
espende per l'accrescimento della popolazione fra la metà del Settecento e il successivo
secolo XIX.