Orto Botanico Forestale dell'Abetone

Indirizzo: Fontana Vaccaia I-51021 Abetone (Pt)
Telefono: ++39 057360363 (CFS)
Fax:



 
La storia e le collezioni

L'idea per l'istituzione di un Orto Botanico all'Abetone nasce nel 1980 per opera di un appassionato cultore di flora alpina, il dott.Federico Strada; dal 1981 al 1983, in seguito a frequenti incontri tra i rappresentanti degli Enti locali (Comune, Comunità Montana, Regione), del Corpo Forestale e delle Università toscane, viene prescelta la località, nell'alta valle del Sestaione, a poca distanza dalla Riserva naturale di Campolino, prezioso esempio di area relitta di abete rosso.

Nel 1984 e nel 1985 vengono eseguiti i primi lavori (viabilità primaria, roccaglia silicea, realizzazione di un laghetto, primi impianti di specie ecc.).

Nel 1986 viene finalmente approvata la convenzione costitutiva dell'Orto, che prevede la realizzazione di un consorzio formato da Regione Toscana, Corpo Forestale dello Stato, Comunità Montana dell'Appennino pistoiese e Università toscane (Firenze, Pisa, Siena).

Questo consorzio ha emanato un Comitato di Gestione a cui è affidata appunto la gestione dell'Orto, ed un Comitato Tecnico-Scientifico che ha la supervisione ed il controllo delle attività scientifiche e tecniche.

Dal 1987 al 1991 vengono completati numerosi lavori, come la recinzione dell'area, la sistemazione dei vialetti e dei sentieri, la costruzione di una casetta di servizio, l'avvio per la realizzazione dell'area palustre, l'inizio della costruzione della roccaglia calcarea, ecc. Negli stessi anni l'Amministrazione Forestale metteva a disposizione dell'Orto alcuni locali nel fabbricato demaniale dove è alloggiata la Stazione Forestale di Fontana Vaccaia per adibirli a foresteria dell'Orto ed a Museo Naturalistico Forestale.

L'11 Luglio 1987 l'Orto veniva inaugurato formalmente con una cerimonia a cui prendevano parte numerosi esperti del settore. Nel 1989 veniva completata la foresteria di Fontana Vaccaia e si poteva dare l'avvio alla sua utilizzazione per alloggiare studenti e giovani laureati, a cui veniva affidata nel periodo estivo la funzione di guide e operatori tecnici presso l'Orto. Contemporaneamente il Corpo Forestale metteva a disposizione un dipendente dell'Amministrazione forestale che poteva essere parzialmente utilizzato con funzione di Curatore dell'Orto per seguire i lavori d'impianto, curare la messa a dimora delle specie erbacee, ecc.

L'Istituzione dell'Orto Botanico Forestale nell'alta valle del Sestaione, a poca distanza dalla Riserva Naturale Orientata di Campolino ha avuto anche lo scopo di valorizzare gli aspetti forestali della zona di cui tale Riserva è uno degli elementi più significativi. Questa Riserva, che dista due km. dall'Orto ed è posta ad una quota di 1450-1850 m, è stata istituita nel 1972 allo scopo di proteggere alcuni popolamenti indigeni di Abete rosso (Picea abies) di origine naturale.

Questi popolamenti rivestono un grande interesse scientifico, non solo perché sono fra i pochissimi spontanei dell'Appennino, anche perché rappresentano uno degli ultimi residui di boschi di Abete rosso che nel periodo post-glaciale erano più ampiamente diffusi su tutto l'Appennino. Attualmente è in progetto l'inserimento dell'Orto in un sistema museale integrato che interessa tutta la zona ("Ecomuseo della Montagna pistoiese"), promosso dalla Provincia di Pistoia che riguarda aspetti naturalistici, storici, artistici, ecc.


Aspetti delle collezioni

Dall'ingresso principale si arriva alla parte forestale dell'Orto, un fitto bosco dove in mezzo agli abeti (Abies alba) e ai faggi (Fagus sylvatica) si possono osservare maggiociondoli (Laburnum anagyroides), sorbi (Sorbus aucuparia), salici (Salix capraea), nonché betulle (Betula alba) ed abeti rossi (Picea abies) piantati.

Scendendo si può trovare un vistoso macigno di arenaria, coperto da muschi e licheni che possono essere facilmente osservati per mezzo di un'apposita scaletta. 
Subito dopo la casetta di servizio si trova una zona umida costituita da un piccolo laghetto circondato sul lato sud-ovest da un'area paludosa percorsa da un ruscelletto, area dove è in corso l'impianto di una piccola torbiera che dovrà accogliere le specie vegetali tipiche di tale ambiente estremamente particolare.

Nella sottostante zona umida sono state inserite Caltha palustris, Pinguicola leptoceras,Viola palustris, nonché tritoni (Triturus alpestris apuanum) e la rana rossa (Rana temporaria).

  La roccaglia silicea, su substrato di arenaria macigno, occupa il pendio a monte del laghetto: qui si possono ammirare molte delle specie che caratterizzano la flora di altitudine dell'Appennino Pistoiese come le genziane (Gentiana kochiana, G. asclepiadea, G. verna, G. purpurea), le sassifraghe (Saxifraga paniculata, S. etrusca, S. lingulata), le primule (Primula officinalis, Auricula ursi-auricula), i mirtilli (Vaccinium myrtillus, V. vitis-idaea,  V. gaultherioides), i gigli (L. martagon, L. croceum), le orchidee ecc. Presenti anche molti endemismi importanti dal punto di vista scientifico per la loro rarità come Primula apennina, Murbeckiella zanonii, Rhododendron ferrugineum, Cicerbita alpina, Lychnis alpina ecc. La roccaglia calcarea ospita invece Sempervivum tectorum, il camedrio alpino (Dryas octopetala), Globularia incanescens, Campanula cochlearifolia, Genista pilosa, la draba (Draba aizoides). Qui sono piantate anche alcune specie tipiche delle montagne calcaree apuane come la santolina (Santolina pinnata) e il bellissimo geranio argenteo (Geranium argenteum).

In una sezione staccata dell'Orto, in località Fontana Vaccaia, è previsto l'allestimento di un Centro didattico polivalente che comprenderà un piccolo Museo Naturalistico Forestale, una sala di proiezione e l'erbario dell'Orto Botanico, strutture indispensabili per accrescerne l'importanza ai fini delle ricerca universitaria e della didattica (a tutti i livelli).


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