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Il giardino botanico nacque nel 1794 per volere di Clelia
Durazzo, sposa di Giuseppe Grimaldi ed appartenente a quella nobile
famiglia che a Genova diede un forte impulso alla scienza naturalistica.In
quegli anni l'attività della Marchesa elevò il giardino botanico ad una
notorietà in campo scientifico mai più raggiunta.
Nel 1840 il nipote Ignazio Alessandro Pallavicini riedificò le due
serre monumentali .Sua fiflia le ristrutturò nuovamente così come ancora
oggi possono essere ammirate.
Il Giardino fu donato al Comune di Genova nel 1928 e divenne
gradualmente, un vivaio per la produzione di piante e fiori ad uso
dell'Amministrazione Municipale.
Dagli anni '80 il giardino propone collezioni di piante di grande
valore e offre la possibilità di effettuare visite a carattere
didattico-divulgativo con lo scopo di mostrare un mondo da conoscere e
proteggere.
Sono presenti tre settori |
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Le piante succulente
In questa sezione sono coltivate le piante che hanno
evoluto sistemi differenti per adattarsi alla vita dei luoghi
aridi.Spiccano tra i diversi individui (circa 220) magnifici esemplari di
cactus e nel chiosco ottagonale un raggruppamento della flora del
Madagascar, un'isola unica al mondo dal punto di vista delle biodiversità. |
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Le orchidee tropicali
Il settore ospita, dal 1994, anno del bicentenario della
fondazione, una collezione di orchidee tropicali.Tra le decine di migliaia
diffuse in natura, sono state selezionate le più rappresentative e le
più rare e quindi collocate in una ambientazione di tipo naturale.Per la
diversità delle specie coltivate è possibile osservare fioriture durante
tutto l'arco dell'anno, tra cui quelle vistose e magnifiche delle Cattleye,
della profumatissima Maxillaria o della minuscola Haraella |
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Cattleya skinneri |
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Sarracenia leucophylla |
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Le piante carnivore ed epifite
In una ambientazione che ricorda le foreste umide in cui
prosperano le specie epifite (dal greco epi=sopra + phytos = pianta -
piante che vivono sui tronchi e sui rami degli alberi) sono coltivate
felci, cactus, bromeliacee ed altre piante curiose che con stratagemmi
diversi hanno colonizzato le cime degli alberi.Spettacolari le piante
insettivore, i cui meccanismi di cattura differiscono sia pe dimensione
che per tipologia; le Nepenthes, con trappole grandi fino a 30 cm; le
Sarracenie, dalle strette e lunghe foglie cilindriche " a canne
d'organo"; le Drosere, dai tentacoli viscosi e mobili; la Dionea
detta "pigliamosche", dotata di una formidabile trappola a
scatto attivata da sensori tattili. |
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