Montagna, pietra, acqua. Costruire nella pietra, costruire con
la pietra, costruire dentro la montagna, ricavare dalla montagna, essere dentro
la montagna: come possono essere interpretati architettonicamente, trasformati
in architettura i significati e la sensibilità presenti nell'unione di queste
parole? Ponendoci questa domanda abbiamo progettato la costruzione che, passo a
passo, ha preso forma.
Come un meandro ricavato da un sistema di caverne
poste ad angolo retto, uno spazio interno continuo attraversa la struttura base
delle terme, costituita da grandi blocchi di pietra isolati. Questo continuum
interno si sviluppa partendo da passaggi intimi e oscurati sul lato della
montagna, da cui si accede alle terme, e finendo in cavità sempre più grandi che
conducono sulla parte anteriore, alla luce del giorno e alla vista panoramica.
Qui lo spazio esterno penetra nell'edificio. Il magnifico paesaggio del pendio
della valle di fronte, incorniciato architettonicamente in quadri immensi, entra
prepotentemente all'interno.
Osservato dall'esterno, l'edificio appare
come un tutt'uno simile a una grande pietra traforata. Tagliata con precisione
lì dove questa "pietra" imponente si erge sul margine del pendio, la struttura
incisa della pietra diventa la facciata.
E questa "pietra" è costruita
con pietre. Una serie ininterrotta di strati di pietre naturali; lastre di
gneiss di Vals, poste in molti strati una sopra l'altra, estratte in una cava di
pietra che si trova poco distante nella valle, determinano la vista in sezione e
di prospetto dell'intero edificio.
Le lastre di pietra e il calcestruzzo
delle pareti sono stretti e fusi insieme e costituiscono così una costruzione
portante, efficace dal punto di vista statico, una muratura composita. Questa
costruzione a muro, che si ispira ai vecchi muri di sostegno delle strade di
montagna, è stata progettata appositamente per l'edificio. In nessuna parte
dell'edificio le lastre di pietra sono rivestite.
La stratificazione
uniforme delle pietre, le lastre continue di pietra presenti ovunque producono
un forte effetto monolitico. Tutte le masse verticali dei pavimenti, delle
vasche, dei soffitti, delle scale, delle panche di pietra e dei vani porta sono
state calcolate in base al principio della stratificazione continua.
È
facile osservarlo facendo scorrere lo sguardo tra pavimento e parete oppure tra
parete e soffitto: uno strato appoggia sull'altro. Anche le aperture e le fughe
per l'impermeabilizzazione delle vasche e dei pavimenti, i troppopieno delle
vasche, gli scarichi della depurazione, le bocche di ingresso e uscita aria,
l'isolamento termico, la rete di linee delle fughe prospettiche dell'edificio
favoriscono l'effetto monolitico, omogeneo dell'intera struttura e sono posti in
modo da inserirsi nel motivo della stratificazione e dell'unione della massa di
pietra (troppopieno, canaletti, fughe prospettiche verticali, ecc.) oppure da
essere integrate alle masse delle pareti e dei soffitti (impermeabilizzazioni,
rivestimento termico, fughe prospettiche orizzontali, ecc.).
Quindi,
alla fine dei lavori di costruzione grezza, l'edificio risultava già quasi
pronto. Le terme completate, infatti, mostrano solo pochi dettagli in più, che
motivano la propria esistenza direttamente con la loro funzione, come ad esempio
i canaletti di scolo ottenuti dalla massa del pavimento di pietra, le armature
dei corrimano e delle barre in bronzo poste volutamente come decorazione, oppure
i tubi di ottone che perforano la muratura e dai quali sgorga l'acqua termale
naturale o trattata nelle diverse vasche e canali.
Il calcestruzzo,
questo materiale sassoso, colato in stampi di compensato liscio per le superfici
morbide come velluto, proviene da Ilanz. I circa 3000 metri cubi di gneiss di
Vals, per la prima volta usato in una costruzione di queste dimensioni come
materiale edile portante e determinante la funzionalità strutturale e
l'immagine, è stato lavorato in diverse qualità superficiali a seconda delle
esigenze delle diverse parti dell'edificio: spaccato, frantumato, segato,
sabbiato, levigato, lucidato.
Il vetro blu lo chiamiamo "Vetro di
Murano". Proviene dalla Spagna.